BATTLESTAR GALACTICA

CAST

Katee Sackhoff

James Olson

Jamie Bamber

James Callis

Tricia Helfer

Grace Park

Mary McDonnell

Kandyse McClure

Lucy Lawless

Origine: Stati Uniti

Ideazione: Ronald D. Moore, Glen A. Larson

Durata: 1 miniserie in due parti più 4 stagioni di 75 episodi totali di 45 minuti l’uno

TRAMA

In un sistema di pianeti abitato da esseri dalle sembianze umane, si consuma un attacco portato avanti dai Cyloni, robot creati dagli stessi abitanti che si sono evoluti e sono capaci di provare sentimenti e di replicarsi. I sopravvissuti del pianeta Caprica, base della federazione di pianeti di un mondo ormai distrutto, salpano sulla nave spaziale Galactica e cominciano a vagare in cerca di indizi tra il mito, la leggenda e l’impossibile per trovare il luogo d’elezione della loro gente, un pianeta chiamato Terra.

A capo di tutto si trova suo malgrado la presidente Laura Roslin, un passato all’istruzione e un presente a lottare contro un cancro, con vari personaggi tra cui spiccano l’ammiraglio Adamo, la grintosa Kara Scorpion Thrace, il dottor Gaius Baltar, legato da un’ossessione verso una Cylona, il capitano Lee Apollo Adamo, Sharon, o Numero Otto, Cylona che si crede umana e che mette al mondo il primo ibrido tra le due specie.

L’odissea nello spazio dura mesi e mesi, durante i quali cambiano equilibri, ci sono scomparse e riapparizioni, antiche profezie e nuovi pericoli, fino ad un finale sconvolgente e insolito, che pone gli eventi della serie non in un futuro remoto ma in un antico passato.

NOTE

Galactica era stato un medio successo negli anni Settanta, una serie che all’epoca ebbe anche accuse di plagio da George Lucas. Da tempo c’era il progetto di riportarla sui teleschermi, tutto si è concretizzato tra il 2003 e il 2009, in un universo formato da una miniserie prequel, quattro stagioni, varie webserie brevi e uno spin off Caprica, con toni molto diversi dagli anni Settanta.

Il nuovo Battlestar Galactica è decisamente adulto, ricco di implicazioni filosofiche, religiose e morali, con uno stile di ripresa quasi documentaristico, montaggio serrato, realismo, immagini sporche. Il risultato è un qualcosa di molto interessante, che rinnova l’idea della fantascienza in tv, genere sempre molto amato ma con risultati altalenanti, soprattutto quando si parla di space opera, dove il modello è rimasto sempre Star Trek.

L’idea di fondo è quella dell’originale, sia pure con qualche modifica, visto che nel remake la guerra contro i Cyloni dura molto meno che nella serie anni Settanta e che qui i Cyloni sono stati creati dagli esseri umani come macchine per servire e non sono prodotti di tecnologia aliena. Ma i toni cambiano, ogni episodio alterna scene d’azione a un grande approfondimento psicologico, con storie che parlano di dilemmi sociali, dall’eutanasia all’aborto passando per eugenetica e pena di morte, con vicende di malattie, intrecci di sentimenti, riflessioni sui vari gradi di diversità che ci possono essere tra umani e macchine, su come ci si può evolvere, cambiare e modificare e su cosa questo porta nella costruzione di una società, ma anche su un’indagine su cosa vuol dire credere in qualcosa di trascendentale, tra dei e un dio solo.

In questo remake con una storia completamente nuova acquistano molta importanza i personaggi femminili, dal presidente Laura Roslin, eroina per caso che sarà capace di grande fermezza e coraggio sia a livello personale che sociale a Kara Scorpion Thrace, versione al femminile dello Scorpion della serie originale, nuova incarnazione dell’archetipo della donna guerriera con qualche eco della predestinata, senza dimenticare la bellissima Cylone Numero Sei, oggetto di desiderio proibito del dottor Baltar, il capitano Anastasia Dualla, simbolo del desiderio di trovare una nuova casa, e le ambigue incarnazioni di Numero Otto, il Cylone che prende il nome di Sharon e che alterna copie subdole a copie in cui si schiera con il genere umano al punto di mettere al mondo il primo ibrido.

L’idea alla base della fine di Battlestar Galactica si rifà alla cosiddetta ipotesi extraterrestre, secondo cui gli esseri umani abitanti sulla Terra sarebbero originari dallo spazio e che la vita sul nostro pianeta sarebbe stata innescata da un intervento alieno, da cui poi sarebbero originate le varie religioni. Un’ipotesi interessante, anche solo a livello di finzione, qui trattata in maniera appassionante e commovente, con una progenitrice comune da cui tutto discende, rendendo vane discriminazioni e differenze.

Si parla da tempo di un ritorno di Battlestar Galactica, al cinema però, in un universo che dovrebbe mescolare spunti degli anni Settanta e del Duemila, con la probabile regia di Bryan Singer.

Elena Romanello