PAOLO DI ORAZIO II

Tra i più acclamati scrittori e sceneggiatori horror-splatter italiani (e non solo a quanto sembra); tagliente, pungente, dissacrante… e massacrante (nel senso che spesso massacra o fa massacrare i suoi eroi/antieroi) come pochi altri autori del nostro paese; aficionado di primo pelo della Zona Morta e tra i primi nostri ospiti, quando ancora eravamo una fanzine fotocopiata con un centinaio di copie di tiratura; ritornante come un morto vivente e camaleontico più di un simbionte… signore e signori, amiche e amici, siamo lieti di ospitare nuovamente su queste pagine Paolo Di Orazio, stavolta con II in più!

NON C’E’ DUE SENZA TRE… QUINDI NON POTEVAMO NON AVERTI ANCORA QUA CON NOI, CARO PAOLO. ALLORA, COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO: COME MAI PAOLO DI ORAZIO II?

Adoro anche io i vecchi adagi. Paolo Di Orazio II perché mi sono autonominato Papa. È un gioco di self-mutation-ego per giocare mediaticamente tra l’apparire e l’essere. Se c’è un tempo per vivere e uno per morire, e allora questo è il tempo di dire che sono il beato dell’horror. E non so se solo di quello italiano…

L’ULTIMA VOLTA CI SIAMO SENTITI PER “L’INCUBATRICE”, RIEDIZIONE DEL TUO VECCHIO SUCCESSO LETTERARIO “MADRE MOSTRO”: COME È ANDATA?

La riedizione e-book è andata benino, fino a che la Mezzotints ha dovuto trasformarsi in altro. Va detto che non c’è stato tempo necessario per spingere l’edizione, che è stata invece lavorata e curata con la massima attenzione professionale, per cui non posso che ritenermi soddisfatto.

RECENTEMENTE SEI INVECE TORNATO AL TUO PRIMO AMORE, SE COSI’ VOGLIAMO CHIAMARLO, OVVERO IL FUMETTO CON LA RINASCITA DI “SPLATTER”: COSA VUOI DIRCI IN MERITO?

“Splatter” è nata proprio per l’amore dimostrato dai lettori, che l’hanno richiesta a gran voce per anni. Resoconto di massima: il ritorno è stato un cambio di rotta duro, spiazzante. Naturalmente non c’erano più gli autori di un tempo (allora esordienti) e quindi abbiamo avuto un restauro totale tra scrittura e segno. Dopo i primi due numeri di assestamento relazionale, i lettori hanno iniziato ad amare questa resurrezione molto più oscura, più crudele, poco ironica in alcune parti, molto in altre. Ma d’altronde sono passati 23 anni e siamo tutti cambiati con la presente versione.

A “LUCCA COMICS 2014” PRESENTERETE IL NUOVO NUMERO DI “SPLATTER”: COSA DOBBIAMO ASPETTARCI? CHI SONO GLI AUTORI COINVOLTI?

Gli autori coinvolti sono naturalmente di alto livello. Antonio De Luca, Stefano Fantelli, Riccardo Latina, Cecilia Capuana, Adriano Barone e Fabio Babich, Nik Guerra, Andrea Cavaletto e Renato Riccio, ma anche la parte testuale non è da meno, con Pietro Gandolfi e Fantelli. Il tutto, in un solito mix tra grottesco, ironia e un senso nostalgico grazie alla ripubblicazione de L’Ospite inatteso di Capuana, un fumetto del 1977 pubblicato nel 1980 da “Alterlinus”. Volevo marcare l’intenzione di “Splatter” di esplorare il fumetto d’autore, anche per aprire un’eventuale gabbia più creativa per gli autori che lo richiedono.

INCUBAZIONI” È UNA NUOVA COLLANA HORROR IDEATA E CURATA DALL’AMICO COMUNE STEFANO “EL BRUJO” FANTELLI CHE SI AVVALE DELLA TUA COLLABORAZIONE ANCHE PER IL PROGETTO GRAFICO DELLA COLLANA. ANCHE QUESTO PROGETTO VERRA’ PRESENTATO A “LUCCA COMICS 2014”. COSA VUOI RACCONTARCI DI QUESTA COLLANA E DI COME NASCE QUESTA COLLABORAZIONE?

“Incubazioni” nasce per proporre una formula moderna dell’horror, pluricontaminata. Al di là degli schemi, anche quelli dell’horror stesso. Sesso, humour, weird, sovrannaturale e disegno. L’idea della collana è del mio amico scrittore El Brujo, e secondo me abbraccia, può abbracciare un immaginario vastissimo per dare all’horror una casa (non solo editrice) di idee in progressione, anche se l’Italia è ferma al Dracula di Stoker o al massimo all’interpretazione multiforme di Dylan Dog. La collaborazione nasce grazie a Stefano, il quale segue le mie fatiche (è il caso di dirlo) da sempre, come sua è l’idea del corredo iconografico interno, per dare valore al mio mondo disegnato che ancora non aveva avuto una degna collocazione.

COM’E’ LAVORARE CON IL BRUJO FANTELLI E COME VI DIVIDETE I COMPITI?

Lavorare con Stefano è stimolante, poiché è una persona preparata ed è ferocemente disponibile. In realtà il grosso del compito è in mano sua: per conto dell’editore deve garantire una certa qualità, in base alle idee che ha in testa. Io propongo progetti grafici che devono aderire alla linea editoriale. Quindi, il mastino è lui, io sono solo il suo osso-schiavo.

ULTIMO NATO DALLA TUA FERVIDA E SANGUINOLENTA IMMAGINAZIONE È APPUNTO IL ROMANZO ILLUSTRATO “DEBBI”, PRIMO VOLUME DI “INCUBAZIONI”: DI COSA SI TRATTA?

Fondamentalmente si parla di un tema per cui sono molto sensibile, la pedofilia. Nel senso che ho voluta mostrarla, immaginarla nel modo più tragico possibile, non per segnare il primato dell’atrocità, quello si supera da sé a ogni mio testo, ma soprattutto perché ritengo l’horror il mezzo di metafora più sottile che abbiamo a disposizione per raccontare i mali dell’uomo dei nostri tempi. La Chiesa si è macchiata di questo male, non è una novità ma va a ledere quell’ideale di purezza e sede protettiva del mondo spirituale delle persone. A lato, va da sé che anche il mondo politico sporchi le mani in questo orrido peccato, fino a che il sistema del nucleo familiare stesso si fa speculare teatro di orrori e delitti quotidiani contro i giovanissimi. La vicenda è ispirata a un oscuro benefattore italiano di bambini, regista di un traffico di piccoli schiavi. Il tizio innominabile aveva anche vinto un premio della bontà. Nel mio romanzo, che è un monumento all’anima umana, ci sono diversi protagonisti le cui azioni lasciano molti punti in sospeso, a onore di due libri successivi che faranno di Debbi [la strana] una trilogia del Male. Debbi è una prostituta borderline che si sta prestando a una terapia di ipnosi regressiva profonda: i suoi racconti in diretta dal mondo astrale della sua anima riportano dettagli molto corrispondenti alle azioni di uno psicopatico su territorio italiano. Con mio immenso piacere, sono riuscito ad avere la partecipazione del maresciallo Vanacura, che è il lato scanzonato della faccenda con le sue indagini nel paranormale e il suo punto di vista calato nella realtà.

“DEBBI” ESCE ANCHE IN UN’EDIZIONE ALTERNATIVA CON COVER VARIANT, IN 666 COPIE FIRMATE E IMPREZIOSITE DA UN TUO DISEGNO A MANO, GIUSTO? SE HO BEN CAPITO QUINDI OGNUNA DELLE 666 COPIE SARA’ UN PEZZO UNICO? VUOI PARLARCI DI QUESTA BELLISSIMA OPERAZIONE?

L’idea di Stefano era quella di dare al libro una variant per i super super amatori. Il libro è identico alla tiratura ufficiale, ma cambia solo per un’immagine interna e per l’aver inserito uno spazio che io riempirò, copia per copia, con un disegno unico per ciascuna delle 666 “rosse”, quelle con la bambola in copertina, per intenderci. Sarà una fatica immane, ma spero proprio di doverla fare. È anche un modo caloroso, per abbracciare gli ammiratori (ovviamente, chi vuole il disegno nella copia Limited, il disegno accluso è un mio omaggio – il prezzo della serie variant è già poco più gonfiato rispetto al libro regular) che vorranno trovarsi e ritrovarmi.

CHIUDIAMO CON L’ULTIMA DOMANDA, ANCHE QUESTA DI RITO: COSA DOBBIAMO ASPETTARCI DAL FUTURO DI PAOLO DI ORAZIO II?

Di solito PDO fugge queste domande perché è timido e umile. Ma dato che ora a parlare è finalmente PDO II, posso dire che Debbi è appena iniziata e non finisce con questo libro. Vorrei farne un film e spostare il maresciallo Vanacura in una dimensione da commedia. Voglio portare l’horror alle famiglie, perché senza horror i ragazzi rischiano di crescere idioti. Mi sto allenando per la commedia. Ormai sono il Papa dell’horror. Quando conquisterò anche la commedia, il mondo sarà finalmente mio. Andate in pace all’inferno.

OVUNQUE SAREMO… SAREMO LA’ AD ATTENDERTI, MAGARI SEMPLICEMENTE PER LA PROSSIMA INTERVISTA!

Davide Longoni