FANTASCIENZA STORY: APPENDICE 08 – PARTE 02

CREATI DA DIO, CREATI DALL’UOMO – PARTE 02

MARTE 2176 A.D.

Sono settimane ormai che gira la voce su Marte, dagli avamposti agli insediamenti, da una città all’altra…

ATMOSFERA 84% TERRESTRE

POPOLAZIONE 648.000

…Qualcosa che era rimasto sepolto per secoli è tornato alla luce…

SOCIETA’: MATRIARCALE

…Questa forza misteriosa, nello spostarsi lungo la vallata meridionale lascia dietro di sé…

LEGGI TERRESTRI

APPLICATE DALLA POLIZIA DI MARTE

…soltanto silenzio e morte…

Un treno sta avanzando nel deserto marziano. La guida è comandata dal pilota automatico e la sua meta è la stazione di partenza: Cheryse, la prima città di Marte.

FANTASMI DA MARTE (John Carpenter’s Ghost of Mars)

Arrivato in stazione il treno si ferma automaticamente e un drappello della polizia si appresta a salire per cercare di scoprire il mistero. Al centro di investigazione, colei che nel cast viene chiamata “L’Inquisitrice” (Rosemary Forsyth) convoca il resto del direttorato e in una sorta di aula di tribunale spiega loro l’accaduto.

Inquisitrice: “Prendete posto, prego… Ho appena parlato con il Cartello: temono che le voci diventino incontrollabili. Rilasceranno una dichiarazione entro due ore… Forse alcuni di voi non sanno che abbiamo avuto un altro incidente. Alle 15.20 di ieri un treno merci: il Trans Marineris 74 Yankee è tornato dalla vallata meridionale con il pilota automatico.

Mentre l’inquisitrice narra i fatti noi li vediamo sullo schermo.

Inquisitrice: “A un primo esame sembrava essere un treno fantasma, pareva che a bordo non ci fosse nessuno finché non è stato scoperto un unico superstite: il Tenente Melanie Ballard, ufficiale in seconda di una squadra di sorveglianza della polizia. Erano incaricati del trasferimento di un detenuto dalla prigione della miniera di Shining Canyon (evidente omaggio di Carpenter a Stanley Kubrick) fino qui a Cheryse. Il Tenente Ballard è stata portata in ospedale sotto scorta. A parte qualche ferita superficiale era in buone condizioni fisiche, tuttavia nel sangue sono state trovate tracce di una sostanza illegale: il tetramonocloruro… fatela entrare, per favore…

Una guardia si incarica di eseguire l’ordine e il Tenente Mealnie Ballard (Natasha Henstridge: Species I e II) appare sulla porta dell’aula.

Inquisitrice: “Tenente Ballard, prego, si accomodi.

Ballard: “Ho diritto a un avvocato o la Polizia non ha diritti in questi tempi?

Inquisitrice: “La rappresentanza legale non sarà necessaria, i suoi diritti sono protetti dal Matronato, può parlare liberamente, prego…

Ballard: “Allora non sono sotto accusa?

Inquisitrice: “Si sieda, Tenente. Questa è un udienza investigativa ed è richiesta la sua presenza come ufficiale di grado superiore. Voglio il suo rapporto post operazione. Dov’è la squadra e il detenuto che dovevate prelevare? Cosa è successo a Shining Canyon?

Il Tenente Ballard si accomoda su una sedia davanti al tribunale e inizia a raccontare la sua avventura…

Ballard: “Venerdì scorso, alle 17.50 sfrecciavamo in una tempesta di sabbia ai confini della vallata meridionale. Il 74 Yankee trasportava metallo: serviva alle miniere del Settore Esterno, la mia squadra aveva bisogno di un passaggio fino allo Shining Canyon…

La squadra è composta dal Comandante Helena Braddock (Pam Grier), dal nuovo aggregato il Sergente Jericho Butler (Jason Statham) e da due novellini Bashira Kincaid (Clea DuVall) e Michael Descanso (Liam Waite), oltre, naturalmente, alla stessa Ballard. Bashira sveglia Helena per comunicarle la situazione sul percorso. Seduta nella sua cuccetta Melanie prende dal medaglione che porta al collo una pastiglia di droga e la sua mente comincia a volare tra cieli e onde gonfie di un mare agitato. E’ la voce brusca di Helena che la riporta alla realtà. La donna la informa che devono andare a prendere James Williams, detto più familiarmente “Desolazione Williams”. E’ accusato di omicidio, ma mentre le altre volte se l’era cavata accampando la legittima difesa, questa volta sembra che sia stato trovato in mezzo a cadaveri decapitati. Helen non è molto soddisfatta della sua squadra, con quel nuovo aggiunto, il Sergente Jericho, mentre lei preferiva una donna e gli altri due novellini e, ancora una volta, velatamente, fa delle avances a Melanie che rifiuta. Dopo aver evitato un penoso tentativo di aggancio amoroso da parte di Jericho, il Tenente entra nella cabina di guida del treno dove alla guida c’è McSimms (Peter Jason) il quale sta cercando di mettersi inutilmente in contatto con Shining Canyon, ma la tempesta sembra bloccare le comunicazioni. Helena ordina alla sua squadra di controllare l’equipaggiamento. Il treno arriva alla stazione. Tornerà dopo quattro ore. Ulteriori contatti radio non hanno risposta. Le porte del treno stanno per aprirsi.

Helena: “Principianti: respiratori. Qui non ci sarà l’aria come sulla Terra per altri dieci anni: andiamo.

A poche decine di metri di distanza appare il villaggio minerario di Shining Canyon, le luci del villaggio illuminano i bunker costruiti con la terra rossa di Marte. Sembrano deserti, anche se, all’interno, le luci sono accese. Misteriosamente e incredibilmente, la tempesta sembra scomparsa.

In realtà le sequenze sono state girate in una cava di gesso alla periferia di Albuquerque, nel Nuovo Messico, che si trovava in una zona considerata sacra dagli indiani Zia i quali, ottocento anni prima, avevano lì il loro villaggio. Rispettando le loro tradizioni, il regista John Carpenter, chiese a un anziano Sciamano Zia di pregare il giorno prima dell’inizio delle riprese per il set del film, invocando sicurezza e successo.

I cinque si avviano lungo la strada principale che costeggia le costruzioni. Il villaggio sembra deserto, il che è assolutamente anormale trattandosi di un venerdì sera. Helene va con Bashira e Descanso a registrarsi al circolo mentre Melanie e Jericho vanno a dare un’occhiata alle prigioni e l’uomo non demorde nei suoi propositi verso il suo superiore, come aveva tentato inutilmente di fare prima. Una volta passati da una camera di decompressione i due entrano nel vasto locale che sembra deserto e per mezzo della televisione a circuito chiuso Melanie vede James Williams (Ice Cube) sempre chiuso nella sua prigione. I due escono e si avviano verso un altro locale dove hanno visto le luci interne alzarsi e abbassarsi. Una volta entrati si trovano davanti, con stupore e disgusto, una decina di corpi appesi per i piedi e decapitati. Tutt’intorno ci sono delle strane composizioni ottenute con del fil di ferro, forbici e altri attrezzi metallici in una sorta di arte punk. L’ultimo ritrovamento è quello di una mano mozza, poi i due escono e per poco Jericho non fa fuoco contro Descanso, apparso all’improvviso.

Jericho: “Ma che fai? Per poco non ti ammazzavo!

Ballard: “Ma che succede?

Descanso: “Il Circolo è un mattatoio!

Siamo tornati nell’aula.

Inquisitrice: “Un mattatoio?

Ballard: “E’ la parola che ha usato Descanso, io non l’ho visto, personalmente. Stando a quanto mi ha detto il Comandante Braddock dopo il nostro arrivo a Shining Canyon, è andata con i due principianti a controllare il Circolo…

Ritorniamo al racconto e al momento della separazione dei due gruppi. Helen entra nella prima paratia e nota subito in alto le insolite strutture in fil di ferro e forbici che noi già conosciamo, quindi apre la seconda porta e dentro, effettivamente, è un macello. Decine e decine di corpi decapitati giacciono appesi a testa in giù. Ora i due gruppi sono di nuovo riuniti nell’edificio della prigione, Bashira non riesce a mettersi in contatto con il treno a causa della tempesta che è da tutte le parti tranne che lì e il comandante le ordina di riprovare mentre Jericho sta cercando di forzare la porta che dà sulle celle.

Helene: “E’ sospettato di aver ucciso sei operai e un incaricato degli stipendi alla stazione di smistamento al chilometro 305. I cadaveri erano appesi e decapitati esattamente come i corpi trovati al Circolo…

Ballard: “E che cosa c’entra Desolazione?

Helene: “Aveva gli stipendi dell’incaricato e il cassiere si è accorto che erano buoni rubati e l’ha fatto arrestare… Deve esserci un rapporto giornaliero da qualche parte…

Jericho riesce ad aprire la porta. I pochi prigionieri che si trovano all’interno, al di fuori della cella d’isolamento dove è rinchiuso Desolazione, sono una donna di nome Akooshay (Wanda De Jesus), un certo Zimmerman e Benchley (Doug McGrath) e poi c’è un’altra prigioniera, o meglio una che il giorno prima ha chiesto di essere ospitata lì dentro e che sta dormendo saporitamente.

Helene: “Chi sei?

Whitlock: “Whitlock.

Helene: “E che cosa ci fai nel Purgatorio, Whitlock?

Whitlock: “Al momento è l’unico posto che c’è al sicuro, okay? Posso rimettermi a dormire, ora?

Helene: “No, non puoi. Voglio delle risposte. Che succede lì fuori? Qual è la tua identità?

Whitlock: “Dottoressa Arlene Whitlock, responsabile scientifica specialista 6. Incaricata dell’operazione di scavo a Drucken’s Ridge. Ho lasciato Drucken una settimana fa con un pallone meteo che avevo modificato… C’è stata… un po’ di confusione in città, mi è sembrato prudente andare via.

Helene: “Dicono che c’è stata una specie di rivolta. Hanno distrutto tutto.

Whitlock: “Sì, più o meno. Sono andata alla deriva per giorni… poi ho finito i viveri. Ho seguito i binari della ferrovia finché non sono arrivata qui. Poi la tempesta mi ha costretta ad abbassarmi, ho urtato un mulino e sono precipitata. Sono stati gentili ad accogliermi qui.

Helene: “Molto carini, veramente… Melanie, Jericho, andate a parlare con Williams, chiedetegli se sa qualcosa.

Desolazione Williams non risponde alle domande di Melanie per cui i due escono e scorgono Bashira con la pistola in mano puntata verso un portello metallico dal cui interno si sentono rimbombare dei colpi. Melanie ordina alla ragazza di andare a chiamare Helene e quando il comandante arriva assieme a Descanso, ordina a Jericho di aprire la porta e ne rotola fuori una ragazza dallo sguardo allucinato che compie strani gesti con le mani.

Ballard: “Era come se fosse posseduta… Abbiamo cercato di farla riprendere. I principianti l’hanno portata in un magazzino dietro la prigione poi il comandante ed io siamo tornati a perlustrare la città…

Una delle Jeep a cingoli con cabina pressurizzata, ha all’interno un uomo che fa cenno disperatamente alle due di allontanarsi e di non cercare di aprire il mezzo. Helene si dirige sul retro e spara alla serratura, ma scorge un movimento rapidissimo alle sue spalle e si mette all’inseguimento di quell’ombra. Intanto, sul davanti del Rover, Melanie vede con orrore l’uomo che si taglia la gola, ma quel qualcosa che era dentro di lui non è morto, anzi, cerca di uscire dal mezzo e osserva il Tenente attraverso una soggettiva a diversa definizione e con diverse sfumature di colore. All’appello radio di Melanie, Jericho è accorso e i suoi tentativi di aprire il retro del cingolato sono inutili perché il colpo di Helene ha fuso la serratura e ci vorrebbe la fiamma ossidrica per aprirla. Intanto il comandante è sparito. Quando Melanie rientra nella prigione trova Desolazione Williams che sta puntando un coltello alla gola di Bashira e Descanso che gli sta puntando contro il mitra. La donna si offre lei come ostaggio al posto della principiante, mette le armi a terra e ordina a Descanso di fare altrettanto. La scambio avviene rapidamente ma, altrettanto rapidamente, Melanie si libera della stretta e scaraventa per terra Desolazione il quale si rialza e le rifila un cazzotto in pieno viso. Quando il Tenente rinviene Bashira le dice che il ricercato è fuggito con un’arma verso l’esterno e, all’esterno, c’è Descanso che le indica l’infermeria: Desolazione Williams è ancora lì dentro, non ne è uscito. Melanie ordina ai due di tenere d’occhio la porta sul retro ed entra nel locale dove viene assalita da un paio di ricoverati ai quali riesce a sfuggire grazie all’aiuto di Williams, poi è la volta della donna di salvargli la vita e lo porta fuori dall’infermeria appena in tempo perché “qualcosa” uscito dal corpo di uno dei cadaveri appena abbattuti, sta per slanciarsi contro di loro ma la porta d’acciaio gli si si chiude davanti… Ora Desolazione Williams è di nuovo ammanettato e Melanie ha qualcosa da chiedergli:

Ballard: “Voglio chiederti una cosa, Desolazione, se sei innocente perché avevi tutti quei soldi rubati?

Williams: “Non ho detto che sono innocente, ho detto che non ho ammazzato nessuno.

Ballard: “Okay, diciamo che ti credo, cosa è successo al chilometro 305?

Williams: “Non lo so. Stavo cambiando treno da Camp Sinai, avevo un po’ di tempo per mangiare qualcosa… Così sono entrato alla stazione…

In realtà, come ci dimostrano le immagini, Desolazione stava pensando di assalire la stazione, tanto è vero che vi entra dentro con l’arma in pugno, ma quello che vi trova sono dei cadaveri decapitati e appesi e un sacco pieno di soldi.

Inquisitrice: “Dunque… ha messo al sicuro il detenuto… Dov’era il suo comandante in quel momento?

Ballard: “Posso solo riferire quello che il Sergente Jericho mi ha detto… Dopo che l’uomo della Jeep si è suicidato, Jericho ha cercato il Comandante.

Il Sergente vede una persona in lontananza con in mano qualcosa d’indefinibile che si arrampica, come un felino, lungo una collinetta poi si allontana sorpassando il costone che circonda tutta la zona. Jericho si avvicina e vede con orrore che si tratta di teste umane infisse nei pali e che l’ultima di queste, quella appena messa dalla misteriosa figura, è quella del Comandante Helene Braddock! Arrampicatosi in cima al crinale Jericho guarda in basso e vede una torma di punk metallari dipinti guidati da quello che il cast definisce Grande Padre di Marte (Richard Cetrone) il quale ulula come un ossesso ai suoi guerrieri e taglia le teste di colore che non sono o non possono essere posseduti. A quanto pare, da alcuni vaghi accenni, il popolo marziano, gente feroce e guerriera, ignara dell’uso delle armi da fuoco ma stranamente conoscitrice, come vedremo, degli esplosivi è dedita alla guerra e ai sacrifici umani e se a ciò si aggiunge anche la possibilità aver conservato la propria essenza per millenni per poi scatenarla contro i terrestri, ecco che almeno questa parte della storia ci ricorda abbastanza da vicino L’Astronave degli esseri Perduti (Quatermass and the Pit) di Roy Ward Baker, una delle avventure dello scienziato Bernard Quatermass, personaggio creato da Nigel Kneale. La sostanziale differenza è che nel film di Baker sono i marziani ad arrivare sulla Terra e non viceversa, ma il concetto non cambia di molto. Jericho torna velocemente sui suoi passi e si mette in contatto radio con Melanie.

Jericho: “Tenente, abbiamo dei grossi problemi.

Ballard: “Sergente, la linea è disturbata, ti sento male…

Jericho: “Il Comandante è morto, nella miniera sono tutti impazziti…

Ballard: “Jericho, rispondi… Mi senti? Jericho?!

Melanie prende fuori dalla cella a viva forza Whitlock (Joanna Cassidy) la quale, inspiegabilmente, sghignazza e cerca di farla parlare.

Ballard: “Ricomincia da capo!

Whitlock: “(ridendo) Oh, davvero… In verità sono arrivata qui ieri sera…

Melanie l’afferra per il bavero della giubba.

Ballard: “Non prendermi per il culo!

Bashira: “Tenente!

Ballard: “Okay… Che diavolo sta succedendo di fuori… Cosa?

Whitlock: “Nelle regioni semiaride della Terra esistono organismi che vivono in piccole pozzanghere formate dalle piogge annuali… quando le pozzanghere si asciugano quegli organismi non possono vivere, però non muoiono nemmeno: vanno in letargo sotto la superficie, lontano dal Sole finché non inizia il ciclo successivo delle piogge… A quel punto riemergono… Credo che si tratti di una cosa del genere…

Ballard: “Io non capisco…

Whitlock: “La cosa che viveva qui un tempo… L’abbiamo risvegliata… ci entra dentro, è chiaro? E’ come uno spirito che ti possiede…

Descanso: “Tenente, c’è il Sergente Jericho alla radio, dice che c’erano tre persone laggiù, arriveranno tra cinque minuti.

Whitlock apre un portello e la ragazza di prima, ormai trasformata, le balza addosso, colpisce anche Bashira, ma cade sotto i colpi di pistola di Melanie. In una sequenza in soggettiva l’entità, dopo un po’ di girovagare, entra nel corpo di Benchley. Jericho comunica a Melanie che ha trovato tre uomini normali e che stanno arrivando. Le paratie si aprono e i quattro entrano. I tre erano nascosti nel magazzino della miniera. Melanie si trova davanti a tre individui: un nero alto che noi sapremo in seguito rispondere al nome di Uno (Duane Davis), un altro più piccolo e pelato che verrà chiamato Dos (Lobo Sebastian) e il terzo dai tratti indiani soprannominato Tres (Rodney A. Grant).

Uno: “…Ci siamo nascosti per tutta la tempesta. Più tardi sono uscito a dare un’occhiata. Credevo fossero tutti morti poi qualcuno ha incominciato a riprendersi… Si aggiravano come se fossero confusi o sperduti, qualcuno sembrava stare meglio e cercava di aiutare gli altri… poi sono cambiati…

Jericho: “Cioè… cambiati come?

Uno: “Nel modo di comportarsi, nel modo di muoversi…

Tres: “Si sono messi a tagliuzzarsi, per decorarsi…

Dos: “Si affilavano i denti…

Unos: “…Costruivano armi e uccidevano quelli che non erano cambiati, tagliavano la faccia alla gente e se la mettevano addosso come una maschera…

Prima di lasciare il magazzino i quattro si sono portano dietro dei detonatori e si sono quindi ricongiunti con Jericho al resto del gruppo. Appena Melanie dice che vuole cercare di raggiungere il treno con il prigioniero, i tre tolgono da sotto i pesanti indumenti le armi che tenevano nascoste e disarmano Melanie e gli altri. Uno vuole essere condotto da Desolazione Williams, ma Melanie rifiuta anche sotto la minaccia dell’arma.

Ballard: “Uccidimi, cazzo!

Uno. “Nessun problema.

Jericho: “Sentite, piantatela con queste puttanate… Tenente, fai uscire Williams.

Ballard: “Dammi una buona ragione.

Jericho: “Ti ho appena dato duecento buone ragioni e forse sono già qui fuori, adesso. Non importa se Williams è ricercato per omicidio e se questi sono dei pezzi di merda, l’importante adesso è che restiamo uniti per andare via di qua, tutti quanti, compreso Williams… e i pezzi di merda…

Uno: “A chi hai detto pezzo di merda, figlio di puttana! Piantala di perdere tutto questo cazzo di tempo e portaci da Williams.

Arrivati alla prigione d’isolamento i tre liberano Desolazione ma Melanie è svelta a chiudere loro in faccia la porta della cella imprigionandoli. Quindi viene stretto un patto di alleanza e di non belligeranza fra loro che viene accettato da Williams, il quale presenta agli altri i suoi tre amici mentre Melanie li fa uscire dalla prigione. Il tenente fa uscire anche Akooshay e Zimmerman mentre lascia dentro Benchley il quale sta cominciando a sfregiarsi in volto con le unghie. Tutti vengono riforniti di armi.

Ballard: “Allora, sono quasi le 22. Ecco il piano: rapido e indolore. Descanso e Jericho guidano, tutti gli altri seguono. Ci sono circa 50 metri da qui alla stazione… Bashira ed io restiamo dietro. Ci sono domande?

Uno ne avrebbe ma Williams gli ordina di lasciar perdere. Whitlock sta guardando fuori tramite il circuito TV: la via è libera. Escono prudentemente ma non si vedono treni. Avanzano verso la stazione. Si odono delle esplosioni: i posseduti stanno distruggendo il centro edificio dopo edificio e un gruppo di loro li sta adesso osservando dalla cima delle palazzine. Tirano loro delle lance e dei dischi rotanti e taglienti uccidendo Zimmermann. Una volta arrivati alla stazione non scorgono nessun treno per cui Williams decide di combattere e comincia a sparare all’impazzata tornando sui loro passi. Una bomba cade di mano a Dos che salta per aria. Tra le decine e decine di posseduti che cadono sotto i colpi d’arma da fuoco dei nostri eroi, da solo uno di essi esce l’anima di un marziano che penetra nel corpo di Uno. Tutti gli altri, per ragioni di sceneggiatura artritica, stanno dormendo. Williams è costretto ad abbandonarlo mentre il Grande Padre di Marte si abbandona a una delle sue ululanti e incomprensibili filippiche. I superstiti stanno tutti rientrando, ormai, ma Tres viene trafitto da una lancia e Descanso si vede tagliato di netto il braccio sinistro da un colpo di disco rotante. Il poliziotto continua a sparare con l’altra mano mentre Williams porta al sicuro Tres, poi Descanso viene fatto a pezzi da altri colpi precisi.

Ballard: “Abbiamo chiuso la camera pressurizzata e il Sergente Jericho ha tolto la serratura. Non potevano aprire dall’esterno per cui eravamo al sicuro… per un po’…

Melanie ordina a Bashira di cercare di contattare il treno (farlo prima di uscire no, eh?). Tres muore e si viene anche a sapere che Uno era il fratello di Williams. Intanto guidati dal tarantolato Padre Marziano, i posseduti avanzano per la città. Melanie e Whitlock guardano Benchley che continua la sua opera di devastante preparazione.

Whitlock: “Guardalo… qualsiasi cosa fosse ha aspettato un bel pezzo prima di uscire. Io non capivo il loro disegno, come si muovessero, ma deve essere il vento… sì… sì, è il vento che li porta… Quando il loro ospite muore si spostano lungo la ferrovia di città in città passando di uomo in uomo… Che creazione perfetta! Si vendicano contro chiunque avanzi pretese sul loro pianeta…

Ballard: “Che cosa hai visto a Drucker’s Ridge?

Whitlock: “Io ero alla miniera quando hanno interrotto il lavoro: era un Settore 740, una scoperta scientificamente significativa… Il 740 si riferisce ai vari tipi di ritrovamenti su Marte: un organismo biologico, un’indicazione d’acqua, cose del genere. Quando abbiamo fatto saltare la montagna abbiamo scoperto un ingresso. Era un tunnel scavato nella roccia. Era rimasto nascosto sotto le pareti esterne per secoli e l’aveva scavato qualche altro essere, non certo l’uomo.

Whitlock e gli altri scienziati entrano nel lungo e regolarissimo corridoio sostenuto da travature di roccia fino a che non si trovano davanti a una porta con delle iscrizioni. Appena toccato, il portale si disfa polverizzandosi e, sul fondo di un altro lungo corridoio, si vede muoversi qualcosa.

Scienziato: “Che diavolo è quella cosa?

Whitlock: “Non lo so.”

Una turbine rosso si precipita loro contro. Gli uomini fuggono all’aperto velocemente.

Whitlock: “E’ colpa mia. Ho aperto io il Vaso di Pandora. L’ho lasciato uscire.

Bashira: “Ho contattato il treno: sono circa a tre chilometri a Nord su un binario di riserva. I binari sono bloccati.

Ballard: “Ce la fanno a passare?

Bashira: “Sì, ci stanno provando.

Benchley allunga le mani attraverso le sbarre e cerca di afferrarle, intanto Jericho ha barricato la porta. C’è poi una seconda uscita che dà in un cortiletto con un muro alto cinque metri e c’è pure una Jeep parcheggiata. Melanie decide di aspettare l’arrivo del treno: parlando con Williams e Bashira guarda il posseduto con paura e odio. Poi Jericho la chiama nella stanza dove c’è la porta che dà sul cortile e cerca ancora una volta di sedurla. Melanie sembra cedere ma degli spari la richiamano nella stanza delle celle. Bashira ho svuotato il caricatore su Benchley e il Fantasma entra dentro Melanie che viene portata fuori da Williams e Jericho. Prima di rientrare il poliziotto le infila in bocca una delle sue compresse di droga. Avviene così all’interno del corpo della ragazza una lotta fra il marziano e la sua volontà. La donna vede le imponenti e guerresche armate marziane e vede da vicino uno dei volti umanoidi dei vecchi abitanti del pianeta che incita il suo esercito alla battaglia. La lotta prosegue accanita e, finalmente, Melanie, si libera del fantasma marziano vomitandolo.

Ballard: “Ero cosciente di avere… pensieri… o memorie, come se fossi stata invasa da qualcosa che tentava di sopraffarmi, ma qualcosa in me non lasciava a quell’entità il sopravvento e la combattevo. Non sapevo dove mi trovassi all’inizio poi l’ho capito: ero fuori, da sola, disarmata…

Dopo aver abbattuto uno dei posseduti che la stava assalendo, Melanie s’impossessa della sua arma, la lega a una corda e lancia il tutto nel cortiletto tenendone un capo. La spada s’impiglia e la poliziotta può così arrampicarsi e rientrare. All’interno, tramite il circuito TV, la vedono e malgrado il loro stupore, capiscono dal modo di comportarsi che è lei e la fanno entrare pur accogliendola, inizialmente, con le armi in pugno.

Ballard: “Ho avuto un messaggio dei marziani, delle loro menti, di quello che vogliono. Non si arrenderanno finché non avranno distrutto qualsiasi essere invasore… Per quanto li riguarda noi siamo gli invasori.

Intanto, con il Grande Padre Marziano in testa, i posseduti stanno marciando verso gli assediati. Hanno costruito un ariete e, con questo, danno l’assalto alla costruzione. Sfondano ed entrano per essere accolti alternativamente da Williams e Ballard e da Bashira e Jericho a colpi d’arma che creano i vuoti tra i posseduti. Mentre gli spiriti marziani, per ragioni di sceneggiatura, si rivelano lentissimi a uscire dai corpi delle vittime, il Grande Padre penetra ululando dal soffitto, ma viene accolto e avvolto da fiamme. Nei corridoi dell’edificio ora si svolge una feroce lotta corpo a corpo e i nostri eroi si ritirano verso il cortile mentre il Grande Padre, bruciacchiato e fumigante, ulula incitando i suoi uomini. Una volta arrivati nel cortile interno e dopo aver chiuso la porta dietro di loro, Melanie ordina a Bashira di mettersi in contatto con il treno: McSimms e il suo collega sono già arrivati e li stanno aspettando. Tutti entrano nella Jeep mentre Whitlock apre velocemente la porta sul retro, percorrono la strada che li separa dalla stazione ed entrano nel treno che parte velocemente verso la salvezza. Mentre il veicolo sta per intraprendere la via del ritorno, una geniale idea entra nella mente del nostro coraggioso Tenente. Il treno rallenta e si ferma.

Ballard: “Ehi, Whitlock, se facciamo saltare la centrale nucleare che succede? Ci sarebbe un’esplosione gigantesca, giusto?

Whitlock: “No, solo se si ritraggono le barre di controllo e si espone il nocciolo.

Ballard: “E a quel punto?

Whitlock: “Beh, a quel punto ci sarebbe una piccola bomba atomica che fa boom…

Ballard: “Piccola quanto?

Whitlock: “Non lo so… farebbe saltare tutto nel raggio di un miglio, forse due…

Ballarda: “E li ucciderebbe?

Whitlock: “Certamente distruggerebbe i loro ospiti umani, ma loro… non so davvero cosa dirti…

Ballard: “Jericho, puoi farci entrare?

Jericho: “Posso provarci.

Il treno torna indietro.

Ballard: “Il piano era semplice: il Sergente Jericho, la responsabile scientifica e io ci siamo diretti verso la centrale nucleare, gli altri sono rimasti sul treno mentre rientrava nella stazione. L’idea era che ci coprissero e che distraessero i marziani mentre noi sistemavamo le cariche nella centrale poi tornavano a prenderci e ci saremmo allontanati da Shining Canyon il più possibile prima che saltasse tutto. Come ho detto era un piano semplice, l’unico problema è che non è andato come previsto.

I tre scendono nei pressi della centrale e, mentre Jericho apre la porta ed entra con Whitlock, Melanie osserva con il binocolo il treno che si ferma in stazione e viene preso d’assalto dai posseduti. Whitlock manovra i comandi in modo da causare la reazione a catena e Jericho piazza le cariche, ma il Grande Padre di Marte li scorge e Melanie ordina al treno di ripartire e di venirli a prendere mentre un’orda si precipita verso di loro. Il treno arriva davanti alla centrale e Bashira, McSimms e Williams scendono sparando per aiutare i tre a rientrare. I sabotatori hanno compiuto il loro lavoro e si avviano correndo verso il treno, ma Whitlock non fa nemmeno in tempo a muoversi perché un fantasma entra dentro di lei. Mc Simms viene colpito e ucciso, Melanie viene ferita a una gamba dal Grande Padre. Bashira cade a sua volta uccisa dalle lame rotanti e Williams si precipita a sorreggere Melanie e a portarla sul treno mentre Jericho viene accerchiato e fatto a pezzi dai posseduti. Il secondo macchinista viene a sua volta colpito alla gola e cade mentre Williams e Melanie raggiungono il treno mettendolo precipitosamente in moto, ma alcuni dei posseduti, compreso il loro capo, riescono a salire. Williams si dirige verso il fondo del treno e ingaggia una lotta furibonda con il Grande Padre e la stessa cosa capita a Melanie con un altro dei posseduti. Entrambi vincono la loro battaglia: Melanie si sbarazza del suo avversario gettandolo fuori e Williams spedisce con un cazzottone il Grande Padre in un vagone e poi sgancia il tutto, quindi osserva le cariche da lui messe esplodere investendo in un’unica grande fiammata altri posseduti e il boato copre le urla esagitate del Grande Padre di Marte che defunge a sua volta. Mentre il treno corre via al massimo, la centrale esplode facendolo sussultare, ma i due sono finalmente in salvo mentre il mezzo prosegue la sua corsa con il pilota automatico innestato. Williams cuce la ferita alla gamba di Melanie poi l’ammanetta al letto e sta per andarsene, la ragazza è però armata e gli punta addosso la pistola, l’uomo sa che non gli sparerà e se ne va ugualmente mentre Melanie non fa nulla per fermarlo, ma, non è questo che racconta all’Inquisitrice.

Inquisitrice: “E che fine ha fatto Williams?

Ballard: “Non lo so. Quando mi sono svegliata non c’era più.

Inquisitrice: “E lei era ammanettata…

Ballard: “Deve averlo fatto mentre dormivo… A quel punto mi fidavo di lui.

Inquisitrice: “E’ tutto quello che ha da dirci?

Ballard: “E’ tutto quello che so.

Inquisitrice: “Molto bene, Tenente Ballard, le consiglio di riposare. Può andare.

Melanie si alza e si allontana non sentendo, quindi, il tono ironico con il quale l’Inquisitrice si rivolge ai suoi colleghi.

Inquisitrice: “La Nostra dichiarazione al Cartello sarà quindi che Marte è interamente dominato dagli spiriti.

Quanto sia fuori luogo la sua ironia lo saprà tra pochissimo tempo perché il mortale turbine rosso è in vista della città e sta per invaderla. In infermeria Melanie viene destata dall’altoparlante che chiama a raccolta tutti i poliziotti per respingere un attacco non bene identificato. La porta si apre e appare Williams con in mano due mitragliatori. Ne lancia uno a Melanie che lo afferra al volo.

Williams: “Andiamo. La marea è salita. E’ ora di rimanere vivi!

I due scendono agilmente le scale, anche la profonda ferita alla gamba della poliziotta sembra guarita del tutto.

Williams: “Se un giorno volessi passare dall’altra parte saresti una criminale da paura.

Ballard: “E tu un poliziotto da paura…

Si guardano e poi fanno, schifati, un gesto di diniego.

Williams: “Andiamo a spaccare il culo a qualcuno!

Ballard: “E’ quello che ci riesce meglio!

I due si avviano verso il loro destino…

John Carpenter concepì il copione originale con il titolo “Escape fron Mars”, terzo capitolo della saga di Snake (Jena) Plissken dopo 1997: fuga da New York (1981) e Fuga da Los Angeles (1996), ma il fiasco di quest’ultimo convinse regista e produttori a cambiare protagonista. Plissken divenne così Desolation Williams. Inizialmente il suo interprete doveva essere Jason Statham, ma, non essendo ancora famoso, fu poi sostituito dall’ex-rapper Ice Cube, considerato un nome di maggior richiamo. A Statham toccò la parte di Jericho. Anche Natasha Henstridge fu un rimpiazzo dell’ultimo momento. Courtney Love aveva già accettato ma dovette rinunciare per un’incresciosa vicenda privata: fu investita e ferita da una rivale in amore.

Lo scenografo Bill Elliott scelse come set di Shining Canyon una cava di gesso abbandonata nel deserto del New Mexico: un luogo le cui continue tempeste di sabbia resero difficili le 5 settimane di riprese. Nella costruzione della città mineraria adottò questo criterio: “Puntammo a una sensazione sinistra. Fu concepita in modo da sembrare un lavoro mal eseguito. Cercammo proprio di dare uno stile indefinito e un aspetto claustrofobico che riflettesse l’oppressione del pianeta”. Il set per gli interni e i dintorni della centrale elettrica invece fu un ex-complesso industriale a Eagle Rock in California, scelto per il suo look avveniristico.

Il truccatore Greg Nicotero e il suo team ebbero un gran daffare nel truccare tutte le centinaia di comparse nelle scene degli attacchi dei minatori posseduti: “Per sei giorni di fila fummo i primi ad arrivare sul set e gli ultimi ad andarcene”, ricorda Nicotero. Per il look dei posseduti (occhi truccati, capelli lunghi, vestiti in pelle nera) si ispirò al lavoro di Gerald Brom, noto illustratore di copertine e videogiochi fantasy. Per l’aspetto dei marziani invece dice di aver pensato a un incrocio fra una lucertola e Steve Reeves, il culturista interprete di molti film mitologici italiani. Per le decapitazioni e le mutilazioni Nicotero usò un misto di effetti digitali e prostetici, ma con una netta predominanza dei secondi, infatti Nicotero si definisce “uno della vecchia scuola”.

Il film usa un vecchio espediente di molti film di Carpenter: un gruppo di persone mal assortite sotto assedio. Un tema mutuato direttamente dal suo film preferito: Un dollaro d’onore (Rio Bravo, 1959) di Howard Hawks. E lo stesso Carpenter ammise: “Il western è il mio genere preferito. Sono cresciuto in un’epoca in cui i western erano ancora popolari. Ho sempre ammirato la loro forma. Ma i western non sono più popolari presso il pubblico. (…) La fantascienza, a cominciare da Star Wars, li ha sostituiti. (…) A mio modo di vedere tutti i film che ho fatto, tranne forse Halloween, sono dei western. (…) Fantasmi da Marte non è un film con le tute spaziali. Odio i film con le tute spaziali. É ambientato su Marte colonizzato e terraformato, visto come terra di frontiera, con città minerarie collegate da una ferrovia, con un livello tecnologico da età industriale, da western appunto”.

Fantasmi da Marte arrivò poco dopo altri due film “marziani” dai cattivi esiti commerciali: Mission to Mars e Pianeta rosso. Joanna Cassidy, per fugare i timori di un terzo fiasco, durante le riprese fece una dichiarazione non si sa se più ingenua o autolesionista: “Questo film è del tutto inattendibile scientificamente rispetto agli altri film su Marte. Questo farà la differenza”. Si sbagliava comunque. Anche il film di Carpenter fu un insuccesso di cassetta, tanto che Carpenter non potè dirigere un altro film fino al 2010, quando girò The ward.

(2 – continua)

Giovanni Mongini e Mario Luca Moretti