LUIGI PASTORE: PROVOCAZIONE ARTISTICA A MONTECITORIO

Dopo l’ultimo dpcm che continua a tenere chiusi cinema, teatri, spettacolo e intrattenimento, il produttore e regista indipendente Luigi Pastore si è deciso a scendere in piazza attivando un presidio a oltranza davanti Montecitorio, nel tentativo di chiedere la riapertura immediata di queste attività.

La singolare protesta, iniziata il 16 gennaio, ha richiamato la partecipazione di altri artisti dello spettacolo che si sono recati sul posto per supportare l’iniziativa: dal comico Alvaro Vitali (il Pierino nazionale) al regista Lamberto Bava (Démoni, Fantaghirò), la cantante Stefania Corona, il mago e attore Francesco Scimemi, gli sceneggiatori Antonio Lusci e Antonio Tentori (Rabbia Furiosa – Er Canaro) e il regista Claudio Lattanzi (Everybloody’s End).

Con una serie di dirette dal suo profilo Facebook, tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00, il regista ha lanciato una serie di provocazioni artistiche come quella di scrivere sui sanpietrini (con un gessetto) il titolo di un film o di una canzone, le sedute spiritiche per rievocare l’anima e il pensiero di grandi politici, filosofi e poeti del passato, lo spaccio di una banconota falsa da cinquecento euro raffigurante il premier Giuseppe Conte e ribattezzata con il nome di CONTE-NTINA, l’affissione di scheletri rappresentanti le varie categorie dello spettacolo, fino al rosario politico che recita al termine della giornata “nel nome della Costituzione Italiana, della Repubblica, del Parlamento e del Senato, amen”, nominando l’elenco di tutti i parlamentari e senatori con la risposta “labora pro nobis”.

Una forma di protesta civile e pacifica, nel rispetto delle istituzioni e indirizzata in particolare al ministro Dario Franceschini, il quale non si è ancora pronunciato chiaramente in favore di queste categorie dimenticate e in agonia. La proposta è quella di consentire la ripartenza graduale di tutte le attività di settore, in osservanza dei protocolli e con una serie di precauzioni già collaudate, senza dover necessariamente alimentare le proteste annunciate in vista del Festival di Sanremo.

A cura della redazione