FANTASCIENZA STORY 56

GLI ULTIMI GIORNI DEL MONDO (1959) – PARTE 06

ASSALTO DALLO SPAZIO (The Invisible Invaders)

L’unica vera ragione per cui ci occuperemo di questa pellicola di Edward L. Cahn (1899 – 1963) così da vicino è perché essa è perfettamente rappresentativa di quel genere di fantascienza povera, ma industriosa che era assolutamente tipica degli anni ’50, per cui i commenti continui, e anche dissacranti, vogliono solo essere chiarificatori.

Assalto dallo spazio deve essere costato al massimo le cinquanta lire d’epoca e gli è stato facile incassare quindi molto di più anche se la storia, in alcuni tratti, è veramente ingenua, ma è stata assemblata in maniera così  ingegnosa che non si può fare a meno di sorridere divertiti e amare queste “boiate pazzesche” (o, se preferite “petecchie”, “bufale”, chiamatele come vi pare), che hanno però generato un gruppo di registi, sceneggiatori, attori, effettisti che sanno ancora divertirci con le loro trovate moderne e che non si vergognano affatto di attingere a questi vecchi, ingenui film, ma, anzi sono consapevoli che costituiscono l’ossatura della loro esperienza, il mondo dal quale provengono e si sono formati e, che vi vada o no, i risultati di questa vecchia scuola quasi sempre in bianco e nero, sono stati ottimi e a testimoniarlo ci sono nomi come Steven Spielberg, George Lucas, Joe Dante, John Landis, Tim Burton, John Carpenter, James Cameron e tanti altri ancora…

Il film si apre con l’irrinunciabile voce fuori campo (in questo caso la stentorea voce di Nando Gazzolo) che serve da collegamento, da spiegazione ed è inframezzata da immagini di repertorio acquisibili per un tanto al chilo. E si comincia con un classico: un’esplosione atomica.

Dal primo impiego bellico della bomba atomica nel 1945 a Hiroshima, gli Stati Uniti, l’Inghilterra e la Russia, avevano continuato a sperimentare armi nucleari sempre più micidiali. Ogni giorno si assisteva ad un nuovo episodio della corsa alla supremazia atomica e talvolta accadeva che l’uomo portasse le installazioni al di là di ogni limite di sicurezza, quando ciò si verificava…

Abbiamo in scena un uomo in camice bianco, uno scienziato evidentemente, il quale sta mescolando alcune sostanze chimiche di alcune provette. Lo sguardo è rivolto verso la cinepresa ed è perplesso, probabilmente non tanto per il lavoro che sta facendo, ma per aver accettato di apparire in un così scalcinato film, in fondo si tratta di un attore di una certa levatura, nel genere, specializzato forse più nella cinematografia dell’orrore. Si tratta di John Carradine (1906 – 1988) nel ruolo del Professor Karol Noymann… e queste sono probabilmente le prime dieci lire spese per questa apparizione e per quella successiva. Intanto il laboratorio esplode con dentro lo scienziato…

Il Daily Chronicle riporta l’incidente:

NOTO SCIENZIATO MUORE IN UNA ESPLOSIONE ATOMICA IN LABORATORIO

A Washington la sciagura provocò veementi discussioni tra studiosi e funzionari del Governo.

Le veementi discussioni si svolgono all’interno di un ufficio tra il Generale Stone (Paul Langton, 1913 – 1980) e lo scienziato Adam Penner (Philip Tonge, 1897 – 1959).

Stone: “Professor Penner, lei si occupa di fisica e io della difesa nazionale. La sua opinione è che dovremmo porre fine a qualsiasi esperimento nucleare, ma questa è un’assurdità.

Adam: “Limitiamo allora le ricerche a scopi di pace.

Stone: “E’ un argomento che abbiamo trattato altre volte.

Adam: “Dopo quanto è successo mi illudevo che aveste mutato opinione o non sarei venuto… Generale, considerata la sua ostinazione, devo dimettermi dalla Commissione. Non voglio più avere a che fare con questi esperimenti.

Stone: “Non è da lei cedere così al panico.

Adam: “Panico?! La zona in cui sorgeva il laboratorio del povero Noymann non sarà abitabile per anni. Le prove eseguite dopo l’esplosione di ieri dimostrano che l’atmosfera è irrimediabilmente contaminata.

Stone: “Ogni possibile precauzione è stata presa per proteggere gli abitanti. Le squadre di decontaminazione…

Adam: “Che fanno? Disinfestano l’aria? La filtrano come se fosse acqua inquinata? Le molecole radioattive sono sospese nello spazio… chi può dire quando e dove si poseranno sulla terra? Ma se ignoriamo persino a quale altezza si trovano e in che direzione le spingono i venti!

Stone: “Professore, la prego, rifletta. La Commissione non può rinunciare all’opera sua.

Adam: “Mi dispiace, ma ritengo che l’opera mia, oramai, sarebbe più d’intralcio che d’aiuto alle ricerche. Domani, nel primo pomeriggio, avranno luogo le esequie di Noymann e devo ripartire immediatamente… Generale…

Lo scienziato gli stringe la mano e se ne va.

Piangendo e minacciando un collasso, il produttore spende ben cinquanta lire per creare una scena nel teatro di posa: un angolino di cimitero dove giganteggia una lapide, un cumulo di terra, fiori e qualche albero spoglio di sottofondo. Adam Penner sta per pronunciare il commento funebre, accanto a lui c’è la figlia Phyllis (Jean Byron, 1925 – 2006), un altro classico di questi film è la protagonista femminile che è quasi sempre la figlia dello scienziato e un ex allievo dello stesso, ora facente parte della Commissione: John Lamont (Robert Hutton, 1920 – 1994). Attorno a loro, e solo in una sporadica inquadratura, ci sono delle comparse che poi il produttore riutilizzerà nelle zombesche scene successive.

Adam: “Karol Noymann e io eravamo cresciuti insieme. Divenimmo uomini avendo in comune un’ideale: la scienza al servizio del genere umano… Chissà come smarrimmo la giusta via e Noymann ha pagato con la vita nel momento in cui perfezionava un nuovo mezzo di sterminio… Ma io non posso credere che egli sia morto inutilmente, la sua fine è stata ammonitrice…

Mentre il nostro scienziato sta parlando ecco apparire la prima immagine degli alieni. Essi sono degli “strascicanti”, nel senso che possiedono due gambe e due piedi, ma non li alzano, preferiscono strisciarli per terra e, quando diventano invisibili, si vedono solo i piccoli cumuli di terra che si muovono. Non vogliamo pensare al dramma se dovessero incontrare un rialzo, una pietra o un piede altrui…

Le gambe che s’intravedono prima di diventare invisibili sono biancastre e squamate, quel geniaccio del produttore ha utilizzato un costume di un altro film e lo ha coperto di biacca… ma di quale film si tratterà? Vedremo di scoprirlo. Intanto mentre il nostro invisibile alieno guarda e ascolta, Adam prosegue il suo elogio funebre…

Adam: “Grazie al suo sacrificio il mio spirito ha ritrovato l’antica fede. D’ora in avanti dedicherò la mia vita al benessere dell’umanità e non più alla sua distruzione… Lo giuro nel nome della nostra amicizia… che Dio accolga la tua anima…

I tre sono tornati a casa di Adam e lo scienziato è andato a riposare. Anche John deve tornare in albergo perché la mattina seguente dovrà ripartire per Washington. La ragazza si offre di accompagnarlo. L’orologio della stanza segna le dieci e sette minuti di sera.

Intanto, al cimitero uno strascicante si avvicina alla tomba di Noymann e ne scosta i fiori…

Torniamo a casa di Penner, sul tavolo della sala un articolo e una foto dello scienziato scomparso.

OGGI I FUNERALI DI KAROL NOYMANN

Bussano alla porta, Adam indossa una vestaglia e va ad aprire. Sono le 11 di sera. Come l’uscio si apre Adam dà un valida prova dell’ottimo stato di salute delle sue coronarie che non schizzano come delle schegge impazzite vedendo sulla porta, pallido e sepolto sotto ettolitri di cerone, il suo defunto collega Karol Noymann.

Adam: “Karol!

Karol: “Adam Penner, ascoltami con attenzione…

Adam: “Tu… tu non sei Karol!

Lo scienziato arretra spaventato mentre il corpo di Noymann entra nella stanza e si ferma davanti ad Adam.

Adam: “No… no!

Karol: “Quello che vedi è il cadavere di un terrestre conosciuto con il nome di Karol Noymann…

Adam: “Terrestre?!

Karol: “Io vengo da un altro pianeta che è fuori della vostra galassia…

Bastava anche un pianeta fuori del sistema solare. E’ evidente che gli sceneggiatori non hanno la più pallida idea di cosa sia una galassia, di quanto sia grande e che distanza separa una galassia dall’altra. Per loro questo strascicante sembra essere arrivato dall’appartamento di fianco. Comunque fa più effetto parlare di un pianeta di un’altra galassia e dirlo… non costa, per cui il produttore è contento.

Adam: “Ma è… è uno scherzo… una macabra burla!

Karol: “Adam Penner, sta a te fare in modo che la Terra non venga distrutta. Se essa non si arrenderà nel termine di 24 ore la sua fine sarà inevitabile.

Adam: “E a chi dovrebbe arrendersi? Quale sarebbe, dove si troverebbe il nemico che la minaccia?”

Karol: “I vostri scienziati credono che la Luna sia un pianeta morto, del tutto disabitato… non è così?

Sarà anche alieno, ma in astronomia è ignorante come una biscia: la Luna è un satellite, non un pianeta.

Adam: “Ma certamente… è la verità.

Karol: “Più di ventimila anni or sono il nostro pianeta invase la Luna e ne distrusse totalmente ogni forma di vita, da quel giorno l’abbiamo trasformata in una base spaziale munitissima e inespugnabile.

Adam: “Ma, infine, con i nostri telescopi…

Karol: “I vostri telescopi?!  I vostri telescopi sono puntati sull’invisibile. Siamo riusciti a mutare la struttura molecolare di ogni corpo vivente e nessuno può vederci. Se io mi servo di questa forma terrestre è unicamente per comunicare con te.

Adam: “Perché ci chiedete la resa, che volete da noi?

Karol: “Nel corso dei millenni abbiamo seguito l’evoluzione scientifica dei popoli della Terra senza farcene un problema tanta era la lentezza con la quale essa procedeva, ma ora voi siete prossimi all’era spaziale, perfezionate armi nucleari e sperimentate razzi per i viaggi interplanetari. Dobbiamo pertanto prevenire una vostra aggressione e aggiungere il dominio della Terra a quello degli altri pianeti.

Riportiamo, senza commenti, questo brano tratto dal film: Ultimatum alla Terra di Robert Wise – 1951. Si commenta da solo:

Klaatu: “Le nostre osservazioni ci hanno permesso di stabilire che voi avete scoperto una forza rudimentale di energia atomica e sappiamo che state sperimentando dei razzi.

Barnhardt: “Sì, è la verità!

Klaatu: “Finché vi limitavate a combattere fra di voi, usando armi primitive come i cannoni, non ci preoccupavamo, ma presto l’energia atomica vi permetterà di costruire aerei astrali e questo costituirà una minaccia per la pace degli altri pianeti. Cosa che noi non possiamo permettere.

Barnhardt: “Ma qual è lo scopo della sua missione, signor Klaatu?

Klaatu: “Sono venuto ad avvertirvi che continuando su questa strada voi correte dei gravi rischi, gravissimi, anzi…

E torniamo adesso al nostro film.

Adam: “Ma è la dittatura dell’universo!

Karol: “Noi siamo invincibili, Penner! Nessuno ha mai potuto sconfiggerci! Quello che ho fatto io con la salma del tuo amico Karol Noymann, altri uguali a me si accingono a farlo. Popoleranno la Terra di un’armata di cadaveri viventi. I morti uccideranno tutti i vivi e la specie umana cesserà di esistere. Questo è il messaggio che, senza indugio, recherai ai tuoi simili.

Una decina d’anni dopo George A. Romero terrorizzerà e stupirà le platee con un piccolo ed economico film in bianco e nero intitolato La Notte dei Morti Viventi (Night of the Living Dead), sostituendo agli alieni che guidano i corpi dei defunti uno strano virus proveniente da Venere, forse questo piccolo film lo ha in parte ispirato…

Adam: “Perché io, perché proprio io?

Karol: “La tua voce è la sola che abbia invocato la pace. Tu hai chiesto che gli Stati Uniti desistano dalla fabbricazione di qualsiasi arma nucleare… Adam Penner, se sei stato sincero esorta l’umanità ad arrendersi subito, senza discutere.

Adam: “Non lo faranno mai! Combatteranno… Tutte le vostre navi spaziali saranno distrutte all’atterraggio!

Karol: “Porgimi la mano.

Dopo aver esitato un attimo Adam esegue e Karol toglie dalla tasca della giacca qualcosa di invisibile e glielo mette in mano.

Adam: “Co… cos’è?

Karol: “Un frammento. Un pezzo di scarto della stessa lega metallica che noi usiamo nella costruzione delle nostre astronavi…

L’alieno mette la mano sopra quella di Adam. Si ode una leggera vibrazione e il pezzo di metallo in mano allo scienziato diventa visibile.

Adam: “Ma che c’è?

Karol: “Fai attenzione… Puoi vederlo grazie a un intervento che io solo sono in grado di provocare… Immagino che questo ti abbia tolto qualsiasi dubbio.

La vibrazione cessa, il frammento ritorna invisibile, l’alieno lo prende e se lo rimette in tasca.

Karol: “Quando le nostre fortezze spaziali si poseranno sulla Terra non offriranno nessun bersaglio alla vostra difesa.

Adam: “Ma tutto ciò è pazzesco. Nessuno mi crederà.

Karol: “Adam Penner, hai soltanto 24 ore.

Il corpo di Karol se ne va mentre Adam si sdraia sul divano mettendosi la testa tra le mani. Abbiamo parlato prima di alieni ignoranti, ma adesso dobbiamo aggiungere pure: carogne, presuntuosi e, soprattutto scemi. Come si può pretendere che qualcuno possa raccontare una storia di questo genere, senza uno straccio di prova, e gli si creda sulla parola? Infatti lo scienziato racconta tutto a sua figlia la quale corre a riprendere John e lo riporta a casa. Tutte e due sono giustamente scettici sul racconto di Adam, ma John, in forza della stima e del debito di riconoscenza che ha verso lo scienziato, si sforza di spiegare la situazione una volta tornato a Washington. Tutto questo non lo vediamo, ma leggiamo titoli sui  giornali il giorno successivo:

Daily Capitol

ATTACCHI DALLO SPAZIO:RIDICOLO!

Washington Dispatch

GLI INVASORI SAREBBERO INVISIBILI

New York Courier

ECCO L’UOMO VENUTO DALLO SPAZIO

(un’immagine vuota e, a fondo pagina, una didascalia)

LA PRIMA FOTO DELL’INVASORE INVISIBILE

Adam sta leggendo nella propria casa i titoli dei giornali. Si avvicina alla finestra e guarda fuori nel buio, il cielo è nuvoloso e nasconde la Luna. L’uomo è disperato e affranto.

Adam: “Mio Dio, ti prego: fa che io sia pazzo, che tutto sia accaduto nella mia immaginazione. Fa che domattina il Sole possa illuminare ancora un mondo di vivi e non un cimitero calpestato dal passo dei morti.

Entrano in casa Phyllis e John. Lo sguardo del suo ex allievo è eloquente: non solo hanno fallito, ma entrambi si sono resi ridicoli agli occhi di tutti.

Adam: “Alle undici e mezza! Tra quattro ore e venti minuti. Ci occorre altro tempo e devono accordarmelo… devono… devono!

John: “Lei crede seriamente di potere… diciamo così… entrare in contatto con loro?

Adam: “Mah… non lo so… eppure bisogna tentare…

Phyllis: “Come, e dove?

Adam: “Quello con cui ho parlato si era materializzato nel cadavere di Noymann… Probabilmente è al cimitero!

John: “Ma che cosa dite?

Phyllis: “Cosa abbiamo da perdere? Ti prego… te lo ripeto: papà non è pazzo! Su, andiamo…

I nostri raggiungono nuovamente il cimitero, per la precisione la tomba di Noymann dove i gentilissimi alieni hanno provveduto a ricoprire di terra il loculo e rimettere a posto i fiori.

Adam: “Se siete qui, se potete sentirmi o ascoltarmi… sono venuto per parlarvi… Vi supplico, vi scongiuro, nel nome dei miei fratelli concedetemi ancora un’opportunità di parlare, una sola!

Nel silenzio della notte si sente una sorta di gorgoglio, un suono che uno dei protagonisti definirà, poco dopo, un suono rauco, ma a che a noi sembra il grugnito di un cane al quale vogliano portare via l’osso.

I rami si scostano nuovamente e nuovamente uno strascicante si avvicina alla tomba di Noymann, in realtà si tratta della stessa scena di prima, ma filtrata con il “filtro ad effetto notte”. Se da destra si sente un gorgoglio, da sinistra risponde un grugnito, nuova, anzi vecchia scena dei rami che si scostano ed ecco arrivare dall’altro lato un secondo strascicante in rotta di collisione con il primo… frenata brusca prima del botto, attimo di silenzio.

Alieno: “Parla, Adam Penner!

Adam: “Ho… ho… ho tentato di… di farmi ascoltare…

Alieno: “Invano, Adam Penner.

Adam: “Non mi hanno creduto… ma riproverò… Vi prego, lasciate che provi di nuovo.

Alieno: “La tua non è che una voce e loro hanno bisogno di fatti… (L’hanno capita: non è mai troppo tardi) Li avranno Adam Penner e sarà l’ultimo, definitivo avvertimento…

Adam: “Come? E che farete?

Alieno: “L’ultimo avvertimento, l’ultimo…

Di nuovo il grugnito mentre John e Phyllis hanno assistito alla scena: lui forse più terrorizzato di lei.

John: “Ascolta…

Phyllis: “Non sento niente…

John: “Come un suono rauco, un respiro… E’ finito, se n’è andato.

Adam: “Allora. Pensi sempre che io sia un visionario?

John: “Professore… in nome di Dio, che cosa possiamo fare?

Adam: “Niente… L’avvertimento arriverà. Il resto dipende dagli altri, dalla loro saggezza…

A questo punto il produttore decide che sia necessario inserire qualche scena di repertorio tra quelle acquistate a peso per cui ordina agli sceneggiatori di mettere nel film, con la maggior logica possibile, qualche scena e farà lui stesso da voce fuori campo, oppure continuerà a utilizzare il figlio dello stagnino, o suo nipote o chissà chi che ha quella bella voce… e gratis.

Gli sceneggiatori e anche il regista si mettono al lavoro cercando di far collimare le scene che hanno con quelle della storia.

E così mischiano lo schianto di un vecchio aereo teleguidato su un punto d’impatto (la X di dove era destinato a cadere si vede benissimo, ma solo per un attimo: si può far passare il tutto per un incidente aereo) con delle sequenze di una partita a hockey su ghiaccio e anche uno stadio strapieno di tifosi in quella che probabilmente è una finale di campionato di baseball. In più prendiamo la sequenza di un incidente di macchina che il produttore, o un suo amico, o suo cugino, aveva usato per un altro film, Man made Monster, un inedito conosciuto anche come The Atomic Man, per la regia di George Waggner (1941) e questo è il risultato:

E l’avvertimento arrivò sotto forma di un disastro aereo presso Siracuse, nello stato di New York… Il pilota rimase ucciso ma, pochi minuti dopo, uno degli esseri invisibili s’impossessava del suo corpo senza vita…

Il cadavere si dirige nella postazione stampa di uno stadio dove si svolge una partita di hockey su ghiaccio.

L’essere, nelle sembianze del pilota, si accingeva a lanciare il suo ultimatum ai popoli della Terra…

Strangola l’addetto alla trasmissione e soffoca il commentatore, quindi prende in mano il microfono e, con voce stentorea, fa il suo tragico annuncio:

Alieno 2: “Ai popoli della Terra: Ci appelliamo alla vostra ragione. Se i capi di governo continueranno ad ignorare i nostri avvertimenti sarete annientati tutti da un’offensiva spaventosa…

Le dieci comparse che fanno parte del pubblico, in un’inquadratura a parte, si spaventano e fuggono terrorizzate, oggi lo scambierebbero per un comunicato commerciale… Mentre il commentatore rinviene e cerca di far lo stesso con il suo collega…

L’essere si liberò del cadavere e subito tornò invisibile… Il secondo avvertimento partì dalla California…

In un impeto di generosità il produttore decide di far passare gli alieni per bugiardi: gli avvertimenti saranno due, non uno: il materiale da repertorio c’è… andiamo avanti e abbondiamo!

Qui abbiamo l’incidente di macchina descritto prima e le stesse modalità, solo che questa volta il cadavere sanguinolento parla a uno stadio strapieno..

Alieno 2: “Popoli della Terra, questo è l’ultimo richiamo: se le nazioni piccole e grandi non si arrenderanno senza indugio non ci sarà speranza di salvezza per il genere umano…

Da quello che si vede nelle sequenze successive sembra che il messaggio cada nella confusione della partita, ma il nostro produttore non demorde: egli ha un cugino in una tipografia e quindi gli costa poco e niente far stampare altri giornali con titoli di scatola e si evitano così ulteriori spese… eccoli qui:

Washington Dispatch

LA TERRA E’ STATA AVVERTITA: ATTACCO DALLO SPAZIO

New York Courier

IL PANICO ASSALE LE NAZIONI UNITE DOPO GLI AVVENIMENTI

E adesso prendiamo un commentatore che racconta ciò che lo spettatore non vedrà mai perché troppo costoso. E’ a questo punto che tra l’annunciatore e la voce fuori campo la regia si scatena in un’orgia di scene di repertorio a quanto pare prese quasi tutte, come vedremo, al Ministero delle Acque, dove il nostro produttore, probabilmente, aveva un parente, ma non stupiamoci poi così tanto perché un altro film di ben più alta levatura e budget ha usato scene da repertorio e ne ha fatto anche un cattivo uso perché le sequenze in questione erano in bianco e nero e il film era a colori e ha usato la voce fuori campo. Stiamo parlando de La Guerra dei Mondi di Byron Haskyn.

Annunciatore TV: Il mondo vive l’incubo di ripetuti e lugubri avvertimenti pronunciati da una presenza invisibile di origine extraterrestre. In questo momento tutti i governi della Terra sono in seduta d’emergenza per una difesa unificata del pianeta. A quanto risulta non una sola nazione sembra disposta a subire l’inconcepibile ricatto a cui si vorrebbe piegare l’umanità…

Tra le nuvole nere di un esplosione appare l’immagine del pianeta Terra che ruota su sé stesso, un’immagine che ha la sua suggestione in verità, mentre si ode la stentorea voce aliena e, in sovrapposizione, un gruppo di zombi alieni, sempre gli stessi che vedremo inquadrati più volte nel corso della pellicola.

Alieno: “Popoli della Terra: la nostra voce non è stata ascoltata. La conquista della Terra è già in atto.

Le sequenze di repertorio mostrano un camion che cade dall’alto su una diga, delle esplosioni e un edificio già sinistrato che implode sotto una carica di una normalissima ditta di demolizioni.

Alieno: “Entro tre giorni i morti avranno sterminato i vivi e noi domineremo l’intero globo. La razza umana è votata alla distruzione…

Ora tocca alla voce fuori campo, sempre Nando Gazzolo, per l’Italia, mentre il produttore gratta il fondo del barile per il materiale da repertorio..

…e già poche ore dopo una vastissima ondata di sabotaggi portava la distruzione e il terrore dovunque. I cantieri e gli impianti industriali crollavano in fiamme. Le grandi dighe degli Stati Uniti, dell’Olanda, della Finlandia e della Russia cedevano travolgendo ogni ostacolo, inondando campagne e abitati, distruggendo e uccidendo. I ponti che conducevano alle fortificazioni militari erano impraticabili tanto all’uomo quanto ai veicoli…

Adam e sua figlia Phyllis sono a casa davanti alla televisione dove si vede dapprima una manifestazione cinese che viene fatta passare per un attacco di zombie e poi delle case distrutte e delle rovine in sequenze di evidente origine bellica.

Annunciatore TV: “Dovunque esista un cimitero i morti escono dalle tombe per assalire i vivi, morti che uccidono ma non possono essere uccisi. Lo sgomento, l’orrore, la disperazione hanno mutato le popolazioni più civili in folle masse urlanti… E’ impossibile fare un calcolo delle vittime poiché molti dei nostri centri di informazione all’estero non esistono più… Un momento! Riceviamo un dispaccio da Washington: il Professor Adam Penner ha ripreso il suo posto in seno alla Commissione Atomica e come altri eminenti studiosi si trasferirà in uno dei tanti laboratori fortificati che la Difesa aveva allestito nel sottosuolo in previsione di una guerra atomica…

All’esterno si sente un clacson suonare.

Phyllis: “Questo deve essere John.

Adam spegne la TV ed esce con la figlia.

All’esterno, ad attenderli, oltre a John, c’è il Maggiore Bruce Jay che è interpretato da John Agar (1921 – 2002). A quei tempi questo attore, assieme a Jeff Morrow, Hugh Marlowe, Richard Carlson, Peter Graves, Kenneth Tobey, Gene Barry e Rex Reason, erano considerati specialisti in questo genere e la loro presenza in uno di questi filmetti assicurava, quanto meno, un certo gruppo di appassionati. Per cui, con il cuore esulcerato, il nostro produttore deve essersi adattato a pagare Agar pur di averlo nel film, forse ha chiesto una sconto perché appare dalla metà della pellicola in poi, questo non lo sappiamo, ma sappiamo che Jeff Morrow dichiarò di non essersi pentito affatto di aver partecipato a qualcuno di questi filmetti perché era già molto essere chiamati per lavorare davanti a tanti colleghi che non trovavano una parte. Capitavano poi degli incidenti di percorso come con Il mostro dei cieli: Morrow disse che aveva girato tutte le scene senza mostro, esso doveva essere aggiunto dopo, per cui pianse amare lacrime quando si vide recitare in un film dove il suo antagonista era una specie di condor spelacchiato e ridicolo e questo gli servì di lezione. In una pellicola successiva un produttore gli offrì una percentuale sugli incassi invece di un regolare contratto e gli parlò a lungo decantandogli film ed effetti speciali. Lui guardò il mostro che sarebbe apparso nella pellicola e rispose che si accontentava di un contratto a paga fissa!

Torniamo al nostro film: dopo aver pagato Agar, il nostro produttore era ormai alla frutta, le comparse erano tutte truccate da zombie e le divise militari erano finite, per cui la sceneggiatura ora ci dice che il Governo americano manda a prendere il nostro scienziato da un solo uomo (Agar) a bordo di una Jeep scoperta. E lui li deve portare in un rifugio nascosto da solo, guidando in mezzo a strade infestate di zombi! Solo Agar o uno di quelli citati sopra, nell’attesa di Schwarzenegger o Stallone, poteva riuscirci!

Il Pentagono aveva incaricato il Maggiore Pilota Bruce Jay di scortare il professore e i suoi assistenti al bunker che era stato loro assegnato…

Mentre il servizievole Maggiore entra in casa a prendere i loro bagagli, Adam viene a sapere da John che gli altri scienziati sono in viaggio o sono già arrivati ai bunker loro assegnati

Bruce carica i bagagli e i quattro partono..

Il Maggiore Jay, nella misura consentita dalle circostanze, doveva anche rispondere dell’incolumità di Penner, di sua figlia e di Lamont. I morti viventi erano ormai dappertutto, spietati, terrificanti e indistruttibili…

Un uomo con una doppietta in mano (Hal Torey, 1915 – 1989) sbarra loro la strada, è un contadino che non ha mezzi per fuggire e vuole impossessarsi della Jeep, ma un rumore distoglie la sua attenzione e Bruce gli spara freddandolo. Ignorando le proteste di Phyllis che lo definisce assassino, Bruce riparte mentre il rumore di prima si rivela essere uno degli alieni che entra nel corpo del contadino il quale ritorna in vita, pochi istanti dopo la sua morte, pallido per il cerone e le occhiaie che il trucco gli ha attribuito. L’essere segue la direzione della Jeep. La voce fuori campo, puntuale come una cambiale in scadenza, ci informa delle mosse dei nostri eroi.

La Jeep giunse senza altri incidenti all’ingresso mimetizzato del bunker numero sei costruito a prova di bombe atomiche, nell’evenienza di una guerra nucleare…

“L’ingresso mimetizzato” del bunker è una zona d’ombra tra le rocce dove il mezzo scompare e ci troviamo poi davanti all’ingresso di un garage debitamente truccato e nemmeno tanto male, con porta di chiusura scorrevole, pompe di benzina e contatori elettrici per aprire e chiudere la porta e azionare le luci.

Jay entra nella parte laboratorio e mette in funzione la radio.

Bruce: “Qui AFN-6, sul primo canale d’emergenza, chiama Base Controllo, Base controllo qui AFN-6, passo.

Risponde una voce femminile che scopriremo subito appartenere all’attendente di Stone (Eden Hartford, 1930 – 1983).

Attendente: “Base Controllo a AFN-6, un momento Maggiore… Generale?

Stone: “Sì?!

Attendente: “Il Maggiore Jay chiama dal numero sei.

Stone: “Ce l’hanno fatta?

Attendente: “Sì… Il Maggiore Jay, il Dottor Lamont, il Professor Penner e sua figlia…

Stone: “Bene… bene… Maggiore Jay? Mi ascolti attentamente: tutte le nazioni del mondo sono in stato d’allarme. Il Governo ha lasciato Washington due ore fa. Ovunque è in atto la mobilitazione militare e scientifica. I tentativi di trattare con gli aggressori non hanno avuto alcun risultato e così ogni azione delle forze della difesa per contenere l’invasione…

Una sirena d’allarme suona all’interno del rifugio.

Bruce: “Scusi, Generale, richiamo… Il contatore geiger registra una forte radioattività all’esterno… Su, stacchiamo il commutatore in piano, presto!

Compiuta la misteriosa operazione davanti a un quadro di comandi dotato di visore, ma per ora spento, il rumore cessa.

Bruce: “Siamo a posto, ora. Quei commutatori chiudono ermeticamente il bunker e al riparo da ogni offesa.

Adam: “Come si spiega questa radioattività all’esterno?

John: “Avremmo dovuto sentire perlomeno le vibrazioni di un’esplosione tanto vicina da produrre effetti simili.

Bruce: “La radioattività non è costante. Non vede l’’oscillometro?

Adam: “Pulsazioni cicliche?! Ma questa è una cosa priva di senso!

John: “Quasi che il vento spingesse la radioattività avanti e indietro, avanti…

Bruce: “Oppure delle sostanze radioattive passassero una alla volta…

Finalmente, dopo tanta chiacchiera e perplessità, ecco la geniale intuizione:

Bruce: “Diamo un’occhiata fuori.

Phyllis: “Fuori?!

Bruce: “La televisione a circuito chiuso non è disturbata.

Due parole su questo prodigioso impianto, costituito da una serie di telecamere che cambia costantemente inquadratura secondo la necessità e per conto suo segue il soggetto o i soggetti nel loro muoversi. I maligni potrebbero dire che sullo schermo vengono e verranno passate immagini precedentemente girate dal regista o, meglio ancora, inserite successivamente e sempre girate dal regista mentre i protagonisti fissano uno schermo vuoto… beh, i maligni avrebbero ragione.

Ora la nostra telecamera inquadra una collina dalla quale stanno scendendo i nostri zombie: un’immagine che abbiamo già visto più volte durante lo svolgersi del film.

Phyllis: “Vengono qui.

Bruce: “No, non ancora, grazie a Dio, ma cercano noi… ed eccone il perché…

La servizievole telecamera inquadra il contadino risorto.

Esseri invisibili, discesi da un’astronave e rivestito aspetto umano, si dirigevano verso l’abitato.

La voce fuori campo ha avuto una crisi mistica perché non c’è nessun abitato da quelle parti. Molto più semplicemente l’alieno, nel corpo del contadino, ha avvertito i suoi simili che Adam & Company sono da quelle parti. Ora, poiché non possiedono neppure un semplice sensore ad infrarossi, li cercano visivamente.

Bruce: “Per ora non sospettano l’esistenza del bunker…

Adam: “Aveva ragione lei. Si tratta, in effetti, di organismi straordinariamente radioattivi.

A Bruce viene in mente di aver precedentemente chiuso la linea in faccia al Generale e torna alla radio.

Bruce: “AFN-6  chiama Base Controllo, passo.”

Stone: “Cosa c’è di nuovo?

Bruce: “Esseri all’interno del bunker ci danno la caccia. E’ stato il geiger a segnalarceli.

Stone: “Avevamo già accertato la loro radioattività. Professor Penner, Dottor Lamont, purtroppo non possiamo darvi alcun aiuto. Nessuno di noi ha ancora la benché minima idea di come poterli fermare. Non siamo degli scienziati, ma dei soldati capaci di usare armi e non di crearle. Maggiore Jay, per ogni eventualità lei resterà in contatto con il Nucleo S.O.I. Buona fortuna… a tutti noi. Passo e chiudo.

Bruce: “Bene, ricevuto. Passo e chiudo… L’avete sentito?… Qualche idea?

John: “Ogni fisico della Terra in questo momento ne sta cercando una. Il problema è di trovarla rinchiusi in questa… questa trappola con quei diavoli che ci sono praticamente alla gola.

Bruce: “Abbiamo tutti paura, Dottore, non è il solo.

John: “Mi scusi, ma quando ho visto quel contadino ucciso da lei, camminare là fuori…

La discussione su questo avvenimento continua, specialmente da parte di Phyllis, ma a Bruce interessa di più organizzare la loro vita lì dentro. Dormiranno a turno per ovvie ragioni e si fa aiutare dalla ragazza a tirare fuori viveri e coperte.

La nostra voce fuori campo, aiutata da altri filmati di incendi, e catastrofi varie, riprende a informarci dell’inferno che si sta scatenando sul resto del pianeta.

Frattanto l’azione distruggitrice del nemico proseguiva metodica e implacabile. Uffici governativi, servizi di comunicazione, magazzini, depositi militari, stazione ferroviarie e aeroporti, cadevano sotto i colpi dei sabotatori demoralizzando completamente gli alti comandi delle forze armate di tutte le nazioni del mondo.

Ora si svolgerà un colloquio tra il Generale Stone e Adam: i due faranno a gara per chi sparerà le idiozie più grosse su quanto sta avvenendo, certo non è colpa degli attori, ma nemmeno nel 1959 lo spettatore digeriva stupidità simili. Sappiate, comunque, che in altri film c’è stato di peggio…

Attendente: “Base Controllo ad AFN-6 , Base Controllo ad AFN-6…

Bruce: “Qui AFN-6, Maggiore Jay, passo.

Stone: “Sono il Generale Stone, il professore è con lei?

Bruce: “Signorsì, proprio al mio fianco.

Stone: “Maggiore, si stanno avvicinando. Lì come procede?

Bruce: “Navighiamo ancora nel buio.”

Stone: “Forse possiamo darvi un’indicazione. Siamo riusciti a stabilire alcuni dati interessanti. Gli invasori, o non hanno armi proprie, il che sembra improbabile, o quelle che hanno nella nostra atmosfera non funzionano… (E come lo avrebbero stabilito? E se anche fosse vero, gente che è scesa sulla Luna ventimila anni prima e che è così tecnologicamente avanzata, non sa modificare le proprie armi?)

Adam: “Generale, sono Penner, ma in tal caso i sabotaggi, le esplosioni, gli incendi…?

Stone: “Provocate dai nostri stessi mezzi di offesa, sì.

Adam: “Allora la loro unica risorsa è il fatto di essere invisibili…

Stone: “E’ quanto supponiamo. Il Dottor Alcov di Mosca ritiene che il contatto dell’atmosfera terrestre indebolisca la struttura molecolare di ogni loro materia prima.

Questo Alcov deve essere un geniaccio. Noi, più umilmente, ci permettiamo di suggerire un’ipotesi alternativa e più logica al mancato uso di armi aliene: non ne hanno bisogno, visto che possono impossessarsi di quelle terrestri perché prendersi tanto disturbo? Ma la realtà è un’altra: se si fossero usate armi aliene si sarebbero spesi più soldi per la realizzazione delle stesse e dei loro effetti e i filmati di repertorio non sarebbero serviti, spiacenti per quel luminare di Alcov, ma si consoli e ascolti la deduzione, se possibile ancora più cretina, di Adam.

Adam: “Il che porta a ipotizzare anche una debolezza molecolare dei loro corpi… Grazie… ne terremo conto.

Bruce: “Richiamerò tra un paio d’ore, Generale.

Stone: “Bene.

Bruce: “Passo e chiudo… Devo avvertire Lamont e la signorina?

Adam: “No, non ancora. Non è il caso di svegliarli anzitempo… Vorrei studiare un po’ su quanto ha detto il Generale.

Bruce: “Professore, mi consenta una domanda: lei è sempre della stessa opinione a proposito delle armi atomiche?

Adam: “Sì, Maggiore, ora più che mai. Probabilmente usciremo vivi da questa spaventosa esperienza, e non è da escludere che le nazioni si rendano conto della possibilità di collaborazione, come fanno ora, anziché cercare di distruggersi a vicenda con la guerra nucleare.

Phillys si è svegliata ed esce dalla camera.

I due discutono ancora qualche minuto sull’omicidio necessario che Bruce è stato costretto a commettere e la ragazza finalmente sembra capire il punto di vista del Maggiore, poi, mentre questi sta  per informarsi su che parte abbia John nella sua vita, Adam la chiama per andare a svegliarlo.

Bruce: “Ebbene?

Adam: “E’ presto per dirlo, comunque sarà un esperimento rischioso. Maggiore, uno di noi tenterà una sortita.

Arriva anche il Dottor Lamont.

John: “Che cosa c’è?

Adam: “Ti ho parlato dell’intervento che solo loro possono provocare?

John: “Quello che le ha permesso di vedere il pezzo di metallo?

Adam: “Sì… beh, è da stamane che sto stillandomi il cervello sull’ipotesi, appunto, che si tratti di un raggio… Ora, due teorie mi sembrano azzardabili: l’una è che questo raggio influenzi lo spettro, l’altra è che modifichi temporaneamente la struttura molecolare del minerale.

Bruce: “Professore, lei ha detto che uno di noi deve uscire dal bunker, perché?

Adam: “Glielo spiego subito, maggiore. Se vogliamo sperimentare le due teorie sarà necessario catturare e portare qui uno di quegli esseri.

Bruce: “Uhm… un gradevole incarico…

Adam: “Non c’è alternativa. Dobbiamo impadronircene affinché faccia da cavia, capisce?

John: “Come è possibile catturare una cosa che non si vede?

Adam: “Noi disponiamo di un estintore a schiuma, mi pare, saprebbe trasformarlo in uno spruzzatore da soluzione acrilica?

Phyllis: “Soluzione acrilica?!

Adam: “Una sostanza plastica allo stato liquido mescolata a un catalizzatore che si solidifica al contatto di una superficie.

Bruce: “Serve a preservare le navi e i carri armati in disarmo… E dopo che ho adattato l’estintore che faccio?

Adam: “Ritengo che gli esseri entrino nei cadaveri attraverso i pori della pelle, una sorta di processo osmotico…

Bruce: “…E il liquido chiuderebbe il corpo in una corazza bloccando chi ci fosse dentro.

Adam: “E’ solo un’ipotesi e probabilmente errata.

John: “E’ un rischio troppo grave. Se l’essere si liberasse proprio qui, nel bunker, saremmo tutti perduti…

Adam: “John!

John: “Ma… ragionate! Possibile che non ci sia un altro modo?

Bruce: “Ci saranno altri modi, ma non c’è il tempo di cercarli. Va bene, professore: lei prepari la soluzione, io me la vedrò con l’estintore.

John continua a lamentarsi trovando la scusa che Phyllis viene esposta a un inutile pericolo, ma la ragazza nemmeno considera le sue parole dettate dalla paura.

Alle undici e trenta di quella stessa sera anche le grandi potenze erano vicine alla sconfitta totale. Per tutta la notte il Professore Penner e il Dottor Lamont si dedicarono alla preparazione della soluzione acrilica, nello stesso tempo il Maggiore Jay, assistito da Phyllis Penner, lavorava febbrilmente alla trasformazione dell’estintore a schiuma. All’alba il lavoro era compiuto…

Bruce sta indossando quella che dovrebbe essere, almeno secondo il film, una tuta antiradiazioni: si tratta invece di una tuta in uso presso i pompieri, non pressurizzata, non molto ignifuga (questa poi sembra di cotone) con un maschera aperta sul davanti, vicino alla gola dove; del resto è noto, le radiazioni non penetrano per educazione…

Comunque il nostro Maggiore riesce a sapere che John è solo un amico della ragazza per cui esce contento mentre noi seguiamo le sue mosse con la formidabile telecamera già citata.

Il nostro eroe vede uno zombie venire verso di lui e si nasconde in un cespuglio così piccolo che solo un carbonaio di colore, cieco, di notte e dentro a una miniera di carbone al buio, o un alieno rincoglionito, non lo vedrebbero, questo, infatti, gli passa davanti e lui, rapido come una faina, lo spruzza alle spalle. Il cadavere s’immobilizza e cade, la avveniristica telecamera inquadra le orme dello strascicante che si avventa alla gola di Bruce, poi lo sceneggiatore lo avverte che quello è il protagonista per cui lascia la presa, ritorna nel corpo e torna indietro. Barcollando Jay raggiunge il bunker…

Bruce: “Grazie, sto benone… Quell’ordigno non funziona, è troppo debole… Comunque credo ancora che la plastica acrilica sia una buona idea: non appena il getto lo ha raggiunto è uscito dal corpo, si è spaventato.

Phyllis: “Che cosa suggerisce, Maggiore?

Bruce: “(Rivolto a John) Questo dipende dal suo coraggio.

John: “Lei si diverte a provocarmi…

Bruce: “Andiamo, andiamo, non prenda fuoco, si calmi. Mi occorre il suo aiuto e io glielo chiedo. La mia vita sarà nelle sue mani e non ho voglia di avventurarmi là fuori con uno che ce l’ha con me.

John: “E allora dica quel che ha da dire.

Bruce: “Un momentino… Professore, può preparare in fretta dell’altra soluzione?

Adam: “Certo!” (allora come mai prima ci hanno messo tutta la notte?)

Bruce: “Bene, perché non c’è tempo da perdere dopo quanto è successo… Non vi siete domandati come mai quel signore mi abbia risparmiato?

E voi vi siete mai domandati perché, nei film, quando l’eroe sta parlando con qualcuno che sta per rivelargli qualcosa di importante, ecco che un colpo di pistola, di pugnale o di quello che volete voi uccide questo qualcuno? Ma non era più semplice sparare all’eroe così non rompeva più? Noi abbiamo smesso di chiedercelo e voi non chiedetevi perché il nostro Maggiore è stato risparmiato quando già stava boccheggiando…

Adam: “L’ha detto lei che la paura l’ha reso prudente…

Bruce: “Infatti, ha intuito gli effetti della soluzione ed è tornato all’astronave per metterli in guardia contro qualcosa che potrebbe rompere loro le uova nel paniere. In altre parole ora si faranno in quattro per localizzare il bunker e distruggerlo.

John: “E, in altre parole, fra poco li vedremo accorrere tutti quanti come formiche.

Bruce: “Perciò solo lei e io li affronteremo. Phyllis e il professore resteranno qui e se noi non torniamo loro continueranno le ricerche.

John: “Ma abbiamo una sola tuta!

L’esercito degli Stati Uniti, secondo l’idea del fin troppo lodato produttore, è povero: una tuta scalcinata presa, probabilmente, da un allevatore di api, basta e avanza.

Bruce: “Sarà sufficiente. Lei rimarrà nel furgoncino che è isolato.

John: “Come vuole…

Bruce: “…E mentre il professore provvede al liquido io le spiego il mio progetto.

Persuaso che gli esseri avessero atterrato in quella zona, il Maggiore Jay decise di stabilire poco distante il suo campo d’azione.

Sul furgone c’è John alla guida mentre Bruce sta per indossare la solita tuta, lui farà da esca mentre l’altro suonerà  due colpi di clacson, uno breve e uno lungo, nel caso di arrivi indesiderati. Il resto del piano ce lo spiega gentilmente la solita voce fuori campo.

“Scavata una profonda buca, Jay l’aveva colmata di soluzione acrilica… La corda a cappio era necessaria in quanto la plastica, una volta rassodatasi, avrebbe enormemente appesantito il corpo in essa richiuso…

Il maggiore copre tutto con delle fronde mentre John  tiene d’occhio il geiger.

Si trattava ora di attirare il morto vivente in prossimità della fossa. Un’azione diretta, da parte del Maggiore, era il modo più rapido, anche se il più pericoloso di raggiungere lo scopo…

L’azione diretta del Maggiore Bruce Gay consiste nello sparare alla schiena del morto vivente, il produttore aveva sotto contratto il contadino e lo riutilizza per farsi seguire lungo il piccolo sentiero collinoso dove il nostro alieno, da perfetto cretino, cade come un macigno nella buca e dalla quale viene tirato fuori grazie al camion al quale è legato il cappio che finisce nella buca stessa. Quando viene estratto è un bianco pupazzo gessoso.

I due lo caricano nel furgone e lo portano nel bunker. Gli altri morti viventi li hanno probabilmente visti entrare e si mettono a battere all’esterno della porta scorrevole.

I due depositano il corpo racchiuso nel suo involucro in una camera a pressione il cui scopo, nel bunker, è tutto da chiarire, ma che serve agli sceneggiatori per portare avanti la claudicante storia.

Bruce: “E’ proprio sicuro, professore, che il pulcino uscirà dal suo guscio?

Adam: “Sicurissimo. La plastica non è a prova di pressione.

Bruce: “Allora stiamo un po’ a vedere come si comporta, sempre che non abbia trovato una via d’uscita prima che la plastica s’indurisca. Dia la pressione.

Mentre John protesta perché, grazie a quella incursione, ora gli alieni sanno dove si trovano, Adam alza la pressione fino a che l’involucro non si rompe e lo zombie se ne esce come un cioccolatino scartato.

John: “Si alza.

Bruce: “Già, a quanto sembra non ha fatto in tempo a scappare… Si accomodi, Professore, è tutto suo…

Phyllis: “Un momento…

In quel momento il cadavere cade a terra pesantemente.

Bruce: “Ha lasciato il corpo, sempre che non passi attraverso le pareti…

Mentre gli altri stanno pregando che il nostro eroe, almeno per una volta si sbagli e gli stanno mandando qualche accidente sottovoce, ecco che il nostro alieno accosta una sedia davanti al pannello della stanza, prende con mano invisibile il microfono, e parla con gli sprovveduti terricoli.

Alieno:Non illudetevi. Niente che sia in vostro potere può renderci visibili. Sarete tutti annientati, uno dopo l’altro. Ho l’incarico di comunicarvi che alcune piccole nazioni hanno già chiesto la resa.

Bruce:Non è vero.”

Alieno:La Base Controllo può darvene conferma.”

Bruce:Se fosse lo avremmo già saputo.”

Alieno:Un ultima proposta: arrendetevi a me, subito, e avrete salva la vita.

Bruce: “Amico, il prigioniero sei tu e finché resterai nelle nostre mani non ci daremo per vinti. Lamont, Professore, non perdiamo altro tempo.

Alieno:Tanto peggio. La vostra sorte è segnata.”

Il Professor Penner e il Dottor Lamont si misero immediatamente all’opera nella speranza di strappare al nemico l’arma decisiva dell’invisibilità, ma la lotta era ìmpari perché il successo restava condizionato dalla rapidità delle ricerche. Essi sapevano che ogni minuto di ritardo, ogni prova fallita, significavano il sacrificio di milioni di esseri umani. A stringerli d’assedio non erano solo i morti viventi, ma anche, e soprattutto, il tempo. L’umanità stava toccando il limite delle proprie possibilità di difesa. Era il terzo giorno dell’offensiva, entro la mezzanotte l’invasione avrebbe raggiunto i più remoti angoli della Terra.

John:Cercano ancora di buttare giù la porta?”

Bruce: “Ci hanno rinunciato ma sono sempre là. Staranno escogitando un sistema per stanarci.”

John: “Quel signore sa che noi siamo in trappola quanto e più di lui.”

Bruce: “Se ci arrendessimo crede che ci risparmierebbero?”

John: “Chissà… Come si fa a dirlo se non proviamo… e dal momento che ogni esperimento è fallito…”

Bruce: “Non cederemo… o anche lei è del suo parere?”

Adam: “Purtroppo Lamont dice il vero: raggi luminosi e ogni sfumatura dello spettro, chimica, apparati meccanici: zero. Niente lo rende visibile o lo distrugge.”

Bruce: “Le ho fatto una domanda: è d’accordo con il Dottor Lamont?”

Adam: “Non lo so, sono stanco e non ho più le idee chiare.”

John: “Ma si può resistere in eterno? Accettiamo la proposta e vediamo.”

Bruce: “Via, un po’ di logica. Non avete capito che si sente perduto? Il fatto stesso che ci offra salva la vita se interrompiamo le ricerche prova che l’abbiamo imbroccata e che vuole impedirci di procedere.

John: “Procedere?! Ma se siamo sempre al medesimo punto. Dica quello che vuole io accetto la proposta e vado a metterlo in libertà.”

Bruce: “Non ci provi!”

John: “Si tolga di mezzo!”

I due cominciano a lottare e a prendersi a pugni fino a che John non scaglia una bottiglia con del liquido su Bruce, ma lo sbaglia e colpisce dei cavi provocando un cortocircuito. La sirena si rimette a suonare e, dal vetro, Adam nota il corpo del morto vivente che sussulta (non riusciamo a capire perché l’alieno stava sdraiato per terra dentro al corpo del cadavere: era più comodo per un pisolino?).

Bruce toglie i contatti e la sirena cessa. Adam ha un lampo di genio.

Adam: “John, forse esiste una traccia…”

Phyllis:” Quale?”

Adam: “L’essere. Avete udito la suoneria del contatore geiger? L’esplosione e le vibrazioni hanno provocato una reazione in lui…”

Bruce: “Reazione?!”

Adam: “Sì. Ci trovavamo su una strada sbagliata. Non si tratta di onde luminose o di sostanze chimiche, il segreto è nelle vibrazioni del suono John!

Phyllis: “Il suono influirebbe sulla vista?

John: “Lei dice che l’apparizione del minerale nella sua mano fu accompagnato da una specie di ronzio, vero?

Adam: “Sì, il suono era appena percettibile all’orecchio, ma non c’è dubbio: si trattava di raggi elettronici, vibrazioni sonore in risonanza con la struttura molecolare del minerale metallico.

John: “E… la risonanza provocava la visibilità!

Bruce: “Purché non sia troppo tardi!

Adam: “Il suono… sicuro… perciò l’essere ha reagito alle esplosioni.

Bruce: “Senta, nel colpire il quadro dei comandi, la bottiglia ha causato un corto circuito e ha fatto saltare l’impianto di condizionamento e filtraggio dell’aria, meno male che la radio è rimasta intatta.

Adam: “Per quanto ne avremo?

Bruce: “Circa un’ora e mezza… poi dovremo aprire le bocche d’aria e saremo alla mercè di chiunque abbia voglia di farci visita.

John: “Maggiore, spero che mi vorrà…

Bruce: “Tiri via, non ci pensi! Se crede che il suono sia l’ancora di salvezza è meglio che se ne accerti subito.

I nostri iniziano il lavoro alle due e quattordici minuti e costruiscono due (dicesi due) fucili a ultrasuoni, muniti di generatore con cinghie da trasporto tipo zaino in 39 minuti, senza dubbio un record!

Adam: “E ora proviamoli… Ecco, osservate bene: sono in tutto e per tutto identici. Se uno non farà abbastanza rumore li useremo insieme e forse ci spaccheremo i timpani.

Il fucile viene fissato in una fessura prevista dai previdenti sceneggiatori che dà nella camera a pressione e, una volta trovata la potenza giusta, ecco uscire dal corpo del cadavere, un’ombra grigia: è l’alieno, fratello gemello del precedente film del regista: Il Mostro dell’Astronave… tutto si ricicla, nulla si distrugge…

Il nemico si accascia, si mette a carponi e si trasforma in una motta saponiera…

Adam: “Maggiore, ecco l’arma. Non solo li rende visibili, ma li mette fuori combattimento.

Bruce: “Se ne potrà iniziare subito la fabbricazione?

Adam: “Tra pochi minuti la difesa sarà in possesso del progetto dettagliato.

Bruce: “Bene, affrettiamoci…

I tentativi di contatto con la Base Controllo sono frustrati da una serie di disturbi che rendono impossibile il collegamento. Un’inquadratura ci permette di vedere una specie di sigaro argenteo adagiato su un prato: i suoni provengono da lì.  Sarebbe la nave aliena… si è visto di peggio.

Bruce: “La trasmissione è disturbata, ci sono interferenze…

Phyllis: “Pensa che provengano da loro?

Bruce: “Sì, sono i soli interessati a farlo e l’astronave si trova nei pressi.

Adam: “Maggiore, se approfittassimo delle interferenze per localizzarla? Possiamo usare il radiogoniometro installato sul furgone.

Bruce: “Già, non vedo altra possibilità di comunicare con il Generale Stone.

Phyllis: “E’ giusto, ma dovrete uscire… e con quelli là fuori…

Bruce: “Passeremo con la forza, se sa delle preghiere speciali per un’impresa del genere, cominci pure a dirle.”

Usando il furgone con sopra il radiogoniometro, John con Phyllis alla guida e Bruce con la tuta e una delle due armi, escono per affrontare gli zombie e scoprire il nascondiglio della nave aliena.

Adam, con l’altro fucile, resta nel rifugio ad attendere che le comunicazioni vengano ripristinate.

Appena fuori si trovano davanti a quattro cadaveri deambulanti, gli alieni all’interno si lasciano colpire senza uscire dai corpi e noi assistiamo alla trasformazione di un povero “It” imbiancato in una bolla gelatinosa.

Il segnale d’interferenza emesso dall’astronave invisibile era la sola traccia che li guidasse nella ricerca. Mediante il radiogoniometro installato sul furgone il Dottor Lamont doveva localizzarne la provenienza o tutte le speranze sarebbero state perdute… Lentamente, ma sicuramente, il segnale d’interferenza condusse il furgone alla zona dove l’astronave nascondeva la sua insidiosa minaccia…

Arrivati vicinissimi alla nave spaziale, Bruce, sceso dal furgone, deve affrontare cinque zombi che gli vengono incontro. Oltre al fatto che questi alieni deficienti si lasciano colpire come papere al tiro a segno, abbiamo finalmente la gioia di scoprire che, uno di  loro, forse in uno sprazzo d’intelligenza extraterrestre, si è munito di una pistola e avanza verso di lui con il braccio teso tenendola ben in vista.

Rincoglionimento temporaneo del nostro protagonista che non se ne avvede e questi gli spara da mezzo metro di distanza colpendolo a una spalla; il nostro eroe, stringendo i denti e piangendo per il suo pubblico di fan, colpisce l’alieno armato poi rivolge il fucile, non si sa in base a qualche indicazione, verso la nave aliena che noi vediamo, ma lui non la dovrebbe vedere, e la fa esplodere con un solo, piccolo  ronzio del suo fucile.

Phyllis scende dal furgone per soccorrere l’amato mentre la linea si libera e il professore può fornire le istruzioni per costruire la complicatissima arma.

L’ultima, impagabile scena, ci presenta, con il commento della fedelissima voce fuori  campo, il palazzo delle Nazioni Unite e una seduta dello stesso, quindi i nostri quattro eroi seduti dietro una balaustra che guardano lo spettatore ma, che nella finzione dovrebbero essere lì, all’ONU a ricevere elogi. Lo sguardo  dei nostri, specie di Agar e Tonge, sembra onestamente imbarazzato, i Nostri sono pronti a evitare cavoli e uova marce, ma il film, invece, si conclude con un panegirico nei loro confronti e con le bandiere delle nazioni che garriscono al vento.

Nella sede delle Nazioni Unite a New York si svolse una seduta straordinaria: presenti il Professor Penner, sua figlia, il Maggiore Jay e il Dottor Lamont ai quali andava la riconoscenza di tutta l’umanità. La Terra era stata alle soglie della distruzione, ma dagli orrori di una guerra che aveva visto la disfatta della Dittatura Universale (ogni riferimento al pericolo rosso è puramente voluto), i popoli di ogni nazione e continente avevano imparato a operare insieme, fianco a fianco, per una causa comune…

Per John Agar vi rimandiamo alla sua scheda… Povero Philip Tonge invece! Forse la sua fibra non ha retto dopo aver assistito alla prima della pellicola, fatto sta che è morto subito dopo. Era nato il 26 aprile 1897 in Inghilterra ed è morto, appunto, il 28 gennaio 1959 ad Hollywood. Di Jean Byron possiamo dirvi che è nata il 10 dicembre 1926 a Parcucha, nel Kentucky, e che ha interpretato anche Il Mostro Magnetico (1953), oltre a un episodio di Scienza e Fantasia (1952) e del serial Batman (1966) ed è deceduta nel 2006 alla verde età di 80 anni. Per quanto riguarda Robert Hutton, nato l’11 giugno 1920 a Kingston (New York), fu anche regista e soggettista, ha interpretato, nel genere, Il Colosso di New York (1958) e La Morte Scarlatta viene dallo Spazio (1965). E’ morto il 7 agosto 1994.

Il nostro contadino, Hal Torey, era nato il 5 febbraio 1915 in Georgia, ed era tra gli interpreti di La vendetta del ragno nero (1958), War of the Colossal Beast (1958), Cosmic Man, (1959), e ha partecipato anche al serial TV Viaggio in fondo al mare  (1964). In ultimo, Paul Langton è apparso anche lui in The Cosmic Man (1959), prima ancora in Snow Creature (1954) ed era tra i sopravvissuti de Il Mostro dell’astronave (1958), era nato il 17 aprile 1913 a Salt Lake City nello Utah. In tv era apparso anche nel serial Lost in Space (1964). Un attacco di cuore lo ha stroncato il 15 aprile 1980 a Burbank, in California.

Notizie sul regista Edward L. Cahn: era nato il 12 febbraio 1899 a Brooklyn e fu il regista di Banditi Atomici (1955), Woodoo Woman (1956), Invasion of the Saucer Man (1957), una volta inedito, passato poi in tv con il titolo, Il Segreto di Mora Tau (1957), probabilmente il suo film migliore, e She Creature (1957). Era un regista americano di origini polacche. Aveva due fratelli (Dann e Filippo) che hanno lavorato nel settore come editor. Edward ha lavorato in film dal 1917 come assistente di produzione. In seguito si unì ai suoi fratelli nella sala di montaggio della Universal fino a diventare uno dei principali redattori dello studio. Dal 1931, è diventato regista, girando melodrammi e commedie di taglio economico e allegro. Poi è diventato un pilastro del dipartimento della MGM nella sezione cortometraggi dal 1935 al 1949. Il suo lavoro era passato quasi inosservato fino al 1950 quando rivolse la sua attenzione al genere sui film con adolescenti ribelli e alla fantascienza con un debole particolare per gli zombie. E’ morto il 25 agosto 1963.

Come abbiamo detto abbiamo cercato di essere cattivi, ma, attraverso questi continui commenti, speriamo di avervi presentato e fatto capire il perché di un certo prodotto di serie b, come esso veniva realizzato e in base a quali criteri e come, comunque, avesse in ogni caso dei momenti quantomeno originali, autenticamente stravaganti e simpaticamente genuini.

(6 – continua)

Giovanni Mongini