LE STRENNE NATALIZIE DI PROFONDO ROSSO

In attesa del Natale e del nuovo anno, le Edizioni Profondo Rosso ci propongono una serie di nuove uscite (e una riedizione) di grande interesse, che non potranno mancare nella vostra libreria personale del fantastico… e magari essere oggetto di regalo gradito: al momento potrete reperire questi volumi direttamente allo store di Roma… dal 2014 invece saranno disponibili un po’ ovunque.

Cominciamo con “Frankenstein contro Superman” (392 pagine; 29 euro) di Luigi Cozzi, il nuovo settimo volume della collana “Il cinema di fantascienza”: si tratta di un tomo ricco di pagine scritte fitte fitte con tante foto e contenente anche l’intera storia di TUTTI i film fatti dall’Universal su Frankenstein dal 1931 (il primo del ciclo con Boris Karloff) al 1948 (“Il cervello di Frankenstein” con Gianni e Pinotto).

Esce poi, disponibile però nelle librerie da gennaio, il tanto atteso e annunciato “American nightmares” (656 pagine; 32 euro) di Paolo Zelati, una raccolta che conta 33 interviste ai registi (con anche alcuni sceneggiatori del calibro di Richard Matheson) che hanno dato corpo al New Horror americano iniziato a metà degli anni Sessanta con H.G. Lewis e terminato con la fine degli anni Ottanta.

Leggiamo insieme alcuni stralci dell’introduzione dell’autore per vedere cosa ci aspetta.

“Considerata come una delle fasi più importanti nella storia del cinema Fantastico contemporaneo, l’inizio del New Horror americano è databile a metà degli anni Sessanta con la nascita del pirotecnico gore di Herschell Gordon Lewis, per terminare, poi, verso la fine degli anni Ottanta quasi nello stesso modo, ovvero con lo splatter e le mutazioni del “body horror”. Durante questi vent’anni l’Horror americano ha cambiato volto subendo una vera e propria rivoluzione sia sul piano narrativo che su quello visivo: i morti viventi di George Romero (il vero groundbreaker a livello concettuale), i cannibali armati di motosega di Tobe Hooper, i mutanti di Larry Cohen e gli oscuri assedianti di John Carpenter non agivano più dalla rassicurante lontananza di oscuri castelli europei ma, al contrario, colpivano direttamente nel cuore della famiglia americana. La minaccia, in altre parole, non è più “out there” ma bensì “within” the American Dream. L’idea per questo libro mi è venuta nel 2000, dopo aver visto American Nightmare, ottimo documentario nel quale Adam Simon applicava al New Horror americano quel tipo di analisi che, da sempre, prediligo associata al mondo del Fantastico: portare in luce le implicazioni metaforiche ed i parallelismi con la società di appartenenza. Il cinema fantastico (così come la letteratura), infatti, è sempre stato il vettore più importante e significativo tramite il quale autori illuminati potevano permettersi, protetti dalla maschera della “fantasia”, di fare critica sociale e di portare in luce ansie, paure e desideri di intere generazioni nel modo, per altro, più diretto ed efficace possibile”.

E ancora: “L’aspetto più interessante in un film come American Nightmare è osservare come i diretti interessati (nello specifico: John Carpenter, Wes Craven, George Romero, David Cronenberg, John Landis, Tom Savini e Tobe Hooper), pur convergendo su determinati punti, affrontino l’analisi socio-politica dei propri film da un punto di vista, spesso, differente. Il vero nodo gordiano, però, il pomo della discordia rispetto a questo approccio al cinema fantastico è legato alla volontarietà o meno di determinati messaggi all’interno del testo filmico. Partendo quindi dal lavoro di Simon e da una stimolante dichiarazione di Tobe Hooper (“solo diversi anni dopo abbiamo capito perché giravamo determinate cose”) ho voluto approfondire gli spunti di American Nightmare allargando, però, il numero di intervistati a tutti i più significativi registi del ventennio in questione ed inserendo anche le testimonianze di tre importanti sceneggiatori come Dennis Paoli, John Sayles e, soprattutto, Richard Matheson, colui che con il romanzo I Am Legend (Io Sono Leggenda, 1954) ha praticamente plasmato il Fantastico moderno”.

Infine: “American Nightmares (…) propone 33 “interviste carriera” (ricche di aneddoti ed informazioni anche inedite sul making of dei film), da me realizzate tra Europa e Stati Uniti dal 2003 ad oggi, nel corso delle quali emergono altrettanti ritratti di uomini che, per una ragione o per l’altra, hanno consacrato la loro vita alla magia del cinema. Ho voluto, in pratica, celebrare uno dei periodi più esaltanti del cinema Fantastico attraverso le parole dei protagonisti, i quali mi hanno regalato racconti sinceri, divertenti e appassionati, che a volte si incrociano e si completano…”.

Altro volume scritto da Cozzi è la ristampa della prima edizione di “KKK – I classici dell’orrore – Incubi sul Tevere”, mentre il buon Luigi ci anticipa che tra febbraio e marzo uscirà la ristampa aggiornata, ampliata e modificata con inserto a colori della “Storia dei Racconti di Dracula”.

Infine vi segnaliamo l’uscita di “Jules De Grandin, il cacciatore di fantasmi” (9,90 euro) di Seabury Quinn, edizione italiana di una serie di racconti tratti da “Weird Tales”, undici casi shock e horror per lo Sherlock Holmes del soprannaturale a cura di Luigi Cozzi. Jules de Grandin è il più celebre investigatore dell’incubo dell’intera letteratura fantastica, straordinario protagonista e risolutore di quasi un centinaio di casi sensazionali imperniati su tremendi misteri inauditi e soprannaturali… “Weird Tales” è la mitica rivista americana consacrata interamente alla narrativa fantastica e dell’orrore, uscita ogni mese nelle edicole americane dal 1923 al 1954. Sulle sue pagine si sono affermati autori quali H.P. Lovecraft, Ray Bradbury, Robert E. Howard, Fritz Leiber, Theodore Sturgeon, Henry Kuttner, Robert Bloch, Clark Ashton Smith e C. L. Moore… ma lo scrittore più amato di sempre dai lettori di “Weird Tales” è stato un altro, l’avvocato Seabury Quinn, il quale nel corso di una trentina d’anni ha pubblicato sulle pagine di quella gloriosa rivista quasi 100 racconti dell’orrore tutti imperniati sulle avventure di uno straordinario investigatore del soprannaturale, l’occultista francese Jules de Grandin, impegnato a combattere le più terrificanti creature scaturite dagli abissi dell’inferno e della depravazione umana. In questo volume troverete alcune delle storie migliori scelte tra le tante di questo grande ciclo fantastico, nelle quali Jules de Grandin, come un vero e proprio Sherlock Holmes del soprannaturale, affronta e risolve con grande acume e coraggio alcuni dei più spaventosi casi di fantasmi, uomini lupo, vampiri, cannibali, scienziati folli, uomini scimmia e morti viventi…

Seabury Quinn (1889-1969) è un popolare scrittore statunitense che, dopo essersi laureato in legge, ha iniziato a lavorare come avvocato, prendendo anche a collaborare con varie pubblicazioni specializzate in giurisprudenza. In seguito si è dedicato pure alla narrativa, soprattutto di genere fantastico, e a partire dal 1925 ha preso a pubblicare quasi ogni mese e per poco meno di trent’anni sulla rivista “Weird Tales” le storie dedicate alle avventure di Jules de Grandin e di un suo inseparabile amico, il dottor Trowbridge, una coppia di investigatori chiaramente modellata su quella celebre formata da Sherlock Holmes e dal dottor Watson. Ma, a differenza di quello che succede nel prototipo inglese, nelle vicende scritte da Seabury Quinn i protagonisti de Grandin e Trowbridge indagano soprattutto su casi soprannaturali o dell’orrore, riuscendo puntualmente a risolverli solo dopo lunghe e aspre battaglie contro le forze scatenate dell’occulto e dell’oltretomba…

Beh, a questo punto non ci rimane che augurarvi buona lettura, ce n’è davvero per tutti i gusti!

A cura della redazione