EDIZIONI HYPNOS: VIAGGIO AD ARTURO… CON FUNERALE

Hypnos Edizioni torna in libreria con due uscite all’insegna del fantastico: FUNERALE di Francesco Corigliano, che prosegue il suo “viaggio” nel meridione fantastico a lui tanto caro; e VIAGGIO AD ARTURO di David Lindsay, definito da Colin Wilson “uno dei più grandi libri del XX secolo”.

Ma andiamo con ordine e iniziamo con il presentare FUNERALE di Francesco Corigliano (1,99 euro, disponibile in versione e-book), che continua la terza stagione della collana “Strane Visioni Digital”.

San Filario, trecento abitanti sparsi da qualche parte nell’entroterra calabrese.

Un posto dove tutti si conoscono: ritmi lenti, vita tranquilla e dove il lavoro non manca.

Una sola fabbrica che produce una confettura rinomata, “la più buona del mondo”,  come dicono i suoi stessi abitanti.

Non ci sono dubbi, è proprio un paese fortunato, San Filario.

Francesco Corigliano ci accompagna a visitare un’altra zona della sua geografia immaginifica; un pezzettino di Sud che potrebbe confinare benissimo con il Rhode Island, o con la Summerisle di “The Wicker Man”.

Leggiamo un breve estratto: “Appena ti vede ti chiama e sorride, e tu finalmente ti senti triste. Molto triste. Scoppi a piangere, così, a dirotto, come non hai mai pianto prima. Papà ti conforta. Mamma va di là in soggiorno, e senti piangere anche lei. Nonno ti raggiunge e ti abbraccia. Sorride. Non fare così, Maddalenuccia mia. Non è un male quello che viene al nonno, stasera. Quante volte te l’ho detto?”.

Francesco Corigliano è docente di scuola secondaria di primo grado. Nel 2019 ha conseguito un Dottorato di Ricerca con un lavoro di studio sulla letteratura weird. Ha pubblicato articoli di critica letteraria dedicati a fantastico, folk horror e letteratura del soprannaturale in raccolte e riviste accademiche, e il saggio “La letteratura weird – Narrare l’impensabile” (Mimesis Edizioni, 2020). Nel 2015 con il racconto “Ex machina” si è classificato al primo posto ex-aequo con Giovanni De Feo al Premio Hypnos, concorso in cui negli anni successivi è stato più volte finalista. Nel 2018 è stato vincitore della XIV edizione del concorso NASF, dedicato ai racconti di fantascienza, e finalista nella XXIV edizione del Trofeo RiLL. Ha pubblicato un’antologia personale, “Malasacra” (Kipple Edizioni, 2019) e i racconti lunghi “Sangue del padre” (Delos Digital, 2020), “Nostra signora delle scaglie” (Delos Digital, 2021), “La funzione silvestre” (Hypnos Edizioni, 2021), “L’eco dell’acqua” (Delos Digital, 2023), “Il canto di vetro” (Scheletri Ebook, 2023). Altri racconti sono apparsi in antologie edite da Delos Books, Historica Edizioni, Edizioni Hypnos, Lethal Books, Edizioni Watson e Horti di Giano, e sulle riviste “Il Buio”, “Dimensione Cosmica” e “Narrandom”. Suoi racconti in lingua inglese sono stati pubblicati in raccolte edite da Chthonic Matter e The Great Void Books. Scrive di letteratura fantastica sulla rivista online “La Balena Bianca”.

VIAGGIO AD ARTURO (212 pagine; 18 euro la versione cartacea; 6,99 euro la versione digitale) di David Lindsay, pubblicato nella collana “Mirabilia”, è invece uno dei più importanti romanzi del fantastico del Novecento, definito da Clive Barker “un capolavoro! Un’opera straordinaria… davvero splendida”. Pubblicato per la prima volta nel 1920, influenzò autori del calibro di C.S. Lewis e J.R.R. Tolkien.

La vicenda del protagonista, Maskull, che dopo un viaggio interstellare approda sul pianeta Tormance, si rivela come una delle più bizzarre e immaginifiche quest mai inventate, un itinerarium fisico e spirituale, un caleidoscopio di esperienze, tra cui la prima testimonianza in letteratura del terzo sesso, con personaggi non-binari e l’impiego di pronomi dedicati.

“Pochi romanzi inglesi sono stati così originali e, al contempo, influenti come VIAGGIO AD ARTURO di David Lindsay”, ha commentato Michael Moorcock, mentre Alan Moore ha scritto: “Con VIAGGIO AD ARTURO, David Lindsay deve essere considerato non una semplice affascinante eccezione, un brillante anticonformista, ma un degno e meritevole erede del manto sciamanico della tradizione visionaria e apocalittica britannica”.

David Lindsay (1876 – 1945), scozzese, nato da una famiglia calvinista, è noto soprattutto per il suo primo romanzo VIAGGIO AD ARTURO, cui seguirono negli anni “The Haunted Woman” (1922), “The Adventures of Monsieur de Mailly” (1926) e “Devil’s Tor” (1932).

Buona lettura.

A cura della redazione