DANIELA FUSCO

Artista a tutto tondo, che sa spaziare dalla scrittura all’illustrazione con molta disinvoltura, Daniela Fusco è l’autrice de “L’Arca di Giada”, un libro, un musical, un cd… e molto di più! Andiamo insieme a scoprire di cosa si tratta.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È DANIELA FUSCO?

Sono nata a Roma il 23 settembre 1961. Dopo il diploma artistico ho frequentato corsi di specializzazione in computer grafica. Determinante, nella mia vita e nel lavoro, è stato l’incontro nel 1989 con Toni Verde. Grazie a lui ho iniziato a lavorare nel mondo della discografia come illustratrice di copertine e come creativa, curando, negli anni, l’immagine di numerosi artisti. Già allora prediligevo il mondo del fantasy e del surreale. I miei lavori sono stati sempre molto apprezzati; alcune mie copertine  sono state recensite in autorevoli giornali specializzati musicali come New Musical Express e Melody Maker (UK). Questo enorme lavoro durato più di dieci anni mi ha dato l’opportunità e i mezzi per  crescere e specializzarmi nella digital art, che è poi la tecnica che uso ancora oggi. Intorno agli anni 2000 mi sono affacciata al mondo del 3D, frequentando corsi di specializzazione per 3D Studio e Maya e in seguito ho imparato ad usare programmi per il montaggio video e video compositing. Negli ultimi 20 anni, grazie al lavoro, ho acquisito un notevole bagaglio tecnico. Sono convinta che un artista debba avere una buona conoscenza dei mezzi a disposizione per rendere concreta quella che, all’inizio, è solo un’idea nella sua mente.

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI?

Come ti dicevo per molti anni ho lavorato nel mondo della discografia come illustratrice. Poi ho lavorato come creativa per alcune televisioni satellitari per le quali scrivevo anche piccole sceneggiature per sitcom satiriche. Nel 2001, grazie ad una demo interamente realizzata in 3D per la televisione satellitare musicale Count Down Tv dal titolo “La città virtuale”, ho vinto il premio Hot Bird Tv Awards. E’ stata una bella soddisfazione portare a casa l’ambita statuetta di GEA, soprattutto una sfida vinta contro colossi televisivi europei. Negli anni successivi ho continuato a lavorare e a preparami nell’attesa di poter realizzare un progetto, che ora sembra essere finalmente arrivato. Spero di esserne all’altezza.

RECENTEMENTE È USCITO IL TUO ROMANZO INTITOLATO “L’ARCA DI GIADA – LA LEGGENDA DELLE TERRE INCANTATE”. VUOI PARLARCENE?

“L’Arca di Giada – La leggenda delle Terre Incantate” è il romanzo con illustrazioni, a cui sto lavorando da circa due anni. Il romanzo ha inizio con il ritrovamento di un vecchio libro, rimasto per anni custodito nell’antica cattedrale di un villaggio medievale. Attraverso le pagine di questo libro riprende vita una leggenda che in 12 capitoli racconta i segreti e risvolti di una storia fantastica. La trama narra che gli abitanti di un quieto e laborioso villaggio vengono sconvolti dal rapimento di una bambina, nata il primo giorno del solstizio d’inverno  e predestinata, secondo la profezia del luogo, a diventare regina dell’Arcipelago del Sole. Il rapimento, ad opera di Azar, re dell’Arcipelago della Luna, e del suo fedele alchimista Kascir, non va a buon fine ma la bambina sparisce ugualmente nel nulla. Gioviska, la bambina diventata adulta, tornerà dopo molti anni  per riprendere la strada interrotta che la porterà ad attraversare la Porta del Sole. Partendo dal Regno del Mare Gioviska arriverà nel Regno delle Terre incantate, luogo dominato dal male, popolato da creature fantastiche e diaboliche, per concludere il suo viaggio nel Regno dell’Aria. In questo viaggio, mistico e surreale, conoscerà l’odio dei due rivali e l’amore del coraggioso giramondo Sansar, che sfiderà la paura della morte per restarle vicino fino alla fine. La storia è ricca di personaggi fantastici: sirene, draghi, cavalli alati, corvi e cigni. Sono loro che accompagneranno i nostri protagonisti in questo viaggio fantasy, fatto di boschi incantati e montagne altissime e misteriose.

COME È NATA L’IDEA DI FONDO DEL ROMANZO?

L’idea di scrivere mi è sempre piaciuta e questo  romanzo mi ha dato la possibilità di unire due settori dell’arte che amo profondamente: la scrittura fantasy e l’illustrazione. Il progetto è nato insieme a mio marito Toni Verde, che nella versione musical è il compositore e autore di tutti i brani, nonché il regista. Volevamo creare qualcosa in grado di trasmettere forti emozioni. Per pensare alla storia siamo partiti dal titolo “L’Arca di Giada”, dove giada non è un nome proprio di persona ma la pietra, che secondo Confucio, racchiude 11 preziose virtù. E’ la pietra dell’amore universale e dell’energia. L’arca è invece il luogo che preserva queste virtù. Il viaggio, che ci racconta il libro, nasce con la missione di farci conoscere questi valori. Il viaggio della principessa Gioviska è la scoperta del mondo interiore visto attraverso gli occhi di una ragazza che subisce il trauma dell’abbandono, e che attraverso questo dolore cerca risposte di speranza. E’ la lotta tra il bene e il male, tra spiritualità e materia. Dove la saggezza del cuore, aldilà dei confini del tempo, supera luoghi oscuri e misteriosi, cancella l’odio con il coraggio per raggiungere l’Amore assoluto.

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELLA CREAZIONE DEI PERSONAGGI?

Il romanzo fantasy molto spesso ha degli archetipi da rispettare che spesso il lettore ama ritrovare nei libri di questo genere. Molto spesso gli autori, spinti dagli editori, rischiano di rimanerne soffocati. Io sono dell’idea che un romanzo, così come un film, debba nascere dal desiderio dell’autore di raccontare qualcosa di innovativo. Solo così non si rischia di cadere nel cliché del riciclo e nella fabbricazione di un “prodotto” nato solo per esigenze di mercato. In questo senso non è stato difficile creare i personaggi, perché mi sono lasciata trasportare dalla fantasia e dal desiderio di raccontare qualcosa di personale.

DAL ROMANZO È STATO TRATTO ANCHE UN MUSICAL CHE STA RISCUOTENDO UN BUON SUCCESSO DI PUBBLICO E DI CRITICA. VUOI PARLARCI DI QUESTA ESPERIENZA?

Lo spettacolo è tecnologicamente innovativo perché vede per la prima volta personaggi reali recitare dal vivo con personaggi virtuali. Nel musical ho curato i testi, la creazione delle scenografie virtuali e l’animazione dei personaggi virtuali. E’ stato un lavoro molto lungo ma anche di grande soddisfazione. Lo spettacolo ha debuttato lo scorso dicembre a Roma al Teatro Palladium con un cast di 20 persone, tutte giovani e molto preparate. La critica è stata molto positiva, hanno apprezzato le musiche, che spaziano dalla lirica al rock, il livello artistico degli interpreti, i testi e le scenografie virtuali. Lo spettacolo ha entusiasmato persone di tutte le età e questo ci dà la certezza di aver raggiunto  l’obiettivo: arrivare dritto nel cuore. Questo ci ha convinto a tentare il passo successivo e cioè l’atteso ritorno sul palcoscenico che si terrà il 2 dicembre 2011 all’Auditorium Conciliazione di Roma. Seguirà, dal 9 al 16 gennaio 2012, una settimana di rappresentazione al Teatro Olimpico di  Roma. L’esperienza passata è stata magnifica perché il team era molto affiatato. Nel cast si era creata un’atmosfera magica, ci siamo lasciati con la promessa di riunirci presto. Ed è quello che stiamo facendo. Un’esperienza bellissima che ci ha reso molto felice. Per la nuova edizione saranno realizzati altri elementi scenografici e dei cambiamenti di regia.

SI NOTA DALLE TUE PAROLE UNA CERTA PREDILEZIONE PER IL FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Da bambina mi nascondevo in luoghi solitari per ritrovare me stessa. Mia madre mi racconta che il mio passatempo  preferito era salvare gli insetti che si rigiravano (forse è per questo che crescendo mi sono innamorata del romanzo di Kafka). Credo che la mia ricerca sia partita dall’esigenza di vedere la realtà con gli occhi della diversità, per imparare ad accettare anche quello che non si conosce. C’è un angolo nascosto del nostro cuore e della nostra mente dove lasciare una porta sempre aperta. Questo per me è il fantasy.

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?

Credo che spesso la fantasia sia innata. Sicuramente in ogni storia che racconto, e in ogni illustrazione che creo, c’è una parte del mio vissuto, delle persone che ho conosciuto, ho amato o odiato, rincorso e lasciato. Non ho molti amici, come ti ho appena detto sono un tipo solitario, ma in questa solitudine nascono mille idee, mille domande a cui cerco di dare una risposta con la mia arte. E’ anche vero che per ottenere i risultati migliori lavoro molto e non mi perdo d’animo. La parola che non deve mai mancare nel vocabolario di un’artista è professionalità. Se poi ogni tanto si apre una falla c’è sempre mio marito ad aiutarmi. E’ il mio primo fruitore e ti posso assicurare che è anche un allenatore decisamente severo.

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Amo molto leggere, è una passione che coltivo da molti anni anche se il tempo a disposizione è sempre troppo poco. L’elenco è lungo. Posso dirti che tra gli scrittori che ho letto ultimamente mi sono rimasti nel cuore Magda Szabò con “La Porta” e le poesie di Alda Merini. Però mi piace anche Jodorowski, Baricco, Calvino, Oscar Wilde, Herman Hesse, Kafka, Stefano Benni, Victor Hugo e tanti altri ancora… una lista infinita, ma lo è ancora di più quella dei libri che vorrei ancora leggere.

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, CHE CI DICI?

Sono una divoratrice di film. Mi piacciano i film impegnati, meno quelli di azione. Chiaramente essendo una fan del digitale non me la sento di non promuovere gli ultimissimi Avatar e Alice in Wonderland che per l’uso della tecnica sono un must. Sono nata con La storia infinita e la saga di Star Wars, che allora per noi giovani erano già una rivelazione. Oggi la tecnologia permette effetti sorprendenti purché non se ne abusi a discapito della trama. Inoltre mi piacciono i film di animazione, sono amante anche del comics. Sono una fan dichiarata dei film di Tim Burton (questo si capisce  dalle mie illustrazioni) ma adoro anche Almodovar, Fellini, De Sica, Monicelli, Woody Allen, David Lynch, Wenders, Spielberg e tanti altri ancora. Ultimamente ho visto e  apprezzato il film Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo di Terry Gilliam, surreale e onirico, e con un ottimo cast, proprio come piace a me.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Il futuro mi vedrà, almeno per quest’anno, impegnata nel progetto Arca di giada. Poi, sempre in team con mio marito Toni Verde, stiamo progettando l’idea di una piccola pièce teatrale comico satirica. Il mio sogno nel cassetto, invece, non riguarda il lavoro, ma la vita privata. E’ un sogno che spero di vedere crescere ogni giorno nell’animo delle persone: la speranza di un mondo migliore e senza violenza. Sono stata vegetariana per circa 20 anni ed ora sono vegana. Una scelta che non mi ha portato nessun sacrificio fisico e mi continua a regalare ogni giorno più forza e coraggio. Ti lascio con una splendida riflessione di Alex Hershaft, sopravvissuto all’Olocausto nazista e vegetariano dal 1962, fondatore di Farm. “Nel pieno della nostra vita edonistica, ostentata e tecnologica, tra gli splendidi monumenti della storia, dell’arte, della religione e del commercio esistono delle “scatole nere”. Queste “scatole nere” sono i laboratori di ricerca biomedica, gli allevamenti e i macelli: aree separate, anonime, dove la nostra società conduce i suoi sporchi  affari fatti di violenza e sterminio di innocenti esseri senzienti. Queste sono le nostre Dachau, Buchenwald e Birkenau. Come i bravi cittadini tedeschi, abbiamo le idee chiare su cosa accade lì dentro, ma non vogliamo sapere nulla”. Il mio sogno è un risveglio: il risveglio delle coscienze.

A PRESTO E GRAZIE DI TUTTO!

Davide Longoni