LE CREATURE DELLA FOLLIA

Dopo il successo di PREDATORI DALL’ABISSO, torna il consolidato duo Thaddeus Walkley e Julius Milton in una nuova e imperdibile avventura con il romanzo LE CREATURE DELLA FOLLIA (556 pagine; 17,90 euro) di Ivo Torello, pubblicato dalle Edizioni Hypnos nella collana “Impronte”.

Diamo un’occhiata alla trama. Edimburgo, 1897. Un’invasione di prodigi si abbatte sulla capitale scozzese, forse preannunciando un evento catastrofico di portata planetaria. Saranno il professor Thaddeus Walkley e un nient’affatto entusiasta Julius Milton, nuovamente vittima di incubi sempre più allucinanti, a dover lottare contro il tempo cercando di porre un freno all’oscura minaccia dell’Iside rivelata e le sue creature. A Walkley e Milton si affiancheranno nuovi e pittoreschi personaggi, in una sarabanda gotica, terrorizzante e umoristica degna di Stevenson, Lovecraft e Peacock.

Leggiamo un breve estratto: “Sembrava una sorta di presepe all’italiana, come una volta gli era capitato di vedere a un’esposizione al Crystal Palace di Londra… Ma quale diabolica raffinatezza in quelle statuette! Alcune sembravano vagamente umane e altre somigliavano a creature conosciute; eppure in tutte c’era qualcosa di leggermente sbagliato: una piccola sproporzione del mento o una giuntura di troppo in un braccio o una mano con un numero sbagliato di dita. Julius si sentiva come un gigante al cospetto di creature vive eppure immobili, che se ne stavano davanti a lui, facendo finta di essere nient’altro che la creazione di un artista geniale. Perché questo Valentin Morleu non poteva che essere tale: soltanto un genio avrebbe potuto simulare la fiamma della vita stessa in una figura non più alta di una spanna. Avanzando lungo il sentiero a esse, le degenerazioni aumentavano. I corpicini sembravano sfaldarsi, sciogliersi, in alcuni casi fondersi tra loro. Ecco le chimere, le viverne, i ciclopi d’aspetto deforme e ripugnante. Ecco un Minotauro e una gigantesca capra con troppi occhi e troppe corna. Ecco quello che sembrava un feto umano che si muoveva sulle unghie lunghissime come se fossero dei trampoli. A destra, quella che poteva essere una medusa con arti umani al posto dei tentacoli, e a sinistra un bambino di spaventose dimensioni, con una faccia orrendamente deforme e troppe articolazioni nelle gambe. Più si inoltrava in quella rappresentazione, più la rappresentazione stessa si alzava intorno a lui, come se volesse avvicinarsi al suo viso. Il passaggio stesso si restringeva leggermente verso la parte finale”.

Ivo Torello nasce a Genova nel 1974: scrittore, incisore, scultore, fotografo, appassionato d’arte, ha al suo attivo numerosi racconti pubblicati su riviste italiane ed estere, e romanzi, tra cui “Predatori dall’abisso” (2012; nuova edizione ampliata 2022), “La casa delle conchiglie” (2018) e la serie dei romanzi di Ulysse Bonamy.

Buona lettura.

A cura della redazione