VILLAGGIO DEI DANNATI

SCHEDA TECNICA
Titolo originale: Village of the Damned
Anno: 1995
Regia: John Carpenter
Soggetto: dal romanzo di John Wyndham
Sceneggiatura: John Carpenter
Direttore della fotografia: Gary B. Kibbe
Montaggio: Steve Mirkovich
Musica: John Carpenter e Alan Howarth
Effetti speciali: Kevin Quibell
Produzione: Larry Franco e Shep Gordon
Origine: Usa
Durata: 1h e 45’
 
CAST
Christopher Reeve, Kirstie Alley, Linda Kozlowski, Michael Parè
 
TRAMA
A Midwich, una piccola cittadina della California, dopo un collasso collettivo, dieci donne (una delle quali ancora vergine) rimangono incinte. Al termine della gravidanza partoriranno tutte contemporaneamente dieci bambini (uno dei quali nasce morto) privi di espressività, caratterizzati da strani occhi e capelli bianchi. Ben presto gli abitanti scopriranno che in realtà i fanciulli sono dei “mostri” con straordinari poteri telepatici…
 
 
NOTE
Dopo la straordinaria prova de “Il seme della follia”, John Carpenter (autore anche della sceneggiatura) torna sul grande schermo adattando il romanzo di John Wyndham “I figli dell’invasione”, datato 1957.
Il film, tra i meno apprezzati di Carpenter, è uno sci-fi che trae forza, più che dalle atmosfere, dall’analisi dettagliata e minuziosa del Male (tema caro al regista) in un contesto famigliare (in tutti i sensi, considerando anche che l’ambientazione è una piccolissima cittadina) e da chi effettivamente esso possa essere incarnato: infatti David è l’unico bambino che sembra avere un briciolo di umanità perché privo della compagna (la bambina nata morta), ma nello splendido primo piano finale (ultima inquadratura del film prima dei titoli di coda) Carpenter sembra voglia dire l’esatto contrario.
Christopher Reeve, interprete del cult “Superman” di Richard Donner, si cala adeguatamente nei panni del padre della “bambina capo”; Kirstie Alley, attrice co-protagonista insieme a John Travolta nella serie di “Senti chi parla”, è la dottoressa Susan Verner.
La fotografia è di Gary B. Kibbe, che questa volta opta per un taglio meno dark e visionario, a favore di una cromia più chiara e realistica.
Il montaggio è a opera di Steve Mirkovich.
Da segnalare un cameo di Carpenter che interpreta l’uomo nella cabina telefonica.
Il film è il remake dell’omonimo film di Wolf Rilla (1960).
26/02/2009, Stefano Simone