RICHARD HERD

La fantascienza lo affascina, gli stimola l’immaginazione e lo rilassa portandolo su pianeti lontani. Ama quella delle storie scritte da Jules Verne piuttosto che quella dei kolossal americani fatta di effetti speciali. Si è espresso così il noto attore americano Richard Herd, che sabato 16 aprile ha incontrato i fan di Star Trek a Bologna nella sede dello store “Ultimo Avamposto”.

Ricordiamo che Herd è stato interprete dell’Ammiraglio Owen Paris in Star Trek Voyager, del  Klingon L’Kor in Star Trek – The Next Generation e del Comandante John V in V-Visitors. Ma va anche evidenziato che l’attore di Boston, con William Shatner (il capitano J.T. Kirk nella serie classica di Star Trek) ha portato al successo la serie tv T.J. Hooker nella quale interpretava il capitano di polizia Dennis Sheridan. Ma ancora, tra le tante pellicole di successo cui ha partecipato vi sono: “Tutti gli uomini del presidente” diretto da Alan J. Pakula, con Dustin Hoffman e Robert Redford,  vincitore nel 1977 di quattro premi Oscar;  e il thriller “Sindrome Cinese” con Jane Fonda, Jack Lemmon e Michael Douglas, il film prediletto da Herd nella sua lunga carriera.

L’incontro di Bologna è stato organizzato per festeggiare i venti anni di attività di “Ultimo Avamposto”, negozio in cui si possono trovare modellini, libri e riviste, gadget e tanti altri oggetti che riguardano la fantascienza; lo store è diretto da Massimo Romani e Jessica Farella amici di Richard Herd e di sua moglie Patricia anche lei nota attrice (che ha recitato in due film con Clint Heastwood) che lo accompagnava. Inoltre, erano presenti Nicola Vianello e Marina Dominicali del Ponte di comando dello Star Trek Italian Club “A. Lisiero”.

Richard Herd è incantato dall’Italia ed è giunto da noi in viaggio di piacere (che toccherà anche altre nazioni europee) per l’anniversario di matrimonio con Patricia. Le mete oltre alla romantica Venezia, città adorata dalla coppia, hanno previsto visite anche a Firenze e a Brescia per inaugurare la mostra “Urla nello spazio” organizzata da Paolo Prevosto e dedicata ai costumi e agli oggetti della serie Tv V-Visitors presso Colossi Arte Contemporanea.

“Conosco l’Italia da anni – ci ha detto Herd, il quale sebbene abbia 83 anni ha un aspetto energico e vivace – e con Patricia nel passato siamo stati a Sorrento, Napoli e Roma. In Europa – ha aggiunto –  trovo molta corrispondenza tra l’Italia e l’Irlanda. Mi piace la gente di entrambi i Paesi, i posti e abbiamo ritenuto che l’Italia in particolare fosse il posto migliore dove celebrare il nostro anniversario di matrimonio. Aggiungo che, come avvenuto per i miei amici Ben Gazzara e Tony Musante, mi sarebbe piaciuto partecipare a un film ambientato in Italia ma sino a oggi non mi è capitato”.

Ovviamente questo è un periodo di pausa rispetto ai suoi impegni di lavoro: infatti a fine 2015 ha terminato di girare un lungometraggio dal titolo “Natale a New York” insieme alla collega Lee Ann Meriwether, popolare per aver interpretato Catwoman negli anni ’60. L’attrice tra il 19 e il 22 maggio prossimi sarà ospite d’onore alla Starcon di Bellaria. Herd ci ha quindi anticipato che a breve dovrebbe cominciare a  girare le scene di un altro film in Alabama con due famosi attori dei quali uno  già vincitore di un Oscar, ma quando gli abbiamo domandato di dirci qualcosa di più ci ha risposto che per contratto non poteva anticipare nulla.

Ma come sono i rapporti del Nostro con il mondo del Cinema? Ci ha raccontato che prima di partire per l’Europa ha pranzato con Kenneth Johnson, regista e sceneggiatore di V-Visitors, con il quale è molto amico e che si frequenta abitualmente con William Shatner. Di Shatner ci ha rivelato: “E’ il migliore attore con il quale ho lavorato. Ma anche con Jack Lemmon, per il suo carattere, mi sono trovato benissimo”.

E di Star Trek  cosa ne pensa? “Mi sono molto divertito sul set anche se si lavorava tantissimo. Mi piaceva il ruolo dell’ammiraglio Paris in quanto preferisco interpretare i personaggi di potere (in proposito la signora Patricia è intervenuta aggiungendo che è così anche nella vita reale, ndr)”.

Tra i vari capitani delle serie di Star Trek ha sottolineato che ha lavorato con  Shatner, Patrick Steward (il capitano Jean-Luc Picard inStar Trek – The Next Generation), Kathryn Mulgrew (il capitano Kathryn Janeway in Star Trek – Voyager) rimarcando la professionalità di entrambi e di come “siano persone meravigliose”; e ha fatto presente che anche con Scott Bakula (il capitano Jonathan Archer in Star Trek – Enterprise) ha avuto ottimi rapporti.

Quanto al giovane Chris Pine ha specificato che non ha visto i film su Star Trek di J.J. Abrams. Ha comunque ha lavorato molto con Robert  Pine, il papà di Chris, e che quando ha incontrato il giovane attore gli ha fatto una buona impressione.

Abbiamo posto all’attore un’ultima domanda, una di quelle che lo spettatore si fa quando è di fronte al teleschermo: quanto tempo ci impiegava nel camerino a trasformarsi nel Klingon L’Kor?

“Per la maschera del Klingon – ha risposto – ci volevano tre ore e mezza per realizzarla e un’ora per toglierla. Ma ancora peggio era il trucco per V-Visitors. Lì hanno dovuto fare il calco del mio viso. Mi alzavo alle quattro di mattina e toglievo il trucco a sera inoltrata e la scena dei Visitors, di quando veniva via la pelle, la potevo fare soltanto una volta!”.

Infine una curiosità: la moglie Patricia chiama Richard “Cadetto della Flotta Stellare” per la sua innata voglia di fare sempre qualcosa di nuovo, proprio come un ragazzo, infatti nel tempo libero egli dipinge, costruisce oggetti e lampade. Insomma, un artista a tutto tondo che sa essere anche molto simpatico e cordiale con i fan, i quali sono andati via dall’incontro appagati del pomeriggio passato ascoltando il loro beniamino.

Filippo Radogna