IL MONDO DI YOR

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Il mondo di Yor

Anno: 1983

Regia: Anthony M. Dawson

Soggetto: dal fumetto “Yor il cacciatore” di Juan Zanotto e Ray Collins

Sceneggiatura: Robert D. Bailey e Anthony M. Dawson

Direttore della fotografia: Marcello Masciocchi

Montaggio: Alberto Moriani e Giorgio Serralonga

Musica: Guido & Maurizio De Angelis e John Scott

Effetti speciali: Antonio, Antonella ed Edoardo Margheriti

Produzione: Michele Marsala

Origine: Italia

Durata: 1h e 38’ (versione cinematografica)

             3h e 20’ (versione televisiva – 4 puntate da 50’)

CAST

Reb Brown, Corinne Clery, Alan Collins, Carole Andrè, John Steiner, Marina Rocchi, Sergio Nicolai, Ayshe Gul, Aytekin Akkaya

TRAMA

Yor, biondo e muscoloso cacciatore che indossa al collo uno strano medaglione, vive apparentemente all’Età della Pietra ed è il migliore, soprattutto nell’arte della sopravvivenza. Lo troviamo intento a combattere contro gli uomini blu, che mette in fuga, salvando la giovane Ka-laa, la favorita del capo, brutto come uno scimmione. Dopodiché il cacciatore deve scontrarsi con gli uomini del fuoco. Fatto prigioniero, saprà liberarsi anche da loro. Quando sopraggiunge nel regno dei pigmei, incontra Rea, della quale si innamora. Dopo un assalto degli “scimmioni”, la ragazza viene gravemente ferita e, in punto di morte, gli racconterà la sua origine: Yor in realtà è un sopravvissuto a una catastrofe atomica e proviene da una lontana isola con un grande castello misterioso. Quindi Rea muore, lasciandolo pieno di dubbi e all’amore di Ka-laa. A questo punto i due, accompagnati dal fedele Pag servitore di Ka-laa, si mettono in viaggio per cercare il luogo delle radici di Yor e raggiungono fortunosamente l’isola dove regna “il Supremo”, che tiene schiavi i sopravvissuti alla catastrofe atomica dalla quale si era salvato anche Yor. Egli è l’incarnazione del male, ma ora è arrivato Yor e l’impero del cattivo vacilla, mentre l’arsenale atomico del Supremo andrà in fumo proprio grazie all’eroismo del ragazzo e dei suoi compagni.

NOTE

Dietro il nome di Anthony M. Dawson, come abbiamo detto più volte, si cela l’italianissimo Antonio Margheriti, che con questo film decise di trasporre su pellicola il fumetto “Yor il cacciatore” di Juan Zanotto e Ray Collins.

Ne “Il mondo di Yor” troviamo una contaminazione di generi senza paragoni: dal fantasy all’avventura, dalla fantascienza al romanticismo, in questa pellicola c’è davvero di tutto… mostri, battaglie, amore, astronavi, fucili laser, robot e uomini preistorici. 

Il film venne realizzato quasi interamente in Turchia, nei meravigliosi paesaggi lunari della Cappadocia e sulle coste laviche di Antalya

Alle musiche troviamo i fratelli Guido & Maurizio De Angelis (famosi per aver realizzato le colonne sonore di quasi tutti i film di Terence Hill e Bud Spencer, dei serial di Sandokan e di film come “Shark – Rosso nell’oceano”, “Blastfighter”, “I predatori di Atlantide”, “2019 – Dopo la caduta di New York”, “La casa con la scala nel buio”, “La guerra del ferro”, “Alien 2 sulla Terra”, “La montagna del dio cannibale” e molti altri ancora), coadiuvati da John Scott (“Doomwatch – I mostri del 2001”, “Gli uomini della terra dimenticata dal tempo”, “Inseminoid”, “King Kong 2” e prossimamente “The wicker tree”).

Agli effetti speciali Antonio Margheriti volle accanto a sé i figli Antonella ed Edoardo che in seguito si occuperanno di altro. Antonella è da anni infatti supervisore ai testi e alle sceneggiature di film e serie televisive, mentre Edoardo si occupa di regia, produzione ed effetti speciali in genere. Per quanto riguarda i mostri preistorici utilizzati nel film, Margheriti volle costruirli a grandezza naturale (uno addirittura superava i quindici metri di lunghezza e quasi seicento chili di peso), utilizzando uno scheletro in metallo ricoperto da strati di gommapiuma, lattice, vetroresina e altro materiale che rendesse l’idea del corpo e della pelle. I meccanismi per i movimenti erano meccanici e venivano comandati dai tecnici che si trovavano all’interno del mostro stesso. Tutto ciò permise di dare un’interazione maggiore tra il protagonista e le varie creature preistoriche, in un’epoca in cui  la computer grafica non esisteva.

Il progetto iniziale dedicato al fumetto di Yor era una miniserie televisiva in quattro episodi da cui trarre poi un film di due ore per lo sfruttamento cinematografico, soprattutto per il mercato americano e home video. Avvenne però che la versione cinematografica venne distribuita negli Stati Uniti (con il titolo “Yor, the Hunter from the Future”) con grande successo di pubblico, riuscendo a sorprendere gli stessi distributori entrando quell’anno nei primi dieci incassi del Box Office. Invece, per ragioni misteriose, la RAI non trasmise, se non a notte fonda e dopo parecchi anni, la serie in quattro episodi, dove ovviamente appaiono intere sequenze assenti nella versione cinematografica. 

Nel ruolo del protagonista troviamo Reb Brown, che ha recitato durante la sua carriera nei due “Captain America” realizzati per la tv, “La spada a tre lame”, “Howling II”, “Robowar – Robot da guerra”, “Space mutiny – Duello nel cosmo” e serie televisive come “L’uomo da sei milioni di dollari” e “Hercules”.

Alan Collins (il cui vero nome è Luciano Pigozzi) è un veterano dei film fantastici: dagli anni Sessanta fino alla fine degli Ottanta lo troviamo in pellicole come “Lycanthropus”, “Sei donne per l’assassino”, “Il castello dei morti vivi”, “5 tombe per un medium”, “Devilman story”, “Contronatura”, “Gli orrori del castello di Norimberga”, “Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?”, “La morte negli occhi del gatto”, “Gli sterminatori dell’anno 3000”, “La leggenda del rubino malese”, “Zombi 3”, “Alien degli abissi”… e tanti altri film ancora.

Anche John Steiner è un attore che spesso e volentieri abbiamo avuto modo di vedere in film di genere, tra cui “L’invenzione di Morel”, “Schock”, “Tenebre”, “I sopravvissuti della città morta”, e “Camping del terrore”.

Infine non possiamo non menzionare anche le interpretazioni di Sergio Nicolai nella miniserie “I racconti fantastici di Edgar Allan Poe” e nel recente “Butterfly Zone – Il senso della farfalla”.

Davide Longoni