L’ARCIERE DELLE MILLE E UNA NOTTE

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: L’arciere delle mille e una notte

Anno: 1962

Regia: Antonio Margheriti (Anthony Dawson)

Soggetto: Augusto Frassinetti, Giorgio Prosperi, Bruno Vailati e Filippo Saint Just

Sceneggiatura: Augusto Frassinetti, Giorgio Prosperi, Bruno Vailati e Filippo Saint Just

Direttore della fotografia: Gabor Pogany

Montaggio: Mario Serandrei

Musica: Mario Nascimbene

Effetti speciali: Fernando Mazza

Produzione: Goffredo Lombardo

Origine: Italia

Durata: 1h e 40’

CAST

Tab Hunter, Rossana Podestà, Dominique Boschero, Mario Feliciani, Giustino Durano, Renato Baldini, Umberto Melnati, Franco Scandurra, Gloria Milland, Renato Montalbano, Rosario Borelli, Calisto Calisti, Abdel Moneim Ibrahim, José Jaspe, Gian Paolo Rosmino, Claudio Scarchilli, Ceco Zamurovich, Omar Zolficar

TRAMA

A Damasco governa con pugno di ferro l’incontrastato feroce tiranno principe Baktiar, il quale sa di dover rinunciare al suo potere il giorno in cui la legittima erede del trono, Jamila, troverà un sposo degno di lei. Per conquistare il cuore della ragazza, viene indetta una gara tra i più potenti signori della regione: da questa sfida esce vincitore un oscuro contendente, il misterioso Hassan, di cui Jamila subito s’innamora. Nella serie di intrighi di ogni genere orditi da Baktiar per impedire a tutti i costi e in tutti i modi le nozze di Jamila, si inseriscono forze magiche di ogni genere, buone e cattive, e infine si scoprirà che Hassan è figlio di Re Hakim, ucciso da Baktiar per usurparne il trono. Superate tutte le prove, la vicenda si conclude con la vittoria di Hassan sui malvagi oppositori. La riconquista del regno segna anche il coronamento del sogno d’amore fra i due giovani principi.

NOTE

Pur essendo stato un film di grande successo in Italia e nel mondo, “L’Arciere delle mille e una notte” è stato uno dei film meno rivisti di Antonio Margheriti, che qua si forma Anthony Dawson (“Space Men”, “Il pianeta degli uomini spenti”, “La vergine di Norimberga”, “Danza macabra”, “Anthar l’invincibile”, “I lunghi capelli della morte”, la quadrilogia “Gamma Uno”, “Contronatura”, “Nella stretta morsa del ragno”, “La morte negli occhi del gatto”, “Il mostro è in tavola… barone Frankenstein”, “Killer fish”, “Apocalypse domani”, “Il mondo di Yor”, “Alien degli abissi” e la miniserie tv “L’isola del tesoro”). Sembra infatti che in seguito a un incendio scoppiato nei magazzini della Technicolor, la matrice del film andò distrutta: all’epoca esisteva infatti un sistema, il Tri-pack, per cui si stampavano i film in technicolor da una matrice, quasi come le rotative dei giornali. Pur essendo rimaste alcune copie nel mondo, non ultima quella depositata alla Cineteca Nazionale di Roma, il film non ha però mai avuto un grosso sfruttamento televisivo e oggi è praticamente introvabile.

Finalmente Margheriti con questo film poté dare sfogo a tutta la sua fantasia e voglia di stupire grazie anche al grosso budget messo a disposizione dalla Titanus e dalla M.G.M. che permise di curare ogni dettaglio. La pellicola è ricca di azione e avventura, magia e mistero, una sorta di fantasy alleggerito qua e là con toni da commedia e ispirato al capolavoro de “Le mille e una notte”. Da segnalare certo che questo film fu il primo vero successo di Antonio Margheriti, soprattutto in America, dove conquistò il pubblico grazie alla sua straordinaria abilità nell’integrare i trucchi ottici con le scene d’azione. Ad esempio, una spettacolare battaglia aerea sui tappeti volanti, utilizzati come bombardieri contro i soldati nemici, e realizzata in Blue Screen, colpì molto i dirigenti della Metro Goldwin Mayer, poiché Antonio la girò in modo non convenzionale,  muovendo la macchina da presa e facendo volare i tappeti anche sopra di essa. Fu la prima volta che in Italia ci si cimentava con trucchi del genere e Margheriti era particolarmente orgoglioso del risultato. Fu un lavoro lungo e faticoso. Il Blue Screen (un sistema di ripresa su fondo blue degli attori che poi vengono sovraimpressi ad altri sfondi girati precedentemente), per dare buoni risultati, necessitava di molta cura nelle posizioni di macchina e nell’illuminazione, ma alla fine i suoi sforzi vennero premiati, e quello di Margheriti diventò un nome che gli americani tennero bene a mente.

Infatti alcuni anni dopo, Maurice Silverstein, che all’epoca era presidente della Metro Europe, ricordandosi di quegli straordinari trucchi, convocò Margheriti a Londra per offrirgli la supervisione degli effetti speciali di “2001: Odissea nello Spazio” di Stanley Kubrick. Il regista però declinò l’offerta per seguire altri suoi film che aveva in cantiere, così come tempo dopo rifiutò anche la supervisione agli effetti speciali di “King Kong” di John Guillermin, offertagli da Dino De Laurentiis.

Fra gli attori che hanno preso parte e pellicola di genere fantastico segnaliamo Tab Hunter (“20.000 leghe sotto la Terra”, “Fuori nel buio”, “I demoni della mente” e il serial “L’uomo da sei milioni di dollari”), Rossana Podestà (“Ercole”, “La vergine di Norimberga”), Dominique Boschero (“Tutti i colori del buio”, “L’iguana dalla lingua di fuoco”, “Contronatura”, “La trappola mortale di Belfagor”, “Libido”, “I marziani hanno dodici mani”), Mario Feliciani (“Anthar l’invincibile”, “Maciste contro il vampiro”), Giustino Durano (“Nel mondo di Alice”) e Renato Baldini (“La morte viene dal pianeta Aytin”, “Anthar l’invincibile”).

Davide Longoni