HALLOWEEN H20 – VENT’ANNI DOPO

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Halloween H20 – 20 Years Later

Anno: 1998

Regia: Steve Miner

Soggetto: Robert Zappia e Matt Greenberg, basato sui personaggi creati da John Carpenter e Debra Hill

Sceneggiatura: Robert Zappia e Matt Greenberg

Direttore della fotografia: Daryn Okada

Montaggio: Patrick Lussier

Musica: John Ottman, Marco Beltrami e John Carpenter

Effetti speciali: John C. Hartigan e Paul Sokol

Produzione: Paul Freeman

Origine: Usa

Durata: 1h e 25’

CAST

Jamie Lee Curtis, Josh Hartnett, Adam Arkin, Michelle Williams, LL Cool J, Jodi Lyn O’Keefe, Chris Durand, Adam Hann-Byrd, Janet Leigh, Joseph Gordon-Levitt, Lisa Gay Hamilton

TRAMA

Sono passati esattamente vent’anni dalla presunta morte di Michael Myers. È il giorno di Halloween e sono iniziati i preparativi della festa. Un’infermiera di mezza età torna a casa sua ma nota qualcosa di strano. La donna è Marion Chambers, assistente storica del dottor Loomis, recentemente scomparso. Qualcuno è entrato in casa e così, in preda al panico, si precipita dai vicini a chiedere aiuto. In casa ci sono due ragazzi un po’ problematici che si offrono di aiutare la signora chiamando la polizia. Uno dei due decide però di andare a dare un’occhiata in casa della vicina e così si arma di una mazza da hockey. Inizialmente sembra tutto a posto, ma poi si accorge che lo studio è stato messo a soqquadro. Cala la sera e il ragazzo esce dalla casa avvertendo la signora che non c’è più nulla di cui preoccuparsi. Lei a questo punto rientra in casa, ma si rende conto di non essere sola. Entrando nello studio vede che le cartelle cliniche da lei custodite sono state semplicemente spostate e, guardando meglio, si accorge che il contenuto di una cartella in particolare è scomparso: si tratta della cartella di Laurie Strode. In preda a un terribile sospetto si riprecipita dai vicini, ma appena apre la porta si accorge che i ragazzi che l’avevano aiutata sono stati brutalmente uccisi: uno è morto con uno scarpone da hockey infilato nella faccia e l’altro viene trovato dalla donna mentre cerca di fuggire dal retro. Ed è proprio qui che il sospetto della donna si rivela fondato: ad aspettarla lì c’era Michael Myers. Mentre cerca di scappare da una finestra l’assassino le taglia la gola, uccidendola. Alle prime luci dell’alba la polizia è sul posto e rinviene i cadaveri. L’ispettore affidato al caso pensa in primis a un possibile ritorno di Myers, ma il suo collega lo depista dicendo che sarebbe troppo anziano per commettere gli omicidi. Nel frattempo una donna ha un incubo e si sveglia urlando. Si tratta di Keri Tate, preside di una prestigiosa scuola privata in cui studia anche suo figlio. In realtà la donna è proprio Laurie Strode che ha cambiato identità per impedire al fratello di trovarla e quindi tentare nuovamente di ucciderla, facendole rivivere l’incubo di vent’anni prima. In seguito all’esperienza vissuta, Laurie vive costantemente con le proprie paure, si sfoga con l’alcool e fa pesare tutto sul figlio, con cui è molto apprensiva. La scuola organizza un weekend al parco di Yosemity e Laurie vieta al figlio di andarci per paura che Michael possa trovarlo. Dopo una lite Laurie cambia idea e per il bene del figlio decide di acconsentire. Il figlio però si è già organizzato con degli amici per rimanere nel campus, ingannando così la madre che lo crede al campeggio. Michael nel frattempo arriva al campus e consuma nuovamente una strage, uccidendo due degli amici del figlio di Laurie che a stento riesce a salvarsi (insieme alla sua ragazza), soccorso dalla madre. Dopo aver fatto allontanare suo figlio dal campus, a questo punto Laurie decide di affrontare una volta per tutte le sue paure e sfida Michael. Dopo averlo tramortito chiama la polizia, ma ormai abituata ai continui risvegli del diabolico fratello si impadronisce del furgone dell’obitorio dove Michael è stato deposto e corre via sotto gli occhi increduli del figlio. Come previsto Michael si sveglia e per finirlo Laurie si butta volutamente fuoristrada, ma riesce a uscire dall’abitacolo durante il volo. Lo stesso fa Michael che però viene schiacciato dal furgone. Laurie si rialza e si avvicina al fratello per assicurarsi che sia morto davvero. Invece Michael si risveglia ancora e si tocca il viso coperto dalla solita maschera e allunga la mano verso la sorella come in cerca di aiuto, facendo per un attimo credere a Laurie che il fratello sia tornato in sé. Per un attimo la donna prova quasi pietà, lasciando trasparire un amore quasi fraterno. Ma si rende subito conto che non può esserci niente di fraterno in un uomo che le ha rovinato la vita e così con un’ascia lo decapita, finendolo e compiendo il proprio destino.

NOTE

Il film è il settimo capitolo della saga di “Halloween” ideata da John Carpenter e Debra Hill: “Halloween H20 – 20 anni dopo”, diretto da Steve Miner (regista anche di “Venerdì 13 – parte 2” e “Venerdì 13 – parte 3“, segna il ritorno alla saga di Jamie Lee Curtis e il suo titolo di lavorazione originale era “Halloween 7 – The Revenge of Laurie Strode”.

In una prima bozza del film, che tentava di conciliare gli episodi dal quarto al sesto film citando i morti di quegli episodi (il terzo non faceva invece parte della saga di Michael Myers), si veniva a sapere che Laurie aveva perso la famiglia in un incidente stradale; e questo spiega il perché del cambio del cognome. In quella prima bozza c’era anche spazio per una tale Rachel Loomis, l’ipotetica figlia del dottor Loomis. Sempre in quel primo progetto, il film si sarebbe concluso con la morte di Michael che veniva decapitato dal rotore di un elicottero fuori controllo. Ma poi le cose sono andate leggermente diversamente. Infatti la pellicola, le cui riprese sono iniziate esattamente al compimento dei vent’anni dall’uscita del primo capitolo, è ambientata vent’anni dopo “Halloween II – Il signore della morte” e ignora del tutto i fatti accaduti nelle pellicole della saga che lo separano da esso. Questo sarebbe dovuto essere tra l’altro l’ultimo capitolo della saga, ma la Dimension Films acquistò i diritti per un sequel, che uscì nel 2002, con pochi risultati di botteghino però.

John Carpenter fu originariamente in procinto di essere il regista di questo capitolo da quando la Curtis volle riunire tutto il cast del film originale. Carpenter accettò inizialmente di dirigere il film, chiedendo un compenso di dieci milioni di dollari, una somma che il regista considerava un risarcimento per un reddito che non aveva mai ricevuto dal primo film: la cosa però fece nuovamente entrare in conflitto Carpenter e il vecchio produttore Akkad nonostante fossero passati vent’anni. Quando quest’ultimo ostacolò la paga del regista, Carpenter si allontanò dal progetto.

Lo sceneggiatore e produttore Kevin Williams fu coinvolto in varie aree della produzione su questo particolare sequel e, sebbene non fu direttamente accreditato, si occupò di riscrivere quasi tutti i dialoghi dei personaggi, meritandosi così di essere nominato almeno co-produttore esecutivo.

Nel ruolo di Norma, la segretaria della preside, vediamo Janet Leigh, madre della Curtis, scomparsa nell’ottobre 2004, che qui recita per la seconda volta accanto alla figlia poiché entrambe erano state volute da Carpenter (creatore dello stesso “Halloween”) in “Fog”.

Lo score musicale originale fu composto da John Ottman, ma qualche musica del film “Scream” fu aggiunta nelle scene d’inseguimento durante la post-produzione. John Ottman espresse qualche dispiacere su questa azione in un’intervista sul rilascio in DVD di “Halloween: 25 Years of Terror”. La colonna sonora di Ottman fu integrata con alcuni score di Marco Beltrami da “Scream”, “Scream 2” e perfino “Mimic” a opera di un team di editor musicali e furono inseriti anche nuovi spunti scritti da Beltrami durante gli ultimi giorni del sound mixing del film. Il capo della Dimension Films, Bob Weinstein, richiese dei cambiamenti dopo essere stato insoddisfatto dello score di Ottman, mentre Carpenter si è occupato solo delle musiche tratte dal film originale. Inoltre, per completare la colonna sonora, la canzone “What’s This Life For” della band hard rock Creed fu compresa nel film.

Nella pellicola è presente, oltre a parte delle musiche, anche un altro omaggio: quando Norma e Laurie guardano la TV, si intravede una scena di “Scream 2”, in cui l’attrice Sarah Michelle Gellar riceveva delle telefonate dal serial killer. La frase “tutti hanno diritto a un bello spavento” detta da Norma a Laurie era stata detta la prima volta dallo sceriffo Brackett (Charles Cypers) nel primo film di “Halloween”.

Davide Longoni