LEGS WEAVER

Nata come comprimaria dell’eroe solitario Nathan Never all’interno dell’Agenzia Alfa, Legs Weaver è la protagonista del primo serial a fumetti Bonelli dedicato a un personaggio femminile, che dal 1995 al 2005 ha presentato un suo universo, a cura degli stessi autori di Nathan Never, Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna.

Il nome, Weaver, e anche l’aspetto fisico rievocano la Sigourney di Alien, prima eroina ufficiale della fantascienza cinematografica che non stava a casa ad aspettare l’uomo di turno che la salvava. Rebecca Weaver detta Legs è un’agente speciale, una ex militare, una ex figlia di papà, una ex carcerata per un presunto uxoricidio, in una serie di avventure a tratti grottesche, ricche, come sempre, di citazioni non solo dell’universo bonelliano, ma di tutto il mondo della fantasia, dalle fiabe al cinema passando per i manga, in un universo futuro come molto spesso metafora di tante parti della nostra società attuale.

Legs Weaver è un personaggio che è sufficientemente sexy da attirare il pubblico maschile ma nello stesso tempo è una donna femminista e moderna, non certo sottomessa, e anche se la cosa non viene mostrata in maniera poi così palese, è omosessuale e attratta dalla collega e coinquilina May, cosa notevole considerato il relativo ritardo culturale di molto nostro immaginario rispetto a quello statunitense o giapponese. Non sono mancati i sostenitori (o per dirla all’inglese, gli shipper) di una possibile storia d’amore tra Nathan Never e Legs, ma il tutto è rimasto molto nella stratosfera, e Legs risulta più essere un’icona gay, anche se non ufficialmente riconosciuta come tale.

I nemici di Legs sono organizzati essenzialmente in due sette segrete, Il club del peccato e Le Dame nere, che esasperano il maschilismo e il femminismo, con toni vagamente sadomaso ma sempre nei canoni di un fumetto che deve essere letto con tranquillità e senza strali dei genitori da parte degli adolescenti.

Le avventure di Legs, reperibili a prezzi anche abbastanza ragionevoli a mercatini e fiere, hanno avuto diversi speciali fuori serie, oltre ai 119 numeri ufficiali, tra cui spicca la miniserie, ambientata in un universo parallelo, Legs e le paladine, omaggio a Sailormoon e ai manga di fanciulle combattenti, curiosa e specchio di un’epoca di fan che mettevano sugli scaffali della loro libreria manga e fumetti italiani.

Malgrado tutta una serie di elementi di indubbio interesse, Legs Weaver non è riuscita ad andare oltre i dieci anni di vita, e a niente servì un nuovo rilancio della serie, dopo una guerra devastante, dove la protagonista, lontana dall’amata May e dalla sua vita, svolgeva l’attività di agente in una cittadina isolata. Legs è tornata come personaggio comprimario in Nathan Never, per poi diventare coprotagonista di un nuovo spin off, Universo Alfa, con storie parallele alla serie ufficiale, dove la sua vita ha nuovi sviluppi, come il trovare una compagna ufficiale, Janet, simile a Lara Croft mentre May ricordava la Sheila di Occhi di gatto.

Legs non ha dato vita, per ora, a un vasto movimento di altre eroine (anche se in casa Bonelli si registrano la criminologa Julia, per ora più fortunata, e le due creature di Luca Enoch Gea e Lilith), ma resta comunque un esperimento interessante, eroina con problemi umani e poteri non sovrasensoriali, autoironica e moderna, pronta a vivere mille storie non solo come un bel pezzo di carne ma come una donna con cervello e cuore, sempre eternamente giovane come le supereroine americane e spesso guerriera come le warrior girls nipponiche, in attesa di nuove protagoniste magari più durature come tempo.

Icona gay, femminista, omaggio all’immaginario fantastico al femminile, creatura di un universo fantascientifico made in Italy con una sua dignità narrativa: Legs Weaver merita una lettura e rilettura, in attesa di sviluppi delle sue avventure ancora ben lontane dall’essere finite.

Elena Romanello