VALERIAN E LA CITTÀ DEI MILLE PIANETI

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Valérian et la Cité des mille planètes

Anno: 2017

Regia: Luc Besson

Soggetto: tratto dalla graphic novel di Pierre Christin e Jean-Claude Mézières

Sceneggiatura: Luc Besson

Direttore della fotografia: Thierry Arbogast

Montaggio: Julien Rey

Musica: Alexandre Desplat

Effetti speciali: Philippe Hubin e Jean-Christophe Magnaud

Produzione: Luc Besson e Virginie Besson-Silla

Origine: Francia

Durata: 2 h e 17’

CAST

Dane Dehaan, Cara Delevingne, Clive Owen, Rihanna, Ethan Hawke, Rutger Hauer

TRAMA

La Terra ha costruito negli anni Settanta del Novecento la stazione spaziale orbitante Alpha in cui si incontrano astronauti di vari Paesi. Nel corso dei decenni e poi dei secoli la stazione spaziale diventa un punto d’incontro con civiltà aliene, finché Alpha non viene lasciata libera nel cosmo e cresce in un avamposto dell’universo come gigantesca città dove vivono le creature più diverse. Secoli dopo i due agenti spaziali Valerian e Laureline vengono incaricati di recuperare un manufatto, che si rivela essere la prova di un massacro consapevole ai danni di un pianeta popolato da una civiltà evoluta fatto da uno dei militari di Alpha. Riportare alla luce la verità sarà un’impresa non facile.

NOTE

Luc Besson sognava da anni di portare sullo schermo la graphic novel di Pierre Christin e Jean-Claude Mézières ma ha voluto aspettare che le tecnologie degli effetti speciali fossero evolute al punto di fare un film secondo le sue aspettative.

Valerian e la città dei mille pianeti non è piaciuto negli Stati Uniti, dove forse non è stato gradito che li si sfidasse sul loro terreno, mentre è andato decisamente meglio altrove, a cominciare dalla Cina ed è l’adattamento di un paio delle storie della saga a fumetti, edita in italiano da 001 Edizioni, e strutturata su molte più avventure.

I personaggi di Valerian e Laureline strizzano l’occhio al pubblico adolescenziale, ma il film conquista comunque fin dalla prima scena per la meravigliosa rappresentazione del mondo della Città dei mille pianeti, luogo dove vivono le creature più diverse, con una scenografia e una presenza scenica che citano tutto l’immaginario fantastico, da Mélies a Blade Runner, da Star Wars ai manga, da Dune a Avatar, con comunque una sua originalità.

La Città dei mille pianeti è un mondo non perfetto, che nasconde anche ingiustizie, rappresentate dal personaggio di Bubble, aliena mutaforma sfruttata in uno dei suoi bassifondi come tante, troppe ragazze straniere oggi nelle periferie delle nostre città.

Ma tra avventure e fantasmagorie, Valerian e la città dei mille pianeti colpisce anche per il suo messaggio di fondo: la sequenza iniziale dello sviluppo di Alpha verso la città dei mille pianeti, sullo sfondo della canzone Space Oddity di David Bowie, ricorda il bello di conoscere, scoprire nuovi mondi, confrontarsi con nuove culture, aprirsi all’altro, al diverso arricchendosi.

Il mondo di Valerian e Laureline è un microcosmo di esseri diversissimi, ma che provano a convivere e non è un caso che il cattivo sia un militare appartenente ai terrestri, che ha annientato un pianeta di esseri senzienti ed evoluti e che è disposto a tutto, omicidio compreso, per insabbiare la verità.

In tempi come quelli attuali, di muri, intolleranze, populismi e leader politici razzisti e guerrafondai, il film di Luc Besson si rivela senz’altro un’ottima storia per divertirsi, ma anche un qualcosa che fa pensare a un mondo in cui le diversità si incontrano, non certo facile ma che può essere l’unica via da provare a percorrere per cercare di costruire un posto migliore per tutti. Forse è anche questo che non ha convinto oltreoceano l’America che ha scelto il reazionario Trump come presidente. Per cui ci si diverte certo, ci si appassiona, si rimane storditi da colori e mondi nuovi, ma si pensa a come alla fine l’incontro e il confronto con l’altro possa solo arricchire, soprattutto di fronte a una stirpe aliena comunque disposta a perdonare un errore imperdonabile commesso proprio da quelli che erano una volta i terrestri.

Tutto questo in attesa magari di nuovi capitoli che riportino in un mondo che per ora si può scoprire o riscoprire negli albi a fumetti.

Elena Romanello