FANTASCIENZA STORY 65

IL CINEMA RUSSO E LA FANTASCIENZA (1962) – PARTE 02

…E LA TERRA PRESE FUOCO (The Day the Earth cought Fire)

Cinque anni di silenzio sono molti per un regista che nel campo del cinema di fantascienza, assieme a George Pal e Jack Arnold, ci ha dato le opere migliori di questo periodo: Val Guest (1911 – 2006). L’ottimo realizzatore de L’Astronave atomica del Dottor Quatermass, I Vampiri dello Spazio e Il mostruoso uomo delle nevi, torna nel campo della science – fiction con la pellicola forse più curata e più matura tra tutte quelle da lui realizzate. Il film doveva essere inizialmente prodotto dalla Hammer per la televisione in quattro puntate da un ‘ora ciascuna ma, dato che il progetto non andò in porto, Guest lo realizzò con un’altra distribuzione. La sceneggiatura, sempre di Guest, era stata realizzata ben sette anni prima e, ogni volta, doveva costituire la prossima regia ma ogni volta il progetto veniva posposto.

Prologo

La pellicola è in cinemascope bianco e nero per quasi tutta la sua durata, tranne che per questo prologo e per l’epilogo che sono virati in giallo, nella prima edizione in pellicola allo scopo di evidenziare il caldo che sta investendo la Terra. Sia nella sua riedizione, sia nell’edizione in videocassetta, è stato difficile far capire agli studi di stampa e di riproduzione di mantenere questa caratteristica, si trattava nel caso del supporto in pellicola, di usare un positivo colore, e questo costava di più. Nella sua versione in videocassetta la caratteristica non è stata affatto capita per cui tutto il film è in bianco e nero, anche se ha mantenuto quasi totalmente il formato Scope o (Widescreen, se preferite). Solo recentemente è stata realizzata una versione in DVD colorando le scene di cui sopra in arancione come peraltro risulta anche nel DVD inglese.

Il giornalista Peter Stenning (un ottimo Edward Judd, 1932 – 2009), sta camminando lungo le strade assolate e infuocate di una Londra semideserta. Si dirige verso il giornale per il quale lavora: il Daily Express. Entra negli uffici della redazione e cerca di inserire un foglio di carta in una delle macchine da scrivere, ma il rullo è semifuso per il grande calore (siamo oltre i sessanta gradi) per cui, tramite la sua ragazza, Jenny Craig, (Janet Munro, 1934 – 1972) che lavora al centralino, si fa passare la copisteria e a un sudato e svogliato impiegato detta un ultimo articolo:

Pete: “Sono passati trenta minuti dall’esplosione delle bombe correttive. Nelle prossime ore il mondo saprà se questa è la fine o un altro principio, se questa è la rinascita o la fine dell’umanità. Per l’ultima volta il fratello ha preso le armi contro il fratello, alimentando così l’ultimo grande incendio. La Terra, che doveva vivere in eterno, fu percorsa da un grande vento e trascinata verso l’oblio… Se pensiamo che appena diciannove giorni fa…”.

Il film passa in bianco e nero e ci racconta la storia di due esplosioni nucleari di immane potenza avvenute in luoghi diversi, ma nello stesso momento. Cominciano a verificarsi strani fenomeni: un’eclisse con dieci giorni d’anticipo, piogge torrenziali nella Francia meridionale, in Sicilia, in Libia e perfino nel deserto australiano. Una fitta nebbia di calore si alza su quasi tutta l’Europa.

Peter Stenning è un giornalista semialcolizzato, cinico e stanco della vita da quando, rientrato dal lavoro nel quale era diventato una celebrità, aveva sorpreso la moglie a letto con un altro. Questo gli ha fatto perdere ogni interesse per tutto ciò che lo circonda.

L’unico amico che gli è rimasto vicino è il suo collega Bill McGuire (Leo McKern, 1920 – 2002), il giornalista scientifico del giornale. Cercando di malavoglia di cercare di scoprire le cause di questi eventi misteriosi, Stenning s’imbatte in Jenny che riesce a dargli le informazioni che lui stava disperatamente cercando. Pur promettendo alla ragazza di non dire nulla a nessuno, Stenning si precipita nel bar vicino al giornale e ne trascina fuori l’amico Bill.

Pete: “Stamattina, quando ero al parco, ne ho sentita una nuova…

Bill: “E cioè?

Pete: “Cos’è la nutazione della Terra?

Bill: “La nutazione?! E’ una lieve oscillazione dell’asse terrestre causata dalla forza di attrazione…

Pete: “E’ cambiata.

Bill: “…del Sole e della Luna all’equatore e c’è anche una legge… (s’interrompe di colpo rendendosi conto di quello che l’amico gli ha detto e lo guarda sbalordito).”

Pete: “C’è una piccola novità a proposito dell’asse: la sua inclinazione è aumentata di undici gradi.

Bill: “Da chi lo hai saputo?

Pete: “Lascia perdere da chi… Che significa?

Bill: “Che avevo ragione io.

Pete: “Ah, rallegramenti.

Bill: “Hanno modificato l’inclinazione dell’asse… quegli irresponsabili, stupidi bastardi ce l’hanno fatta!

La notizia desta ovviamente scalpore e preoccupazione. Il governo inglese, d’accordo con le altre potenze,  cerca di tenere ancora la cosa sotto controllo sottacendo poi quello che è il pericolo più grave per il pianeta.

Tra poco sapremo di cosa si tratta ma adesso ascoltate, o meglio leggete il discorso del Primo Ministro alla nazione, degno del miglior Cover-Up.

Ho ritenuto necessario parlare a tutti voi se non altro per smentire le molte irresponsabili supposizioni provocate da una generale carenza di fatti concreti. Vi è stato realmente uno spostamento nella direzione dell’asse terrestre, ma questo non significa catastrofe. E’ stato già provato da eminenti geologi e astronomi che l’inclinazione dell’asse terrestre ha già subito altre variazioni nel tempo, tuttavia la Terra ha continuato regolarmente a girare, quindi che influenza può esercitare sulla nostra vita quotidiana? Certo ci sono state delle variazioni nel normale decorso delle stagioni. Quanto è accaduto ha indubbiamente ravvicinato alcune regioni alla zona polare e altre ne ha allontanate. Comunque io nutro la più fondata certezza che gli scienziati di tutto il mondo sapranno trovare la soluzione adatta a tutti quei problemi che, probabilmente, dovremo fronteggiare. So che molti di voi sono convinti che gli attuali sconvolgimenti siano stati provocati dagli effetti congiunti delle esplosioni nucleari, posso invece dirvi che la maggioranza degli scienziati di tutto il mondo esclude che tale relazione esista. Comunque verrei meno al mio dovere se non ammettessi che altri scienziati sono di opinione contraria. Ma da qualunque parte sia la ragione o il torto, le quattro grandi potenze mondiali hanno firmato un accordo per la sospensione di ogni ulteriore esperimento, collaudo o fabbricazione di armi nucleari. Vi chiedo quindi di attendere gli eventi con calma e serenità ricordandovi che, almeno qui in Gran Bretagna, non abbiamo avuto mai ideali condizioni climatiche.

Quando, finalmente, il governo russo ammette che un pericolo ben più grave minaccia l’umanità e che cioè la Terra è uscita dalla sua orbita e si sta avvicinando al Sole, Bill calcola, basandosi sull’aumento della temperatura, che ai terrestri restano circa quattro mesi di vita dopodichè, come lui stesso dichiara:

Nell’universo aleggerà un odore di umanità arrostita”.

Il Primo Ministro cambia atteggiamento, il Cover-up decade completamente e, in un messaggio alla nazione, egli mette chiaramente le carte in tavola.

Sarebbe sciocco, da parte nostra, minimizzare la gravità della situazione o negare il pericolo che incombe sul mondo intero. Vi comunico che, per fronteggiare tale situazione, è stato deciso un piano approvato all’unanimità  da tutti i governi di tutte le nazioni. A mali estremi, estremi rimedi, si dice e gli scienziati di tutto il mondo ritengono necessario tentare di fermare il movimento della Terra verso il Sole. Quindi, quattro bombe nucleari, le più potenti che ci siano, verranno fatte esplodere simultaneamente in Siberia ad una distanza di cento miglia l’una dall’altra. Si sta facendo il possibile affinché l’esperimento avvenga al più presto, affinché il continuo aumento di temperatura non ne impedisca l’attuazione. Nessuno, ripeto nessuno, è in grado di prevedere gli effetti di queste esplosioni simultanee, ma un fatto comunque è certo: se aspettiamo gli eventi il nostro pianeta è fatalmente destinato a perire. Con questo tentativo noi ci rimettiamo nelle mani dell’Onnipotente.

Epilogo

La pellicola torna a essere virata in giallo.

Pete sta finendo di dettare l’articolo e, mentre lui parla, la macchina da presa inquadra le rotative del giornale. Due prime pagine sono già pronte. La prima porta il titolo: La Terra è salva, la seconda: La Terra è condannata.

Pete: “…e così l’uomo ha seminato il vento e ha raccolto le tempeste, forse tra poche ore non esisterà traccia del passato né speranza del futuro quale avrebbe potuto essere. Tutte le opere dell’uomo saranno distrutte nel grande fuoco dal quale egli fu creato? Ma, forse, nella luce incandescente in cui egli ha gettato il mondo esiste un essere superiore che potrà salvarlo anche se lui non si è dimostrato degno di vivere… E se ancora esiste un futuro per l’uomo, per quanto insensibile egli sia e orgoglioso e avido di potere, che possa egli viverlo nell’amore perché questa è l’unica forza che può salvarlo e allora egli potrà di nuovo dire: come è dolce la luce del giorno, come è piacevole rivedere il Sole…

Le ultime parole di Pete sono sottolineate da un suono di campane a festa… forse il mondo è salvo.

Come abbiamo detto, e ci fa piacere ribadirlo, il film, al di là dell’assurdità scientifica della storia,  è ben realizzato, ottimamente  recitato e curiosamente ambientato, per una volta, dalla parte del pubblico.

Non ci sono eroi o scienziati che salvano l’umanità, o se ci sono noi non sappiamo nemmeno chi siano. Noi viviamo la storia accanto alla gente di tutti i giorni, persone che seguono e subiscono gli eventi fino, in certi casi, a diventare delle belve umane come quando si ribellano per la mancanza d’acqua e nasce immediatamente la borsa nera per il prezioso liquido.

Anche Val Guest lascia la fantascienza quasi totalmente, ed è un peccato perché questi valenti artigiani hanno dato molto al cinema di fantascienza. Da loro e grazie a loro, stanno per arrivare i futuri registi perché proprio guardando questi film e ricordandoli essi diventeranno quello che sono.

Edward Judd farà la sua prima apparizione nel campo della fantascienza nel ruolo di un soldato nel film X Contro il Centro Atomico del 1956, poi farà una breve apparizione nel serial L’Uomo Invisibile del 1959 e, dopo il film di Guest, lo troviamo come ottimo interprete del film di Nathan Juran con gli effetti di Ray Harryhausen Base Luna chiama Terra peraltro tratto da un romanzo di Herbert George Wells, lo ritroviamo poi, nel 1966, nell’inedito Invasion e, sempre nello stesso anno, accanto a Peter Cushing nel film di Terence Fisher S.O.S. I Mostri uccidono ancora, nel 1968 eccolo nel film La donna venuta dal passato, quindi rieccolo nel film televisivo del 1984 Frankenstein di James Ormerod

Janet Munro, come da dichiarazione di Caroline Munro, non è sua parente. Janet è stata una donna sfortunata: arrivava sul set di …E La Terra Prese Fuoco con delle ecchimosi che il marito le procurava picchiandola per cui si truccava sempre da sola per farsi vedere il meno possibile. Il suo rifugiarsi nell’alcool fu anche la sua rovina. Janet è morta a soli 38 anni in circostanze alquanto misteriose. Il rapporto che è circolato parla di essere rimasta soffocata a morte in un hotel di Londra mentre beveva un tè. La causa immediata della morte era miocardite acuta; la causa di fondo era cardiopatia ischemica cronica. La realtà fu una vita infelice, triste, con due aborti e tutto questo le causò una seria dipendenza dall’alcool di cui però cercava di liberarsi per amore delle due figlie. Per quanto riguarda il cinema di fantascienza Janet lo incontra nel 1958 con I Mostri delle Rocce Atomiche e in un episodio della serie Disneyland del 1959 intitolato I Captured the King of Leprechauns.

Leo McKern, apprezzato caratterista inglese, ha avuto al suo attivo film come X Contro il Centro Atomico del 1956, Il Ruggito del Topo di Jack Arnold, del 1959; ha partecipato a tre episodi del serial Il Prigioniero nel 1967-1968, e, sempre nel 1968, ha avuto un ruolo importante nel film L’Uomo venuto dal Kremlino, ha poi interpretato il perfido Moriarty ne Il Fratello più Furbo di Sherlock Holmes del 1975, un episodio del serial Spazio 1999 intitolato The Infernal Machine del 1976 e al film Il Presagio, sempre dello stesso anno dove non è accreditato, come non lo fu nel sequel La Maledizione di Damien dell’anno successivo e, infine, nel fantastico Ladyhawke del 1985.

(2 – continua)

Giovanni Mongini