MARCO CRESCIZZ

Autore esordiente, ma con alle spalle tanta gavetta, Marco Crescizz è “cresciuto” (permetteteci il gioco di parole) fino a diventare uno degli autori di punta di Vaporteppa, editore per il quale ha pubblicato un romanzo che solo dal titolo è tutto un programma: “Alieni coprofagi dallo spazio profondo”. Incuriositi da tale personaggio, abbiamo deciso di intervistarlo per voi. Ecco cosa ci ha raccontato.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È MARCO CRESCIZZ?

Marco Crescizz, classe 83, è un nick name nato sul sito di scrittura horror Scheletri.com tantissimo tempo fa. Lì è dove ho mosso i miei primi passi nel mondo della scrittura. Un laboratorio curato da Alessandro Balestra che mi ha fatto conoscere bellissime persone appassionate di horror e narrativa, alcune diventate amicizie reali dopo anni di incontri come avatar.

Crescizz da quel momento ha sempre scritto e cercato strade per raccontare le sue storie. Non è mai scomparso e non è mai cambiato, è sempre lo stesso autore mai pubblicato.

Fino a qualche mese fa, grazie a Vaporteppa. Qualcosa come dieci anni dopo.

COME HAI COMINCIATO A SCRIVERE?

Ecco, lo sapevo, ho già risposto sopra! :)

Posso dire che quando si leggono tanti libri e tanti fumetti è naturale voler raccontare le proprie storie. E allora si studia la narrativa nelle sue varie forme: cinema, letteratura, fumetto. E si prova a comprendere i meccanismi delle cose che ti sono piaciute. È come guardare un orologio, provare a smontarlo e ricostruirlo. Per provare a costruirne uno tuo da zero serve tempo e applicazione.

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI, IN PARTICOLAR MODO DI QUELLE A CUI SEI PIU’ LEGATO?

“Alieni Coprofagi dallo Spazio Profondo” è la mia unica opera pubblicata. Per il resto ho partecipato a varie antologie con racconti horror e sono stato finalista al “Premio Robot”, ma queste cose appartengono a un passato lontano. Successivamente mi sono dedicato perlopiù a romanzi che non hanno ancora trovato editori coraggiosi. Ho sempre avuto grossi problemi con la censura e non ho mai voluto rimaneggiare troppo il testo (non parlo di editing, ma di contenuti). Per fare un esempio: che ne sarebbe del mio racconto “Alieni Coprofagi” se avessi dovuto rinunciare in toto alla coprofagia? PUF!

La cosa che delude maggiormente di questa situazione è che anche i piccoli editori scelgono la censura per paura di perdere/offendere lettori.

RECENTEMENTE COME DICEVAMO HAI PUBBLICATO PER VAPORTEPPA IL ROMANZO “ALIENI COPROFAGI DALLO SPAZIO PROFONDO” CE NE VUOI PARLARE?

“Alieni Coprofagi dallo Spazio Profondo” è una novella di circa 100 pagine a 2,99 euro. Racconta la storia di Nunzio, un impiegato delle poste depresso a causa della sua obesità. Non ha amici e i genitori vivono lontano. L’unica persona a fargli compagnia è un’allucinazione del suo attore preferito, Arnold Schwarzenegger, che lo incita a fare qualcosa per perdere peso e risolvere i suoi problemi sociali.

Nunzio non si dà per vinto e tenta di risollevare la sua sorte, ma la strada è troppo faticosa. In suo aiuto arriva un cinese palestrato di nome Chen e non è un’allucinazione stavolta, ma qualcuno che può davvero aiutarlo con una medicina speciale.

Quando Nunzio sarà pronto a dimagrire un gruppetto di alieni appassionati di “Star Wars” lo rapirà per costringerlo a defecare sulla loro astronave. Per gli alieni gli escrementi umani sono una vera e propria droga che utilizzano per sballarsi.

Riuscirà Nunzio a riscattarsi e a combattere o resterà per sempre intrappolato su un disco volante a cagare fino alla morte?

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?

Sicuramente parlare di un problema difficile come l’obesità senza banalizzarlo, ma senza neppure renderlo stucchevole non è stato semplice. Inoltre ho dovuto documentarmi parecchio su quali problemi affronta una persona sovrappeso nel quotidiano.

Altro personaggio delicato da trattare è stato Schwarzy. Quando si cita qualcosa a questo livello bisogna conoscerla maledettamente bene. I fan non perdonano. Io non mi sarei perdonato.

Schwarzy compare nei panni dei personaggi di questi film:

Terminator,

Conan,

Una promessa è una promessa,

Commando,

Predator,

True lies,

L’implacabile,

Atto di forza,

Batman & Robin.

Quindi ho dovuto rivedere spezzoni di questi e altri film per ricordare come fosse vestito Arnold e capire quale personaggio andasse meglio per quella determinata scena.

L’ambientazione non è stata un grosso problema, il maggiore lavoro di documentazione l’ho svolto per rappresentare le Poste Italiane. :)

POTREMMO DEFINIRE LA STORIA COME “FANTASCIENZA DEMENZIALE”? A COSA E A CHI TI SEI ISPIRATO PER QUESTA, CHIAMIAMOLA, BIZZARRIA NARRATIVA?

Sì. Può starci. Questa novella è stata catalogata in molti modi, tutti giusti. Sono contento sia così. Uno dei miei obiettivi era di scrivere qualcosa di originale e che stupisse il lettore. Il fatto che sia difficile da classificare è la prova di aver fatto centro.

Nella postfazione all’opera spiego bene come è nata l’idea di questo romanzo breve. Le fonti di ispirazione sono stati i b-movies di fantascienza degli anni ’60, recuperati in una forma più moderna negli anni ’80 e sdoganati infine da quel genio di Tarantino nei giorni nostri.

CI SARANNO ALTRE MOSSE IN FUTURO PER IL PROTAGONISTA NUNZIO OPPURE DOBBIAMO PENSARE CHE ABBIA RISOLTO TUTTI I SUOI PROBLEMI… SOPRATTUTTO CON GLI ALIENI?

Questa è una bella domanda. Mi ha colpito scoprire che diverse persone, dopo aver letto l’opera,  davano per scontato che scriverò una parte due.

Diciamo che per il momento voglio scrivere altro. I seguiti sono pericolosissimi e spesso frutto di manovre di mercato o di scarsezza di idee. Se scriverò un seguito non sarà per questi motivi, ma perché avrò qualcosa da dire.

Ora come ora preferirei fare un corso per artificieri piuttosto che scrivere Alieni Coprofagi 2. Anche se mi piacerebbe scriverlo solo per trovare un sottotitolo fighissimo, stile anni ’80.

E poi se scrivo il 2 mi vedo già l’editore di collana mentre scava la mia fossa e mi parla di una bella trilogia.

In ogni caso mai dire mai. Ripeto: solo se avrò ancora qualcosa da dire.

VISTO CHE ULTIMAMENTE CAPITA SPESSO, COME IN QUESTO CASO, DI POTER LEGGERE MOLTI AUTORI ANCHE IN FORMATO DIGITALE, SECONDO TE QUALE SARA’ IL FUTURO DELL’EDITORIA? VEDREMO PIAN PIANO SCOMPARIRE IL CARTACEO A FAVORE DEGLI E-BOOK O PENSI CHE QUESTE DUE REALTA’ POSSANO CONVIVERE ANCORA PER LUNGO TEMPO?

Sicuramente carta e e-book si affiancheranno a lungo. L’Italia è un paese arretrato in certi campi e molto classicista. Il libro di carta non scomparirà. Prenderà sempre più piede il print on demand, cambieranno i modi di distribuire e pensare a come vendere il prodotto libro.

In generale posso dire che il mercato del libro è in fase di assestamento, cosa accaduta in passato con la musica e recentemente coi film, quindi staremo a vedere. Per certo il libro ha subito forti contrazioni economiche e non è ancora finita. Se guardiamo alla fusione Mondadori e Rizzoli e alla monopolizzazione dei circuiti di distribuzione, pare di assistere all’ascesa di Skynet dei libri.

Meno male che si sono moltiplicate le offerte underground grazie al digitale che ha permesso sì l’inondazione di moltissimi prodotti, ma anche una forma di Resistenza a quello che ormai si trova in libreria.

Se voglio essere ottimista penso che nel marasma generale la qualità della scrittura e del proprio nome saranno lo spartiacque.

Ma chi le determinerà? Il lettore? L’editore? I giornalisti? La pubblicità? Lo scrittore stesso? I blog e i social? Le vendite online?

Non lo so.

Se invece voglio essere pessimista i lettori dovranno arrangiarsi e muoversi in una giungla sempre più fitta e caotica che soffocherà anche gli scrittori più promettenti. Mentre le librerie se non sapranno rilanciarsi e differenziare finiranno a banchetto nei reparti dei supermercati.

“Il futuro dell’editoria ancora nebuloso è.” Direbbe Yoda.

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

L’idea di poter esplorare mondi che non potrò mai vedere. Di vivere situazioni estreme o assurde che mai potrò vivere. Leggere fantastico è come espandere i propri sensi oltre il confine conosciuto. È come scoprire che la Terra non è piatta, ma tonda e galleggia nello spazio (ma non sarebbe bello anche se fosse stata piatta? :) ). Questo è vivere di fantastico.

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

A questa domanda ho risposto in modo esauriente e noioso all’editore di collana sul sito di Vaporteppa.

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Il mio maestro assoluto, in grado di affrontare in maniera brillante ogni genere narrativo, è Joe R. F. Lansdale. Dove F. sta per Fottuto. Che spero torni all’horror crudo (buon vecchio splatterpunk, per intenderci). Altro genio, ultimamente molto svalutato, ma che mi ha deluso raramente è Chuck Palahniuk che attendo con il pericoloso seguito di Fight Club in edizione fumetto per la Bao Publishing.

A ruota cito: Stephen King che non sbaglia un colpo, Brian Keene e Jack Ketchum grandi esclusi dal mercato horror italiano, Ted Chiang il grandissimo della fantascienza e Carlton Mellick III, con la bizarro fiction.

Nell’underground, oltre ai miei compagni di scuderia targati Vaporteppa che consiglio vivamente come: “Il grande Strappo” di Menconi (fantascienza militare), “Blestemat” di Russo (commedia a tinte paranormali), “Caligo” di Scalzo (steampunk con bellissime idee), sicuramente leggerò “Italian Way of Cooking” di Marco Cardone (horror culinario targato Acheron).

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?

Guardo moltissimi film horror, tutti quelli che riesco e tantissima fantascienza. Ma apprezzo anche film d’autore italiani e asiatici.

Guardo anche tantissime serie tv. Tirare fuori il film preferito o la serie preferita è davvero un’impresa. Diciamo che in “Alieni Coprofagi” le citazioni di citazioni ai film che mi piacciano ce ne sono parecchie, a partire dalla splendida cover.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Sicuramente scriverò altro per Vaporteppa, mi sono trovato bene con Carrara. Ho anche pronto un bel romanzo di fantascienza che spero di piazzare entro il 2016 e con l’amico Simone Corà sto ultimando un fantasy demenziale che sta cercando un editore coi controcoglioni per essere pubblicato.

Un sogno nel cassetto? Sceneggiare e scrivere i testi per un fumetto. Chissà se Vaporteppa aprirà ai fumettisti un giorno. Allora sarò lì, in agguato, pronto a collaborare.

Grazie per lo spazio Davide!

GRAZIE A TE E IN BOCCA AL LUPO PER TUTTO!

Davide Longoni