WALTER LIPPA

Napoletano di nascita, Walter Lippa è approdato all’arte recitativa dopo un evento tragico che ha segnato la sua vita. Ha studiato alla Link Academy di Roma e ha cominciato a interpretare molti ruoli per la televisione e il cinema. E’ diventato popolare grazie al ruolo nella serie televisiva Gomorra e recentemente lo ritroviamo fra i protagonisti del film THE BROKEN KEY di Louis Nero. Ora è anche sulla Zona Morta.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È WALTER LIPPA?

Bella domanda! Sono nato a Napoli; per coincidenza ho scoperto di  voler fare l’attore e mi è già capitato, in passato, in giovane età, che qualcuno mi proponesse di farlo. Durante uno spettacolo d’animazione ho scoperto di avere un talento, a farmelo notare fu chi mi aveva proposto di entrare a far parte della propria compagnia. Situazioni del genere si sono ripetute più volte nel tempo fino a quando ho deciso di iniziare tutti i miei studi e vari processi formativi fino alla laurea, nel 2007, come attore bilingue in Arte Drammatica, che ho conseguito alla Link Academy.

COME HAI COMINCIATO A OCCUPARTI DI CINEMA?  VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI, IN PARTICOLAR MODO DI QUELLE A CUI SEI PIU’ LEGATO?

Come ho detto prima è iniziato tutto per caso, le mie prime esperienze davanti alla macchina da presa sono avvenute con alcuni spettacoli teatrali, dove, chi mi ha notato all’epoca, mi ha concesso di presentarmi ai casting director di certe note produzioni napoletane. Dopo solo una settimana, la persona con cui sono stato messo in contatto mi ha dato i miei due primi ruoli, inizialmente in “Un Posto al Sole” e poi in “La Squadra”. Da lì ci sono state tutta una serie di cose che mi hanno portato a un progetto per me molto importante  che è “Gomorra – La Serie” che mi ha dato la possibilità di lavorare per “The Broken Key” progetto al quale sono particolarmente legato. Ho partecipato ad altri progetti che sono: “I Due Soldati” di Marco Tullio e “Giordana” di Danny Boyle, girato quest’estate.

IL TUO NOME E’ LEGATO SOPRATTUTTO ALLA SERIE “GOMORRA”. COSA PUOI DIRCI IN MERITO A QUESTA ESPERIENZA?

La mia esperienza in “Gomorra – La Serie” è stato un progetto molto particolare e interessante, è il lavoro che mi ha consacrato, ed è proprio grazie ad esso che ho potuto farmi conoscere da tutti gli addetti al settore, essendo un progetto che ha avuto una grandissima risonanza internazionale. Poi, essendo io un amante di action movies, mi sono divertito parecchio nel girare le scene d’azione. È stata un esperienza molto forte e molto bella; allo stesso tempo, però, mi dispiace che il mio nome sia ancora quasi unicamente legato a queste serie, nonostante abbia fatto molto altro. Anche per questo non vedo l’ora che escano “The Broken Key”, a novembre, e “I Due Soldati”, a gennaio, così che il pubblico possa avere come riferimento nei miei confronti anche questi due lavori; questo perché vorrei che le persone mi apprezzassero per le mie qualità attoriali e non solo per il personaggio che ho interpretato in “Gomorra”. Spero di rimanere impresso nella memoria degli spettatori come ci sono riuscito con la serie.

RECENTEMENTE SEI ENTRATO A FAR PARTE DEL CAST DEL FILM “THE BROKEN KEY”. CE NE VUOI PARLARE?

Entrare a far parte del cast “The Broken Key” è stata la realizzazione di un sogno. Quella di recitare al fianco di stelle di Hollywood è stata la mia soddisfazione più grande. D’altronde non è una cosa che capita tutti i giorni! È una sensazione difficile da descrivere a parole, si può solamente vivere. Non avrei mai immaginato di pranzare in mensa, durante le pause, o addirittura scambiare le battute di un film con persone che da adolescente ammiravo. Non mi sarei mai aspettato di far parte di un progetto come “Gomorra” e di ricevere visibilità, né di condividere il set con stelle come Geraldine Chaplin, Michael Madsen, Rutger Hauer, William Baldwin. Esperienze davvero uniche.

COME TI SEI CALATO NELLA PARTE DEL TUO PERSONAGGIO, HAI DOVUTO FARE STUDI E RICERCHE PARTICOLARI?

Per interpretare il mio personaggio mi sono affidato al regista Louis Nero che mi ha guidato, diretto, credo in maniera impeccabile. È stato davvero pignolo e soprattutto molto dettagliato nella descrizione della tipologia di personaggio che aveva in mente.

QUAL È STATA INVECE LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA RAPPRESENTAZIONE DEL TUO RUOLO?

La scena per me è più difficile paradossalmente è stata quella in cui dovevo dare il calcio della pistola in testa a James (Marco Deambrogio) e avevo paura di calibrare male la forza del colpo. Infatti l’abbiamo ripetuta svariate volte!

HAI QUALCHE ANEDDOTO O FATTO CURIOSO DA RACCONTARE AVVENUTO DURANTE LA LAVORAZIONE DEL FILM?

Una cosa curiosa, sì: eravamo alla Sacra di San Michele, in una delle chiesette; in una delle cappelle dove abbiamo girato, ho fatto una fotografia all’ambiente, e riguardandola mi sono reso conto che era completamente verde. Non sono l’unica persona a cui è capitata la stessa cosa.

VISTO CHE HAI RECITATO A FIANCO DI GRANDI ATTORI DI FAMA INTERNAZIONALE, COME E ‘ STATO LAVORARE CON LORO?

Prima di iniziare il film ero terribilmente emozionato! Non nascondo di essermi sentito anche impaurito a ritrovarmi a recitare di fronte ad icone sacre hollywoodiane che da piccolo guardavo come fossero stati alieni, e non comuni mortali. La bellezza di questo lavoro è che ha reso reali le mie utopie personali. Prima di iniziare pensavo di non essere all’altezza, ma loro sono stati strepitosi. Si è creato un bel feeling sul set, e questo ha reso tutto completamente naturale e spontaneo.

E INVECE COME E’ STATO FARSI DIRIGERE DA UN REGISTA COME LOUIS NERO?

Essere diretto da Louis Nero per me è stato un onore molto piacevole, ma soprattutto è stata una grande esperienza professionale. È un regista molto determinato, preparatissimo e soprattutto sicuro di sè, Per quanto mi riguarda, si è creata una ottima empatia tra noi.

DAL MOMENTO CHE “THE BROKEN KEY” E’ UN FILM DI FANTASCIENZA, QUAL E’ IL TUO RAPPORTO CON IL FANTASTICO?

Diciamo che il genere fantascientifico è un genere che mi piaceva ma non più di tanto. Con questa esperienza mi sono appassionato molto di più alla categoria.

QUALI SONO I TUOI ATTORI PREFERITI O COMUNQUE QUELLI CHE CONSIDERI UN PO’ I TUOI “MAESTRI”?

Posso parlare di attori preferiti, ma non di maestri. Non mi piace l’imitazione, né cerco ispirazione in qualcuno. Tra i miei preferiti ci sono Leonardo Di Caprio, Brad Pitt, Denzel Washington, De Niro, Al Pacino, Michael Fassbender, Elio Germano e Matthew McConaughey.

QUALI SONO INVECE I TUOI REGISTI PREFERITI O QUELLI CON CUI TI PIACEREBBE LAVORARE?

Certamente mi piacerebbe essere nel prossimo film di Louis. Altri grandi registi con i quali mi piacerebbe lavorare sono Antoine Fuqua, Clint Eastwood, Scorsese e De Palma.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?

Sono un amante dei film storici. Tra i miei preferiti cito Il Gladiatore e Braveheart. Adoro anche gli action movies, come dicevo prima, i film western e le saghe cinematografiche nello stile de Il Padrino. Scarface e Blow sono altri due film che mi piacciono molto.

Ora che ci penso, Tarantino è un altro regista con il quale mi piacerebbe lavorare.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

L’ultimo progetto a cui ho preso parte risale all’estate passata, con regia di Danny Boyle. Si tratta di una serie che andrà in onda su Sky Fox Crime, intitolata Trust. È la storia realmente accaduta del rapimento del giovane Paul Getty; ambientata negli anni Settanta. Io interpreto un boss della mafia. Per quanto riguarda i miei sogni nel cassetto: sono due. Il primo è quello di ricevere una candidatura ai David di Donatello o, perché no, agli Oscar! Sì, lo so, sono poco ambizioso! L’altro, invece, è quello di girare un film ad Hollywood.

BEH, NON CI RESTA CHE AUGURARTI IN BOCCA AL LUPO: NOI STAREMO IN ATTESA DEI PROSSIMI SVILUPPI!

Davide Longoni