ALESSANDRO MANZETTI… E I MAESTRI DELL’ORRORE

Ritorna con nostro estremo piacere Alessandro Manzetti (aka Caleb Battiago), una delle menti più geniali del fanta-horror italiano… anche se ormai è lanciatissimo anche all’estero! Il Nostro è ormai impegnato su tantissimi fronti e campi, è diventato un’inarrestabile “macchina da guerra” che sforna successi a tutto campo, passando dalla narrativa alla poesia alla saggistica alle traduzioni senza sosta… per cui non poteva mancare un altro incontro con lui per farci raccontare come stanno andando le cose.

CIAO ALESSANDRO, E’ UN PIACERE RITROVARTI FRA NOI: DOBBIAMO DIRE CHE NELL’ULTIMO PERIODO TI SEI DATO, E TI STAI DANDO, DA FARE PARECCHIO. COMINCIAMO CON UNA DELLE COSE PIU’ IMPORTANTI CHE TI HA VISTO RECENTEMENTE PROTAGONISTA, OVVERO LA TUA NOMINATION ALLE FINALI DEI “BRAM STOKER AWARDS”: COME E’ ANDATA E COME CI SI SENTE A ESSERE IL PRIMO ITALIANO IN FINALE A QUESTO PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO?

Ciao Davide, è sempre un piacere fare un salto nella tua Zona Morta.

L’esperienza al “Bram Stoker Awards” e alla “World Horror Convention” di Atlanta è stata fantastica, ho avuto l’occasione di passare del tempo con molti amici autori con i quali collaboro ormai da tempo, di conoscerne molti altri e di percepire la magica atmosfera dell’evento e il grande interesse degli appassionati, che mostra quanto sia forte e radicato il movimento horror internazionale e l’unione d’intenti tra tutti gli autori. Sono rimasto particolarmente colpito dai grandi riscontri sui miei lavori, sia di poesia che di narrativa, da parte di molti grandi autori, che mi hanno fatto arrossire.

Ma tutto questo ha rappresentato anche un vero e proprio momento di lavoro, sto scrivendo delle opere in collaborazione con altri autori statunitensi e così, tra un drink e l’altro, abbiamo buttato giù scalette e telai logici per alcuni lavori collaborativi e ci siamo confrontati su idee e prospettive future. Naturalmente ne ho approfittato anche per varie riunioni con la mia editor di lingua inglese, Jodi Renee Lester, che è costretta a digerirsi tutti i miei vari incubi.

La “Horror Writers Association” è davvero una grande famiglia, sono onorato di farne parte e di aver rappresentato l’Italia in una manifestazione così importante.

L’emozione è salita alle stelle quando sono salito sul palco durante la cerimonia del “Bram Stoker Awards” per presentare, insieme all’autrice Yvonne Navarro, la sezione “Fiction Collection” del premio e poter consegnare la celebre “casa infestata” a Lucy Snyder.

Ma è stato bellissimo anche ascoltare la lettura, da parte di grandi autori come Gary O. Clark, di alcune mie composizioni durante il “Poetry Panel” (Dark Poets Face to Face – R’LYEH ) uno dei tanti eventi tematici organizzati dalla “World Horror Convention”.

La nomination che ho ricevuto per la mia raccolta di poesie dark Venus Intervention (con Corrine De Winter come coautrice), pubblicata da Kipple Officina Libraria, ha rappresentato una prima traccia tangibile della letteratura di genere italiana nel premio più prestigioso a livello internazionale, che sono certo aprirà la strada verso il mercato globale ad altri autori del nostro paese, come è auspicato dall’intero movimento internazionale e dalla stessa “Horror Writers Association”. Sono davvero molto felice di aver contribuito a creare questa opportunità e di aver fatto parlare dell’Italia, per una volta, in un contesto di tale livello. Spero di poter partecipare il prossimo anno al primo “StokerCon” organizzato dalla “Horror Writers Association” a Las Vegas, nel mitico Flamingo.

E VENIAMO ORA ALLA TUA PUBBLICAZIONE PIU’ RECENTE, OVVERO IL VOLUME “MONSTER MASTERS”: SI TRATTA IN PARTE DELLA RIEDIZIONE DI UN TUO E-BOOK PUBBLICATO IN MANIERA INDIPENDENTE: VUOI DIRCI PER COMINCIARE DI COSA SI TRATTA?

In realtà si tratta di un progetto molto diverso rispetto alla edizione digitale indipendente di qualche tempo fa. Del vecchio progetto è rimasto solo il nucleo delle interviste e il titolo, “Monster Masters, che l’editore ha voluto mantenere. Questa nuova edizione by Cut Up Publishing, fortemente voluta dall’amico Stefano Fantelli come esordio della nuova collana di saggistica da lui diretta, “Suture”, contiene molti nuovi contenuti, praticamente l’intero corpo dell’opera è più che raddoppiato, presentandosi oggi come un viaggio davvero completo nel mondo dell’horror internazionale.

COSA TROVERANNO DI DIVERSO IN QUESTA VERSIONE CARTACEA I TUOI VECCHI LETTORI?

Il progetto, come ti dicevo, è stato ampliato parecchio. Tra i nuovi contenuti troverete quattro racconti di grandi maestri di genere, mai pubblicati in italiano, che ho personalmente selezionato e tradotto, nuove interviste, come quella a Ann Marshall Laymon (moglie dello scomparso Richard Laymon), che ho incontrato alla “World Horror Convention” di Atlanta, poi un intero capitolo dedicato alle opere inedite e scomparse di Stephen King, tratto dal saggio di Rocky WoodStephen King Uncollected Unpublished”, pubblicato integralmente a dicembre scorso da Kipple Officina Libraria (che ringrazio per avermi consentito di utilizzare parte del materiale della loro edizione italiana, titolata “Stephen King – Le Opere Segrete del Re” della quale mi sono occupato dell’acquisizione dei diritti), con aneddoti davvero strepitosi sull’opera del Re e suoi diretti interventi, tramite la pubblicazione di parte della corrispondenza privata tra King stesso e Rocky Wood. Ma c’è molto altro in questa nuova edizione di “Monster Masters” di Cut Up Publishing, come una selezione di 66 libri horror da salvare in caso di un nuovo Diluvio Universale e molti approfondimenti che vanno ad analizzare i contenuti, oltre a diverse splendide illustrazioni interne del grande Vincent Chong e fotografie inedite degli autori e della “World Horror Convention” di Atlanta, materiale che completa e rende davvero prezioso questo libro. Un progetto al quale ho lavorato molto, costantemente affiancato dall’editore.

FRA LE ALTRE COSE IL LIBRO CONTIENE, COME DICEVI, ANCHE QUATTRO RACCONTI INEDITI DI ALTRETTANTI MOSTRI SACRI: CE NE VUOI PARLARE?

Ben volentieri. Per la sezione “Horror Fiction” di “Monster Masters” ho selezionato e tradotto una novelette e tre racconti, materiale mai pubblicato in italiano, per mostrare e sintetizzare stili, visioni, temi e modelli narrativi diversi, approfonditi nella mie presentazioni di questi fantastici pezzi di narrativa di genere, per preparare e stimolare il lettore prima della lettura vera e propria. Si inizia col racconto “Nella Fossa” di Richard Laymon pubblicato originariamente in inglese nel 1999 col titolo di “Into the Pit”, uno degli ultimi racconti scritti dal grande maestro, che mostra tutte le sue incredibili capacità di narratore e l’impatto visivo e diretto delle sue storie; si passa poi alla favolosa novelette d’atmosfera lovecraftiana “La Voce della Spiaggia” di Ramsey Campbell, pubblicata nel 1982 col titolo “The Voice of the Beach”, uno dei lavori al quale l’autore è più legato nell’arco della sua lunga carriera, ma che non è mai stato tradotto in italiano; poi arriva il momento del “racconto maledetto” (la storia particolare sul mercato di questo famigerato dovrete leggerla nel libro), si tratta di “Sei quello che mangi” (“Eric the Pie”, 1991) di Graham Masterton, un pezzo di narrativa di grande originalità, visionario, non adatto agli stomaci più delicati, dove i contenuti fortemente “gore” e letterari si fondono magnificamente. Per chiudere troverete “Radio Zombie” di Gary Braunbeck, che rappresenta l’esordio assoluto in lingua italiana di questo grande autore, vincitore di ben 7 “Bram Stoker Awards”. Il suo racconto, vincitore del “Bram Stoker Awards” nel 2005 (titolo originale: “We Now Pause For Station Identification”), ci mostra come sia possibile scrivere qualcosa di completamente nuovo su un tema così abusato come quello “zombie”, con uno stile radiofonico che si avvicina molto a una pièce teatrale. Dovete leggerli questi racconti, quattro viaggi davvero stimolanti e sorprendenti.

COME TI SEI AVVICINATO A TUTTI QUESTI SCRITTORI E QUALE E’ IL TUO RAPPORTO CON LORO?

Conosco Campbell, Masterton e Braunbeck da molto tempo ormai, gli scambi sono continui e molto stimolanti. I rapporti sono tutti diretti e fanno parte di un rapporto personale consolidato dal tempo e dalla reciproca stima. Per quanto riguarda invece Richard Laymon, prematuramente scomparso nel 2001, ho rapporti diretti con la moglie, Ann Marshall Laymon, che si occupa dell’intera produzione letteraria del marito, uno dei miei autori preferiti. Con Ann si è creato un bellissimo rapporto, stiamo collaborando per molte altre traduzioni dei racconti di Richard, che non hanno mai visto la luce qui in Italia. Sto lavorando alla traduzione di altri cinque suoi racconti e a una magnifica novella zombie.

Potrete leggere tutte queste meraviglie in prossimi progetti, per diversi editori.

FRA TUTTI GLI INTERVISTATI QUALE E’ STATO IL PIU’ FACILE DA RAGGIUNGERE? E IL PIU’ DIFFICILE?

Come ti dicevo, con gran parte degli autori intervistati in “Monster Masters” i rapporti sono consolidati, non ho avuto particolari problemi. Forse, tra tutte, l’intervista più complessa da ottenere è stata quella con Brian Keene. Ma poi Brian è stato generosissimo nell’offrire una panoramica assolutamente formidabile sulla sua intera produzione, con dietro le quinte e aneddoti da leccarsi i baffi, qualcosa di inedito ancora oggi, per quello che lo riguarda. Una delle più belle interviste dell’intero libro.

IL VOLUME INAUGURA LA COLLANA “SUTURE” CREATA E DIRETTA DA STEFANO “EL BRUJO” FANTELLI: QUAL E’ IL TUO RAPPORTO CON LUI E COME E’ STATO LAVORARE INSIEME?

Con Stefano ci conosciamo da tempo, e c’è grande stima reciproca. Quando operavo come editore e direttore della collana di narrativa horror per Mezzotints eBooks, scelsi di pubblicare proprio una delle sue opere, la raccolta di racconti “Io Sono il Brujo”, e oggi ci siamo scambiati le parti, con “Monster Masters”. L’ingresso di Stefano in Cut Up Publishing sta rappresentando una svolta importante, l’editore ha in cantiere progetti davvero fantastici, per quanto riguarda il genere horror (e non solo), che sto supportando dietro le quinte con i miei contatti oltreoceano; dopo il visionario “Debbi la Strana” dell’amico Paolo Di Orazio, e il mio “Monster Masters”, ne leggerete delle belle.

Allacciate le cinture di sicurezza, il viaggio sarà lungo, intrigante e spericolato.

Con Stefano l’intesa è ottima, stiamo anche programmando una raccolta di racconti weird/horror da scrivere insieme, in lingua inglese.

VISTO CHE CAPITA SPESSO DI POTERTI LEGGERE IN FORMATO DIGITALE, MA STAVOLTA TI RITROVIAMO IN FORMATO CARTACEO, SECONDO TE QUALE SARA’ IL FUTURO DELL’EDITORIA? VEDREMO PIAN PIANO SCOMPARIRE IL CARTACEO A FAVORE DEGLI E-BOOK O PENSI CHE QUESTE DUE REALTA’ POSSANO CONVIVERE ANCORA PER LUNGO TEMPO?

Se osserviamo il mercato internazionale, i temi attuali e le prospettive sono differenti, specie se parliamo di narrativa di genere. Qui in Italia, a mio avviso, l’editoria è senza idee e manca di veri professionisti dietro le quinte, a parte piccole eccezioni, e prima di preoccuparci del media, delle filosofie digitali e cartacee da perseguire, o delle nuove opportunità di distribuzione e condivisione dei contenuti, dovremmo rivedere l’offerta e cambiare totalmente approccio editoriale. Ci vorrebbe un grande ricambio di risorse ma da noi, nonostante tutto, continuano a imperversare i vecchi e blasonati “baroni”, a vari livelli, che hanno portato l’editoria allo stato attuale. Lascio giudicare a voi i risultati.

Posso solo aggiungere che all’estero l’editoria italiana non ha visibilità, figuriamoci quella di genere horror, e viene criticata proprio per la mancanza di iniziative e di titoli originali. Basta vedere quanti pochi autori riusciamo a portare sul palcoscenico internazionale, esportiamo pochissimo e importiamo tanto e male. La cultura dello scouting sul mercato estero è un’altra delle note dolenti della nostra editoria.

Che dire, spero in nuovi progetti e in nuove idee, che qualcuno finalmente abbandoni la facoltosa poltrona e il lauto stipendio per far posto a nuove risorse, preparate, aggiornate, e senza il codazzo di corti di mediocri dei quali dover tenere continuamente conto, per poi propinarli sul mercato a ripetizione. Spero in una inversione di tendenza verso progetti a lungo termine, ma continuo ad assistere a strampalati e goffi tentativi di “easy instant project” per risollevare le vendite, che finiscono solo per affondare ancora di più l’editoria italiana nella mediocrità e nell’anonimato.

Per il celebre quesito digitale/cartaceo, i due media sicuramente condivideranno ancora un bel tratto di strada, con una significativa crescita del mercato e-book, qui in Italia più lenta e all’estero ben più dinamica. Ma il formato tradizionale non sarà abbandonato, specie per alcune opere. Penso proprio a “Monster Masters”, un libro illustrato e molto curato nella scelta dei materiali, di una certa mole, che in formato digitale perderebbe molto del suo fascino.

Si dovrebbe fare un discorso a parte per il self-publishing e per l’editoria indipendente, ma allungherei troppo il brodo.

IN TEMPI RECENTI TI TROVIAMO, OLTRE CHE COME NARRATORE, ANCHE COME TRADUTTORE: IN QUESTO AMBITO QUANTO DI ALESSANDRO MANZETTI TRASPARE E QUANTO INVECE VIENE LASCIATO DA PARTE?

Attualmente sto traducendo molte opere di grandi maestri di genere, ho già citato le attività sulle opere di Laymon, che in particolare amplierò sempre più, quelle per “Monster Masters” e altre, mentre da poco ho iniziato a lavorare anche su testi inediti in Italia di Poppy Z. Brite. (oggi dovrei chiamarlo Billy Martin), un autore di riferimento per me come autore e per lo spatterpunk internazionale stesso, che da noi è stato poco tradotto. Dovrò anche vedermela di nuovo con opere di Ramsey Campbell, nel 2016.

Trovo assai stimolante questa attività di traduzione che, abbinata alle continue letture in lingua inglese, dovrebbe rappresentare la base e il pane quotidiano di un autore con velleità di crescere e di presentarsi sul mercato internazionale come si deve.

Tradurre significa entrare nei meccanismi di narrazione dell’autore, farsi guidare dal suo ritmo, dal suo terzo occhio, niente di meglio per crescere e imparare. Ma nelle mie traduzioni non porto mai niente di me stesso come autore, solo la passione, il lavoro accurato, la conoscenza del singolo autore e del suo background e l’esperienza. Cerco di valorizzare il lavoro dell’autore usando una lingua diversa come quella italiana, che consente, secondo me, moltissime possibilità in più.

Quando ho tempo (non molto, viste le mie varie scorribande letterarie) traduco anche qualche opera di narrativa di genere di autori italiani in lingua inglese, con l’aiuto di un piccolo staff di editor madrelingua e di amici autori che ho messo insieme.

Ultimamente ho anche curato l’editing in italiano di opere straniere tradotte in italiano, per alcuni editori statunitensi, come la magnifica raccolta di poesie dark “Resonance Dark & Light” di un maestro (e grandissimo amico) come Bruce Boston, che troverete presto in libreria per il suo esordio sul nostro mercato. Con questa attività, si è aperta con l’editore statunitense una collaborazione più continua. Come ben sapete, l’attività autoriale va completata con attività collaterali come l’editing e le traduzioni, per chi come me si occupa solo di letteratura e deve arrivare a fine mese. Riesco a lavorare discretamente anche vendendo racconti e poesie a vari magazine statunitensi e inglesi, realtà molto dinamiche in quei mercati.

In ogni modo, tornando a noi, le traduzioni che prendo in carico sono solo la fase terminale di una attività, di un intero processo che seguo direttamente. Per conto di alcuni editori, come consulente indipendente a progetto, mi occupo quasi sempre anche dello scouting, selezione e contrattazione dei diritti di pubblicazione in italiano delle opere che andrò poi a tradurre.

ULTIMA DOMANDA. COSA HA IN SERBO PER NOI ALESSANDRO MANZETTI NEL PROSSIMO FUTURO?

A parte “Monster Masters”, che trovate in libreria da fine giugno per Cut Up Publishing, il 29 giugno è uscita anche la raccolta e-book di racconti in italiano “Tenderloin Sud 5” per Kipple Officina Libraria, che contiene racconti inediti splatterpunk del mio alter ego Caleb Battiago (ti anticipo i titoli: “Kozmic Blues” e “Heretic Park”) e racconti noir del mio caro amico Gene O’Neill, firma storica della narrativa dark e fantasy statunitense, vincitore del “Bram Stoker Awards” e di molti altri premi. Naturalmente ho tradotto io le sue opere che saranno incluse in questa particolare collection.

Il 10 luglio è in uscita, direttamente negli Stati Uniti, in formato cartaceo ed e-book, per l’editore Crystal Lake Publishing, la mia nuova raccolta di poesie dark in lingua inglese “Eden Underground”, illustrata dall’amico Paolo Di Orazio.

Ma tanta altra roba bolle in pentola. A settembre proporrò una produzione indipendente (una bella provocazione per gli editori), in e-book e in lingua italiana, che mi vedrà in compagnia di due grandissimi nomi, vere e proprie stelle a livello internazionale, mentre a ottobre una mia novella sarà pubblicata da Cut Up Publishing, in cartaceo e in italiano, insieme a opere di autori stranieri e italiani, tra le quali un gioiello narrativo di un incredibile maestro, e poi a novembre un paio di racconti inediti del buon Battiago faranno parte di un antologico digitale per Kipple Officina Libraria, anche qui in compagnia di più opere di un fuoriclasse del genere statunitense (che tradurrò personalmente) e di altri autori italiani. Non posso dirti di più su questi progetti, ma sono già in cottura e programmati.

Tornando alla poesia dark, sto scrivendo da tre mesi una nuova raccolta (in lingua inglese) a quattro mani con Bruce Boston, un vero sciamano della poesia dark e SF mondiale, plurivincitore di “Stoker Awards” e “Rhysling Awards” e di tantissimi altri premi. Ti anticipo il titolo: “Sacrificial Nights.” Questo libro, quando lo avremo finito, sarà pubblicato da un importante editore americano in formato cartaceo. Un altro editore, nel frattempo, mi ha chiesto un’altra raccolta di poesie dark, che intende pubblicare a “scatola chiusa”. Dovrò trovare il tempo per scriverla, ma trovo lusinghiera questa fiducia nei miei confronti di editori americani.

Tra le altre opere in lavorazione, sto scrivendo una raccolta di racconti horror/weird (in inglese) insieme a Paolo Di Orazio, da proporre sul mercato statunitense, e ho diversi altri progetti in programma per il 2016, individuali e collaborativi e, tra le varie pubblicazioni già programmate, dovrò impegnarmi severamente per alcuni mesi per proporre negli USA il mio primo romanzo in lingua inglese. Un momento decisivo che va sfruttato bene.

Insomma, mi tocca tenere alto il ritmo. Ma è un percorso di guerra entusiasmante.

TRANQUILLO, MENTRE SARAI IN GUERRA, LE NOSTRE RETROVIE TI SOSTERRANNO! ALLA PROSSIMA!

Davide Longoni