FANTASCIENZA STORY 224

C’E’ QUALCUNO LASSU’ (1997) – PARTE 01

CONTACT (Contact)

Nel cosmo, dal momento dell’invenzione della radio, le voci degli avvenimenti terrestri, dei suoi programmi, delle sue canzoni e quant’altro ha costituito il suo patrimonio evolutivo, stanno viaggiando, superando le orbite dei pianeti e oltre il Sistema Solare, attraverso gli infiniti spazi, prova inconfutabile che sul terzo pianeta di una piccola stella ai margini della Via Lattea esiste una forma di vita. La piccola Ellie Arroway (Jena Malone) sta collegandosi via radio con un altro radioamatore della lontana Florida sotto gli occhi vigili e amorosi del padre Ted (David Morse).

È ora di andare a letto e la piccola consegna al padre un suo disegno della spiaggia di Pensacola, dove è avvenuto il suo ultimo e più lontano collegamento. Il padre affigge il disegno alla parete.

Ellie: “Papà?

Ted: “Sì?

Ellie: “Secondo te c’è qualcuno sugli altri pianeti?

Ted: “Non lo so, Ellie, però io dico che se ci siamo solo noi mi pare uno spreco di spazio…

La piccola Ellie è cresciuta ed è diventata una donna (Jodie Foster) che ora lavora al radiotelescopio di Arecibo e sta facendo il turno di notte con Kent (William Fitchner), un non vedente, dotato quindi di una enorme sensibilità per ascoltare i suoni più nascosti tra le pieghe dei disturbi di fondo captati dalla grande antenna. Mentre nasce un nuovo giorno, Kent la presenta ai suoi nuovi colleghi, Vernon (Sami Chester) e David (Timothy McNeil). Poi, una volta uscita dall’ufficio, Ellie si ferma in una fazenda per bere una birra e incontra Palmer Joss (Matthew McConaughey), uno scrittore che sta aspettando l’arrivo di David Drumlin (Tom Skerritt), il direttore del programma di ricerche di Arecibo, per poterlo intervistare.

Una sera, per festeggiare l’arrivo di Drumlin, viene data una piccola festicciola ed Ellie sente parlare il suo capo in termini piuttosto lesivi e denigratori degli studi che vengono compiuti, per cui lo interpella.

Ellie: “Scusa, stai… stai dicendo che vuoi eliminare tutta la ricerca pura, adesso?

Drumlin: “Perché la scienza non deve essere pratica e magari redditizia?

Joss: “Giusto! Semprechè lo scopo sia la ricerca della verità, che è esattamente lo scopo della scienza.

Drumlin: “Ah, questa è un’affermazione piuttosto interessante da uno che fa una crociata contro i mali della tecnologia, Padre Joss.

Joss: “Io non sono contro la tecnologia, Dottore, sono contro quelli che la divinizzano a spese della verità umana.

Con aria irritata Drumlin se ne va e Joss si avvicina a Ellie che gli chiede, un poco stupita e un poco delusa, se lui sia veramente un prete.

Joss: “Ehm… no, non proprio. Io… mi sono laureato in Teologia poi ho lasciato il seminario per andare a fare del lavoro umanitario laico, coordinando gli sforzi con le chiese del Terzo Mondo. Non riuscivo ad accettare la civiltà… Se vuoi puoi definirmi un uomo di Chiesa ma senza la tonaca.

La risposta soddisfa Ellie che invita Joss a uscire; si siedono su una panchina che domina il grande specchio e lei gli indica le stelle.

Ellie: “Ecco… la vedi quella Costellazione fatta come una doppia V? Quella è Cassiopea. Cassiopea A emette tutta una gamma di segnali radio che attualmente sto ascoltando intensamente, sono il residuo di una supernova.

Joss: “Quando hai sentito che volevi fare l’astronoma?

Ellie: “Beh, quando… avevo circa otto anni. Io… stavo guardando il tramonto e chiesi a mio padre: Cos’è quella stella lassù? E lui disse…

Le parole si trasformano in ricordi, tornano parole, poi ancora ricordi…

Giovane Ellie: “Che cos’è quella stella lassù?

Ellie: “…lui disse che, veramente, non era affatto una stella, in realtà era…

Ted: “Quella non è una stella, è un pianeta…

Ellie: “…era un pianeta chiamato Venere…

Ted: “È il pianeta Venere…

Ellie: “Che presto dovrebbe spuntare di là… Papà disse: Lo sai perché lo hanno chiamato Venere? Perché lo hanno visto così bello e brillante, ma quello che non sapevano è che è saturo di gas micidiali, di piogge solforose… Ah, pensai, ecco fatto: sono fregata. Ma lo sai che ci sono quattrocento miliardi di stelle lassù, solo nella nostra galassia? Se solo una su un milione avesse un pianeta e se solo uno su un milione di essi avesse una forma di vita intelligente, potrebbero esserci letteralmente milioni di civiltà lassù.

Joss: “Beh, se non ci fossero, sarebbe uno spreco di spazio.

La pioggia battente scivola attraverso il bungalow di Ellie. I due sono a letto, teneramente abbracciati.

Joss: “Stavo a pancia all’aria a guardare il cielo e, a un tratto, sentii qualcosa, non lo so… io so solo che sentivo di non essere solo e per la prima volta in vita mia non avevo paura di niente, di niente. Neanche di morire… Quello era Dio.

Ellie: “Non è possibile che hai avuto questa esperienza perché una parte di te ne sentiva il bisogno?

Joss: “No, guarda, io sono una persona abbastanza intelligente ma questo… beh, no, questo il mio intelletto non ci arriverebbe mai…

Ellie: “Io sono andata al catechismo qualche volta…

Joss: “Racconta…

Ellie: “Beh, ecco… continuavo a fare un sacco di domande imbarazzanti tipo: Ma allora la moglie di Caino da dove veniva? E, dopo un po’, chiamarono papà per chiedergli se non gli dispiacesse tenermi a casa per sempre.

Joss prende dal comodino una fotografia.

Joss: “Tuo padre è questo qui?

Ellie: “Sì.

Joss: “Gli vuoi molto bene, vero?

Ellie: “Sì, moltissimo. È morto quando avevo nove anni e non ho conosciuto mia madre.

Joss: “Mi dispiace. Deve essere dura…

Ellie: “Già.

Joss: “…stare da sola.

Ellie si veste ed esce lasciando Joss ancora addormentato sul materasso. Scende le scale di legno del suo bungalow e osserva il cielo notturno che ora è tornato a riempirsi di stelle. La sua mente ritorna a un passato lontano e vicino al tempo stesso. A quella sera nella quale, dalla terrazza, chiamava suo padre perché venisse a vedere con lei al telescopio una pioggia di meteore. Il rumore soffocato proveniente dal basso, il corpo di suo padre disteso al suolo, la sua corsa vana al piano di sopra per prendere le pillole, i funerali, i parenti che riempivano la casa e lei che, per radio e piangendo, in una scena tenerissima, chiamava suo padre pregandogli di rispondere…

Giunta al radiotelescopio Ellie si sente dire da Kent che Drumlin ha deciso di tagliare i fondi; salta sulla sua Jeep e percorre il sentiero che circonda la parabola raggiungendo Drumlin e fermando la vettura a pochi centimetri da lui. Ellie scende furibonda…

Ellie: “È vero… è vero che hai tagliato i fondi?

Drumlin: “Lo so che non lo capisci ma ti sto facendo un favore…

Ellie: “Ah, sentiamo, dai…

Drumlin: “Tu sei troppo promettente come scienziata per sprecare il tuo talento con queste fesserie…

Ellie: “Senti, io non considero quella che potrebbe essere la più importante scoperta del genere umano una fesseria, è chiaro? Ci sono quattrocento miliardi di stelle lassù e non abbiamo neanche incomincia…

Drumlin: “E solo due probabilità. Una: c’è una forma di vita intelligente ma così lontana che non ti basterà la vita per contattarla e due…

Ellie: “Prendi una decisione in proposito…

Drumlin: “DUE! Non c’è nient’altro lassù che gas nobili e composti del carbonio e tu stai sprecando il tuo tempo! Nel frattempo nessuno ti pubblica, nessuno ti prende sul serio e la tua carriera è finita ancora prima di cominciare!

Ellie: “E chi se ne frega! La vita è mia!

Ellie sta preparando il suo bagaglio. Alla parete, attaccato con una bussola giocattolo vede il biglietto con il numero di telefono che Joss le ha lasciato.

Telefona a Kent informandolo di preparare tutto per andarsene; caricano tutti la loro roba sul furgone e decidono di sfruttare tutte le loro conoscenze per poter ottenere i fondi per continuare le loro ricerche. Ellie lascia sul comodino il numero di Joss e se ne va.

È passato più di un anno e ancora Ellie e gli altri non hanno ottenuto nulla. La donna sta compiendo un altro tentativo nella sala riunioni di una grande multinazionale.

Ellie: “…attraversiamo una fase eccezionale della nostra storia, della storia di ogni civiltà. È il momento della acquisizione della tecnologia, è il momento in cui il contatto diviene possibile. Il Very Large Array, nel Nuovo Messico, è la chiave delle nostre possibilità di successo. Con i suoi ventisette radiotelescopi possiamo esplorare meglio che da qualsiasi installazione tradizionale. Abbiamo già ottenuto l’autorizzazione preliminare per l’affitto dei telescopi dal Governo… adesso ci mancano solo i quattrini…

Impiegato: “Bella presentazione, Dottoressa, ma mentre la nostra Fondazione ha la facoltà di finanziare i programmi sperimentali, dobbiamo confessare che la sua proposta ci sembra poco simile alla scienza e molto alla fantascienza.

Ellie: “Fantascienza… già, ha ragione… È una follia, anzi, anche peggio, è una sciocchezza. Vuol sentire un’altra sciocchezza? Ho sentito di due pazzi che vogliono fabbricare un coso chiamato aeroplano, ci mettono delle persone e lo fanno volare come un uccello, ridicolo vero? E sapete niente di infrangere la barriera del suono o di viaggi sulla Luna, o di energia atomica, o di missioni su Marte? Fantascienza, giusto? Sentite, io vi chiedo soltanto di… di avere tanto così di chiaroveggenza, vi chiedo solo di alzare per un momento gli occhi sulla visione d’insieme, di correre un rischio per qualcosa che potrebbe diventare il momento più profondamente rivoluzionario per l’umanità, per la storia della storia… scusate… È che ho passato gli ultimi tredici mesi a parlare in sale come questa a gruppi di persone come voi e… voi siete la mia ultima spiaggia… Scusate se vi ho fatto perdere tempo…

Un telefono interno situato sotto la scrivania avvisa l’impiegato che ha una chiamata diretta. Ellie alza gli occhi e vede una telecamera.

Impiegato: “Dottoressa… Sì, Signore… sì… Signore… Sissignore! (Posa il ricevitore) Avrà i suoi fondi.

Ellie: “Grazie… (Rivolta alla telecamera) Grazie…

Quattro anni dopo.

Ellie è all’aperto davanti ai radiotelescopi, collegata con loro mediante un computer portatile, si toglie le cuffie e cambia le posizioni dei radiotelescopi.

Kent è tornato per riferire a Ellie delle novità non proprio piacevoli: Drumlin e altri stanno facendo di tutto per mandarli via.

Kent: “Questi telescopi appartengono al Governo che li può noleggiare a chi gli pare e che ora non vuole che la Grande Sacerdotessa del Deserto continui a usarli.

Ellie: “Come?

Kent: “Segnare disturbi radio in tv per ore ed ore, ascoltare le lavatrici domestiche… credevi davvero che queste storie non venissero fuori?

Ellie: “Ma io cercavo un ordinamento nel caos, sei tu che me lo hai insegnato!

Kent: “Non ha più nessuna importanza. Per loro siamo una barzelletta, ci vogliono cacciare! Abbiamo tre mesi prima che la burocrazia ci sfratti.

È il tramonto sull’arido deserto del Nuovo Messico. Seduta sul ciglio di un burrone Ellie osserva il cielo e la Terra. Negli uffici i suoi colleghi ascoltano distrattamente Palmer Joss che presenta in televisione un nuovo libro dal titolo Perdere la fede.

Scende la sera, Ellie si è sdraiata sul cofano del suo fuoristrada con indosso le cuffie. Si è assopita. Immediatamente apre gli occhi per un suono che le arriva alle orecchie, lo ascolta attonita, sale precipitosamente in macchina e guida follemente verso gli uffici mentre dà le coordinate ai suoi colleghi che, finalmente, si accorgono del fenomeno e si preparano per registrarlo. Ellie è arrivata nel centro. Scartata ogni ipotesi terrestre, il segnale sembra provenire da Vega, nella Costellazione della Lira. Poi cessa di colpo per riprendere poco dopo.

Si inizia la codifica e si capisce subito che si tratta di una sequenza di numeri primi. Ellie e gli altri si collegano con l’Australia dove in quel momento Vega sta sorgendo mentre sta tramontando sul New Mexico e ricevono da Ian Broderick (Thomas Garner) conferma del segnale e della sua provenienza. Decidono quindi di comunicarlo al mondo.

È il caos. La stampa si precipita nella zona ma non solo quella. Ecco arrivare con un elicottero, assieme  dei militari, il Consulente Nazionale per la Sicurezza, Michael Kitz (James Woods), il Senatore Valencia (Vance Valencia) e, naturalmente, David Drumlin.

Kitz: “Spiegatemi un po’… se la fonte del segnale è così sofisticata perché aritmetica elementare?

Valencia: “Giusto, perché non parlano la nostra lingua?

Ellie: “Forse perché il settanta per cento del pianeta parla altre lingue. La matematica è l’unico linguaggio veramente universale fino ad ora e non è una coincidenza che usino i numeri primi.

Valencia: “Non ho capito.

Ellie: “I numeri primi… cioè i numeri interi divisibili solo per sé stessi o per l’unità… Ecco, pensiamo che sia… che possa essere un radiofaro, una specie di annuncio per richiamare la nostra attenzione..

Drumlin: “Beh, se è l’attenzione che cerchi, l’hai avuta. L’unica cosa è Vega. La gente sta osservando Vega da anni senza risultati e, a un tratto, ieri comincia a trasmettere numeri primi, perché?

Ellie: “Beh, non proprio ieri. Il segnale di oggi è stato trasmesso ventisei anni fa.

Kitz: “Dottoressa Arroway…

Ellie: “Scusami… Lei chi è?

Drumlin: “Michael Kitz, Consigliere per la Sicurezza Nazionale.

Kitz: “Dottoressa, mi permetta di dirle che la sua reputazione…

Ellie: “Senta, prima può chiedere a quei signori armati di aspettare fuori? Questa è ancora un’installazione civile.

Kitz congeda i militari con un rapido gesto.

Kitz: “Dottoressa, con tutto il rispetto per le sue conoscenze…

Ellie: “Mi scusi… Ehi, Kent, ciao! Come sono contenta di vederti. Ho una cosa da farti sentire.

Kent: “Okay.

Ellie: “Non è grandioso?

Kent: “Ma chi è tutta questa gente?

Ellie: “Non ho idea.

Willie: “Ciao Kent!

Kent: “Ah, ciao.

Ellie: “Ecco, siediti. Serve aiuto per l’analisi delle frequenze.

Kent: “Non c’è problema, mi ci metto subito.

Ellie: “Ti rimedio una cuffia.

Kitz: “Se permette vengo subito al punto, d’accordo?

Ellie: “Eh?

Kitz: “L’aver fatto questo annuncio a tutto il mondo potrebbe costituire una violazione della sicurezza nazionale.

Ellie: “Ma non è mica una conversazione privata. Come può pensare che una civiltà che manda un messaggio del genere lo riservi solamente agli americani?

Kitz: “Io dico solo che poteva consultarci. Il contenuto di questo messaggio potrebbe essere estremamente delicato.

Ellie: “Lei vorrebbe porre il segreto sui…

Drumlin: “Ehm, Mike, scusa… Per via della rotazione della Terra siamo in vista di Vega solo alcune ore al giorno. Il solo modo di captare l’intero segnale era di chiedere la collaborazione alle altre stazioni, se la Dottoressa Arroway non avesse agito rapidamente avremmo perduto elementi chiave.

Kitz: “Okay. Perfetto. Hanno usato i numeri primi ma se è giusta la sua ipotesi che ci possa essere una conversazione più significativa in arrivo…

Kent interviene zittendoli, sta ascoltando, con il suo udito finissimo, una seconda frequenza: tutti diventano frenetici alla notizia.

Kitz: “David, ti dispiace spiegarmi per favore?

Drumlin: “Insieme ai numeri primi c’è un altro segnale, pare una trasmissione televisiva..

La frequenza addizionale viene passata sul televisore e aggiustata con opportune zoomate e una rotazione a novanta gradi del soggetto. Appare così l’immagine di Adolf Hitler mentre sta inaugurando i Giochi Olimpici di Berlino. Attonito, Kitz ordina:

Kitz: “Dammi la Casa Bianca.

E alla Casa Bianca vengono convocati in tutta fretta sia Ellie che Drumlin dove vengono ricevuti dal Consigliere e portavoce del Presidente, Rachael Constantine (Angela Bassett).

Rachael: “Venti milioni di morti per sconfiggere quel figlio di puttana e adesso è lui il nostro primo ambasciatore nel cosmo?

Ellie: “Veramente la trasmissione di Hitler era…

Drumlin: “Quella delle Olimpiadi del ’36 fu la prima trasmissione televisiva di una certa potenza lanciata nello spazio. Che l’abbiano registrata e trasmessa è solo un modo per dire: Ehi, vi abbiamo sentiti…”

Dopo aver detto a Ellie che adesso la cosa è di loro competenza, Rachael conduce Drumlin e la Dottoressa nella Sala Stampa dove il Presidente, Bill Clinton (introdotto nel film a sua insaputa), tiene una breve dichiarazione senza rispondere ad alcuna domanda. Rachael prende la parola mentre Ellie consulta nervosamente i suoi appunti.

Rachael: “Risponderò alle domande alla fine ma prima alcune rettifiche. Il messaggio è stato ricevuto venerdì mattina alle ore 6.31, tempo medio locale. Era in gran parte matematico e malgrado le notizie contrarie che potreste aver sentito era di natura totalmente pacifica. Permettetemi di sottolinearlo: il messaggio è assolutamente pacifico! Il Presidente ha contattato vari capi di stato in tutto il mondo e ogni possibile misura di sicurezza è stata adottata. Per meglio spiegarvi gli eventi delle ultime quarantotto ore passo la parola al capo dell’équipe scientifica che ha fatto questa sensazionale scoperta. Il Dottor David Drumlin, Consigliere Scientifico del Presidente.

Ellie, che già si stava avviando verso il palco, si blocca.

Drumlin: “Grazie, Rachael. Nel 1936 un debole segnale televisivo trasmise la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici come dimostrazione della superiore tecnologia tedesca. Quel segnale lasciò la Terra alla velocità della luce e ventisei anni più tardi giunse nei pressi di una stella… (il cercapersone di Ellie l’avvisa di una chiamata, la donna si alza ed esce) …che noi chiamiamo Vega. Quel segnale ci è stato ritrasmesso enormemente amplificato, un inconfondibile segno d’intelligenza. Ora…

In una stanza, tramite videoconferenza, Ellie riceve la chiamata.

Ellie: “Sei in onda, Kent, vai pure.

Kent: “La trasmissione di Hitler andava a 25 fotogrammi al secondo, ma noi la riceviamo a 50 così abbiamo passato gli altri 25 attraverso degli algoritmi di ricerca per vedere se c’era altro. Abbiamo trovato una serie di signature in cima ad ogni fotogramma. Sei pronta?

Ellie: “Ehm… sì, puoi andare.

Kent: “Mandale, Willie.

Willie: “Okay, arrivano.

Kent: “Sono digitali. Una massiccia quantità di dati che si estendono alle più alte armoniche.

Ellie: “Ci siamo.

In una sala privata Ellie spiega agli altri di cosa si tratti.

Ellie: “Dunque, come vedrete, inframezzate ai fotogrammi delle immagini originali di Hitler, abbiamo trovato queste sezioni. All’inizio pensavamo che fossero rumori di fondo ma in realtà sono dati in quantità enorme. Ora, se combiniamo questo con i dati provenienti dalla amplificazione del segnale originale, otteniamo queste pagine di testo codificate. Non ce ne sono due eguali e ne abbiamo già identificate oltre ventimila.

Rachael: “Ma che cosa significa, Dottoressa?

Ellie: “Non ne abbiamo idea. Può essere di tutto, può essere il primo volume dell’Enciclopedia Galattica…

Kitz: “Istruzioni per spiegarci le loro procedure di colonizzazione.

Drumlin: “Mosè con miliardi di nuovi comandamenti.

Rachael: “Quanto tempo ci vorrà a decriptarlo?

Ellie: “Ehm… magari un’eternità… Ci serve un prontuario, una serie di chiavi…

Drumlin: “Ci servono i migliori decriptatori che abbiamo. Mi servirò del VLA come quartier generale, nel frattempo il mio ufficio ha preparato un preventivo finanziario…

Ellie: “Ma… aspetta un momento. Questa è un’operazione finanziata privatamente… Noi affittiamo le strutture dal Governo!

Kitz: “Dottoressa, questo è un vero caso di espropriazione per motivi di pubblica utilità. Raccomanderò al Presidente di militalizzare questo progetto immediatamente!

Ellie: “Che cosa? Questo progetto è mio! Io… io… nessuno conosce queste cose meglio di me…

Drumlin: “Ellie…

Ellie: “David, dì quanti anni sono che ci sto lavorando…

Rachael: “Scusate… scusate… Ora cerchiamo di calmarci. Dunque, io raccomanderò che il Dottor Drumlin amministri e coordini il lavoro di decriptazione. Comunque, vista l’esperienza della Dottoressa Arroway in tali questioni, per il momento continuerà lei a dirigere le operazioni alla VLA con l’espressa intesa che ogni futura scoperta dovrà essere mantenuta strettamente riservata fino a quando il Presidente non deciderà la migliore linea d’azione. Siamo intesi?

Ellie: “Sì…

Le televisioni sembrano esplodere sotto la valanga di annunci, conferenze e tavole rotonde sull’evento e sulle sue implicazioni teologiche e scientifiche si sprecano mentre i naziskin inneggiano al messaggio di cui Hitler è stato involontario fautore. Il telecronista Jeremy Roth (Dan Gifford) commenta ciò che sta avvenendo attorno al VLA.

Jeremy: “Come un fulmine a ciel sereno quello che è stato definito il messaggio da Vega ha attirato migliaia di credenti e non credenti alla installazione del VLA, qui nel remoto deserto del Nuovo Mexico. Molti sono venuti a protestare, molti a pregare, ma la maggior parte a partecipare a quello che è diventato il più grande spettacolo del mondo.

La macchina con a bordo Ellie passa in mezzo a quella strana e variegata folla che mostra cartelli e striscioni del tipo più vario.

ASSICURAZIONE PER I RAPITI DAGLI UFO

PROSSIMA FERMATA VEGA

HITLER È VIVO

CLUB NAZIONALE AUTO VEGA SEZIONE CALIFORNIANA

GESÙ È UN ALIENO

O VEGA O NIENTE

Ma più di tutti Ellie nota un uomo, biondo dai capelli lunghi, Richard Rank (Rob Lowe), che sta inveendo e arringando la folla contro gli scienziati e che la guarda con odio.

I tentativi per decriptare il messaggio alieno continuano a procedere senza sosta ma senza alcun risultato apparente. Ellie torna a casa e trova nel computer una e-mail.

Path: Sconosciuto

Mittente: Sconosciuto

Portami dal tuo capo

Ellie si mette a digitare sulla tastiera.

- Chi sei? -

- Ho un segreto. -

- Chi sei? -

Prende in mano il telefono e dal fax esce una piantina della zona.

- Vediamoci qui ore 23,50 -

Ellie viene portata con un elicottero nel luogo del vero appuntamento dopo essere stata prelevata nel punto segnato sulla carta. Un apparecchio è fermo su una pista deserta. Lei sale le scale ed entra nel velivolo. Un uomo anziano, seduto su una poltrona, la sta guardando. È Hadden (John Hurt), colui che ha finanziato le sue ricerche.

Hadden: “La Dottoressa Arroway, presumo.

Ellie: “Signor Hadden…

Hadden: “La tengo d’occhio ormai da molto tempo, Dottoressa. La considero uno dei miei migliori investimenti a lungo termine. E quando si tratta dei miei investimenti io mi studio bene la lezione…

Sullo schermo, attraverso dati e immagini, scorre tutta la vita di Eleanor Arroway.

Ellie: “Lei ha compromesso i nostri codici di sicurezza.

Hadden: “Vede, ai miei tempi ero un ingegnere coi fiocchi. Prego, si accomodi Dottoressa. Ricevo raramente ma ci tengo che gli ospiti si sentano a loro agio a casa mia.

Ellie: “E lei vive qui?

Hadden: “Trovo conveniente mantenere i miei interessi… mobili. Comunque ne ho avuto abbastanza della vita a terra.

Ellie: “Io credo di doverla… di doverla ringraziare per avermi tenuta a galla tutto questo tempo.

Hadden: “Riconosco sempre un buon affare.

Dopo aver servito la ragazza, Hadden riprende il discorso.

Hadden: “I potenti della Terra si sono dati molto da fare di recente pestandosi i piedi a vicenda per aggiudicarsi il gioco del terzo millennio… Forse posso darle una mano a rientrare.”

Ellie: “Non avevo capito di esserne fuori…

Hadden: “Oh, magari non ancora ma certamente le stanno indicando l’uscita. Io ho passato la vita a farmi dei nemici, Dottoressa, e ci sono molti governi, interessi economici, perfino leader religiosi che vorrebbero vedermi abbandonare questa Terra. Credo che li accontenterò tra breve ma prima di andarmene vorrei dare un piccolo contributo, un ultimo gesto di… di buona volontà verso la gente di questo piccolo pianeta che mi ha dato… no, a cui ho tolto così tanto.

Ellie: “Ha trovato il prontuario!

Hadden: “E brava ragazza… luci! (Le luci si spengono. Sul grande televisore appaiono i diagrammi misteriosi) Pagine e pagine di dati, più di settantatremila in tutto e sul perimetro di ognuna…

Ellie: “Simboli di allineamento, segnature di registrazioni ma non coincidono mai…

Hadden: “Coincidono. Se si ragiona come un Vegano. Un’intelligenza aliena è necessariamente più avanzata, vale a dire che l’esistenza funziona a molteplici livelli e in molteplici dimensioni.

Le immagini si incastrano formando un cubo di dati.

Ellie: “Sì… ma certo. Dov’è il prontuario?

Hadden: “Lo vedrà. Ogni pagina tridimensionale contiene una parte del prontuario ed è sempre stato lì, proprio sotto il suo naso. Sepolta dentro al messaggio stesso si trova la chiave per decifrarlo…

Ora, alla Casa Bianca, Ellie sta spiegando il mistero dei dati alieni.

Ellie: “…si trova la chiave per decifrarlo. All’interno dei reticoli della matrice troviamo queste equazioni fondamentali e su queste informazioni di base ci hanno fornito una specie di glossario scientifico di massima. Abbiamo acquisito i simboli di vero e falso…

Drumlin: “Questa è la chiave, in parole povere, che ci ha permesso di decifrare il loro linguaggio per la fisica, la geometria, la chimica…  quadro, Ellie…

Ellie: “Sì… e quando noi applichiamo la chiave al resto del messaggio, troviamo questo…

Kitz: “Hanno l’aria di essere schemi di ingegneria, quasi dei progetti.

Drumlin: “Già…

Ellie: “Sì, noi crediamo che il messaggio contenga istruzioni per costruire qualcosa, una sorta di macchina…

Rachael: “Una macchina, per fare cosa?

Ellie: “Beh, non lo sappiamo, potrebbe essere un qualche tipo di avanzato di sistema di comunicazione, oppure una macchina d’istruzione… o, magari, addirittura un mezzo di trasporto…

Kitz: “Per cosa?

Drumlin: “Questo non è dimostrato.

Kitz: “Insomma, non sapete di che si tratta… Può essere qualunque cosa, perfino un cavallo di Troia. Noi lo costruiamo e ne scappa fuori l’intero esercito di Vega.

Generale: “Perché dobbiamo rischiare degli uomini? Magari è un’arma.

II Generale: “Giusto… o una macchina per distruggere il mondo…

Kitz: “Esatto. Ogni volta che scoprono una nuova civiltà quelli gli faxano questi progetti di costruzione dallo spazio e noi, poveri scemi, costruiamo il marchingegno e ci autospediamo all’altro mondo.

Ellie: “Non c’è ragione di ritenere che le loro intenzioni siano ostili…

Kitz: “Chissà perché è convinzione delle teste d’uovo che gli alieni siano sempre pacifici. Come mai, Dottoressa?

Ellie: “Non siamo una minaccia per loro. Sarebbe come se noi ci prendessimo il disturbo di distruggere dei microbi su un formicaio africano!

Drumlin: “Interessante analogia. E noi quanto ci sentiremmo in colpa se distruggessimo dei microbi su un formicaio africano?

Kitz: “Spero che lei abbia ragione, dico davvero, ma il mio compito è di proteggere il popolo americano da qualsiasi possibile minaccia e, in tale contesto, mi sento in obbligo di presumere il peggio.

Brent: “Beh, sì, sì… mi trovo d’accordo con lei. Il mio problema è questo: il contenuto del messaggio è eticamente ambiguo, a dir poco, ora, secondo le nostre statistiche, avete il consenso bassissimo e se il Presidente insiste su questa strada vi garantisco che la sua popolarità andrà giù come un aereo in fiamme!

Ellie: “No, è una sciocchezza… io non…

Brent: “Mi scusi, signorina, non sappiamo niente dei valori di queste creature, allo stato dei fatti non sappiamo nemmeno se credono in Dio!

Ellie: “È una cosa priva di senso… Insomma se lei vuole che…

Rachael: “Mi scusi, Dottoressa Arroway, ma non possiamo censurare nessuna opinione, oggi…

Ellie: “No, lo capisco, è naturale… Quello che voglio dire è che il messaggio è scritto nel linguaggio della scienza. Ora, se fosse stato di natura religiosa, avrebbe preso la forma di un roveto ardente o di una voce tonante che scende dal cielo…

Ellie non aveva sentito entrare nella stanza, dalla porta alle sue spalle, l’uomo che ora parla con voce sicura.

Joss: “Ma una voce dal cielo è esattamente quello che lei ha trovato, Dottoressa Arroway… (Rivolto a Rachael) Mi scusi per il ritardo, Signora. Dunque, io sono d’accordo con il signor Brent, che ci sono inevitabili implicazioni religiose in discussione ma questo non significa posizioni allarmistiche e mi auguro che possiamo trovare un terreno comune per superare ogni ostacolo che possa averci separato…

L’ultima parte della frase era particolarmente rivolta a Ellie e, mentre fioccano altre discussioni, entra il Presidente Clinton.

Assistiamo quindi a delle riprese ritoccate dal computer che mostrano Bill Clinton accanto a Drumlin. Terminata la riunione Joss si reca in colloquio privato con il Presidente mentre Ellie chiede a Rachael dove possa procurarsi un abito per il ricevimento previsto in serata.

Mentre Ellie sta per entrare nella sala, nota all’ingresso Richard Rank che continua a guardarla con un odio feroce. Al ricevimento incontra nuovamente Joss e, mentre stanno parlando in terrazza, vengono interrotti da un comunicato straordinario della CNN.

Jeremy: “I crittografi, qui alla VLA, hanno lavorato 24 ore su 24 e infine la loro fatica ha dato i suoi frutti. Il passo chiave, rivelato stanotte e ottenuto in esclusiva dalla CNN, contiene l’immagine inconfondibile di una figura umana all’interno di una specie di struttura geometrica. Questo e altri indizi contestuali hanno indotto gli scienziati a ritenere che il messaggio sia in realtà un elaborato progetto per la costruzione di un apparato di trasporto progettato per portare un singolo passeggero umano nello spazio. Presumibilmente fino alla stella Vega…

Il Presidente indice immediatamente una ristretta riunione d’emergenza ed Ellie aspetta ansiosamente fuori dalla sala. Ed è Joss a comunicarle che Clinton ha deciso di costruire il misterioso vascello alieno internazionalizzando il progetto in modo da contenere le spese; il viaggiatore inoltre sarà scelto tra scienziati, teologi e astronauti e lo stesso Drumlin esprime il desiderio di partecipare all’impresa. Joss, invece, sarà nel Comitato che selezionerà il candidato.

È passato del tempo, a Cape Canaveral si sta procedendo alla costruzione della nave.

Jeremy: “Il Presidente comincia a sentire la pressione del budget, fonti del Consorzio indicano che il costo del programma sta salendo ad oltre trecento miliardi di dollari facendolo così diventare il progetto singolo più dispendioso di tutta la storia dell’umanità.

II Giornalista: “Nel frattempo, dopo mesi di discussioni, si è finalmente giunti ad una conclusione la settimana scorsa. Dieci candidati internazionali sono stati selezionati da un comitato che rappresenta vari punti di vista: politici, filosofici e religiosi. Molti di questi scienziati sono gli stessi esperti che fanno da consulenti per la progettazione ed il funzionamento dell’apparato. Come tali parteciperanno attivamente sul posto al processo di costruzione ma la selezione di questi dieci candidati non è stata esente da controversie. Oltre un terzo dei candidati sono americani e molti osservatori internazionali si chiedono perché…

A questo risponde Rachael in una conferenza adducendo come ragione che l’onere maggiore delle spese ricade sul Governo americano.

Le interviste si susseguono e, oltre a Drumlin, è naturalmente intervistata anche Ellie. Joss segue l’avvenimento per televisione.

Ellie: “Sì, bene, se non altro dovrebbe essere qualcuno versato nel linguaggio in cui è arrivato e formulato, uno scienziato, cioè…

Intervistatore: “Dottoressa Arroway, nonostante il suo evidente entusiasmo ci sono state molte critiche ultimamente e cioè che tutta questa impresa è troppo pericolosa. Alcune di queste critiche vengono da scienziati. Un premio Nobel ha usato queste parole: tutto lascia supporre che la cosa sia semplicemente al di là delle nostre capacità, che questa impresa fallirà e che il passeggero del veicolo pagherà questo fallimento con la vita. Lei cosa risponde a queste critiche?

Ellie: “Beh, il messaggio ci arriva da una civiltà che può essere da centinaia a milioni di anni più avanti di noi, io stento a credere che una intelligenza così progredita non sappia il fatto suo. L’unica cosa che ci vuole da parte nostra è.…

Intervistatore: “Fede?

Ellie: “Stavo per dire: spirito di avventura…

Il Governo Giapponese ritira il suo astronauta in cambio di vantaggi tecnologici e, mentre Ellie segue in televisione l’annuncio del ritiro di un astronauta americano su richiesta dei figli, riceve sotto la porta un messaggio: Joss che la supplica di incontrarlo in gran segreto.

Ellie: “Vediamoci a mezzogiorno. Dobbiamo parlare. Non pensavo mai di ricevere un messaggio del genere da te.

Joss: “Grazie d’essere venuta.

Ellie: “Ma ti pare ortodosso fraternizzare col nemico? Il selezionatore e la candidata che vanno a spasso insieme…

Joss: “Vogliamo parlare di Einstein?

Ellie: “Sì, certo, okay…

Joss: “Relatività speciale.

Ellie: “Sì.

Joss: “Questa macchina, senti… se funziona e tu parti per Vega a una velocità vicina a quella della luce, quando torni qui…

Ellie: “Se torni qui…

Joss: “Se torni qui sarai invecchiata solo di quattro anni, mentre ne saranno passati più di cinquanta sulla Terra…

Ellie: “Teoricamente è così.

Joss: “E le persone a cui sei affezionata saranno tutte morte e sepolte.

Ellie: “Se si torna indietro, se si sopravvive… senti, Palmer… Nessuno dice che non sia pericoloso… io… noi… il resto dei candidati, ci rendiamo pienamente conto delle conseguenze e dei rischi che corriamo…

Joss: “Perché?

Ellie: “Eh, perché è un’occasione storica, perché il mondo…

Joss: “No! No, no, no, no, no… Tu, Ellie, tu! Tu, personalmente… Facendo in questo modo sei disposta a rischiare la vita, sei disposta persino a morire, perché?

Ellie: “Vedi… da quando ne ho memoria, ho sempre cercato qualcosa, qualche ragione per cui esistiamo, ma cosa ci facciamo qui? Ma chi siamo? Se questa è l’occasione per scoprire anche una frazione della risposta… Non lo so, io credo che valga una vita umana, tu no?

Joss: “Sei una donna incredibilmente coraggiosa.

Ellie: “Uhm… o incredibilmente matta.

Siamo ora davanti alla Commissione selezionatrice che sta ponendo dei quesiti ad Ellie.

Bergher: “Credo di interpretare un sentimento comune nel ringraziarla per la sua pazienza. Quanto a me ho un’ultima domanda, Dottoressa Arroway. Se lei incontrasse questi vegani e le fosse concesso di fare loro solamente una domanda, che cosa chiederebbe?

Ellie: “Beh, suppongo che domanderei come avete fatto, come vi siete evoluti, come siete sopravvissuti all’adolescenza tecnologica senza autodistruggervi? È questa, più che a ogni altra domanda, vorrei che fosse data una risposta…

Rachael e Kitz stanno seguendo interessati le risposte di Ellie.

Ora è il Presidente della Commissione a prendere la parola.

Pres. Comm.: “Mi unisco al Dottor Bergher nell’esprimerle il nostro grazie per la sua pazienza, Dottoressa, siamo rimasti tutti molto impressionati dalla sua sincerità e dal suo entusiasmo. Ritengo che si possa passare alla sua dichiarazione finale.

Joss: “Ehm, Signor Presidente, avrei un’altra domanda…

Pres. Comm.: “Prego, signor Joss.

Joss: “Dottoressa Arroway, lei si definirebbe una persona spericolata?

Ellie: “Ehm… io non credo di capire bene lo scopo della domanda, io mi considero una persona retta…

Pres. Comm.: “Sono certa che nessuno dubita di ciò ma, secondo me, il dottor Joss in realtà le chiedeva…

Joss: “Lei crede in Dio, dottoressa Arroway?

Ellie: “Come scienziata io… mi affido all’evidenza empirica e su questo argomento non mi pare che ci siano certezze pro e contro…

Pres. Comm.: “Insomma, di fatto, la risposta è che lei non crede in Dio?

Ellie: “Io… io non capisco la pertinenza della domanda…

Commissario: “Dottoressa Arroway, il novantacinque per cento della popolazione mondiale crede in un Ente Supremo, in una forma o nell’altra. Penso che questo renda la domanda più che pertinente.

Pres. Comm.:  “Dottoressa Arroway…

Ellie: “Ebbene, io credo… io credo di aver già risposto alla domanda.

Nella sua camera d’albergo Ellie ascolta le dichiarazioni di Drumlin.

Drumlin: “Sono fiero di ciò che abbiamo creato come specie e come civilizzazione e detesto vedere tutti i valori in cui crediamo, tutte le cose per le quali ci siamo battuti per migliaia di generazioni, tutte le benedizioni che ci ha concesso il Signore, traditi nell’ora finale per aver scelto di inviare un rappresentante che non pone le nostre amate credenze innanzi a tutto… Grazie.

Bussano alla porta ed Ellie va ad aprire: è Joss.

Ellie: “Perché l’hai fatto?

Joss: “Il nostro compito era di scegliere qualcuno che parlasse per tutti e io non potevo, in coscienza, votare per una persona che non crede in Dio, una persona che è sinceramente convinta che il novantacinque per cento di noi sia vittima di un’allucinazione di massa.

Ellie: “Io ho detto la verità là dentro e Drumlin vi ha detto esattamente quello che volevate sentire!

Ellie apre la mano di Joss e gli posa sul palmo la piccola bussola giocattolo, ora legata a una catenina d’oro. Nel bene o nel male la scelta della Commissione è stata fatta e di questa scelta, con frasi sempre più ipocrite, Drumlin se ne sente fiero.

Drumlin: “In tutta umiltà e con la massima gratitudine, accetto questo grande onore e prometto che farò del mio meglio per rappresentare la mia nazione, il mio pianeta, il mio Dio in questo storico viaggio. Vi ringrazio dal profondo del cuore.

A Cape Canaveral i preparativi sono giunti fino alla simulazione del viaggio con un manichino, il tutto sotto la supervisione di Drumlin. Poco prima dell’inizio della procedura di avviamento degli anelli che circondano la sfera, Ellie ha un breve colloquio con Drumlin.

Drumlin: “Ellie… lo so che devi sentirti vittima di un’ingiustizia e forse è una sottovalutazione… Quello che non sai è che lo credo anch’io. Vorrei che il mondo fosse un posto in cui trionfasse la giustizia, in cui l’idealismo che hai dimostrato fosse ricompensato e non usato contro di te, sfortunatamente non viviamo in un mondo simile.

Ellie: “Lo so. Ho sempre pensato che il mondo sia come noi lo facciamo.

Drumlin viene chiamato da un tecnico per andare a supervisionare il test ed Ellie va nella sala controllo.

Un giornalista illustra le fasi del procedimento che sta per iniziare.

Giornalista: “Ai fini di questo test il Dottor Drumlin si troverà in cima alla gru a cavalletto che sovrasta il veicolo. Abbiamo preparato un’animazione video per mostrarvi come questo veicolo dovrebbe funzionare. La piattaforma del passeggero sarà sganciata, scenderà giù verso il centro degli anelli e dentro al nucleo del veicolo. Naturalmente la domanda che tutti si pongono è: e dopo che succede? C’è chi ritiene che gli anelli funzionano come una specie di acceleratore che invia energia alla piattaforma del passeggero, facendola schizzare via quasi alla velocità della luce; altre persone credono che potrebbe aprirsi un varco verso una qualche altra dimensione. Chi ha ragione? Beh, il test di oggi verte su questo.

Mentre la procedura di lancio continua e mentre Drumlin esegue i suoi controlli, Ellie vede sui monitor Richard Rank con indosso la tuta di uno dei tecnici che sta lavorando assieme agli altri sulla gru. La ragazza lancia l’allarme nella sala controllo e avvisa immediatamente Drumlin su quanto sta accadendo. Dei tecnici si gettano su Rank che è completamente imbottito di esplosivo e ha in mano un detonatore. Gli ordigni esplodono e la gru crolla sugli anelli distruggendo tutto e uccidendo Drumlin, Rank e molti altri. Il corpo dell’arrivista scienziato viene sepolto con tutti gli onori militari, alla presenza di Clinton, nel cimitero di Arlington.

Ellie è rientrata alla VLA e sul televisore vede scorrere un nastro registrato da Rank prima della sua morte dove l’uomo farfugliava i suoi ideali.

Rank: “Quello che facciamo lo facciamo per il bene di tutta l’umanità. Non saremo compresi, almeno per ora, ma la futura apocalisse rivendicherà la nostra professione di fede.

Kent le va incontro e l’abbraccia in silenzio, la ragazza sa che il suo tanto sognato volo verso Vega non potrà più realizzarsi. Torna a casa e ancora una volta il computer le ha mandato un messaggio.

Press any key.

Ellie lo avvia e, sullo schermo appaiono due astronauti che stanno fluttuando a gravità zero. Uno di loro, con spiccato accento russo, la informa che qualcuno stava aspettando il collegamento. L’inquadratura successiva le mostra un vecchio amico che sta svolazzando per la stanza a testa in giù.

Ellie: “Signor Hadden!

Hadden: “Dottoressa… Com’è gentile a chiamarmi.

Ellie: “Ma, Signor Hadden, dove si trova?

Hadden: “Il Governo Russo è stato così gentile da darmi ospitalità sulla MIR.

Ellie: “Lei abita nella stazione spaziale?

Hadden: “Ah, è una cosa semplice, mi creda, atmosfera con scarso ossigeno, ambiente a gravità zero… È l’unico modo di impedire al cancro di mangiarmi vivo. Le dirò, mi ci trovo bene quassù. La mia stanza ha uno straordinario panorama. Voglio farle vedere una cosa… l’isola di Hokkaido…

Ellie: “Il sito per l’integrazione dei sistemi.

Hadden: “Guardi bene…. (Ingrandisce l’immagine fino a mostrare un secondo veicolo già perfettamente costruito) Prima regola: un appalto governativo. Perché costruirne una quando se ne possono avere due al doppio del prezzo? Solo che la seconda si tiene segreta, controllata da americani e costruita da subappaltatori giapponesi… per un caso fortuito sono stati acquisiti al cento per cento da un’affiliata delle…

Ellie: “…Hadden Industries!

Hadden: “Vogliono sempre che sia un americano ad andare su, Dottoressa…Lo vuole un passaggio?

Quando Ellie arriva all’isola di Hokkaido sta infuriando un temporale e scoppiano subito anche le prime polemiche quando la scienziata rileva che il sedile posto al centro della capsula non era previsto nel disegno originale, come se fosse inutile; il Direttore della Missione (Tucker Smallwood) la obbliga ad accettare questa modifica. Uno degli addetti le porge una fiala con dentro delle capsule di veleno dicendo che sono sempre state consegnate, nel più assoluto segreto, agli astronauti.

Ellie osserva perplessa la fiala.

Ellie: “Dovrei fare un viaggio di ventisei anni luce per andarmi a suicidare?

Capo: “Qualcosa può andare storto. Si può verificare un imprevisto guasto meccanico, potrebbe restare isolata, incapace di rientrare. Ci sono migliaia di ragioni conosciute perché lei le porti con sé ma più che altro sono per le ragioni che non conosciamo.

Chiusa nella sua piccola stanza mentre fuori continua a piovere, Ellie sente bussare e un tecnico giapponese l’avvisa che deve cominciare a prepararsi. Entra anche Joss che le confessa la vera ragione per non avere votato per lei, non voleva perderla e le ridà la catenina con la bussola.

In un’alba livida e nuvolosa viene dato l’annuncio al mondo che Ellie sta per partire a bordo di un secondo veicolo. Le misure di sicurezza sono tali che nessun giornalista può avvicinarsi. Ellie si avvia alla capsula, si siede, indossa la cuffia e la piccola telecamera mentre fervono i controlli e gli anelli cominciano a girare.

La passerella che collega l’ingresso della capsula con il resto viene ritirata e il portello sta per essere chiuso mentre, nella sala, anche Kitz segue le procedure; Joss sta accompagnando dentro anche Kent. Il non vedente arriccia il naso ed esclama:

Kent: “È un piacere odorarla di nuovo, signor Kitz.

Kitz: “Altrettanto.

Joss guida Kent verso una sedia e una cuffia.

Kent: “Certo non si muove da quel tipo di colonia…

La capsula viene definitivamente sigillata e i giri degli anelli si stanno avvicinando al cento per cento di energia… il pavimento della capsula comincia a diventare luminoso mentre i collegamenti tendono a interrompersi; quando la velocità degli anelli diventa quella ottimale il direttore, che non riceve più alcuna comunicazione da Ellie, sta per far abortire il lancio ma Kent, con il suo udito finissimo, capta le parole della ragazza che dice di andare avanti.

La capsula viene sganciata e un enorme vortice si apre ai piedi di Ellie e sembra inghiottirla precipitando attraverso vapori e nuvole luminose che vorticano su sé stesse.

Ellie: “C’è una sorgente luminosa davanti a me… brillante, fluttuante… radiazione residua…

La corsa finisce all’improvviso. All’esterno una stella brilla nello spazio.

Ellie: “È una stella… Devo essere passata attraverso un tunnel spazio temporale… È Vega!

Il viaggio riprende, il sedile vibra paurosamente.

Ellie: “Sono in un altro tunnel adesso…. Una serie di tunnel… Una specie di trasporto come una metropolitana…Oh, Dio!

Altra brusca sosta. Fuori, illuminato da quattro maestosi punti di luce, ruota un pianeta.

Delle luci che squarciano il buio di quel mondo lontano, indicano la vita.

Ellie: “Oh, Dio, devo continuare a parlare! …È un sistema triplo, anzi no, è un sistema quadruplo… è bellissimo… sono…

Di nuovo il vortice la riprende.

Ellie: “Un altro tunnel… Questo è molto più grosso!

La catenina con la bussola sta fluttuando davanti a lei.

Ellie si sgancia e, fluttuando, va a riprendersela. Stando sganciata dal sedile non soffre più per le vibrazioni il che dimostra, ancora una volta, che gli alieni avevano ragione a non aver previsto un sedile. Anzi, proprio in quel momento un ennesimo scossone, divelle il sedile e lo manda a sbattere fluttuando contro il soffitto. Ellie resta al buio ma la sua piccola torcia elettrica, illuminando il fondo, rivela il meraviglioso spettacolo che c’è all’esterno.

Ellie: “Un quasar… evento cosmico… Non ci sono parole… (singhiozza) Non ci sono parole… per descriverlo… è poesia… Dovevano mandare un poeta… Io non ne avevo idea, non ne avevo idea, non ne avevo idea… Io non ne avevo idea.

Il suo corpo scivola attraverso il buio su una spiaggia bianca con vicino un mare di un azzurro intenso, in alto, sopra la sua testa, un vortice di nuvole o forse di stelle.

Allunga la mano incontrando una barriera che sembra circondarla, al di là di essa si muove una forma indistinta dai contorni confusi… si sta avvicinando.

È un bipede, è un uomo… è suo padre!

Ted: “Ciao… (la accarezza) Mi sei mancata.

Ellie è sbalordita, lo abbraccia.

Ellie: “Quanto tempo…

Ted: “Mi dispiace. Non c’ero quando ti servivo, tesoro.

Ellie: “Ma… tu non sei reale, niente è reale qui…

Ted: “Brava, la mia scienziata.

Ellie: “Quando ero incosciente voi avete registrato i miei pensieri, i miei ricordi… perfino… Pensacola.

Ellie si riferisce al disegno che aveva fatto in gioventù per suo padre quando, per radio, era riuscita a collegarvisi.

La scena che le sta intorno le ricorda molto quel disegno infantile.

Ted: “Abbiamo pensato che ti rendesse le cose più facili.

“Ted” si china e prende tra le dita la sabbia bianca che, scivolando nuovamente a terra, gli lascia sul palmo dei piccoli punti argentati.

Ellie: “Perché ci avete contattato?

Ted: “Voi ci avete contattato, noi abbiamo solo ascoltato.

Ellie: “E ce ne sono altri?

Ted: “Molti altri.

Ellie: “E tutti vengono qui attraverso quel sistema di trasporto che avete costruito?

Ted: “Non l’abbiamo costruito noi. Non sappiamo chi è stato. Se n’erano andati prima che noi arrivassimo.. forse un giorno torneranno.

Ellie: “E tutte le altre civiltà che trovate vengono qui?

Ted: “Non tutte.

Ellie: “È.… una specie di test…

Ted: “No, nessun test… (le prende una mano) Hai le mani di tua madre… Voi siete una specie interessante, un interessante embrione. Siete capaci di sogni di tale bellezza e anche di orribili incubi. Vi sentite così sperduti, così isolati, così soli… ma non lo siete… (Spielberg l’aveva detto: NOI NON SIAMO SOLI) Vedi, in tutte le nostre ricerche, la sola cosa che rende il vuoto sopportabile siamo noi stessi:

Ellie: “Ma che succede adesso?

Ted: “Adesso te ne torni a casa.

Ellie: “A casa? Ma… io ho tante di quelle domande… Potremo tornare qui?

Ted: “Questo era un primo passo, col tempo ne farete altri.

Ellie: “Ma altre persone devono vedere quello che ho visto io…

Ted: “Si è sempre fatto così per miliardi di anni.

Ellie: “Ma io…

Ted: “Piccole mosse… piccole mosse…

L’accarezza, la bacia sulla guancia e sulla fronte poi entrambi guardano verso il cielo stellato dove una pioggia di meteore si dirige verso il nucleo della spirale luminosa. Ellie si sente risucchiata indietro. Sulla Terra la capsula cade attraverso gli anelli finendo nell’acqua, il collegamento si ripristina.

Dopo essere stata recuperata Ellie viene a sapere che, secondo il Controllo, non è andata da nessuna parte e, sulla videocamera c’è solo dello statico, non ha registrato nulla.

La Commissione d’inchiesta è presieduta, tra gli altri, da Kitz, dimessosi dall’incarico proprio per far luce su questa faccenda. In una intervista egli dichiara che è diritto dei popoli della Terra il sapere la verità.

Armstrong: “…Eppure ogni strumento scientifico conferma che l’AIPD è stato senza contatto solo per una frazione di secondo, non è vero dottoressa?

Ellie: “Una frazione di secondo di tempo terrestre, sì…

Armstrong: “Tempo terrestre?

Ellie: “Senatrice, io ritengo che il veicolo abbia aperto un tunnel, un tunnel spazio temporale, fenomeno noto come Ponte di Morris e Yurtsever. A causa degli effetti della Relatività Generale quanto da me sperimentato è durato circa diciotto ore, trascorse istantaneamente sulla Terra.

Kitz: “Dottoressa, non è forse vero che questi tunnel di cui ci parla sono mere ipotesi teoriche? Non vi è prova alcuna della loro esistenza, giusto?

Ellie: “Non vi è prova diretta, no…

Kitz: “Mi dica una cosa, Dottoressa, secondo lei perché questi alieni si sarebbero presi tanto disturbo? Trasportarla per migliaia di anni luce e rispedirla a casa senza uno straccio di prova?

Ellie: “Hanno detto che si è fatto così per miliardi di anni.

Kitz: “Molto comodo, Dottoressa, lei non ha prove perché loro non gliene hanno volute dare. Il fenomeno è noto negli ambienti psichiatrici, mi pare, come Allucinazione Autoriportata.

Ellie: “Questo crede? Che fossi allucinata?

Kitz: “Beh, ritengo che lei abbia sofferto di un attacco di questo genere, sì, esatto. Dottoressa, le vorrei proporre un’ipotesi alternativa, se permette, e vorrei che vi applicasse tutta la sua considerevole esperienza scientifica. Per falsificare un segnale da Vega che cosa servirebbe?

Ellie: “Ci vorrebbe un satellite per trasmettere il segnale ma sarebbe impossibile simulare qualcosa.

Kitz: “Ci vorrebbe un satellite e poi servirebbe una base di lancio per mettere il satellite in orbita e, naturalmente, il messaggio stesso. Mettere insieme una cosa tanto complessa che implica tante discipline scientifiche.

Ellie: “Sarebbe impossibile…

Kitz: “Impossibile? …impossibile… non c’è nessuno che poteva accettare la sfida? Qualcuno dotato di straordinaria esperienza tecnica, enormi risorse finanziarie, qualcuno abbastanza perverso, abbastanza eccentrico d’aver concepito un’idea simile?

Ellie: “Hadden?

Kitz: “S. R. Hadden.

Ellie: “Lei insinua che sia stata tutta una mistificazione? Che lui abbia…

Kitz: “S. R. Hadden, leggendario uomo di potere e manipolatore, forse in cerca di un’ultima occasione d’immortalità, forse voleva esplorare tecnologie sperimentali accollandone i costi a tutti i Governi della Terra. Forse era un suo ultimo gesto altruistico per unire il mondo attorno ad un obbiettivo comune, forse un poco di tutto questo. S. R. Hadden, un uomo brillante e complicatissimo…

Nello stesso momento, sulla MIR, il corpo di Hadden viene chiuso dentro un sacco di plastica, pronto per essere lanciato nello spazio.

Kitz: “…Dottoressa, le è familiare il principio scientifico noto come Rasoio di Occam?”

Ellie: “Sì, significa che a parità di fattori la spiegazione più semplice tende ad essere quella giusta.

Kitz: “Esattamente. E allora mi dica: che cos’è più probabile qui? Che un messaggio alieno porti ad un veicolo magico che la rapisce nel centro della Galassia a fare windsurf col suo defunto paparino per riportarla a casa dopo una frazione di secondo senza un solo straccio di prova, oppure che la sua esperienza sia il risultato dell’essere stata l’involontaria protagonista dello spettacolo d’addio di un certo S. R. Hadden? Un uomo che aveva i mezzi, la motivazione e l’occasione di usare lei e noi tutti come pedine della più grossa, la più elaborata, la più costosa truffa di tutti i tempi!

II Senatore: “Dottoressa Arroway, lei si presenta a noi senza né prove, né documentazioni, né oggetti. Solo con una storia che, nella migliore delle ipotesi, appare incredibile. Oltre tremila miliardi di dollari spesi, decine di vite perdute, e lei, seriamente, pretende di venirci a dire che dobbiamo accettare tutto ciò come un dogma di fede?

Kitz: “Per favore risponda alla domanda, Dottoressa.

Ellie: “È possibile che non sia accaduto… Sì, come scienziata lo devo accettare, sono pronta ad ammetterlo.

Kitz: “Aspetti un momento. Mi faccia capire bene. Lei ammette di non avere assolutamente alcuna prova fisica in apporto alla sua storia?

Ellie: “Sì.

Kitz: “Lei ammette che potrebbe essere una sua allucinazione tutta questa storia?

Ellie: “Sì.

Kitz: “Lei ammette che, trovandosi al nostro posto, risponderebbe con la nostra identica incredulità e scetticismo?

Ellie: “

Kitz: “E allora perché non ritratta la sua testimonianza e ammette che questo viaggio al centro della Galassia di fatto non ha mai avuto luogo, perché non lo ammette?

Ellie: “Perché non posso… Io ho avuto un’esperienza, non posso provarla, non posso neanche spiegarla… ma tutto ciò che conosco come essere umano, tutto ciò che io sono mi dice che è stata reale. Mi è stato dato qualcosa di meraviglioso, qualcosa che mi ha cambiato per sempre: una visione dell’universo che ci dice innegabilmente quanto piccoli e insignificanti e quanto rari e preziosi noi tutti siamo. Una visione che ci dice che noi tutti apparteniamo a qualcosa che è più grande di noi stessi e che non siamo… che nessuno di noi è solo… Vorrei tanto rendervi partecipi, vorrei tanto… tutti quanti, sia pure per un solo momento, potessero sentire quella venerazione e umiltà… e speranza… ma… questo rimane un mio desiderio…

La voce rotta di Ellie conclude l’inchiesta. Le porte si aprono, tutti escono.

Ad attendere Ellie c’è Joss che ha assistito alla riunione, lei sorride, gli corre incontro e lo abbraccia.

Fuori una grande folla la guarda e la applaude.

I giornalisti cercano di avvicinarsi alla macchina che sta per caricare Ellie e Joss.

Giornalista: “Reverendo Joss, lei cosa crede?

Joss: “Come uomo di fede il mio impegno è diverso da quello della Dottoressa Arroway ma il nostro fine è il medesimo: la ricerca della verità. Io, perciò, le credo.

Entra in macchina e lei lo guarda sorridendo.

Poco tempo dopo, alla Casa Bianca, avviene un interessante colloquio tra Raquel e Kitz, il secondo è collegato con lei in videoconferenza.

Kitz: “E adesso che facciamo, le diamo una medaglia?

Rachael: “Direi almeno un finanziamento. Presumo che avrai letto il rapporto riservato della Commissione d’Inchiesta.

Kitz: “Sì, l’ho sfogliato.

Rachael: “Mi ha particolarmente interessato il capitolo sul videoregistratore della Arroway, quello che registrò solo statico…

Kitz: “Continua.

Rachael: “Non è stata la registrazione dello statico ad interessarmi…

Kitz: “Continua…

Rachael: “Quello che mi ha interessato è che ne abbia registrato approssimativamente diciotto ore…

Kitz: “È vero…È interessante…

18 mesi dopo.

Ellie ha ricevuto le sovvenzioni per aggiungere altre 48 antenne all’ormai suo VLA.

Sta spiegando a una classe di studenti gli scopi di questo grande orecchio puntato verso il cielo e a chi le domanda se c’è vita nello spazio lei risponde come le rispondeva suo padre: “tutto quello spazio sarebbe veramente uno spreco…”.

Giunge la sera nel grande canyon e, come anni prima, lei si siede sul ciglio a osservare il tramonto e le stelle, raccoglie fra le dita dei piccoli frammenti di pietra che luccicano negli ultimi barlumi del tramonto.

Lei sa la verità e ora guarda il cielo… ma con occhi diversi.

DEDICATO A CARL

Carl Sagan fu una figura di rilievo nel campo della scienza e della divulgazione e fu anche un valido scrittore. Molte sue trasmissioni scientifiche arrivarono fino a noi in modo che fu possibile apprezzare la sua capacità di spiegare al vasto pubblico in maniera facile e sostanziale i grandi misteri dell’universo. Abbiamo detto che Sagan fu anche uno scrittore ed è infatti dal suo romanzo Contact che prima di tutto nacque come soggetto cinematografico poi come romanzo ad ampio respiro, che Robert Zemeckis prese lo spunto per girare il film omonimo. Anzi lo scienziato collaborò alla stesura della sceneggiatura, purtroppo la morte lo colse poco prima dell’inizio delle riprese e non poté quindi vedere la sua opera finita. Rimane, alla fine del film, una giusta e doverosa dedica alla sua meravigliosa opera che si è estrinsecata, validamente, in tante attività.

Nello scrivere il suo libro Sagan si trovò di fronte al grosso problema di poter far viaggiare, in modo praticamente istantaneo, il suo personaggio verso stelle e universi sconosciuti. La fantascienza non ha mai avuto problemi in questo senso perché i suoi astronauti viaggiano attraverso il cosmo usando l’iperspazio ma Sagan voleva qualcosa che fosse, se non valido, attualmente incontestabile. Così, servendosi dell’aiuto di scienziati suoi amici, fu elaborata la teoria dei tunnel spazio temporali che attraversano l’universo da un punto all’altro. La teoria fu sviluppata in modo assolutamente matematico e ritenuta fantasiosa ma valida dagli scienziati che, anzi, cominciarono seriamente a studiarne le varie possibilità. Fin dalla sua prima pubblicazione nel 1985 il progetto di Contact interessò Hollywood, ma non era facile adattare una storia che fosse semplice e interessante per il pubblico mantenendo intatto quel senso di veridicità scientifica di cui il romanzo è permeato. Per cui diversi registi ritennero che il film sarebbe stato troppo lento, troppo poco interessante dal punto di vista cinematografico.

Non la pensò così Robert Zemeckis, peraltro abituato alle storie dei viaggi nel tempo e nello spazio, che amò subito l’idea di realizzare un film avvalendosi della fattiva e stretta collaborazione di Carl Sagan e, dopo la sua dolorosa scomparsa, della moglie, Ann Druyan, collaboratrice in passato di quel grande progetto NASA che fu la serie Voyager.

In fase di montaggio è stata tagliata una scena in cui il corpo di Hadden, ormai deceduto, viene lanciato nello spazio per l’ultimo viaggio tra le stelle.

Gli effetti speciali sono stati affidati alla Sony Imageworks per gli effetti digitali. Inutile dire che la ILM ha fatto il resto. Il disegno del Pod, l’astronave che viene lanciata nel campo di plasma generato dalla rotazione degli anelli, è in parte la realizzazione del romanzo di Sagan, ma tutto il complesso è una voluta ispirazione alla forma del nucleo dell’atomo. La ILM ha unito strutture false a strutture vere come, per esempio, il corridoio che dà accesso alla navicella e il braccio di lancio i quali altro non sono che l’ascensore e il braccio di carico realmente esistenti sulle rampe Saturn di Cape Canaveral. Le riprese del complesso di lancio posto su un immaginario isolotto sono ancora opera della ILM così come l’esplosione e il lancio di frammenti nelle acque circostanti la base.

La sequenza del tunnel di stelle in cui passa Jodie Foster sarà forse nota ai più, per essere apparsa, in maniera meno plateale, in uno spot televisivo che reclamizzava una nota marca di orologi; la sequenza in sé non ha niente di eclatante, ma bisogna ricordare che è stata un’innovazione della NapaLM Studio FX che ha consentito il miscelarsi di una semplice computer graphic con un’animazione reale. L’animazione reale consisteva nello spostare a mano il modellino, detto Asteroid Belt, per fargli assumere le varie angolazioni; la NapaLM ha in seguito eliminato il modellino usando semplicemente la computer graphic. Piccola nota: le prime immagini statiche del modellino usato per lo spot tv furono realizzate con The Gimp, applicazione Linux.

(1 – continua)

Giovanni Mongini