FABIO JACOMELLI

Disegnatore di fantascienza suo malgrado, Fabio Jacomelli è sicuramente una figura molto interessante del panorama fumettistico italiano: non un semplice artigiano del pennello, ma un vero e proprio ricercatore di stile e tecnica che ha saputo darci splendide tavole ricche di particolari di grande interesse… da HAMMER, a LEGS WEAVER fino a NATHAN NEVER, il Nostro non si è proprio mai risparmiato: conosciamolo meglio.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È FABIO JACOMELLI?

Iniziamo subito con una domanda che mette in crisi… Fabio Jacomelli dovrebbe essere un disegnatore di fumetti, così dice Wikipedia, notizia confermata dal fatto che  il mio nome compare in una domanda  su una card di un famoso gioco in scatola tra i nomi di due emeriti “sconosciuti” come Altan e Crepax… Immagina la soddisfazione, io però ero la risposta sbagliata.

Sono nato e vivo a Milano, ho conseguito la maturità scientifica e successivamente ho frequentato il corso di “Illustrazione pubblicitaria e fumetto del Castello Sforzesco” scuola che non esiste più, condivido una storia meravigliosa da quasi 25 anni con Daniela, una donna meravigliosa che amo alla follia ed un cane enorme di razza Leonberger che si chiama Boomer, un pelouche affettuosissimo e meravigliosamente buono. Per il resto vivo una vita normale con  i problemi comuni di tutti, fatta di alti (pochi) e bassi …

COME HAI INIZIATO A DISEGNARE?

Credo sia un fatto di genetica ereditaria, c’è chi nasce con una bella voce, chi inizia a strimpellare uno strumento, chi corre, altri non smettono mai di dare calci ad un pallone, io ho sempre disegnato. Mi ricordo che alle elementari mia madre fu chiamata dalla mia maestra perché disegnai la modella di una pubblicità di un silicone sigillante… ovviamente nuda come nella foto, altri tempi fortunatamente… credo che oggi sarebbero intervenuti i servizi sociali. Successivamente ho riempito tantissime pagine dei diari e Smemoranda dei miei compagni di classe, disegnavo continuamente fino ad arrivare, da autodidatta, alla selezione per l’ingresso del mio primo vero corso di disegno al Castello Sforzesco.

VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI PRECEDENTI, IN PARTICOLAR MODO DI QUELLE A CUI SEI PIU’ LEGATO?

Ho iniziato la carriera di disegnatore per alcune agenzie pubblicitarie, ma nulla di eclatante tranne forse un cartellone pubblicitario per una ditta che partecipava alla costruzione della Metropolitana Milanese linea 3 ed uno storyboard per il rum “Havana club”. Emozionanti sono stati i primi fumetti disegnati per INTREPIDO e ancora di più il numero di HAMMER – I reietti di Gheba – che mi ha permesso assieme a Maurizio Gradin di farci notare da Bonelli.

E COSA PUOI DIRCI DEL TUO RAPPORTI DI AMICIZIA/LAVORO CON MAURIZIO GRADIN?

Ci siamo persi di vista tanto tempo fa…

SEI ENTRATO NEL MONDO DEL FUMETTO LAVORANDO, COME DICEVI, PER “HAMMER”, TESTATA DI FANTASCIENZA DELLA STAR COMICS: COM’E’ STATO LAVORARE A LIVELLO PROFESSIONALE E COSA RICORDI DI QUEL PERIODO?

Io e Maurizio eravamo agli esordi con poca esperienza ed acerbi, fu sicuramente un colpo di fortuna insperato, siamo piaciuti al gruppo ed abbiamo iniziato a lavorare: avere come referente Stefano Vietti  è stata un una bella esperienza che si è ripetuta anche di seguito in Bonelli.

In quel periodo ricordo che, mentre lavoravamo per HAMMER, abbiamo ripetutamente presentato delle tavole di prova di DYLAN DOG alla Sergio Bonelli Editore (SBE), ma malgrado facessimo dei progressi nel tratto, non riuscivamo a superare la selezione. Non so per certo se sia vero o meno, ma sembrerebbe che uscito il nostro numero di HAMMER, Sergio Bonelli di ritorno da un viaggio, sfogliando tutta la serie abbia deciso di assorbire tutto il gruppo, tra cui noi, per la linea di NATHAN NEVER. Ripeto non ho fonti certe su questo, ma mi ha fatto sempre piacere pensare sia andata così.

HAI COMINCIATO CON LA FANTASCIENZA E HAI CONTINUATO LA TUA CARRIERA FUMETTISTICA CON LO STESSO GENERE, PASSANDO A “LEGS WEAVER” PROPRIO PER SERGIO BONELLI EDITORE. CE NE VUOI PARLARE

Come ho spiegato nella domanda precedente, più che una scelta,  mi ci hanno catapultato nella fantascienza, decisione presa dall’alto: io avrei disegnato volentieri anche per DYLAN DOG. Disegnare per LEGS e NATHAN NEVER è diventato poi sempre più divertente, potendo inventare mezzi ed ambientazioni sempre più complessi, alcuni riusciti altri un po’ meno. Nella fantascienza l’aspetto che mi ha sempre colpito di più, al di la delle trame, sono sempre stati i particolari per i mezzi, i vestiti, l’ambiente. La fregatura è che risulta molto più semplice disegnare un maggiolone VW cabrio piuttosto che una caccia interstellare.

QUINDI TI RITROVIAMO SIA SULLE PAGINE DI “AGENZIA ALFA” SIA SU QUELLE DELLA TESTATA PRINCIPALE CHE LEGA IL MONDO DELLA SCIENCE FICTION BONELLIANA, OVVERO “NATHAN NEVER”. COSA PUOI RACCONTARCI IN MERITO?

Lavorare per la serie regolare di NATHAN NEVER è sempre stato un grade onore, mi dispiace di non aver mai potuto realizzare un NATHANEVERONE , quello sarebbe stato il massimo.

AGENZIA ALPHA invece permette un po’ più di libertà perché a volte si stacca completamente dalla continuità e spazia in ambienti e personaggi diversi. I NUOVI EROI ad esempio mi fu commissionata perché avevano bisogno di un disegnatore che avrebbe dovuto prestare molta attenzione ai particolari sia dei mezzi che degli ambienti, non so se la cosa sia riuscita o meno, quello che ricordo è che fu molto impegnativa per la sua lunghezza.

COME FUNZIONA IL RAPPORTO FRA SCENEGGIATORE E DISEGNATORE?

Lo sceneggiatore scrive, il disegnatore spesso  maledice quello che legge e poi disegna, non c’è molto dialogo, semmai interviene poi il redattore, solitamente Antonio Serra, che possiamo definire il regista .

Alla rilettura della sceneggiatura con le tavole finite, decide lui le vignette che hanno bisogno di una modifica oppure le correzioni alla sceneggiatura.

Diciamo che ci sono sceneggiatori con cui ti fa piacere lavorare, ad esempio Vietti, perché ti forniscono dei testi validi e piacevoli da disegnare ed altri che purtroppo scrivono.

QUANTA LIBERTA’ VIENE DATA ALLA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA E QUANTO INVECE VIENE DETTATO CATEGORICAMENTE DALLA TRAMA?

La libertà è una parola sopravvalutata, non esiste.

IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL GENERE FANTASTICO. CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Ho già risposto credo precedentemente, mi piacerebbe disegnare altro.

VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER DISEGNARE LE TUE STORIE?

Credo che i primi STAR WARS abbiano influenzato: tutti i concept di Ralph McQuarrie hanno cambiato la fantascienza. Spesso cerco immagini di oggetti di tutti i giorni e li trasformo in un mezzo, ad esempio un aspirapolvere è diventato un drone.

QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

In assoluto Vietti come sceneggiatore. Nei libri Jeffrey Deaver, Tom Clancy, John Grisham, Ken Follett, la trilogia di Stieg Larsson.

E I TUOI DISEGNATORI?

Qui la lista diventa infinita. Adam Hugues, Travis Charest, Breccia, Juan Gimenez, Oliver Coipel, Phil Noto, Ryan Sook, Stuart Immonnen ed altri…

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM CHE PIU’ TI PIACCIONO, CHE CI DICI?

Amo la saga di STAR WARS ma non tutto, MATRIX per la tematica innovativa, FRANKENSTEIN JR., IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI, OCEAN’S ELEVEN, BLADE RUNNER… ci sarebbero anche un paio di serie televisive: DOCTOR HOUSE, PERSON OF INTEREST e IL TRONO DI SPADE.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Rispondo alla tua domanda partendo da un rimpianto più che ad un sogno lasciato nel cassetto.

Ho vissuto troppi anni in una grotta come un troglodita senza dare peso ai social e non curando mai l’aspetto della promozione: premetto che sono stato tra i primi in SBE ad utilizzare il digitale per i miei lavori quando molti ancora lavoravano su carta.

Ora mi trovo a dover colmare questa grave lacuna per poter dare un’immagine al mio lavoro e alla mia carriera.

I progetti per il futuro invece mi portano a voler cercare nuove esperienze oltre confine con editori all’estero e quindi ho avviato contatti per ottenere qualche contratto: sono all’ inizio dell’avventura e quindi vedremo, mi piacerebbe disegnare qualche storia di STAR WARS per la Marvel magari, poi se capita altro vedremo… la strada è in salita.

Sarebbe bello che un giorno, una persona giocando ad un famoso gioco in scatola, pescasse una carta dove fosse chiesto il nome dell’autore di un fumetto e questa volta il nome giusto da abbinare fosse il mio… Chissà!

Davide Longoni