FANTASCIENZA STORY 68

IL “DEBUTTO” DI ALFRED HITCHCOCK E STANLEY KUBRICK (1963) – PARTE 02

IL DOTTOR STRANAMORE (Doctor Strangelove)

Il Dottor Stranamore, ovvero: Come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (Dr. Strangelove or: How I Learned to Stop Worryng and Love the Bomb): ecco, con il suo titolo per intero, il primo riuscitissimo esempio di satira fantapolitica cinematografica. Il dissacramento della “Guerra Fredda”, la meschinità del dissidio russo-americano, l’ignavia e l’incapacità dei potenti, l’ottusità dei militari, sono rappresentati in questo film con rara efficacia: non per niente, per trasportare sullo schermo il romanzo di Peter George (1924 – 1966) si scelse un regista che nel campo della science-fiction avrebbe avuto in seguito moltissimo da dire (2001: Odissea nello Spazio, Arancia Meccanica). Una gran parte dell’ottima riuscita della pellicola va anche divisa con gli interpreti oggi tutti scomparsi: Peter Sellers (1925 – 1980) che interpreta magistralmente tre ruoli: l’inetto Presidente Muffley, il timido Mandrake e lo schizofrenico Dottor Stranamore con la sua mano artificiale dai movimenti indipendenti; poi abbiamo George C. Scott (1927 – 1999), purtroppo scomparso anche lui, il quale ricopre il ruolo del Generale Turgidson e rivela delle doti comiche purtroppo in seguito mai più sfruttate. Ci ha lasciati da tempo anche Sterling Hayden (1916 – 1986) e cioè il Generale Ripper, colui che impazzendo dichiara una guerra personale contro i russi; e poi ancora Slim Pickens, (1919 – 1983) il pilota texano alla guida del bombardiere B-52 che si avvia minacciosamente verso l’Unione Sovietica e infine Keenan Wynn (1916 – 1986), il Generale Guano, che assalta alla fine la base di Ripper… tenete presente anche i nomi usati da Kubrick per i protagonisti.

Cominciamo dal primo. Di Peter Sellers, per quello che riguarda i nostri generi, lo ricordiamo in Le Meravigliose Avventure di Pollicino di George Pal del 1958, poi abbiamo Il Ruggito del Topo di Jack Arnold del 1959, Astronauti per Forza (1962) e Il Diabolico Complotto del Dottor Fu-Manchu del 1980. Ma a noi piace anche ricordarlo nella serie della Pantera Rosa e, a proposito di questo, un film della serie è prettamente fantascientifico con Herbert Lom che s’impossessa di un pericoloso raggio della morte: stiamo parlando de La Pantera Rosa sfida l’ispettore Clouseau del 1976.

La filmografia di George C. Scott è variegata, ma anche lui si è affacciato al cinema di fantascienza e horror. Inizialmente abbiamo Il Giorno del Delfino del 1973, abbiamo poi una versione televisiva di La Bella e la Bestia del 1976, quindi La Formula (1980), Fenomeni Paranormali Incontrollabili (1984), nel 1986 interpretò per la televisione Gli Assassini della Via Morgue, e prese infine il posto dello scomparso Lee J. Cobb nel film L’Esorcista III datato 1990.

Sterling Hayden era un attore imponente alto quasi due metri e la sua filmografia è ricca soprattutto di film d’azione o polizieschi. Nonostante questo ha interpretato Alpha e Omega – Il Principio della Fine del 1973 ed ebbe un breve cameo fotografico nel TV-movie proveniente dal serial inedito Starlost: The Beginning del 1980.

Infine eccoci a Keenan Wynn, un caratterista di lusso che da noi potrebbe interpretare parti principali facendo così sfigurare la maggior parte dei nostri attori. Di lui ricordiamo con piacere: un episodio de Ai Confini della Realtà (1960), Un professore tra le Nuvole del 1961 e il suo sequel Professore Tuttogas del 1963, I Conquistatori degli Abissi (1966), Herbie, il Maggiolino sempre più Matto (1973), Il Maligno (1975), L’Orca Assassina (1977), L’Uomo Laser (1978) e “Piraña” (1978).

Le immagini che passano sullo schermo ci mostrano alcune lontane cime innevate e una voce fuori campo commenta:

Da più di un anno, nelle altissime sfere del mondo occidentale, circolavano voci sinistre secondo le quali l’Unione Sovietica preparava quella che veniva considerata l’arma nucleare senza scampo: l’Ordigno Fine del Mondo. I servizi informazioni avevano localizzato le basi di questo segretissimo piano nelle lande, perennemente avvolte dalla nebbia, ai piedi delle cime artiche delle isole Zockov. Che cosa si stesse preparando in quella zona tanto lontana e inospitale, nessuno avrebbe potuto specificare…

La base aerea di Burpleson sta eseguendo delle normali esercitazioni con i bombardieri B-52 giunti, secondo una procedura standard, su quella che viene chiamata “Linea di punto attacco”, quella immaginaria demarcazione dove gli aerei sono costretti a fermarsi nell’attesa di un ordine definitivo per andare all’attacco dei loro obbiettivi.

Nella sala di controllo suona il telefono: il Generale Jack D. Ripper (Sterling Hayden) vuole parlare con il Comandante Lionel Mandrake (Peter Sellers).

Ripper. “Sono il generale Ripper…

Mandrake: “Sissignore…

Ripper. “Riconosce la mia voce, Mandrake?

Mandrake: “Sissignore, perché me lo chiede?

Ripper. “Lei non se lo immagina…

Mandrake: “Non lo so, signor generale, ci siamo telefonati anche poco fa, no?

Ripper: “Non penserà che glielo abbia chiesto senza una ragione maledettamente importante, vero Mandrake?

Mandrake: “No, signor generale…

Ripper: “Beh, allora cerchiamo di venire al sodo. Gli aerei hanno comunicato di essere sui punti?

Mandrake: “Sissignore, abbiamo ricevuto adesso l’ultimo segnale.

Ripper: “Allora mi ascolti attentamente: la base sia messa in stato d’allarme. Lo comunichi subito a tutti i reparti.

Mandrake: “Stato d’allarme…Ottima idea, il personale va tenuto sul chi vive.

Ripper. “Guardi che non si tratta di un’esercitazione.

Mandrake: “Non è un esercitazione?!

Ripper: “Non dovrei dirglielo, ma lei è un buon ufficiale e ha il diritto di saperlo. Pare che sia scoppiata la guerra.

Mandrake: “Oh, cacchio… Ci sono di mezzo i Russi?

Ripper: “Non mi è stato detto altro. Me lo hanno comunicato sul Telefono Rosso e mi hanno ordinato di isolare la base. Cosa che farò subito. Allora lei deve trasmettere il “Piano R”, erre come Robert agli aerei… “Piano R” come Robert…

Mandrake: “Ma siamo a questo punto?

Ripper. “Eh, sì… è molto grave.

Mandrake: “Sissignore: “Piano R” come “Rommel.

Ripper: “E adesso la cosa più importante: le radio private devono essere immediatamente sequestrate…

Mandrake: “Sissignore.

Ripper: “…perché non servano a dare ordini agli eventuali sabotatori. La Polizia Militare ha già fatto la nota degli apparecchi e devono essere sequestrati tutti, senza eccezione.

Mandrake: “Sissignore.”

Ripper: “Appena fatto questo mi dia conferma.

Mandrake: “Sissignore.

Immediatamente dopo suona l’allarme della base.

Onde premunirsi contro eventuali attacchi atomici di sorpresa, Il Comando Aereo Strategico Americano, tiene in volo in continuazione un numero molto elevato di Bombardieri B-52. Ognuno di questi aerei porta un carico di Bombe H per un totale di venti megatoni, il cui potere distruttivo è pari a sedici volte quello di tutti gli ordigni esplosivi usati da tutti gli eserciti durante la Seconda Guerra Mondiale. Pur avendo le loro basi in America, le forze aeree d’allerta hanno uno schieramento che va dal Golfo Persico all’Oceano Artico, ma i loro apparecchi hanno una comune caratteristica geografica: sono tutti a due ore di volo dai bersagli loro assegnati sul territorio russo.

A bordo di uno dei bombardieri, comandato dal  Maggiore T.J. detto “King Kong” (Slim Pickens, 1919 – 1983), scatta l’allarme per l’esecuzione del Piano R. I piloti, che stavano tranquillamente mangiando o leggendo con aria annoiata, non vogliono credere ai loro occhi. Chiedono conferma ed essa avviene regolarmente.

Nell’appartamento del Generale Buck Turgidson (George C.Scott) suona il telefono e risponde la segretaria del generale, Miss Scott (Tracy Reed, 1942 – 2012), la quale, per puro dovere di cronaca, sta svolgendo le sue mansioni in bikini inforcando un paio di occhiali scuri e comodamente distesa sul letto del generale ad abbronzarsi ai raggi di una lampada solare.

Miss Scott: “Pronto?!… Ah, sì, il Generale Turgidson c’è, ma non può venire all’apparecchio in questo momento… sono la segretaria, Miss Scott… oh, sei tu, Freddy… io bene e tu?… Ehm… stavo sbrigando un po’ di corrispondenza con il generale… Senti, Freddy: è la verità, è occupato adesso, non può proprio venirci al telefono… aspetta un istante…GENERALE?! UN CERTO COLONNELLO PUNTRICH LA VUOLE…

Una voce distante risponde:

Turgidson: “DIGLI CHE LO RICHIAMO.

Miss Scott: “Freddy? Dice che ti richiama lui fra qualche minuto… Oh… HA DETTO CHE E’ URGENTE!

Turgidson: “Ah, che scocciatore… CHIEDIGLI CHE COSA VUOLE:

Miss Scott: “Freddy… l’hai capita che il generale è nel bagno, per così dire? Puoi dire a me di che si tratta?… Un momento… PARE CHE OTTO MINUTI FA HANNO INTERCETTATO UN SEGNALE TRASMESSO DALLA BASE AEREA DI BURPELSON… sì… ERA DIRETTO ALL’OTTOCENTOQUARANTATREESIMO STORMO CHE ERA IN VOLO DI VIGILANZA… E PARE CHE SIA L’ESECUTIVO DEL PIANO D’ATTACCO “R”…

Accompagnato dal tipico rumore di uno sciacquone, Turgidson fa il suo ingresso nella camera da letto, afferra brontolando il ricevitore e si sistema alla meglio i calzoncini corti che indossa, trasmette un paio di disposizioni poi chiude la comunicazione.

Miss Scott: “Che c’è?

Turgidson: “Niente… niente… Dove sono le mutande?

Miss Scott: “Lì, per terra, dove vai?

Turgidson: “Ah, niente, niente… Ah, non preoccuparti, faccio una capatina in Centrale Operativa a dare un’occhiata…

Miss Scott: “Ma sono le tre di notte!

Turgidson: “Eh, eh… l’aviazione non dorme mai!

Miss Scott: “Ma… micione… io non volevo dormire…

Turgidson: “Eh… eh… lo so… lo so, cara. Sai cosa devi fare? Tu incomincia pure il conto alla rovescia e il tuo micione sarà di ritorno prima che tu possa dire: lanciate!

Ripper, per mezzo dell’altoparlante, sta parlando a tutti i soldati della base.

Ripper: “I comunisti non hanno alcun rispetto per la vita umana, nemmeno per la propria. Per questa ragione, ragazzi, dovete convincervi che è necessario da parte nostra la più rigorosa sorveglianza. Il nemico potrebbe cogliervi di sorpresa, oppure attaccare frontalmente o anche venire con le divise del nostro esercito. Ma, in ogni caso, dovremo fermarlo; qualunque sacrificio costi non dovrà penetrare nella base e per questo voi vi atterrete a tre semplici regole. Prima: non vi fidate di nessuno, qualunque divisa porti e qualunque sia il suo grado a meno che non lo conosciate personalmente. Secondo: su qualunque cosa mobile che si avvicini a meno di duecento metri si dovrà aprire il fuoco. Terzo: se avete dei dubbi prima sparate e poi chiedete spiegazioni. Io preferisco le perdite insignificanti che ne potrebbero derivare al rischio che la base venga occupata o distrutta dal nemico. Qualsiasi modifica a queste disposizioni potrà essere fatta solo da me. E ora, per concludere ragazzi, vi dirò soltanto che nei due anni che ho avuto il grande privilegio di essere il comandante della base e il vostro comandante, io ho sempre preteso il meglio da voi e voi mi avete sempre dato il meglio di voi stessi. Oggi la nazione fa affidamento su di noi e noi ci dimostreremo degni della sua fiducia. Buona fortuna a tutti.

Mentre Ripper stava parlando Mandrake aveva trovato in Sala Operazioni una radio. L’aveva accesa e ne aveva captato della semplice musica. Sul B-52, intanto, viene aperto il Piano d’Attacco.

King Kong: “Attenzione al Piano d’Attacco: per impedire che il nemico possa intercettare le trasmissioni o inserirsi con falsi messaggi, tutti i radioricevitori dovranno essere smistati sul CRM 1-1-4. Il prefisso segreto d’emergenza dovrà essere introdotto su tutti i quadranti del CRM, ciò bloccherà tutte le trasmissioni che non siano precedute dal prefisso segreto d’emergenza…

In questo modo nessuno, tranne il generale Ripper che conosce il prefisso, potrà più mettersi in contatto con gli aerei. Intanto Mandrake, con la radio accesa, è andato da Ripper a chiedere spiegazioni del perché una radio non trasmetterebbe ballabili se ci fosse veramente una guerra., ma Ripper non intende ragioni: gli aerei non saranno richiamati. Mandrake cerca di ribellarsi, ma il generale, minacciandolo con la pistola, si chiude con lui nel proprio ufficio.

Nella Centrale Operativa, intanto, il Presidente Muffley (Peter Sellers) è a colloquio con il suo Stato Maggiore.

Muffley: “Generale Turgidson, che cosa succede?

Turgidson: “Signor Presidente… ehm… trentacinque minuti fa, grosso modo, il Generale Jack Ripper che detiene il comando della Base Aerea di Burpelson ha dato un ordine ai trentaquattro B-52 del suo stormo che si trovavano in quel momento in volo per una esercitazione denominata “Operazione Troptik”. Ora, sembrerebbe che secondo quest’ordine i trentaquattro aerei debbano bombardare la Russia. Gli aerei sono in assetto di guerra e ciascuno porta un carico di armi nucleari il cui potenziale medio è… quaranta megatoni. Ora… lì, sul quadro della situazione, si vedono le posizioni degli aerei, i triangoli rappresentano i loro obbiettivi primari, i quadrati gli obbiettivi secondari. Gli aerei dovrebbero essere a portata dei radar russi fra… venticinque minuti.

Muffley: “Generale, questa faccenda non mi riesce molto chiara. Io ero fermamente convinto di essere il solo che potesse dare l’ordine di usare le armi nucleari.

Turgidson: “Ah, è così. Lei solo può dare quest’ordine, e per quanto io non ami giudicare prima di conoscere i fatti si direbbe che Ripper abbia abusato della propria autorità.”

Muffley: “Mi pare evidente: è molto più di quanto io ritenessi possibile.

Turgidson: “Forse lei non… ricorda  quanto disposto nel Piano R?

Muffley: “Il Piano R?

Turgidson: “Il Piano R è il piano di guerra d’emergenza secondo cui anche un generale può ordinare la reazione nucleare in seguito ad un attacco di sorpresa qualora la catena gerarchica sia stata interrotta… lei lo ha approvato e se lo ricorderà. Ricorderà anche quando il Senatore Bufore fece tutto quel can-can perché diceva che, come deterrente, non era credibile… Insomma, il Piano R dovrebbe essere una specie di… rappresaglia di salvaguardia.

Muffley: “Di salvaguardia?

Turgidson: “Riconosco che l’elemento umano ci ha deluso questa volta, ma lo scopo era di soffocare nei russi la speranza di far fuori Washington, e lei che ci sta, con un attacco atomico di sorpresa senza subire alcuna rappresaglia per la mancanza temporanea di un comando.

Muffley: “Beh, comunque, gli aerei torneranno alla base una volta arrivati al Punto di  Inizio Attacco, no?’”

Turgidson: “Eh, purtroppo no, perché si trovavano già sui punti d’Inizio Attacco quando… quando hanno ricevuto l’ordine. Ora, una volta oltrepassato quel punto non c’è bisogno di altri ordini: vanno direttamente sugli obbiettivi.

Muffley: “Ebbene, ordiniamo agli aerei d’invertire la rotta.

Turgidson: “Purtroppo non siamo in condizioni di comunicare con gli aerei.

Muffley: “Perché?

Turgidson: “Come lei ricorderà una delle disposizioni del Piano R prescrive che quando è stato… è stato ricevuto l’esecutivo, tutti i circuiti radio di cui sono dotati gli aerei siano smistati su di uno speciale apparecchio che si chiama CRM 1-1-4. Ora: allo scopo di impedire al nemico di trasmettere ordini falsi o intesi a confondere, il CRM è fatto in modo di non far passare alcuna trasmissione a meno che i messaggi non siano preceduti da un gruppo di tre lettere preventivamente stabilito.

Muffley: “Insomma, lei vorrebbe dire, generale, che non è in grado di richiamare gli aerei?

Turgidson: “Grosso modo è così. Tuttavia noi proveremo tutte le combinazioni possibili delle tre lettere che compongono il prefisso, ma siccome ci sono diciassettemila permutazioni…. ci vorranno tre giorni per trasmetterle tutte… ehm…

Muffley: “E gli aerei quando saranno a portata dei radar russi?

Turgidson: “Tra circa diciotto minuti.

Muffley: “Possiamo comunicare con Ripper?

Turgidson: “Eh, purtroppo no perché Ripper ha isolato la base e interrotto le comunicazioni.

Muffley: “E allora lei come lo sa tutto questo?

Turgidson: “Il generale Ripper ha telefonato al Comando Aereo Strategico subito dopo aver trasmesso l’esecutivo agli aerei in volo. Ho un verbale della conversazione, se vuole lo posso leggere…

Muffley: “Legga!

Turgidson: “Ehm… ehm… L’ufficiale di servizio ha pregato il generale Ripper di confermare che lui avesse dato l’esecutivo e lui ha detto: “Sissignore, sono partiti e nessuno li potrà richiamare. Per il nostro paese e per la nostra civiltà vi consiglio di mandargli dietro tutti gli aerei del SAC (Strategic Air Command) altrimenti saranno completamente distrutti dalla rappresaglia… I miei ragazzi vi daranno un vantaggio iniziale pari a ben millequattrocento megatoni e state certi che nessuno li fermerà…eh, eh… ehm… Quindi: avanti tutta, non c’è altro da fare. A Dio piacendo noi vinceremo e saremo così liberi dalla paura e in piena salute per la purezza e l’essenza… dei nostri naturali… fluidi… Dio vi aiuti.” E ha chiuso… Le ultime frasi non le abbiamo ancora del tutto capite.

Muffley: “Non c’è niente da capire, generale, quest’uomo è uno psicopatico.

Turgidson: “Io… preferisco non esprimermi finché non si conoscono tutti i fatti…

Muffley: “Generale Turgidson: lei mi aveva assicurato che con l’istituzione delle prove di fiducia specifica una cosa simile non avrebbe mai potuto verificarsi!

Turgidson: “Beh, io non credo giusto giudicare negativa tutta un’organizzazione per un singolo disservizio.

Muffley: “Voglio parlare al telefono con il generale Ripper!

Turgidson: “Purtroppo è impossibile.

Muffley: “Generale Turgidson: il mio interesse per quello che lei ritiene possibile o impossibile diminuisce di momento in momento!

Il Presidente ordina che un reparto armato, quello più vicino alla base comandata da Ripper, espugni con la forza Burpelson e che il generale sia condotto al più vicino telefono e messo in contatto diretto con lui. Turgidson, a sua volta, gli ricorda le perdite gravissime alle quali stanno andando incontro in un’operazione del genere cercando di occupare una base presidiata, ma Muffley conferma l’ordine di attacco, allora Turgidson replica:

Turgidson: “Signor Presidente, vorrei dire il mio punto di vista, se permette.

Muffley: “Dica, Generale.

Turgidson: “Primo: le speranze di poter richiamare gli aerei in tempo utile si stanno riducendo a un ordine assolutamente infimo di probabilità. Due: fra meno di quindici minuti i Russi si troveranno sui radar i nostri aerei. Tre: a questo punto diventeranno furibondi e reagiranno con tutta la loro energia. Quattro: se, prima di allora, noi non saremo riusciti a sopprimere la loro capacità di rappresaglia subiremo la più completa distruzione. Ora… cinque: se, contrariamente, noi sferriamo un attacco deciso e coordinato su tutti i loro campi d’aviazione e basi missilistiche, abbiamo buone probabilità di prenderli con le braghe in mano! Cribbio, abbiamo la superiorità di uno a cinque in fatto di missili, potremmo mandarne tre su ogni obiettivo pur mantenendo una scorta considerevole per qualsiasi evenienza! Adesso… sei: da uno studio riservato che abbiamo compiuto su questa ipotesi è risultato che noi distruggeremmo il novanta per cento della loro potenza nucleare e che, pertanto, vinceremmo subendo perdite modeste e accettabili fra i civili, mentre il nemico riporterebbe perdite dalle quali non potrebbe risollevarsi.

Muffley: “Generale, noi abbiamo più volte proclamato che non saremo mai i primi a ricorrere alle armi nucleari.

Turgidson: “Beh, a quanto pare, il Generale Ripper è venuto meno a questi principi.

Muffley: “Ma non si tratta di un atto di questa nazione e, in ogni caso, siamo ancora in tempo a riparare.

Turgidson: “Signor Presidente, il momento della verità si sta avvicinando sia per noi che per la vita stessa della nostra nazione, e la verità non è sempre piacevole. Ora, questo rende necessario scegliere e scegliere adesso fra due prospettive entrambe spiacevoli, ma ciò nonostante, nettamente diverse e distinte fra loro e cioè: avere venti milioni di morti o averne più di centocinquanta milioni.

Muffley: “Lei parla di assassinio in massa, generale, non di guerra.

Turgidson: “Signor Presidente, io non dico che non ci costerà proprio niente, però io dico non più di dieci, venti milioni di morti… massimo! Questione di fortuna!

Muffley: “Io non voglio passare alla storia come il maggior assassino in massa dopo Hitler.

Turgidson: “Sarebbe meglio, Signor Presidente, se lei pensasse un po’ di più al popolo americano e un po’ meno alla storia!

Muffley: “Generale, io credo che quanto lei ha detto sia più che sufficiente, la ringrazio!

Nello stesso momento il Presidente viene avvisato dell’arrivo dell’Ambasciatore Russo de Sadesky (Peter Bull, 1912 – 1984 ).

Turgidson: “Ma… si tratta dell’ambasciatore russo?

Muffley: “Sì, proprio lui.

Turgidson: “Ehm… ma ne devo dedurre che l’ambasciatore russo verrà fatto entrare qui, in Centrale Operativa?

Muffley: “Esattissimo, generale, l’ho fatto chiamare io.

Turgidson: “Ah, beh… io… io… io… io non so trovare le parole… ma lei si rende conto di quale rischio rappresenti questo per la segretezza… Insomma… insomma quest’uomo vedrà tutto… (comincia a raccogliere, annaspando, le sue carte sparse sul tavolo)… anche il quadro della situazione!

Muffley: “E’ esattamente quello che voglio, generale, esattamente quello che voglio… Fains?! Mi chiami il Primo Ministro Kissov al telefono.

Nella sala d’attesa de Sadesky sta osservando con occhio distaccato la lussuosa tavola sulla quale fanno mostra di sé vari tipi di antipasti.

de Sadesky: “Pesce fresco, avete?

Cameriere: “Eh, no, Eccellenza…

de Sadesky: “Quelle uova sono fresche?

Cameriere: “Sì, Eccellenza.

de Sadesky: “Allora due uova in camicia e poi anche sigari, Avana, naturalmente.

Uno dei componenti lo stato Maggiore, l’Ammiraglio Randolph (Robert O’Neil) si avvicina gentilmente all’Ambasciatore.

Randolph: “Provi uno di questi sigari di Giamaica, Eccellenza, sono molto buoni.

de Sadesky: “Grazie, no. Io non do man forte a tirapiedi del capitalismo.

Randolph: “Ah, solo a quelli del comunismo, eh?

Mentre sorge una discussione fra Turgidson e Muffley sul comportamento dell’Ambasciatore, si viene a sapere che il Premier russo non risponde al telefono.

de Sadesky; “Certo a questa ora… provi 876543. Attraverso ufficio lei non troverà mai. Nostro Primo Ministro è uomo del popolo, ma è anche uomo, se ho reso l’idea…

Turgidson: “Eh, già… comunista ateo e degenerato…

de Sadesky: “Che cosa ha detto?

Turgidson: “Ho detto che il vostro Primo Ministro è un comunista ateo e degenerato!

Nel frattempo un reparto armato si sta avvicinando alla base di Burpelson. Ligi al loro dovere i soldati di Ripper aprono il fuoco e si scatena l’inferno..

Nella Centrale Operativa, Muffley, avuta la linea con Kissov, fa parlare con lui prima de Sadesky in modo da rassicurare il Premier quindi si fa passare il ricevitore.

de Sadesky: “Io fatto come voleva, ma attento Signor Presidente: io credo che ubriaco…

Ecco ora una piccola perla del film: lo spassosissimo colloquio – soliloquio tra i due capi di stato.

Muffley: “Pronto… ehm, pronto Dimitri?… Dimitri, non sento molto bene… ti dispiacerebbe abbassare un po’ il giradischi?… Adesso è molto meglio… sì… ehm… sì… sì… bene… ti sento alla perfezione Dimitri, la voce mi arriva chiara senza il minimo disturbo… anch’io non sono disturbato, vero?… Bene, bene… sì, è una bella cosa che tu stia bene e anch’io… sono dello stesso parere: è bello stare bene… eh… eh…Senti un po’, Dimitri, ti ricordi che noi… noi abbiamo sempre parlato di questa possibilità… che succedesse qualche inconveniente con la bomba… La bomba, Dimitri… la bomba all’idrogeno… beh, insomma, è successo questo: uno dei nostri comandanti di base… ha… ha avuto come… beh, sai… è diventato un po’… strano e… insomma ha fatto una sciocchezzuola … ah… ah… ah….  Ecco, adesso ti dico cosa ha fatto: ha ordinato ai suoi aerei… (Gulp)… di venirvi a bombardare… eh, eh, eh… ma lasciami finire, Dimitri… e lasciami finire, Dimitri! Ma cosa credi che io mi stia divertendo? Non te lo immagini quello che sto passando io, Dimitri?… E se no perché ti avrei telefonato… per dirti: ciao? Certo che mi fa piacere parlarti, mi fa molto, moltissimo piacere, ma adesso però un’altra volta, adesso ti ho chiamato per dirti che è successo qualcosa di veramente terribile… E’ una telefonata amichevole, sicuro che è amichevole… eh, senti, se non fosse amichevole… non te l’avrei fatta proprio… Noo, i nostri bombardieri non raggiungeranno gli obbiettivi prima di un’ora… Sì, ma… io dico sul serio, Dimitri… ma ne ho già discusso con il tuo ambasciatore, non è uno stratagemma, te lo giuro… Adesso ti dico: noi vogliamo dare al vostro Stato Maggiore tutte le notizie riguardanti i bersagli, le rotte e il sistema di difesa dei nostri bombardieri… Eh, certo… beh, naturalmente, se non ci riesce di richiamare gli aerei mi pare che… che… mi pare che sia… Beh, insomma, vi dobbiamo aiutare ad abbatterli, Dimitri…. Ma lo so che sono i nostri!… Va bene… ma allora chi dobbiamo chiamare?… No, dico, chi è che dobbiamo chiamare?… Il… il popolo?!…  No, scusami, non si è capito molto bene… il Quartier Generale della Difesa Aerea del Popolo… e dove sta, Dimitri?… A Omsk?! Bene… sì… ah, li vuoi avvisare tu? Aha… aha… senti, ce l’avresti il numero di telefono lì?… Beh, va bene, lo chiederò all’Ufficio Informazioni di Omsk… Dispiace anche a me, Dimitri, mi dispiace molto… e va bene dispiace più a te che a me, però dispiace anche a me! A me dispiace quanto a te, Dimitri… non dire che a te dispiace più che a me perché io ho il diritto di essere dispiaciuto quanto lo sei tu, né più, né meno… ci dispiace ugualmente, va bene?… D’accordo… Sì, è qui con me, ti vuole parlare… un momento, te lo passo…

Muffley passa il ricevitore a de Sadesky il quale ha un breve colloquio in russo con il Premier. Durante questa conversazione l’Ambasciatore assume dapprima un’espressione preoccupata e poi di completo panico, quindi, allibito, depone il ricevitore.

Muffley: “Cosa è successo?

de Sadesky: “Pazzi… pazzi furiosi…

Muffley: “Che è successo?

de Sadesky: “L’ordigno “Fine di Mondo”…

Muffley: “L’ordigno… l’ordigno “Fine di Mondo”… cos’è?”

de Sadesky: “Un’arma che cancellerà tutti esseri viventi da faccia di Terra…

Siamo di nuovo nella base di Burpleson e precisamente nell’ufficio del Generale Ripper. Lui e Mandrake sono stesi a terra mentre intorno infuria una terribile sparatoria.

Ripper: “Mandrake!

Mandrake: “Generale…

Ripper. “Ha mai visto un comunista bere un bicchier d’acqua?

Mandrake: “Beh, no, veramente non l’ho mai visto…

Ripper: “Vodka! Ecco quello che bevono, mai acqua!

Mandrake: “Sì, adesso che ci penso mi pare proprio che bevano vodka…

Ripper: “Per nessuna ragione un comunista berrà mai acqua… e sanno bene quello che fanno.

Mandrake: “Oh… eh, già… però… ehm… non vedo dove vuole arrivare, generale…

Ripper: “All’acqua! Ecco dove voglio arrivare… Mandrake, l’acqua è la base di tutta la vita, sette decimi della superficie terrestre è acqua… ma lo sa che lei, per il settanta per cento è acqua

Mandrake: “Eh… caspita!

Ripper: “E come tutti gli esseri umani io e lei abbiamo bisogno di acqua pura per rimpiazzare i nostri fluidi più preziosi… Comincia a capire?… Mandrake, Mandrake, lei non si è mai domandato perché io bevo solo acqua piovana o distillata e solo alcool medicinale?

Mandrake: “L’ho… notato, veramente… l’ho notato, generale…

Ripper. “Lei sa cos’è la fluorocontaminazione, fluorocontaminazione dell’acqua?

Mandrake: “Sì… sì… ne ho sentito parlare… sì.

Ripper. “Ma lo sa che cos’è?

Mandrake: “No… no… non credo di saperlo…

Ripper. “Quindi non sa che la fluorocontaminazione è forse il piano più mostruoso che i comunisti abbiano mai concepito ai nostri danni?

La conversazione viene interrotta da un fragore di vetri rotti da alcuni proiettili. Ripper estrae da uno sgabuzzino una mitragliatrice e si mette a sua volta a sparare. Intanto, nella Centrale Operativa, de Sadesky sta terminando la sua esposizione.

de Sadesky: “…quando sarà fatto scoppiare provocherà una pioggia radioattiva di tale intensità che, entro dieci mesi, tutta la superficie di Terra sarà pelata come Luna!

Turgidson: “Ah, ma andiamo, non racconti balle! E’ assodato che la peggiore pioggia radioattiva, dopo due settimane, non è più pericolosa!

de Sadesky: “Lei non sa cos’è il Cobalto – Torio – G?

Turgidson: “No… cos’è?

de Sadesky: “Cobalto –Torio – G ha una vita radioattiva di circa novantatrè anni. Se lei prende cinquanta bombe H sui cento megatoni circa, poi le riveste di Cobalto – Torio –G, quando lei fa scoppiare esse produrranno una nuvola radioattiva, un manto funebre che avvolgerà la nostra Terra impedendovi ogni forma di vita per novantatrè anni…

Turgidson: “Ma guarda questo grandissimo figlio di buona donna… ma chi ci crede, eh?

Muffley: “C’è qualcosa che non mi riesce molto chiara… Kissov ha minacciato di usare quest’arma se noi non fermiamo gli aerei?

de Sadesky: “Nossignore, nessun uomo sano di mente lo farebbe, ma l’ordigno “Fine di Mondo” va in funzione automaticamente.

Muffley: “Beh, ma si potrà anche disinnescare…

De Sadesky: “No, anzi, se qualcuno tenta di disinnescare lui scoppia immediatamente…

Muffley, ignorando le parole di Turgidson, il quale è sempre convinto che si tratti di un trucco chiede a de Sadesky per quale follia è stato costruito un simile mostruoso ordigno.

de Sadesky: “Qualcuno di noi era contrario, ma guaio è che non potevamo sostenere noi spese di costo armamenti, di corse a spazio e di corsa a pace… tanto più che nostro popolo voleva calze di nylon e voleva lavatrici. Ordigno di “Fine di Mondo” ci è costato una frazione insignificante di quanto noi spende per armamenti, ma fattore decisivo fu notizia che voi avete progetto simile per cui temeva vuoto di fine di mondo.

Muffley: “Ma questo è inaudito! Io non ho mai approvato niente del genere.

de Sadesky: “Noi ha letto su vostri giornali.

Muffley: “Dottor Stranamore, noi abbiamo qualcosa del genere allo studio?

Stranamore: “Un momento, prego, Signor Presidente…

Fa la sua comparsa il personaggio che dà il nome alla pellicola, sempre nella interpretazione, formidabile, data da Peter Sellers. Stranamore ha un braccio artificiale che nei momenti d’alta tensione emotiva, diventa indipendente dal corpo, giungendo al punto di ribellarsi contro il suo possessore. Stranamore si muove su una sedia a rotelle e fuma nervosamente una sigaretta, parla un misto tra italiano e tedesco, mentre de Sadeski ha uno spiccato accento russo. Una menzione di merito va ai doppiatori nostrani per l’ottimo lavoro eseguito. Lo scomparso Carlo Romano, che noi ricordiamo come voce, tra tanti, di Jerry Lewis, doppia il Presidente Muffley, Nando Gazzolo è Turgidson mentre Oreste Lionello è Stranamore.

Alla chiamata del Presidente, Stranamore si dirige con la sua sedia a rotelle verso di lui che è in piedi, accanto al quadro di controllo, con de Sadesky e Turgidson.

Stranamore: “Con l’autorità di cui sono investito come direttore dell’Istituto per lo Sviluppo delle Armi Nucleari, io esaminai l’altro anno un analogo progetto della Bland Corporation e, dopo un attento, approfondito studio, dovetti concludere che questo ordigno non sarebbe stato pratico come deterrente per le ragioni che, in questo momento, sono chiare a tutti.

Muffley: “Ma allora è possibile che posseggano una cosa simile!

Stranamore: “Signor Presidente, i mezzi necessari sono alla portata di qualsiasi potenza nucleare per quanto piccola sia, per quanto modesta. Ci vuole solo la volontà di farne uso.

Muffley: “Ma come è possibile che questa cosa si metta in funzione automaticamente e che sia impossibile disinnescarla?

Stranamore: “Signor Presidente, questo non è solo… possibile, ma è anche necessario: è qui tutta l’essenza di questo… di questo ordigno. La deterrenza è l’arte di creare nell’animo dell’eventuale nemico il terrore di attaccare… ed è proprio a causa dei congegni che determinano la decisione automatica e irreversibile, escludendo ogni indebita interferenza umana, che l’ordigno “Fine del Mondo” è terrorizzante… eh… eh… e di facile comprensione e assolutamente credibile e convincente.

Turgidson: “Però… ce l’avessimo noi una di queste macchinette…

Muffley: “Ma è una cosa inaudita, professore, come fa a innescarsi automaticamente?

Stranamore: “Beh, anzi, è piuttosto semplice questo, quando uno deve solo sotterrarle, le bombe… non c’è limite di grandezza. Fatto questo si collegano a un gigantesco sistema di calcolatori. Allora, uno specifico e molto ben definito complesso di condizioni date le quali le bombe dovranno scoppiare, è registrato su un nastro di una memoria elettronica…

Mentre lo scienziato continua la sua dissertazione Turgidson chiede informazioni su di lui e viene a sapere che Stranamore è di origine tedesca e che quando prese la cittadinanza americana cambiò il suo cognome il quale originariamente era: Merkwurdigichielbe.

Nella base di Burpelson la battaglia continua a infuriare violenta.

Mandrake: “Generale, non sarebbe meglio metterci in un angolino della stanza una tantinello più tranquillo?

Ripper: “No, no, no, no…. va benissimo qui… Mandrake… lo sa che, oltre a contaminare l’acqua, stanno studiando anche il modo di contaminare il sale, la farina, i succhi di frutta, oltre allo zucchero, al latte, ai gelati. I gelati, Mandrake, quelli per i bambini!

Mandrake. “Porca l’oca!

Ripper: “E lo sa quando hanno incominciato?

Mandrake: “Eh, no, non lo so, generale…

Ripper. “Nel millenovecentoquarantasei, nel novecentoquarantasei, Mandrake! Lo vede come combina con il complotto comunista che ha seguito la guerra? E’ ovvio, non le pare? Una sostanza estranea viene introdotta nei nostri preziosi fluidi vitali senza che l’individuo se ne accorga o che vi si possa opporre… ecco come lavora questa gente senza scrupoli…

Mandrake: “Generale, senta… Mi dica… mi dica un po’: quand’è che lei ha cominciato a dare i numer… ehm… ehm… a dare segni… insomma: a pensarla così?

Ripper: “Ah, beh, sa… io ho incominciato ad avere i primi sospetti durante l’atto fisico dell’amore… insomma… come una sensazione di stanchezza, come un vuoto dentro di me. Fortunatamente io interpretai questi sintomi nel modo più esatto: perdita di essenze! Ma le assicuro che non mi succede più. Le donne capiscono qual è il mio potere e cercano la linfa vitale… io non evito le donne, Mandrake, però nego loro la linfa vitale.

Mandrake: “Eh, già, già… naturale… eh… eh…

Gli uomini della base comandata da Ripper si arrendono in quel momento: è la fine di tutti i suoi sogni. Mandrake cerca invano di convincerlo a farsi dire le lettere chiave: inutile. L’uomo, sconvolto e amareggiato, si ritira nel bagno e si spara.

L’aereo di King Kong continua intanto il suo inesorabile volo verso l’obiettivo. A un certo punto un missile teleguidato viene lanciato dai russi contro il B-52 ed esplode a breve distanza dall’aereo che resta danneggiato ed è costretto a volare a bassissima quota.

Intanto, nella base di Burpleson, Mandrake, da alcuni scarabocchi lasciati sulla scrivania di Ripper e riportati in un notes, crede di aver capito quali possono essere le lettere chiave che possono far ritornare indietro gli aerei. La porta dell’ufficio di Ripper viene scardinata e appare un colonnello in divisa da combattimento con un mitra in mano puntato contro il petto di Mandrake: è Bat Guano (Keenan Wynn) che ha condotto i suoi uomini ad espugnare la base . Egli è ora convinto che Mandrake abbia ucciso Ripper e non è al corrente degli sviluppi della situazione. Mandrake si sforza di fargli comprendere cosa sta accadendo e cerca di mettersi in contatto con il Presidente attraverso la linea diretta, ma essa è isolata, caduta durante il combattimento. Sempre guardato a vista da Guano, Mandrake si dirige verso una comune cabina telefonica interna per mettersi in contatto, per via normale, con il Presidente degli Stati Uniti, ma la mancanza di moneta gli impedisce di effettuare la telefonata. Allora, disperato, si rivolge a Guano.

Mandrake: “Colonnello, quel distributore di Coca Cola… faccia saltare la chiusura: dentro ci saranno dei soldi…

Guano: “Ma è proprietà privata…

Mandrake: “Colonnello, se lo immagina che cosa succederà a lei e ai paraocchi con cui guarda la vita e tutto il resto, quando si saprà che ha ostacolato una telefonata di questa importanza diretta al Presidente degli Stati Uniti? Se lo immagina, lei? Faccia saltare la serratura, col mitra! A questo servono i mitra, fesso!

Guano: “E va bene, io lo faccio, se insiste, ma se lei non parla con il Presidente degli Stati Uniti sa che le succede poi?

Mandrake: “Cosa?

Guano: “Che la società della Coca Cola le fa causa…

Bene o male la comunicazione giunge a Muffley e gli aerei vengono richiamati. La Centrale Operativa è in festa e Turgidson invita tutti a elevare una preghiera di ringraziamento. Mentre la sta formulando, Muffley riceve una chiamata da Kissov: il Premier è furibondo.

Sul B-52 di King Kong, intanto, le cose non vanno molto bene. L’esplosione ha danneggiato i comandi e

la radio, inoltre l’aereo perde carburante.

Di nuovo la Centrale Operativa. Muffley parla con Kissov.

Muffley: “No… no, Dimitri, ci sarà qualche errore… no, io ne sono sicuro, ne ho la certezza assoluta. Dimitri… un momento… Sapete che dice? Che uno degli aerei non è tornato indietro e che, secondo quanto gli abbiamo comunicato noi, sta dirigendo proprio sulla base missilistica di Laputa.

Turgidson: “Ma è impossibile, Signor Presidente, insomma… insomma… ehm… guardi il quadro: trentaquattro aerei, trenta hanno dato il ricevuto e quattro sono precipitati e uno era quello che andava a Laputa.

Muffley: “Senti, Dimitri, abbiamo il ricevuto di tutti gli aerei meno quello dei quattro che ci avete abbattuto… ah! Dice che… scusa un momento, Dimitri… dice che la loro difesa aerea è sicura soltanto di tre aerei, il quarto è probabile.

Turgidson: “Signor Presidente, io sento puzzo di una delle solite fregature dei comunisti. Kissov potrebbe mentire sulla faccenda del quarto aereo per aver la scusa di menare, capisce? E se caliamo la pasta adesso i guai li passiamo noi!

Muffley: “Dimitri?! Senti, se è come dici e se l’aereo riesce a mollare la bomba… insomma è suf… è sufficiente a far scattare l’ordigno “Fine del Mondo”?… Si?!… Ah, beh, senti… senti… questo aereo me lo devi abbattere allora, Dimitri… Ehm… Va bè, scusami se mette in difficoltà i tuoi radar volando basso, ma è proprio così che gli insegnano a fare qui da noi !… Vi… vi abbiamo anche detto dove sta andando, non mi dire che con tutto quel popo’ di roba che avete non riuscite a fermare un aereo… uno! Ma, insomma, mi sembra che non faccia comodo nemmeno a voi se l’ordigno “Fine del Mondo” si mette a scoppiare. Di… Dimitri… mi pare fuori luogo abbandonarsi agli isterismi in un momento simile… Dimitri, cerchiamo di non divagare quando parliamo di queste cose… ma… io, ma io non è che non voglio… no, Dimitri!… E’ che io… io sono preoccupato! No, no, senti: se il nostro Stato Maggiore dice che l’obbiettivo primario era Laputa e l’obbiettivo secondario Borschoj vuol dire che è così e ci dobbiamo credere… Senti, posso darti… Dimitri… posso darti solo un consiglio… voglio darti solo un consiglio, Dimitri… Senti, Dimitri: butta tutto in quei due settori e vedrai che l’abbatti l’aereo!

Proprio nello stesso momento, data la crescente perdita di carburante la quale non sarebbe sufficiente a raggiunge gli obbiettivi, il B-52 cambia rotta e si dirige verso un bersaglio non previsto, ma più vicino.

L’obiettivo è ormai in avvicinamento e tutto è pronto per il lancio delle bombe. Vengono effettuati gli ultimi controlli, ma quando giunge il momento di azionare i portelloni bombe, il comando non funziona. Non si riesce nell’intento neppure con il circuito di riserva, con quello di emergenza e con la manovra a mano e nemmeno i perni esplosivi che permettono lo sganciamento totale dei portelloni funzionano. King Kong è disperato. Si arma di pinza e cacciavite e si dirige verso i contenitori delle bombe, deciso a tutto.

Il bersaglio è ora in vista. Subito dopo il disperato tentativo di King Kong sortisce effetto: fin troppo perché i portelloni si aprono proprio mentre il comandante sta sopra la bomba. King Kong scende così sul bersaglio, a cavalcioni dell’ordigno come se fosse un puledro da domare.

Gli uomini dell’equipaggio vedono allibiti il loro comandante che sventola il suo cappello da texano che, fin dall’inizio, aveva sostituito il berretto d’ordinanza. Poi l’impatto: la bomba deflagra ed è l’inizio della fine.

La notizia giunge anche in Centrale Operativa.

Stranamore: “Signor Presidente, io non escluderei la possibilità di conservare un nucleo di esemplari umani, sarebbe piuttosto facile… eh… eh… in fondo a qualcuna delle nostre miniere più profonde. La radioattività non potrebbe arrivare in fondo a migliaia di metri sottoterra e, in qualche settimana, si potrebbero approntare le sistemazioni per renderle abitabili.

Muffley: “Ma quanto ci dovrebbero stare?

Stranamore: “Beh, vediamo subito… (estrae dalla tasca un regolo calcolatore)… Cobalto – Torio – G… calcolando una media di vita radioattiva… io dico che ce la caveremo con cento anni…

Muffley: “Vuol dire che la gente potrebbe stare là sotto per cento anni?

Stranamore: “Senza dubbio, Mein Furher! Coi reattori nucleari… ehm… volevo dire Signor  Presidente… coi reattori nucleari potremmo disporre di energia per secoli… col sole artificiale manterremmo la vita vegetale, potremmo allevare gli animali e macellarli. Forse è il caso di fare un censimento di tutte le miniere adatte che esistono nel paese, ma io ritengo che… che si possa provvedere allo spazio sufficiente alla vita di parecchie centinaia di migliaia di persone.

Muffley: “Sì, ma non vorrei essere io a decidere chi sta su e chi va giù.

Presidente: “Questo non sarà necessario, Signor Presidente. Se ne occuperà un cervello elettronico che sarà predisposto per tenere conto dell’età di ogni singolo individuo: salute, fertilità sessuale, intelligenza, oltre alle particolari abilità di ognuno. Naturalmente sarebbe necessario comprendere nel numero i più alti esponenti del governo e delle forze armate perché possano trasmettere i principi gerarchici e nazionalistici.

La mano artificiale dello scienziato, già da tempo in agitazione, si alza improvvisamente in un marziale saluto. Stranamore la riconduce a fatica al suo posto.

Stranamore: “S’intende che si riprodurrebbero moltissimo perché il tempo sarebbe tanto e il da fare poco e con un’opportuna tecnica di allevamento e con un rapporto, facciamo… dieci femmine per ogni maschio io ritengo che si potrebbe risalire alla produzione lorda attuale di figli in un periodo, diciamo, di venti anni…

Muffley: “Sì, professore, ma questo… questo nucleo di superstiti non sarà così disgustato e addolorato da… da non avere più nessun desiderio di vivere?

Stranamore: “Noo, Signor Presidente, quando scenderanno gli altri saranno ancora vivi, non avranno ricordi dolorosi e sentiranno solo un po’ di nostalgia  per quelli che saranno rimasti su, mitigata da un sentimento di sana curiosità per il loro destino… aaah!

La mano ormai completamente indipendente di Stranamore lo afferra alla gola. Con maggior fatica di prima egli riesce a liberarsi dalla stretta mortale e la colpisce più volte con il braccio buono.

Turgidson: “Professore, lei ha parlato di… un rapporto di… dieci femmine per ogni maschio, ma questo comporterebbe, forse, l’abbandono definitivo delle cosiddette relazioni sessuali monogame… intendo dire… per quanto riguarda gli uomini?

Stranamore: “Disgraziatamente sì. Questo però è un sacrificio al quale dovremmo rassegnarci per il bene del genere umano e aggiungo subito che, siccome i maschi dovranno sottoporsi a questo eccezionale sforzo a vantaggio dell’umanità, le femmine dovranno essere scelte tenendo presenti le loro doti fisiche che dovranno essere stimolanti sessualmente.

de Sadesky: “Io riconosco che c’è qualche cosa di buono in questa idea, professore.

Stranamore: “Grazie, Eccellenza.

Turgidson: “Però bisogna esaminarla dal punto di vista militare… Supponiamo che i Russi si mettano via un po’ di bombe, di quelle grosse e noi no, quando vengono fuori, fra cent’anni, addio.

Randolph: “E’ vero, Signor Presidente, potrebbero anche farci un attacco di sorpresa per prenderci il fondo delle miniere.

Turgidson: “Saremmo degli ingenui, Signor Presidente, se pensassimo che questa situazione del tutto transitoria possa far cambiare la politica sovietica d’espansione… Voglio dire che dobbiamo stare ancora più sul chi vive per impedirle di portarci via le miniere con le quali si potrebbero moltiplicare molto più rapidamente di noi e così, fra cent’anni, fregarci col numero. Signor Presidente, noi dobbiamo assolutamente impedire un vuoto minerario!

Stranamore. “Presidente, io avrei un piano… (si alza dalla poltrona a rotelle)… Mein Fuhrer… io cammino!

Le ultime scene, sottolineate da una musica dolcissima, mostrano varie sequenze di ordigni atomici che esplodono.

Come spesso accade nei film di Kubrick alcune scene de Il Dottor Stranamore vennero tagliate. In particolare furono tolti dieci minuti di una sequenza finale mostrante il Dottor Stranamore e l’Ambasciatore sovietico che facevano castelli di paste in mezzo a un mare di torte di crema e cantando a squarciagola For Hès Jolly Good Fellow. Ci vollero due settimane per girarla ma Kubrick decise alla fine che la sequenza era stonata rispetto al resto del film.

Sempre per quanto riguarda Il Dottor Stranamore egli mise sul grande tavolo della Centrale Operativa una tovaglia verde, per far entrare nello spirito degli attori il fatto che si stava giocando, secondo la sceneggiatura, una “politica” partita a poker. Un messaggio, come abbiamo detto, che poteva essere recepito solo dai protagonisti perchè il film era in bianco e nero.

E’ indubbio che in questo film trapeli dell’amarezza: qualunque cosa accada per l’umanità non c’è speranza: l’uomo resterà sempre uguale con le sue egoistiche idee e la sua ottusità. Un tema, quello contro l’ottusità umana e la sua incapacità a modificarsi, riprese altre volte e in altri film e sui quali Kubrick ritornerà nelle sue pellicole successive.

(2 – continua)

Giovanni Mongini