5 TOMBE PER UN MEDIUM

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: 5 tombe per un medium

Anno: 1965

Regia: Massimo Pupillo

Soggetto: Romano Migliorini e Roberto Natale

Sceneggiatura: Romano Migliorini e Roberto Natale

Direttore della fotografia: Carlo Di Palma

Montaggio: Mariano Arditi

Musica: Aldo Piga

Effetti speciali: Bud Dexter

Produzione: Francesco Merli, Ralph Zucker e Massimo Pupillo

Origine: Italia

Durata: 1h e 30’

CAST

Walter Brandi, Mirella Maravidi, Barbara Steele, Alfredo Rizzo, Riccardo Garrone, Luciano Pigozzi, Ennio Balbo, Tilde Till, Steve Robinson, René Wolfe, Lewis Czerny, Peter Sarto, Armand Garner

TRAMA

L’avvocato Albert Kovacs intercetta una lettera indirizzata al suo socio in affari Joseph Morgan da un misterioso dottor Jeronimus Hauff, con l’invito di raggiungerlo per redigere il proprio testamento. Essendo Morgan momentaneamente assente, Kovacs decide di sostituirlo recandosi sul luogo: un’inquietante villa edificata su un vecchio lazzaretto. Con grande stupore viene subito informato che Hauff è morto da un anno, ma, convinto dalla figlia Corinna che continua ad avere terrificanti visioni del padre, decide di rimanere per capire se la lettera, che sembra autentica in tutto e per tutto, sia solo un macabro scherzo, se il mistero si nasconda dietro gli studi paranormali di Hauff, o se addirittura sia ancora vivo. Si ritrova così coinvolto in una serie di fatti inquietanti e di morti inspiegabili. Autore di tutto è però il fedele giardiniere Kurt che, avendo assistito all’uccisione del padrone e ai tradimenti della moglie Cleo con il notaio Morgan, aveva deciso di vendicarlo. Alla sua opera si aggiunge quella degli untori morti nel lazzaretto che tornano dall’aldilà con lo scopo di contagiare tutti.

NOTE

“5 tombe per un medium” è un film diretto dal regista Massimo Pupillo (anche “Il boia scarlatto” e “La vendetta di Lady Morgan”) sotto lo pseudonimo di Ralph Zucker. A proposito della regia di questo film, esiste una storia davvero particolare. Prima del 2015, Ralph Zucker è stato accreditato come alias di Massimo Pupillo, poiché a quei tempi era tipico dei cineasti italiani accreditarsi con nomi anglicizzati. Il produttore Ralph Zucker era invece un attore americano bambino nei primi anni Cinquanta, ma nel 1958 si trasferì in Italia per lavorare come montatore e produttore. In un numero di “Video Watchdog” del 1991, Alan Upchurch ha accreditato la regia del film esclusivamente a Zucker sulla base di un’intervista con Walter Bigari, il quale ha affermato che Zucker girò il film. Qualche anno dopo, Lucas Balbo ha intervistato Pupillo, il quale invece ha affermato di aver lasciato che Zucker fosse accreditato come regista poiché “non gli importava del film” e che non voleva prestare il suo nome né a questo film né al seguente “Il boia scarlatto”. Pure lo sceneggiatore Roberto Natale ha confermato Pupillo come regista.

Lo stesso Pupillo è stato poi protagonista di un altro curioso episodio durante la lavorazione del film: egli ha infatti dichiarato di non essere andato d’accordo con l’attrice Barbara Steele sul set, descrivendo il suo comportamento come “davvero disgustoso”. Il quarto giorno di riprese, Pupillo disse di averla affrontata di fronte a tutta la troupe e che i due cominciarono poi ad andare d’accordo dopo questo incontro.

Il vero Ralph Zucker ha invece diretto alcune scene extra che furono inserite nella versione americana del film. Queste prevedevano le sequenze del prologo e il suicidio del personaggio sulla sedia a rotelle interpretato da Ennio Balbo. Ulteriori parti incluse nella versione americana furono un cavallo che dava un calcio a un uomo e una scena di nudo con l’attrice Mirella Maravidi (“Requiescant”).

Uscito anche negli Usa, secondo lo storico di cinema Roberto Curti, “5 tombe per un medium” è stato “forse uno dei film horror italiani più popolari del decennio all’estero”.

Fra gli attori segnaliamo: Walter Brandi (“Il mostro dell’opera”, “Il boia scarlatto”, “La strage dei vampiri”, “L’ultima preda del vampiro”, “L’amante del vampiro”), Barbara Steele (la regina dell’horror anni ’60… vi basta questo, no?), Alfredo Rizzo (“Tre passi nel delirio”, “Il boia scarlatto”, “La strage dei vampiri”, “L’ultima preda del vampiro”), Riccardo Garrone (“Ricchi, ricchissimi… praticamente in mutande”, “Il cinico, l’infame, il violento”, “Il medaglione insanguinato”, “Arriva Dorellik”), Luciano Pigozzi (“Lycanthropus”, “La frusta e il corpo”, “Sei donne per l’assassino”, “Danza macabra”, “Libido”, “Devilman Story”, “Contronatura”, “Gli orrori del castello di Norimberga”, “2019 – Dopo la caduta di New York”, “Roma a mano armata”, “Il cinico, l’infame, il violento”, “Il mondo di Yor”, “Il giustiziere della strada”, “Zombi 3”, “Alien degli abissi”) ed Ennio Balbo (“Sette uomini d’oro nello spazio”).

A proposito dei nomi inglesizzati di cui si parlava in merito al regista Massimo Pupillo / Ralph Zucker, era abitudine anche degli attori del nostro paese fare lo stesso, per internazionalizzare meglio il prodotto… e così abbiamo che Walter Brandi diventa Walter Brandt, Mirella Maravidi assume il nome di Marilyn Mitchell, Alfredo Rizzo appare come Alfred Rice, Riccardo Garrone si trasforma in Richard Garrett, Luciano Pigozzi compare come Alan Collins ed Ennio Balbo lo ritroviamo con lo pseudonimo di Edward Bell.

Davide Longoni