SAILOR MOON

Dopo una lunga assenza, per scelta peraltro dell’autrice Naoko Takeuchi, alla quale non piacevano le censure subite dalla sua creatura fuori dal Giappone, torna finalmente sui nostri schermi Sailormoon, sul canale satellitare “Hiro”. Un’occasione per scoprire un anime alla base di fenomeni di casa nostra spacciati erroneamente, e nemmeno tanto in buona fede, come novità, come Witch e Winx, o per riscoprire uno dei più grandi successi degli anni Novanta, alla base della passione per manga, anime e cultura otaku di tanti appassionati di oggi.
Sailormoon, arrivato in Italia nell’ormai lontano 1995, unisce due generi fino ad allora distinti all’interno di manga e anime: gli shojo manga incentrati sulle majokko, le ragazze con poteri magici, e le storie di ragazzi guerrieri, modello I cavalieri dello zodiaco. Un insieme a cui occorre aggiungere anche richiami alle fiabe classiche della tradizione occidentale e orientale, ai miti e alle leggende tra Oriente e Occidente, oltre che una spruzzata di commedia e non pochi richiami al tema, presente e amato in diversi shojo manga, dell’omosessualità e del travestitismo.
Certo, a prima vista le avventure delle guerriere Sailor, ragazze come le altre, tra scuola, pasticci, primi amori e faccende domestiche, possono sembrare ripetitive, lo schema dei singoli episodi è abbastanza scontato, ma nella trama convergono tanti elementi interessanti, sostenuti da un disegno che, sia nel manga che nell’anime, è accattivante, idealizzante ma non troppo, leggermente sexy senza essere fastidioso, tra occhioni, capelli al vento, scettri magici e combattimenti.
Sono cinque le stagioni televisive su cui si articola la saga delle guerriere Sailor, più tre film, mentre il manga è un tutt’uno con alcune storie speciali fuori serie. Inoltre, in Giappone sono stati prodotti musical e serie dal vivo, con risultati curiosi anche se non sempre all’altezza delle versioni animate e su carte, almeno per il gusto nostro.
Nella prima stagione Usagi-Bunny, ragazzina pasticciona, scopre di essere la reincarnazione della principessa della luna Serenity, e aiutata dai due gatti parlanti Luna e Artemis, dal suo amore ritrovato Endymion, reincarnatosi in Mamoru-Marzio e delle sue compagne Ami Sailor Mercury, Rei-Rea Sailor Mars, Makoto-Morea Sailor Jupiter e Minako-Marta Sailor Venus, dovrà affrontare l’affascinante regina Berillia, i suoi affascinanti e conturbanti generali e la terribile Metallia, tra fiaba e modernità.
La seconda stagione, dopo un’amnesia momentanea e la lotta contro due alieni giunti sulla Terra (parte creata apposta per l’anime), vedrà invece le guerriere Sailor alle prese con la Famiglia della Luna Nera, giunta dal futuro, insieme a Chibiusa, figlia futura di Usagi e Mamoru. Alle guerriere Sailor si aggiunge Sailor Pluto, affascinante guardiana del tempo, che rimane poi sullo sfondo rispetto alle altre.
Nella terza stagione ci saranno ulteriori sviluppi: i nemici sono alieni che hanno sottomesso la volontà del professor Tomoe, nella cui figlia malaticcia Hotaru-Ottavia si nascondono le entità di Sailor Saturn, guerriera della distruzione, e della Despota 9, temibile nemica. Alle guerriere Sailor si uniscono Chibiusa e soprattutto Haruka-Heles, Sailor Uranus, e Michiru-Milena, Sailor Neptune, coppia gay per dichiarazione della stessa autrice.
La quarta stagione, per molti la più debole, è incentrata sulla piccola Chibiusa, chiamata dal principe Pegasus, mentre la minaccia di un circo popolato da creature demoniache si avvicina alla città e al mondo.
La quinta stagione vede la battaglia finale contro Galaxia, ex guerriera Sailor ora al servizio del male, e introduce tre altri personaggi molto amati dai fan, le Sailor Starlights, guerriere che si trasformano in tre affascinanti ragazzi nella vita di tutti i giorni.
I tre film sono episodi a sé stanti, svincolati dalle stagioni: il primo è incentrato su un alieno di nome Fiore, amico nemico di Mamoru al quale è legato da un rapporto possessivo; il secondo riprende la storia fuori serie del manga sulla Principessa Kaguya ed è una fiaba tra La regina delle nevi e le storie dei gatti magici; mentre il terzo, rievoca antiche fiabe mitteleuropee, a cominciare da Il pifferaio di Hamelin.
Sailormoon è arrivato nel nostro Paese in un momento importante per manga e anime: c’erano sempre le solite accuse di violenza e dozzinalità (famosa quella della psicologa Vera Slepoj di sconvolgere l’orientamento sessuale dei ragazzi), ma c’era anche tutta una generazione di appassionati ormai grandi, che frequentavano le fiere del fumetto sparse per l’Italia, dove i gadget sulle guerriere erano molto presenti. Ragazzi che spesso creavano fanzine, che si affacciavano al neonato mondo di Internet con siti in argomento, che partecipavano alle prime gare cosplay, dove infatti le guerriere Sailor erano i personaggi più presenti. Ragazzi che vedevano crescere nelle fumetterie e nelle edicole le traduzioni dei manga, tra cui comparve anche quella di Sailormoon, sia pure in una veste meno per collezionisti e più per giovanissimi.

Per molti, la saga delle guerriere Sailor, tra combattimenti mistici, commedia, romanticismo e fiaba, è stato il primo approccio al mondo otaku. Per cui è senz’altro interessante rivivere le emozioni di una saga magica e buffa, struggente e innovativa, antica e moderna.

28/02/2010, Elena Romanello