GINO CAROSINI, L’ARTE E IL DISEGNO FANTASTICO

“La mia idea di arte è in un nome: Magritte. Un viaggiatore nel sogno e nell’incubo della contemporaneità”, è Gino Andrea Carosini che parla. Illustratore genovese di lungo corso, Gino, come il grande artista surrealista René Magritte ha uno sguardo lucido sul mistero e sulla capacità di tracciare dubbi sul reale. Il suo lavoro, infatti, dà spazio più all’allusione dell’arcano che alla esplicitazione. E’ un’attività piena di successi e soddisfazioni quella che il Nostro comincia in qualità di vignettista alla fine degli Anni Ottanta su “L’uovo Qualunque” (sotto la direzione di Gualtiero Schiaffino). L’inserto satirico settimanale viene pubblicato dal quotidiano genovese di ispirazione socialista “Il Lavoro”, alla cui guida per circa venti anni c’era stato anche Sandro Pertini. In seguito Carosini scrive e disegna storie comiche de “Lo Sceriffo Fox” (Edizioni Vallardi) in collaborazione con Danilo De Ferrari e sotto la supervisione di Giorgio Rebuffi per la testata “Tiramolla”. Nel ‘91 pubblica per la Clementoni, prestigiosa azienda, le schede del gioco “Sapientino più”. E ancora per quattro anni, ossia dal 1999 al 2003, per le edizioni indipendenti di “Medical System” lavora alle riduzioni di classici della letteratura da Moby Dick di Melville a Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mr. Hyde di Stevenson e tanti altri. Trionfa nel 2004 al Premio Necronomicon come miglior fumetto horror, mentre tre anni dopo è finalista al concorso fumettistico Leblanc. E’ del 2011 la graphic novel “Pesciade” (con testi di G. Andorno), quindi collabora con le edizioni Hypnos e con Logus mondi interattivi (classici della letteratura in e-book) e Nero Press. Presenta anche su Esc un suo racconto nell’antologia a fumetti “Delirium”, una fiaba su testo di Paola Vitale “Il meraviglioso mondo delle doppie perdute” che riguarda la dislessia. Quindi arriva anche la collaborazione con supplemento “La lettura” del Corriere della Sera. Per l’editore De Ferrari lo scorso anno ha realizzato un graphic novel dedicato al  grande attore genovese Gilberto Govi in collaborazione con Stefano Scagni. Dallo scorso anno Gino diviene disegnatore della rivista di fantascienza “Andromeda”. Quest’anno ha pubblicato per Weird Book il graphic novel horror “Ombre – Fantasmi del tempo di guerra”.

HAI INIZIATO ALLA FINE DEGLI ANNI ’80 COME DISEGNATORE PROFESSIONALE MA LE PRIME ESPERIENZE A QUANDO RISALGONO?

Disegnavo sin da bambino ma la vera passione, che affonda nella notte dei tempi, è sempre stato l’horror e la fantascienza. Poi ho amato Paperino e divoravo le storie bellissime pubblicate dal Corriere dei Piccoli. Poi più avanti passai al fumetto erotico francese,  Pichard in particolare.

PARLACI DELLE TUE FONTI DI ISPIRAZIONE…

Oggi sicuramente sono i fumetti americani di Creepy (Zio Tibia in Italia) e poi i lavori fantastici di Dino Battaglia, Sergio Toppi e Luis Garcia Mozos. Il perché è presto detto: illustravano in modo eccezionale il mio mondo fantastico!

COME NASCONO LE TUE ILLUSTRAZIONI?

Leggo velocemente il racconto e quando una frase o una scena mi colpisce la disegno. Per il fumetto il procedimento è complesso ma siccome sono anche un discreto sceneggiatore direi che mi facilito da solo il lavoro.

COME PROCEDI NELLE VARIE FASI?

Inizio con leggere o rileggere la storia. Poi abbozzo un layout disegnato con i vari balloons della sceneggiatura (mi aiuta anche il fatto di aver per molti anni recitato in teatro e quindi i copioni in fondo sono delle sceneggiature), poi passo alle matite che ripasso con pennarelli. Quindi scannerizzo il tutto e lavoro la tavola al computer.

IMMAGINO CHE  CI SIA ANCHE UNA FASE DI RICERCA…

Certamente! Grazie a internet il lavoro è facilitato. Ma rimpiango ancora i tempi in cui si andava nelle biblioteche fotocopiando pagine e altro dalle enciclopedie!

COSA FAI QUANDO CREI, HAI DELLE TUE ABITUDINI?

Direi che quando disegno entro in una sfera personale talmente profonda che mia moglie spesso viene a vedere se sono ancora vivo! Di solito disegno con musica di sottofondo (sono un vero appassionato in questo, canto addirittura in un coro di musica antica)… e riesco ad astrarmi abbastanza facilmente. Mi può distrarre sola la mia gatta!

NELLA TUA CARRIERA HAI REALIZZATO MOLTE COLLABORAZIONI…

Sì, amo molto le collaborazioni. Non ne potrei fare a meno e, a parte qualche delusione del passato, spesso sono andate in porto cose molto interessanti. Credo di essere una persona generosa, cioè se qualcuno mi chiede un disegno per se stesso o per una pubblicazione non faccio troppe storie. Ormai alla mia età direi che disegno tanto, ma per puro divertimento.

HAI QUALCHE MAESTRO CHE CONSIDERI UN IMPRESCINDIBILE RIFERIMENTO  NELLA TUA ARTE?

Sicuramente la mia fonte di ispirazione principale, al limite del plagio, è stata Reed Crandall un disegnatore favoloso degli anni ’50 – ’60. Una mano formidabile e re incontrastato del tratteggio. Poi Battaglia e in parte anche Mike Mignola, che ambirei imitare, ma poi prende il sopravvento il tratteggio e allora…

OLTRE AI GRANDI DELL’ARTE DELL’IMMAGINE, HAI ALTRI RIFERIMENTI NEL MONDO DEGLI SCRITTORI O DEL CINEMA ?

Per gli scrittori c’è Lovecraft su tutti e per la fantascienza Philip Dick e Ballard, ma amo molto anche il fantastico sudamericano, come registi senz’altro Stanley Kubrick (al limite del fanatismo) e di conseguenza tutti i suoi film…

CI SONO DEI LAVORI AI QUALI SEI PIU’ AFFEZIONATO?

Senza dubbio al mio fumetto pubblicato da Hypnos “La Speranza”, tratto da un racconto di Villiers de l’Isle Adam… una storia sempre attuale.

IDEE DA METTERE SU CARTA PER IL PROSSIMO FUTURO?

Attualmente sto illustrando, insieme ad altri disegnatori, un’antologia dalle storie “minori” di Lovecraft per l’editore Weird Book, per Luigi Boccia (sempre Weird Book) sto illustrando la sua storia “Ossa”, e abbiamo in predicato con i miei co-autori Mastroianni e Scagni di illustrare la storia della città di Milano. In più si è parlato spesso di disegnare la biografia di padre Pio. Poi arriveranno i racconti di Andromeda e illustrerò quello che il buon Alessandro Iascy mi proporrà. Infine nel 2018 uscirà per Il Ciliegio una storia cui tengo molto ossia “1212 – La crociata dei bambini perduti” di cui ho realizzato la sceneggiatura per i disegni di Marco Mastroianni.

…UNA VENA CREATIVA, QUELLA DI GINO CAROSINI, CHE PROSEGUE FECONDA E SENZA SOSTA E CHE INVITIAMO (PER CHI ANCORA NON HA AVUTO IL PIACERE) A SEGUIRE.  ECCO I SUOI RIFERIMENTI:

https://www.facebook.com/gino.a.carosini

Sito: http://ginocarosini.jimdo.com/

mail -  ginocarosini@hotmail.it

Filippo Radogna