FANTASCIENZA STORY 248

L’ANNO DELL’ODISSEA (2001)

Il 2001 è l’anno dell’Odissea di Stanley Kubrick e Arthur C. Clarke e giustamente il film fu redistribuito nelle sale nell’autunno di quell’anno. Ma altri film di fantascienza degni di nota furono prodotti in quell’anno fatidico.

K-Pax – Da un altro mondo (K-Pax) di Ian Softley. Prot (Kevin Spacey) è un misterioso individuo, ricoverato in un ospedale psichiatrico, che sostiene di provenire da un pianeta lontano. Il dr. Powell (Jeff Bridges) prende a cuore il suo caso e cercando di scoprire la sua identità finisce con il restare sempre più convinto che Prot dica la verità.

Un grande Kevin Spacey riempie con il suo carisma un film affidato a un’atmosfera volutamente allusiva e ambigua. Tratto dal romanzo di Gene Brewer, scrittore e regista furono citati per plagio dal regista argentino Eliseo Subirla, che trovò molte somiglianze fra K-Pax e il suo film Hombre mirando al sudeste (1986).

A.I. Intelligenza artificiale (A.I. Artificial Intelligente) di Steven Spielberg. Stanley Kubrick comprò i diritti del racconto Supertoys che durano tutta l’estate nel 1982 e da allora, a più riprese cercò di ricavarne una sceneggiatura, coinvolgendo vari scrittori, fino a che nel 1995 cedette il progetto a Steven Spielberg, che lo adattò secondo la propria sensibilità. Assistiamo così alle malinconiche, tenere vicende di David (Haley Joel Osment) androide in forma di bambino, respinto dalla famiglia di adozione, in cerca della Fata Turchina, che sola può trasformarlo in bambino umano. Uno Spielberg in stato di grazia racconta una vicenda carica di poesia e immaginazione, in un tripudio di effetti speciali digitali e meccanici, ma sempre funzionali a una visione artistica coerente e matura.

Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes) di Tim Burton. A partire dal 1988 la 20th Century Fox mise in cantiere vari progetti di remake del classico Il pianeta delle scimmie di Franklin J. Schaffner. Molti prestigiosi registi furono coinvolti, fra cui Peter Jackson, Oliver Stone, James Cameron, ma per un motivo o un altro tutti i loro progetti furono accantonati. Fino a che, nel 1999, Tim Burton ci rimise mano e ne trasse un soggetto che ottenne il via libera della Fox.

In questa versione l’astronauta Leo Davidson (Mark Wahlberg) atterra su un pianeta dove le scimmie dominano sugli uomini, ma sono divise da lotte intestine. Leo troverà il sostegno della scienziata scimmia Ari (Helena Bonham-Carter) e l’ostilità del generale scimpanzé Thade (Tim Roth), ma diventerà comunque il leader della rivolta umana.

Nonostante ambizioni filosofico-religiose, una grande fantasia scenografica e una buona tenuta spettacolare, il film fa rimpiangere la freschezza dell’originale, e il pubblico non gradì un finale giudicato troppo criptico e confuso. In un aspetto però il film di Burton surclassa quello di Schaffner: i trucchi “scimmieschi” di Rick Baker sono ancor più naturali e variegati di quelli, pur premiati con l’Oscar, escogitati da John Chambers per il film originale.

Fantasmi da Marte (Ghost of Mars) di John Carpenter. Doveva essere il terzo capitolo della saga di Snake Pliskin, ma il fiasco di Fuga da Los Angeles spinse il regista a cambiare personaggio. Il criminale Desolation Williams (Ice Cube) viene scortato dalla poliziotta Melanie Ballare (Natasha Henstridge) alla prigione marziana di Chryse, ma qui i due dovranno unire le forze contro i terrestri posseduti dai fantasmi di antichi guerrieri marziani. Carpenter torna ancora una volta alla variante del tema western del forte assediato dagli indiani. Non è fra i suoi film migliori ma offre comunque il suo spavaldo e vivace divertimento. Purtroppo il fiasco commerciale del film distrusse la carriera del regista, che da allora ha girato un silo film: The Ward (2009).

Final Fantasy (Final Fantasy – The Spirits Within) di Hironobu Sakaguchi. Sakaguchi, ideatore del videogioco Final Fantasy, è anche il regista di questa costosa, travagliata e ambiziosa versione cinematografica, ambientata nel 2065,in cui l’eroina Aki combatte contro gli spiriti alieni che stanno sterminando la vita sulla Terra.

Primo, e forse unico film girato in CGI, ovvero in animazione digitale, sfruttando le più moderne tecniche dell’epoca, fra cui il motion-capture, cioè la riproduzione delle movenze fatte da mimi che indossano una tuta con sensori che le ritrasmettono a un computer. Coproduzione fra la società giapponese Squadre, produttrice del gioco originale, e la Sony, il film ebbe una lavorazione di ben 4 anni, fatta di ripensamenti e tentativi sbagliati e rifatti, segno di quanto fossero sperimentali e innovative le tecniche usate. Nonostante il buon successo di pubblico, Final Fantay è rimasto un esempio isolato, almeno al cinema.

Avalon (Avalon) di Mamoru Oshii. Ash è una giocatrice professionista di Avalon, un videogioco remunerativo ma pericoloso e illegale, perché spesso lede la mente di chi arriva al livello A, il più alto. Ash scopre che esiste anche un livello SuperA, ancor più remunerativo e pericoloso, e la donna raccoglie la sfida…

Si tratta di una coproduzione nippo-polacca girata in Polonia con attori polacchi e diretta dall’autore delle serie animate Patlabor e Ghost in the Shell. Atmosfere rarefatte, ritmo lento, tempi morti in apparenza ma ricchi di allusioni nascoste. Un film non facile ma ricco di suggestioni e sottigliezze, incentrato su un tema affine alla serie Matrix e a eXistenz di David Cronenberg, ma con uno stile molto meno barocco. Ottima la prova della protagonista, la polacca Malgorzata Fromniak, intensa e ricca di sfaccettature.

Mario Luca Moretti