MAN-THING, L’UOMO COSA

Man-Thing, l’Uomo Cosa, il cui vero nome è Theodore “Ted” Sallis, è un personaggio appartenente all’Universo Marvel, anche se rientra più in quella sezione un po’ dark e horror di cui fanno parte anche Licantropus, Dracula, Ghost Rider, i Figli della Mezzanotte e altri ancora. Creato da Gerry Conway (Ka-Zar, Daredevil, Iron Man, Hulk, gli Inumani, la Vedova Nera, Licantropus) e Roy Thomas (Conan, Spiderman, X-Men, Avengers, Justice Society of America, il Cavaliere Nero) ai testi e da Gray Morrow ai disegni, Man-Thing apparve per la prima volta sulla testata Savage Tales (prima serie) n. 1 nel 1971 e ha conosciuto l’apice della sua “vita fumettistica” in mano allo sceneggiatore Steve Gerber (Void Indigo, i Difensori, i Guardiani della Galassia).

Atipico supereroe, Man-Thing è nato a Omaha in Nebraska (o almeno la sua controparte umana) e vive in Florida nelle paludi seminole. Il suo personaggio è stato spesso paragonato a Swamp Thing della concorrente DC Comics, con il quale ha in comune una storia piuttosto simile. Man-Thing è la storia di uno scienziato che diventa un mostro paludoso, eroe per caso in quanto, quando si trova di fronte uno scenario di crimine e morte, il suo senso di giustizia si manifesta, trasformandolo a tutti gli effetti in un paladino della giustizia. La famosissima frase “Chiunque conosca la paura brucia al tocco di Man-Thing” è riferita al fatto che chiunque sia colpevole, nel fumetto, brucia letteralmente quando Man-Thing lo “combatte”.

Come dicevamo l’Uomo Cosa apparve per la prima volta sulla rivista Savage Tales n. 1 nel 1971, grazie a Thomas, Conway e Morrow. In questa sua prima storia veniva spiegata l’origine del personaggio: Ted Sallis è un biochimico che ha fatto una scoperta sensazionale e che viene tradito dalla sua fidanzata Ellen Brandt. Sallis, mentre è inseguito dagli agenti dell’AIM (Avanzate Idee Meccaniche, una delle organizzazioni criminali del Marvel Universe) che vogliono assolutamente la sua formula (che più tardi scopriremo essere il “siero del super-soldato” che ha dato vita a Capitan America), annega nella palude e si trasforma nell’Uomo Cosa a causa di una letale combinazione tra la sua formula e i poteri che la palude possiede. Sallis sembra incosciente dentro Man-Thing, ma a volte la forma umana cosciente di Sallis ritorna a prevalere sull’Uomo Cosa; inoltre pare che Sallis sia tornato anche se per poco tempo nella sua forma umana, ma si tratta di avvenimenti sporadici.

La successiva storia, pubblicata su Savage Tales n. 2, è divisa in due parti e viene terminata però sulla rivista Astonishing Tales n. 12, scritta da Len Wein (Swamp Thing, Wolverine, Teen Titans, Flash, Superman, The Phantom Stranger, Daredevil, Spiderman, Hulk, Thor, Fantastici Quattro, i Difensori, X-Men, Batman, Lanterna Verde). La storia introduce l’assistente di Sallis, la dottoressa Wilma Calvin. Appare in seguito anche Ka-Zar (il Tarzan dell’Universo Marvel), in una storia scritta da Roy Thomas, che diventa un flash-back con Ka-Zar che incontra Man-Thing, proprio alla fine di questo albo. Nel numero 13 di questa antologia, scritto sempre da Thomas, Ka-Zar e l’Uomo Cosa distruggono alla fine la base dell’AIM.

Gli albi dal numero 15 al 20 narrano di Ka-Zar impegnato a cercare di distruggere ciò che rimane della formula creata da Sallis, che fa gola a Nick Fury dello Shield (agenzia governativa del Marvel Universe) e a Bobbi Morse, scienziata pure lei come Sallis e conosciuta anche come la supereroina Mimo (in originale Mockingbird) del gruppo degli Avengers. Alla fine, l’unico ad avere una copia della formula è il dottor Calvin, ma solo nella sua mente. Il personaggio, dopodiché, compare nella rivista Adventure into Fear n. 10 (1972), ad opera di Conway e Morrow, in cui vengono narrate nuovamente le origini del personaggio trasformandolo in un eroe in piena regola. La rivista continua a contenere storie sul personaggio per altri nove numeri, con Steve Gerber ai testi che subentra al numero 11.

Con Steve Gerber la storia di Man-Thing diventa complessa. Nel numero 14 introduce il “Nexus of All Realities”, in cui nasceranno demoni, mostri, fantasmi e altre creature terrificanti, che serviranno a diventare super-antagonisti del personaggio nonostante l’Uomo Cosa continui anche a scontrarsi con nemici normali come criminali, assassini, vigilantes.

La storia Fear introduce invece numerosi personaggi che diverranno importanti nel cast della testata: il demone Thog, Dakimh l’Incantatore e numerosi esseri umani, tra i quali i membri del Culto di Zhered-Na, che diverranno alleati dell’Uomo Cosa.

Il nemico di maggior successo della testata è sicuramente Franklin Armstrong Schist, che vorrebbe costruire un aeroporto a Citrusville, nel mezzo della palude dove abita Man-Thing. La serie termina con il numero 19 e una bizzarra storia che vede coinvolto il demone Thog alle prese con numerosi personaggi della Marvel, inclusi Devil e la Vedova Nera.

L’Uomo Cosa chiude la sua avventura antologica in Adventure into Fear per ripartire, nel gennaio del 1974, con una testata tutta sua, intitolata semplicemente Man-Thing, ad opera di Gerber e con artisti che si avvicendano come Val Mayerik, Mike Ploog, John Buscema (Silver Surfer, Conan, Avengers, Fantastici Quattro, Thor) e Jim Mooney. Questa nuova serie presenta un nuovo antagonista, l’Insanicida, e di nuovo Schist alle prese con l’eroe della storia. In una delle trame viene rivelato il perché Schist voglia creare un aeroporto: egli vuole trovare la Fontana della Giovinezza che pare si trovi proprio nel bel mezzo della palude di Man-Thing.

Insieme a questa nuova testata ne esordisce un’altra, Giant-Size Man-Thing, scritta, per i primi cinque numeri, sempre da Gerber. Le storie presentano anche un nuovo personaggio dissacrante, Howard the Duck. La serie “Man-Thing” viene cancellata col numero 22 a causa di Gerber. L’autore, infatti, viene persino introdotto nel mondo fumettistico e spiega nell’ultima storia che non ha più idee per il personaggio. Nonostante ciò Gerber continuerà a inserire Man-Thing in altre testate Marvel nel corso del tempo.

L’Uomo Cosa ritorna quindi nell’universo Marvel nel novembre del 1979, con una nuova serie, scritta da Michael Fleischer (Jonah Hex, Spectre, Sandman, Shade, Capitan America, Spider Woman, Ghost Rider, Spiderman, Conan, Dungeons & Dragons) e disegnata da Jim Mooney e Don Perlin (Licantropus, i Difensori, Ghost Rider, Transformers). Le storie che scrive Fleischer, però, sono criticate dai fan provocandone l’abbandono della serie con il numero 3. Subentra nel n. 4 Chris Claremont (Nick Fury, X-Men, Nuovi Mutanti, Excalibur, Wolverine, la versione a fumetti di Alien vs Predator, WildCats, Gen 13, Fantastici Quattro, Exiles), che introduce D’Spayre, che poi diverrà un super nemico degli X-Men, e nuovi personaggi come la cheerleader Bobbie Bannister e lo sceriffo di Citrusville John Daltry. L’ultimo numero della serie sarà l’11, nel quale Claremont decide di uccidere lo sceriffo.

Gerber, nel 1989, realizzerà poi una nuova miniserie in 12 parti dell’Uomo Cosa, che venne subito bollata come la più violenta storia del personaggio di sempre.

Man-Thing tornerà quindi in una terza serie, nel 1997, con J.M. DeMatteis (Capitan America, Spiderman, X-Factor, Devil, i Difensori, Justice League) ai testi e Liam Sharp ai disegni, per otto lunghi episodi. DeMatteis torna all’inizio, reinserendo nella storia Howard the Duck e soprattutto Ellen Brandt, che diventa la moglie di Sallis e con la quale genera Cleito, Adam K’ad-Mon e i loro discendenti.

L’Uomo Cosa tornerà quindi come ospite in varie testate Marvel, tra le quali quella di Shang-Chi e in Hulk.

L’Uomo Cosa possiede dei grandissimi poteri, grazie a un’unione della forza della sua formula e della palude che lo ha inghiottito. E’ alto più di due metri e pesa più di 200 chili.

La forza dell’Uomo Cosa varia spesso nei fumetti. All’inizio è una forza simile a quella di Capitan America. In seguito diventa molto più forte. È anche invulnerabile in quanto il suo corpo non è solido ma è composto da vegetali. Perciò è invulnerabile a qualsiasi colpo che sia d’arma da fuoco, che sia causata da coltelli o quant’altro. Il suo corpo inoltre si rigenera molto velocemente.

Man-Thing è un personaggio molto emotivo, prova emozioni e sensazioni come un essere umano qualsiasi. Per questo, quando prova sentimenti di rabbia, frustrazione e cattiveria, diventa molto violento e produce un acido solforico che brucia ogni essere umano che lui voglia.

Sulla scia dei successi dei personaggi Marvel al cinema, la Lions Gate decise di acquistare i diritti di Man-Thing per farne una trasposizione cinematografica. La regia del film è di Brett Leonard mentre autore della sceneggiatura è Hans Rodinoff, autore di una più recente incarnazione del personaggio a fumetti. Il cast è ricco di giovani attori sconosciuti, in cui si distingue Jack Thompson nei panni di Schist. Il film, che sarebbe dovuto uscire al cinema nel 2004, fu “inspiegabilmente” per i fan, fatto uscire solo in DVD, dopo una messa in onda nel canale SCI FI CHANNEL nel 2005. La verità di questa decisione fu spiegata quando i fan videro il film e lo commentarono negativamente. La pellicola si basa solo parzialmente sui fumetti, con un vago omaggio alle storie di Gerber, con l’introduzione del personaggio di Schist. La pellicola non presenta però né le origini del personaggio né tanto meno lo mostra: Man-Thing, infatti, appare all’inizio e poi solo negli ultimi minuti della pellicola come “il nemico della situazione”. Ted Sallis viene soltanto citato un paio di volte. La pellicola è stata considerata la peggiore tratta da un fumetto Marvel mai prodotta.

Davide Longoni