ADDIO DAVID BOWIE, ANCHE ICONA DEL FANTASTICO

Il 2016 è iniziato male per gli amanti del rock e della musica contemporanea in genere, con la morte, a nemmeno settant’anni (era nato nel 1947), di David Bowie, icona da decenni artistica e creativa. Senza voler ricostruire la sua carriera musicale, all’insegna del trasformismo e dell’innovazione, non si può dimenticare il suo apporto dato all’immaginario fantastico, soprattutto al cinema con alcuni memorabili ruoli che hanno conquistato più generazioni di appassionati e che vivranno oltre lui.

L’uomo che cadde sulla Terra, del 1976, di Nicolas Rueg dal romanzo di Walter Tevis, è il suo primo ruolo importante al cinema ed è un film di fantascienza, tra l’altro tra i migliori del decennio, in cui si esamina in maniera molto interessante l’incontro tra terrestri ed extraterrestri, e David Bowie è l’alieno in questione, in un mondo in cui per l’ennesima volta si rifiuta chi è diverso.

In Miriam si sveglia a mezzanotte di Tony Scott nel 1983 David Bowie è un vampiro che dopo secoli di piaceri e predazioni inizia a invecchiare, lasciando nella costernazione la sua compagna Miriam, un’affascinante Catherine Deneuve, che non accetta questo problema che periodicamente le si pone dal tempo degli Egizi, di dover perdere il suo compagno o compagna di turno. E nemmeno una giovane dottoressa, interpretata da Susan Sarandon, potrà risolvere i suoi problemi. Più vicino ai vampiri di Anne Rice che a quelli classici, The Hunger, questo il titolo originale, sarà anche oggetto di una serie tv nel 1997 con David Bowie nel ruolo del narratore.

Il ruolo che però ha consacrato David Bowie come icona del fantastico resta quello di Jareth, il re dei Goblin di Labyrinth di Jim Henson del 1986, accanto a Jennifer Connelly, nel ruolo di una ambigua creatura fatata che propone all’eroina, novella Alice persa nel suo mondo fantastico, un patto per crescere o forse per perdersi definitivamente.

Molti appassionati del fantastico hanno scoperto David Bowie grazie a questo film e sono diventati suoi fan, accompagnandolo poi nelle tappe di una carriera che ha prediletto la musica senza dimenticare altri aspetti.

In molti, al sentire la notizia della sua morte hanno detto: Se lo sono venuti a riprendere, pensando alla natura weird e fantastica della personalità dell’artista.

Il figlio maggiore Duncan Jones continua comunque la tradizione paterna, ed è già un nome come regista di film di genere fantastico, con Moon e Source code e il prossimo Warcraft.

Elena Romanello