RIDLEY SCOTT – CINEMA E VISIONI DALLA NEW HOLLYWOOD

Ancora saggistica per Nicola Pesce Editore: stavolta parliamo di RIDLEY SCOTT – CINEMA E VISIONI DALLA NEW HOLLYWOOD (216 pagine; 14 euro) di Riccardo Antoniazzi, che ci propone un saggio critico interamente dedicato al cinema di Ridley Scott, visionario pioniere della  fantascienza hollywoodiana.

Autore tra i più versatili della New Hollywood, Ridley Scott è un regista talmente eclettico da destreggiarsi con i generi più vari (storico, fantascienza, thriller, commedia) senza far venire mai meno il suo stile sempre riconoscibile e incisivo.

Fin dagli esordi pubblicitari, passando poi per le inquietanti architetture cyberpunk di Blade Runner o le arene di sangue e sabbia de Il Gladiatore, la sensibilità visiva di Scott è sempre stata straordinaria, mai sminuita da lavori in tono minore come Un’ottima annata, Hannibal o Robin Hood; anzi, tale sensibilità è sempre attenta a proporre contenuti stimolanti che fanno da fondamenta ad alcune delle immagini più iconiche della storia del cinema.

Dal femminismo libertario di Thelma & Louise alle ossessioni distruttive de I duellanti, dalla spettacolarizzazione della violenza de Il Gladiatore alla lotta tra il positivismo scientifico e l’ostilità dell’ignoto di The Martian, dal nichilismo esasperato di The Counselor e Alien: Covenant al conflitto tra tolleranza e fanatismo de Le Crociate, quello di Ridley Scott è un cinema di guerrieri in lotta per gli ideali, per la vendetta, per la propria vita. Un cinema che, capolavoro dopo capolavoro, riflette la condizione dell’uomo nel palcoscenico dell’universo.

Leggiamo dalla prefazione dell’autore: «Ridley Scott nasce a South Shields, una parrocchia della contea inglese nel Tyne and Wear, il 30 novembre del 1937. Secondo dei tre figli dell’ingegnere militare Francis Percy Scott, Ridley trascorre l’infanzia al seguito del padre, tra Inghilterra e Germania, inconsapevole che la sorte lo aveva destinato a divenire una delle figure più potenti della Settima Arte.

Il suo modo di fare cinema sarebbe stato presto associato a idee di rigore, perfezionismo tecnico e forte impatto visivo delle immagini; una sensibilità estetica in grado di scandagliare l’inquadratura per imprimere vitalità alle atmosfere e garantire forza alla narrazione attraverso la cattura dei minimi dettagli diegetici.

Scott è un abile disegnatore che concepisce mentalmente le scene e le riporta sottoforma di storyboard, annotando particolari che poi verranno inclusi nelle inquadrature.»

Riccardo Antoniazzi, classe 1996, ha studiato Lettere Moderne all’Università di Padova e svolge la professione di copywriter nella provincia di Venezia. Nel tempo libero divora film, si dedica alla scrittura creativa o alla fotografia. Folgorato all’età di dodici anni dalla visione de Il Gladiatore di Ridley Scott, ha scoperto nel cinema la forma d’arte su cui fondare la sua più grande passione.

Buona lettura.

A cura della redazione