FRANCESCA FAIELLA

In occasione dell’imminente uscita nelle sale cinematografiche di “Bloodline” di Edo Tagliavini – recentemente presentato come evento speciale al “Ravenna Nightmare Film Fest” e vincitore di ben 4 premi al “Tenebria Film Festival” come Miglior film, Migliore attrice protagonista (Francesca Faiella), Migliore attore non protagonista (Francesco Malcom) e Migliore colonna sonora (Pazi Mine e Claudio Simonetti) – abbiamo l’onore e il piacere di intervistare per La Zona Morta proprio la protagonista della pellicola, Francesca Faiella (foto di Emilio Lari). Sentiamo cos’ha da raccontarci.

COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È FRANCESCA FAIELLA?

Mmm… mi pare di conoscerla…

VUOI PARLARCI DELLE TUE ATTIVITÀ PRECEDENTI E DI COME SEI ARRIVATA A INTERPRETARE IL RUOLO PRINCIPALE FEMMINILE DI “BLOODLINE”?

Dopo il diploma alla scuola d’arte drammatica Paolo Grassi di Milano (fondata nel dopo guerra da Giorgio Strehler e Paolo Grassi) ho completato i miei studi in architettura. Poi tanto teatro (anche come regista) e finalmente il cinema. Prima corti, poi lunghi e magari un giorno … Ben-hur…

VUOI PARLARCI DELLA TUA ESPERIENZA CON TAGLIAVINI E DEL TUO APPROCCIO CON L´HORROR?

Con Edo ho girato il corto “No smoking company” che ha vinto il premio Globo d’oro nel 2007 e la nostra collaborazione è proseguita con “Gas Station-El coyote/ Identità” un accoppiata di cortometraggi veramente particolari che raccontano una storia con differenti linguaggi cinematografici,  ”Bloodline” è il primo lungometraggio che giriamo insieme, spero il primo di una lunga serie e soprattutto è il nostro primo film horror!

COME SI CREA UN PERSONAGGIO QUANDO SI INTERPRETA UN FILM E COME CI SI CALA NELLA PARTE?

In questo caso una circostanza particolare mi ha aiutato molto a calarmi nella parte dal punto di vista emotivo: giusto prima di iniziare il film di Edo ho interpretato una cardio-chirurga in un film drammatico per la televisione francese ( ”Un couer qui bat” di Christophe Barraud che uscirà su France 2 in gennaio 2011), dove ho avuto, per prepararmi al ruolo, l’occasione di assistere in ospedale a una vera e propria operazione a cuore aperto di un ragazzo di 15 anni… A distanza di una settimana ho cominciato a girare il film BLOODLINE dove a Sandra (il mio personaggio), viene ammazzata la sorella gemella da un noto serial killer chiamato “il chirurgo” che uccide le sue vittime espiantandone poi proprio il cuore.

QUAL È STATA LA PARTE PIÙ DIFFICILE NELL´INTERPRETATE IL TUO RUOLO?

Le scene di morte sono veramente feroci nel film e nonostante avessi chiaro che erano solo degli splendidi e realisticissimi effetti speciali di Sergio Stivaletti ne ho provato comunque una nitida paura. Mi sono trovata a dover fracassare con disperazione crani umani finti e devo dirti che compiere quelle azioni estreme mi ha colpito molto sia emotivamente che psicologicamente.  A volte poi è stato addirittura divertente … eheh!

CHE TIPO DI RAPPORTO HAI CON IL GENERE FANTASTICO E CHE SIGNIFICATO HA PER TE QUESTA TEMATICA?

Ricordo le prime esperienze, al liceo, con una amica cara che mi portava a scuola ogni settimana il best seller horror da lei scoperto in biblioteca che io leggevo immancabilmente la sera a letto per poi morire di paura al primo cigolio e girare la copertina verso il suolo per riuscire a prendere sonno come se il libro fosse infestato. E’ da tempo che studio e analizzo il periodo storico in cui il genere gotico ha avuto forse la sua più ampia utilizzazione sia nelle arti visive che plastiche, sia in letteratura che nel teatro: il perverso secolo diciannovesimo.

VENIAMO A DOMANDE PIÙ GENERALI. QUALI SONO I TUOI SCRITTORI PREFERITI?

Gurp… troppi!

E PER QUANTO RIGUARDA I FILM, CHE CI DICI?

Rimanendo nel genere: “NOSFERATU” di Murnau e di Herzog, “CARRIE, LO SGUARDO DI SATANA” di Brian de Palma, “I DIAVOLI” e “STATI DI ALLUCINAZIONE” di Ken Russel, “THE KINGDOME” di Lars Von Trier,  “LA BELLA E LA BESTIA” di Cocteau, “M IL MOSTRO DI DUSSELDORF” di Fritz Lang, “UN CHIEN ANDALOU” di Dalì e Bunuel, “LA PICCOLA BOTTEGA DEGLI ORRORI” di Frank Oz, “UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA” di John Landis,  “VELLUTO BLU” di David Lynch, “GLI UCCELLI” di Alfred Hitchcoch, “APRI GLI OCCHI” di Amenabar,  ”ROSEMARY’S BABY” di Polansky,  “IL RITORNO DI CAGLIOSTRO” di Ciprì e Maresco e “ALMOST BLUE” del mio amico Alex Infascelli.

ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?

Sono ora sul set del nuovo film di Eugenio Cappuccio “Se sei così, ti dico di sì” dove interprete Terry, un austera e androgina assistente di Belen Rodriguez. Mi aspetta poi un personaggio borderline in uno spettacolo teatrale di Patrick Shanley “DANNY E IL PROFONDO MARE BLU” . Con la possibilità di rinascere vorrei fare l’astronauta, la cantante lirica, la psichiatra, un architetto urbanista folle, una rockstar, un’anarchica individualista, una promulgatrice di idee pacifiste e riformiste, una spia di complotti internazionali…

BEH, NON CI RESTA CHE AUGURARTI IN BOCCA AL LUPO ALLORA E GRAZIE DI TUTTO!

Davide Longoni