CLARK ASHTON SMITH

Clark Ashton Smith, nato ad Auburn il 13 gennaio 1893, è stato un poeta, uno scultore e un pittore statunitense, ma soprattutto lo si ricorda perché è stato uno degli autori di racconti fantasy, horror e di fantascienza più interessanti del secolo scorso: infatti è proprio per queste storie e per la sua grande amicizia letteraria con Howard Phillips Lovecraft, praticamente dal 1922 fino alla morte di Lovecraft nel 1937, e con Robert Ervin Howard, che egli è maggiormente acclamato dagli appassionati del genere fantastico.
Smith trascorse la maggior parte della sua vita nella piccola cittadina di Auburn, in California, vivendo in una piccola casa con i suoi genitori, Fanny e Timeus Smith. A causa delle condizioni disagiate in cui versava la sua famiglia, la sua educazione formale fu limitata; seguì solo otto anni di scuola secondaria per poi passare alla scuola superiore. Comunque egli continuò ad apprendere da solo dopo aver lasciato la scuola, imparando latino, francese e spagnolo e la sua memoria eccezionale gli permise di ottenere moltissimo dalla semplice lettura, che includeva quella di interi dizionari ed enciclopedie.
Clark iniziò a scrivere storie nientemeno che all’età di undici anni e due di loro, “The sword of Zagan”e “The black diamonds”, sono state pubblicate dalla Hippocampus Press nei primi anni del XXI secolo. Entrambe le storie sono ambientate in uno scenario orientaleggiante da “Le mille e una notte”, raccolta che, insieme ai lavori di Edgar Allan Poe e alle favole dei Fratelli Grimm, ha influenzato moltissimo le prime opere di Smith.
Nella sua più tarda giovinezza Clark divenne poi un protetto di George Sterling, poeta di San Francisco, dal quale fu aiutato a pubblicare il suo primo volume di poesie, “The Star-Treader and other poems”, quando aveva solo diciannove anni. “The Star-Treader” fu accolto molto favorevolmente dai critici americani, tanto che uno di essi lo chiamò addirittura “il Keats del Pacifico”. Smith fece la conoscenza di Sterling attraverso un membro del locale Aubur Monday Night Club, dove recitò molti suoi poemi con considerevole successo. La pubblicazione di “Ebony and Crystal” nel 1922 fu seguita dalla prima lettera di una lunga corrispondenza da parte di H. P. Lovecraft.
Clark Ashton Smith rimase povero per gran parte della sua vita e fu spesso costretto a fare lavori manuali come raccoglitore di frutta o boscaiolo per poter mantenere sé stesso e i suoi genitori.
In seguito alla morte di questi si sposò con Carol Jones Dorman il 10 novembre 1954 e si trasferì a Pacific Grove, sempre in California, dove con lei e i suoi tre figli mise su una famiglia.
Nonostante Smith sia stato sempre un artista che lavorava tramite molte forme d’espressione, è possibile identificare tre fasi distinte in ognuna delle quali una forma prevale sulle altre.
Clark pubblicò la maggior parte dei suoi volumi di poesia nel periodo della sua giovinezza. Vanno ricordati “The Star-Treader and other poems”, “Odes and Sonnets” (1918), “Ebony and Crystal” (1922) e “Sandalwood” (1925).
Dopo le prime lettere con Lovecraft, Smith scrisse la maggior parte dei suoi racconti horror e storie appartenenti alla mitologia di Cthulhu, probabilmente sotto l’influenza diretta proprio di H. P. Lovecraft che aveva ideato una cosmogonia fantastica tutta sua. Creature di sua invenzione includono Aforgomon, Rlim-Shaikorth, Mordiggian, Tsathoggua, il mago Eibon e molti altri.
Tutte le storie di genere fantastico di Clark Ashton Smith formano diversi cicli, chiamati secondo le terre in cui sono ambientati: tra i tanti segnaliamo, oltre ai già citati racconti dedicati ai miti di Cthuluhu, “Averoigne”, “Hyperborea”, “Marte”, “Poseidonis”, “Xiccarph”, “Zothique”.
La saga di “Averoigne” prende spunto da una immaginaria provincia della Francia medievale e mescola sapientemente cristianesimo, civiltà e magia pagana in un fantasy di altissimo livello.
Con “Hyperborea” Clark Ashton Smith ci catapulta invece in un lontanissimo passato in cui gli uomini devono ogni giorno lottare per la sopravvivenza della specie contro creature mostruose e dei primordiali.
Le storie ambientate in “Zothique” appartengono al sottogenere fantascientifico “Dying Earth”, ovvero la Terra morente: si tratta infatti di un ciclo di racconti ambientati in un futuro lontanissimo (dopo il passato lontanissimo), in una Terra ormai sopraffatta dalle tenebre a causa dello spegnimento del Sole e in balia di altre mostruose creature che stavolta hanno preso il sopravvento sull’uomo, relegato in secondo piano ad aspettare la fine.
I suoi racconti apparvero originariamente nelle riviste “Weird Tales”, “Strage Tales”, “Astounding Stories”, “Stirring Science Stories”e “Wonder Stories”.
Dal 1935 in poi il suo interesse per la scrittura andò affievolendosi, fino ad abbandonare del tutto la professione primaria; Smith si dedicò così, nell’ultima parte della sua vita, all’attività di scultore e di pittore.
Morì il 14 agosto 1961 proprio a Pacific Grove dove si era trasferito.
05/01/2009, Davide Longoni