DORMONO SULLA COLLINA

Kipple Officina Libraria ha recentemente dato alle stampe la raccolta DORMONO SULLA COLLINA (192 pagine; 15 euro il cartaceo; 3,95 euro la versione in e-book), curata da Alessandro Napolitano e Fabio Aloisio, che raccoglie storie di autori come Davide Del Popolo Riolo, Emiliano Maramonte, Maico Morellini, Lorenzo Davia, Veronica De Simone, Axa Lydia Vallotto, Damiano Lotto, Simonetta Olivo, Roberto Furlani, Giovanna Repetto e naturalmente i due curatori.

Pubblicato nella collana “Avatar”, il volume è la rilettura in chiave fantastica dell’antologia di “Spoon River” di Edgar Lee Masters e dell’album “Non al denaro non all’amore né al cielo” di Fabrizio De André e affida a nove racconti la voce di altrettanti defunti provenienti da un futuro lontano. Ascolterete i loro racconti, conoscerete i loro visi e le loro virtù e scoprirete, forse, come il rapporto tra la società contemporanea e i propri defunti potrebbe radicalmente cambiare.

Come ci raccontano i curatori del volume “Le tematiche trattate nell’antologia di Spoon River riguardano temi universali: l’umanità, le sue bassezze e altezze, passando da contenuti di carattere universale al pettegolezzo. Tutto ciò attualizzato ai primi anni del ‘900. De André ha riadattato le tematiche a una realtà, quella italiana degli anni ‘70”.

Invece in DORMONO SULLA COLLINA, proseguono Napolitano e Aloisio, “ritroviamo molta umanità ma integrata nel mondo odierno. L’idea alla base dell’antologia è che oggigiorno ciascuno di noi lascia di continuo una serie di tracce online: acquisti, navigazione su internet, cookies, interazioni social, audio, mail, messaggi… queste briciole che seminiamo ci identificano univocamente. Sono delle vere e proprie impronte digitali. In un futuro prossimo queste informazioni daranno vita a IA che ricostruiranno un’anima digitale, tutte raccolte in server dedicati: la Collina, appunto. A che pro? Principalmente per conforto di chi è ancora in vita, quindi i propri cari non si troveranno più di fronte a una tomba muta ma si potrebbe in effetti dialogare con un defunto”.

E poi aggiungono: “Ma non solo: la paura della morte non è più fine a se stessa ma diventa perdere la nostra quotidianità fatta anche di piccoli gesti (che però ci riempiono le giornate) come per esempio la chat whatsapp degli amici o una telefonata ai genitori o simili. La Collina, pensata come un ritorno alla vita seppur digitale, potrebbe garantire a chi sta per lasciare questo mondo di continuare a essere presente nella vita dei vivi e quindi potrebbe dare l’illusione che il nostro Io non vada appunto disperso. E in quanto intelligenza artificiale cosa proverebbero queste entità post mortem? Quali sarebbero le conseguenze nel prossimo futuro e soprattutto tra lontanissime ere nella vita di tutti i giorni?”.

Chiudiamo con alcune curiosità: gli autori, oltre a raccogliere la sfida dell’antologia, hanno dovuto “prepararsi” il loro epitaffio (si veda da pagina 183); esistono già oggi delle app che hanno cercato di creare dei veri e propri cimiteri digitali (Rip Cemetery, il primo cimitero virtuale a portata di app) o di censire i cimiteri odierni (Aldilapp, una piattaforma per cimiteri digitali). E chissà quale potrebbe esserne lo sviluppo?

Alessandro Napolitano è nato a Roma nel 1971. Menzione d’onore al Premio Giulio Verne, è vincitore del Premio Short Kipple e dello Sherlock Magazine Award. Finalista al Premio Urania Short e al Premio Robot, pubblica i suoi racconti di fantascienza con le più importanti case editrici di genere .

Fabio Aloisio, classe ’84, è nato a Trieste dove lavora come ingegnere. Ha partecipato ad antologie pubblicate da Kipple (“FantaTrieste”), Delos Books, «Millemondi Urania» (“Temponauti”), Lethal Books (“Penisolatomica”) ed Edizioni Watson (“Zodiaco”). È presente coi suoi racconti su «Urania», «Robot», «Futuro Presente», «Writers Magazine», «Delos Science Fiction» e «Minuti Contati». È stato anche lui finalista al Premio Robot. È arrivato terzo al Premio Gianfranco Viviani, si è aggiudicato il Premio Urania Short e il Premio Short Kipple.

Buona lettura.

A cura della redazione