PAOLO GAUDIO

Regista, animatore in stop-motion, sceneggiatore, ma soprattutto amante del cinema: questo, e molto di più, è Paolo Gaudio, che ha diretto lo scorso anno il suo primo lungometraggio “Fantasticherie di un passeggiatore solitario”, film che si è accaparrato numerosi premi in molti festival dedicati al fantastico, e che ora si appresta a far “incontrare/scontrare” Arnold Schwarzenegger con Chtulhu nella pellicola intitolata “Dagon”…

Come dite? Vi sembra tutto troppo strano? Non ci credete? Beh, andiamo con ordine.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È PAOLO GAUDIO?

Un regista, uno sceneggiatore e un animatore stop motion.

COME HAI COMINCIATO A FARE CINEMA?

Dopo la laurea in filosofia ho frequentato la scuola di cinema di Cinecittà e durante quel periodo ho iniziato a dare forma alle mie ambizioni, velleità e capacità di cineasta.

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI, IN PARTICOLAR MODO DI QUELLE A CUI SEI PIU’ LEGATO?

Perché no! Sono legato moltissimo a ogni mio cortometraggio, da Gustave e il libro sul Nulla, a L’incantesimo di Gilbert fino a Le Malinconiche Pene del GROM. Forse, però, il titolo che ancora oggi mi rappresenta maggiormente è Il Posto Vuoto. Si tratta di una breve favola ambientata in un bosco misterioso e fantastico che prova a descrivere l’assenza come parte integrante di una relazione d’amore.

L’ANNO SCORSO HAI GIRATO “FANTASTICHERIE DI UN PASSEGGIATORE SOLITARIO”. CE NE VUOI PARLARE?

Si tratta della mia opera prima, nella quale ho provato a mettere tutto ciò che amo del cinema e che riconosco un po’ come mio, vale a dire: l’evento fantastico o assurdo che arriva a sconvolgere la vita di persone comuni, la fantasia utilizzata come lente attraverso la quale osservare l’animo umano, la grande passione per la letteratura incompiuta, le tecniche d’animazione e gli effetti speciali.

IL FILM UTILIZZA UNA TECNICA MISTA TRA LIVE ACTION E STOP MOTION: COME MAI QUESTA SCELTA?

Come dicevo sopra, un aspetto del cinema che mi affascina particolarmente è l’enorme libertà creativa che ti concede. Per me è un territorio libero, imprevedibile e pericoloso e non riesco a immaginare un mio film che non abbia al suo interno la stessa cifra di imprevedibilità. Per come la vedo io, è del tutto normale che nello stesso film possano coesistere linguaggi apparentemente distanti come live action e animazione, sorretti naturalmente da una struttura narrativa che concede e favorisce tale approccio. In questo senso il soggetto di “Fantasticherie” era assolutamente perfetto.

QUAL E’ STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI E DELL’AMBIENTAZIONE?

In realtà la parte visiva non rappresenta mai una difficoltà per me: non vorrei risultare presuntuoso, ma sotto questo aspetto so sempre cosa voglio e come ottenerlo con le risorse di cui dispongo. Inoltre, ho la fortuna di avere dei collaboratori eccezionali, come Francesco Erba o Gianluca Maruotti – solo per citarne due – che mi comprendono al volo e riescono sempre a darmi quello che cerco.

E QUALE INVECE LA PIU’ DIFFICILE NEL REALIZZARE GLI EFFETTI SPECIALI E L’INTERAZIONE TRA PERSONAGGI IN CARNE E OSSA E MODELLINI?

Il film è pieno di effetti, piccoli o grandi che siano, ma senza dubbio la sfida maggiore è stata quella rappresentata dal Necromante, ovvero il demone che Renou prova con tutte le forze a rendere suo schiavo. Anche in questo caso, la mia fortuna è stata quella di essere circondato da collaboratori eccezionali che hanno compreso le mie esigenze artistiche e produttive e si sono ingegnati, tirando fuori una creatura che porterò nel cuore per sempre. Naturalmente, mi sto riferendo a Leonardo Cruciano di Makinarium e Dennis Cabella e Marcello Ercole della Illusion.

NEL CORSO DEI MESI “FANTASTICHERIE DI UN PASSEGGIATORE SOLITARIO” SI È GIÀ AGGIUDICATO PARECCHI PREMI E MENZIONI D’ONORE A VARI FESTIVAL: CE NE VUOI PARLARE?

Il film ha vinto diversi premi durante il tour festivaliero che ancora non è terminato. Dal “Grand Prix” alla “Samain du Cinéma Fantastique” di Nizza – l’anno prima questo stesso premio era andato a Gravity… assurdo! – al “Best World Film” del “Boston Sci-Fi”, passando per il “Premio del Pubblico” al “Fantastic Cinema” di Little Rock. Fino ad arrivare al “Premio Mario Bava per la Migliore Opera Prima” ricevuto all’ultimo “Fantafestival”. A quest’ultimo sono particolarmente affezionato per due motivi: il primo perché si tratta di un premio intitolato alla memoria di Bava, cineasta che per attitudine ed estro sento molto vicino, e secondo poiché la giuria che assegna questo premio è composta dagli autori di Wonderland, trasmissione super geek di Rai4 che seguo sempre e che trovo eccellente.

E COSA HAI PROVATO QUANDO HAI VISTO TANTO INTERESSE NEI CONFRONTI DELLA TUA PELLICOLA?

Gioia profonda: fare l’opera prima è davvero un’esperienza durissima, un po’ come venire al mondo, direi. Nel mio caso, per giunta, si trattava di un film pieno di criticità, che si reggeva tutto sulla mia capacità di fare le scelte giuste e di non disperdere il contributo preziosissimo di professionisti e amici a me solidali. È stata un’esperienza davvero dolorosa da un punto di vista sentimentale e umano, credimi, e l’affetto degli spettatori, della rete e degli appassionati di genere mi sta davvero sorprendendo e ricompensando.

IL FILM USCIRÀ A BREVE IN ITALIA: COSA TI ASPETTI DALLA SUA DISTRIBUZIONE NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE DEL NOSTRO PAESE?

Se posso essere onesto, mi ritengo già strafortunato solo al pensiero che il mio primo film possa avere una distribuzione in sala. Tantissimi registi – anche più in gamba di me – non hanno avuto questa fortuna e l’avrebbero meritato eccome. Quindi, qualsiasi cosa arriverà sarà comunque un successo.

E VENIAMO ORA ALLA TUA PROSSIMA FATICA, OVVERO IL LUNGOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE STOP MOTION “DAGON”: COSA PUOI DIRCI IN MERITO ALLA STORIA?

È un po’ come se Predator e Cthulhu facessero l’amore: il loro bambino sarebbe il mio film… DAGON. Amo davvero molto descriverlo così: l’orrore profondo di Lovecraft affronta il pugno e i proiettili di Schwarzenegger, in un cartoon inaspettato realizzato in stop motion (claymation). Per maggiori informazioni sulla sinossi, invito tutti i lettori ad andare sulla nostra pagina Kickstarter.

IN PRATICA VEDREMO LE CREATURE DEL “NECRONOMICON” IMMERSE IN UN ACTION MOVIE ANNI ’80: COME È NATA QUESTA IDEA?

Tutto parte da un buffo link che feci molti anni fa: da piccolo l’orrore per me era rappresentato dai mostri che vedevo al cinema o in tv, in particolare ero terrorizzato dal Predator e dal T-800 (quello di “Terminator”, ndr). Crescendo, questa stessa sensazione di attrazione-repulsione orrorifica, ho iniziato ad avvertirla per le creature e le atmosfere descritte dal Solitario di Providence. Da qui la suggestione – e in seguito l’idea – di accostare, mescolare e far scontrare due creatività così distanti in uno stravagante mash-up cartoonesco, cinefilo, divertente, ma pur sempre rispettoso dell’orrore cosmico del genio di H.P.

QUAL È IL TUO RAPPORTO, SE COSÌ VOGLIAMO CHIAMARLO, CON H.P. LOVECRAFT?

Direi un rapporto quotidiano: ho i suoi libri sul mio comodino, quindi sono l’ultima cosa che vedo quando vado a dormire e la prima appena mi sveglio. I suoi racconti, come quelli di Allan Poe, di Jules Verne o di Wells hanno un significato profondissimo per chi come me desidera trattare la materia fantastica che questi artisti hanno inventato. È merito loro se storie straordinarie hanno affascinato migliaia di lettori prima e spettatori poi, e ancora continuano a generare fantasia e immaginazione. A mio avviso, qualsiasi cineasta che abbia il desiderio di confrontarsi con il genere, dovrebbe adattare almeno un’opera degli straordinari scrittori che ho citato.

E COME MAI IL PROTAGONISTA SEMBRA TANTO ARNOLD SCHWARZENEGGER?

Ma chi meglio dell’uomo che ha ucciso il Predator, distrutto il T-1000, sconvolto Marte e seduto sul trono barbaro potrebbe scontrarsi con Cthulhu, Dagon o gli altri Grandi Antichi di Lovecraft?

ORA UNA DOMANDA IN STILE “POSTA DEL FUMETTO MARVEL ANNI ’70”: SARÀ PIU’ FORTE DAGON O SCHWARZY?

Beh, credo che ne vedremo delle belle… tuttavia, la vera domanda è: il bene e il male sono davvero così riconoscibili? Meditate gente, meditate.

IL PROGETTO HA RICEVUTO L’APPOGGIO DI “KICKSTARTER”, CHE LO HA DEFINITO TRA I PROGETTI PIU’ CREATIVI E AUDACI E CHE HA SELEZIONATO “DAGON” PER IL LANCIO ITALIANO DI QUESTA PIATTAFORMA DI CROWFUNDING: COSA PUOI DIRCI IN MERITO?

Fantasticherie di un Passeggiatore Solitario ha partecipato in concorso al “BIFFF – Brussels International Fantastic Film Festival” – uno dei festival dedicati al genere più grande d’Europa. Al suo interno, il festival belga organizza il mercato del cinema fantastico, durante il quale ho avuto l’opportunità di presentare due miei nuovi progetti a produttori e distributori di tutto il mondo. Uno di questi era proprio DAGON. Tra gli accreditati figurava anche lo staff di Kickstarter, che ha riconosciuto immediatamente DAGON come un progetto perfetto per la loro piattaforma che si apprestava a raggiungere anche il nostro Paese. Ed eccoci qua!

CAMBIAMO ARGOMENTO. FRA LE ALTRE COSE DI CUI TI OCCUPI, COLLABORI ATTIVAMENTE CON LA RAINBOW CGI E ACADEMY (QUELLI DELLE “WINX”, PER INTENDERCI) ALLO SVILUPPO DI UN DIPARTIMENTO DI ANIMAZIONE STOP MOTION: IN COSA CONSISTE IL TUO OPERATO E COSA DOBBIAMO ASPETTARCI DA QUESTO PROGETTO?

Al momento posso solo dirti che da qualche mese sto frequentando questa bellissima realtà, che rappresenta davvero un’eccellenza nel mondo dell’animazione tricolore. Presto se ne vedranno i primi risultati…

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Credo che per me sia più di un semplice genere nel quale provare a esprimersi. Il mio obiettivo è quello di riuscire a restituire la realtà attraverso l’immaginazione e la fantasia. Questo non vuol dire edulcorarla della sua parte più drammatica o sofferente, anzi, a mio modesto avviso, solo fantasticando riusciamo a connetterci con la parte più profonda e personale di noi stessi che ci permette di illuminare angoli scuri e accettarne lo spettacolo – a volte non piacevole – che ci troviamo davanti.

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

La maggior parte delle volte, dalla creatività che ho assorbito durante la mia crescita: libri, fumetti, canzoni, sport e tanto, tantissimo cinema. Tuttavia, anche il mio vissuto e quello degli altri mi condiziona e cerco sempre di essere attento a quello che c’è intorno a me.

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Sono davvero molti, ma non voglio tediarti con una lunghissima lista. Ergo, mi limiterò a tre nomi imprescindibili per me: Flaubert, Nietzsche e Hikmet.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?

Stesso principio. Tre titoli fondamentali per me: Ritorno al Futuro, Brazil, Edward Mani di Forbice.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Escludendo DAGON, che a oggi è l’oggetto di ogni mio desiderio, sto provando a sviluppare due progetti per la tv, uno in live action e l’altro in stop motion. Sarebbe davvero un sogno se uno di questi vedesse il buio della sala… e così che si dice, vero?

GIA’… SI SPENGANO LE LUCI SIGNORI, LO SPETTACOLO INIZIA!

Davide Longoni