MASSIMILIANO GIRI… LE SPY STORY E IL PREMIO URANIA SHORT

Il racconto “I polmoni del nuovo mondo” di Massimiliano Giri, con 67 schede su 103 inviate dai lettori della giuria popolare, è il vincitore assoluto del Premio Urania Short 2018.  Ricordiamo che i finalisti erano soltanto 3 sui 300 testi giunti alla redazione. Oltre al racconto di Giri vi erano: “Quid est veritas?” di M. Caterina Mortillaro che ha ricevuto 27 voti e “Questioni d’onore” di Valentino Poppi che ha ricevuto 9 voti. La giuria di lettori è stata voluta, in maniera sperimentale, dal direttore editoriale della prestigiosa collana di fantascienza Urania Mondadori, Franco Forte, per coinvolgere i lettori e al contempo per conoscere anche quelle che sono le preferenze degli stessi nella narrativa fantascientifica. I tre racconti sono comparsi nello scorso novembre sul n. 1660/2018 del fascicolo Urania insieme al romanzo “Simbionti” di Claudio Vastano, vincitore dell’edizione 2018 del Premio Urania. Massimiliano Giri, classe 1977, di San Marino,  si dedica alla narrativa in maniera continuata dal 2012. In questi anni ha anche frequentato varie scuole di scrittura crescendo e partecipando con profitto a vari concorsi,  guadagnando una bella menzione speciale al Premio Algernon Blackwood nel 2013, vincendo la prima volta nel 2015 il Premio Giallolatino Segretissimo (avendo il privilegio di vedersi pubblicato nella famosa collana di spy story della Mondadori in appendice al romanzo “Un cimitero sul fiume Kwai” del mostro sacro Gerard De Villiers) con il racconto “Gli squali di Aden”. Nel 2016 sempre al Giallolatino bissava la vittoria.  Responsabile di web marketing come lavoro, a livello sportivo è un appassionato di armi, colleziona macchina da scrivere vintage e da poco tempo è felicemente divenuta papà di una bimba che porta il magnifico nome del satellite della Terra e cui prima o poi – ci ha confidato – dedicherà una storia, ambientata guarda caso proprio sulla Luna.

CIAO MASSIMILIANO ANZITUTTO COMPLIMENTI PER LA VITTORIA AL PREMIO URANIA SHORT. TI ERI GIA’ DISTINTO COME SCRITTORE DI THRILLER E SPY STORY. HAI DECISO DI CIMENTARTI CON UN NUOVO GENERE LETTERARIO? E VISTO IL SUCCESSO, PENSI DI CONTINUARE IN QUESTO PERCORSO?

Ciao Filippo e un saluto ai lettori de La Zona Morta. In realtà mi sono sempre cimentato con diversi generi letterari. La mia prima pubblicazione in assoluto è stato un racconto sci-fi di una cartella apparso sulla Writers Magazine Italia nel 2012. Diciamo che la fantascienza è un genere che nel corso degli anni mi ha dato soddisfazioni altalenanti, che scrivo con il contagocce, quasi con deferenza, perché affronto la pagina bianca solo dopo aver ponderato bene l’idea e la struttura del testo. Naturalmente non mi precludo niente, quindi se dovessi avere buone idee da sviluppare in futuro continuerò a scrivere ancora fantascienza.

“I POLMONI DEL NUOVO MONDO” E’ UN RACCONTO BEN COSTRUITO A META’ TRA IL FANTASY E LA SCIENCE FICTION, CON FORTI RICHIAMI ALLE TEMATICHE AMBIENTALI. COME E’ VENUTO FUORI? QUAL ERA L’IDEA DI FONDO?

L’idea alla base di “I polmoni del nuovo mondo” è rimasta sospesa per diversi mesi su un file word dove annoto tutte le visioni che mi passano per la testa.  In cuor mio sentivo che l’idea era buona e che avrei dovuto scriverla, prima o poi. Tutto è partito dal concetto di terraformazione, una delle teorie scientifiche che più mi entusiasmano, ma che ho deciso di raccontare in modo originale, stravolgendone i termini canonici. Siamo abituati a pensare a questo processo messo in atto da esseri umani nei confronti di un pianeta inospitale da colonizzare, ma mai il contrario, cioè mostrando il nostro pianeta terraformato dalle necessità biologiche di un’entità aliena. L’idea della trasformazione del genere umano in un polmone verde, invece, ha anche una valenza ambientalista, dato che sono molto preoccupato per quello che sta succedendo alla Terra. Fra le righe si legge l’importanza di preservare un mondo fragile, che sta morendo, che si sta trasformando lentamente in qualcos’altro sotto i nostri occhi.

QUINDI SONO IMPORTANTI NELLA TUA NARRATIVA I RICHIAMI ALLE TEMATICHE SOCIALI O COMUNQUE DI ATTUALITA’…

Sono molto importanti! Qualsiasi cosa scrivo parte sempre da presupposti sociali o politici, anche se a volte non è facile leggere il messaggio nascosto fra le righe. Ricordo, per esempio, un racconto finalista al Trofeo RiLL di qualche anno fa, dove descrivevo una soluzione futura per risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri. Anche i racconti che ho scritto per Segretissimo affrontano temi di attualità quali il terrorismo islamico o gli squadroni della morte brasiliani.

COSA PENSI DELLA CONTAMINAZIONE TRA DIVERSI GENERI LETTERARI?

Sono sempre stato attirato dalle contaminazioni in campo artistico. Naturalmente ho la consapevolezza che certe contaminazioni possono ostacolare la via ad alcune pubblicazioni, infatti certe collane di narrativa impongono dei paletti ben precisi sul genere da proporre. Tuttavia ho nel cassetto degli “esperimenti” che mi è piaciuto molto elaborare e che in futuro potrei decidere di auto-pubblicare.

DA DOVE NASCE, INVECE, LA TUA PASSIONE PER IL THRILLER O LE SPY STORY E COSA TI AFFASCINA IN PARTICOLARE DI QUESTO MONDO MISTERIOSO E AVVENTUROSO?

Amo scrivere thriller perché da lettore voglio trovarmi in situazioni capaci di ancorarmi alle pagine, di tenermi sospeso su un filo sottilissimo sempre sul punto di rompersi. Quando scrivo thriller cerco di portare il lettore fuori dalla sua “comfort zone”, di farlo divertire, certo, ma anche soffrire un po’. Quello che mi affascina di questi generi è anche il lato oscuro che spinge gli uomini a compiere determinati delitti. Lato oscuro che, credo, alberghi in tutti noi in percentuali diverse.

NEI VARI GENERI LETTERARI CHE FREQUENTI HAI DEI RIFERIMENTI PRECISI DI AUTORI ITALIANI O STRANIERI?

Leggo tantissima narrativa di ogni tipo. Nello specifico dei generi da te menzionati: per i thriller leggo tanti autori italiani come Lanzetta, Di Dio, Tuti, Zilahi, Carrisi e tanti altri. I miei riferimenti internazionali sono: Deaver, Vargas, Nesbo, King, Dorn. Per quanto riguarda la fantascienza mi gusto autori come Ballard, Asimov, Dick, Chiang, ma anche bravissimi italiani come la Valentini, Kremo, Tonani, il meraviglioso Catani.

AD OGGI SEI CONOSCIUTO PER I TUOI RACCONTI BEN RIUSCITI. STAI PREPARANDO QUALCHE USCITA CON STORIE PIU’ LUNGHE? OVVIAMENTE CI RIFERIAMO AI ROMANZI…

Ho scritto anche tre romanzi, ma nessuno è ancora uscito dal cassetto per motivi tecnici. Al momento sto lavorando alla revisione di un romanzo thriller che, spero, possa vedere presto la luce.  Se volete saperne di più sulle mie opere potete visitare il sito: www.massimilianogiri.net. Grazie Filippo per questa bella intervista e ancora un saluto a tutti!

GRAZIE A TE MASSIMILIANO PER LA DISPONIBILTA’. A QUESTO PUNTO TI INVITIAMO GIA’ DA ORA A TORNARE SULLE NOSTRE COLONNE PER PARLARCI DEL TUO THRILLER. PER CUI A PRESTO!

Filippo Radogna