ELENA ROMANELLO E… BUFFY E ANGEL: IL SENSO DELLA VITA SECONDO CACCIATRICI E VAMPIRI

L’ultima fatica libresca di Elena Romanello, collaboratrice del nostro sito madre e de La Zona Morta Magazine, è il saggio Buffy e Angel: il senso della vita per cacciatrici e vampiri, uscito per Seneca Edizioni di Torino, presso cui l’autrice aveva già pubblicato Il mito di Lady Oscar.

COME MAI HAI SCELTO DI OCCUPARTI DI BUFFY E ANGEL?

In verità, avrei voluto scrivere un saggio su The X-Files, ma poi ho deciso di soprassedere un attimo in attesa che si chiarisse la questione terzo film. Ho deciso pertanto di occuparmi di Buffy e Angel perché sono le altre due serie di genere fantastico emblematiche tra anni Novanta e Duemila, perché sono stata tanti anni fa la prima webmaster italiana a creare un sito in tema (ora chiuso) e perché francamente sono stufa di una cosa.

DI COSA?

Di questo dire che le storie dei vampiri le ha reinventate Stephenie Meyer con la serie di Twilight: i vampiri popolano l’immaginario da decenni per non dire da secoli, tra letteratura, cinema, fumetti e telefilm, basti pensare in tempi ancora abbastanza recenti all’ottimo Dracula di Coppola e alla saga di Anne Rice. Se c’è qualcuno che ha reinventato il genere questo è Joss Whedon, con la sua mitologia di ragazze guerriere e vampiri in cerca di redenzione. Il resto è venuto dopo, sull’onda, e su Stephenie Meyer preferisco tacere.

COSA TI È PIACIUTO IN BUFFY E ANGEL?

Mi piace il loro parlare della vita e delle gioie e dolori della medesima usando il filtro del genere fantastico, come fa del resto tutto il grande immaginario del genere. Non sono mai stata d’accordo con chi pensa e dice che fantasy, fantascienza e simili sono modi per evadere da una realtà che non piace; sono un modo per capire e interpretare la realtà, qui vissuta in maniera metaforica. Entrambe le serie parlano di temi universali e sempre attuali, come la ricerca di se stessi, le relazioni tra gli altri, il cadere e sapersi rialzare, l’amicizia e l’amore intesi in senso universale. Poi le storie raccontate sono avvincenti e interessanti.

QUALI SONO I TUOI PERSONAGGI PREFERITI NELLE DUE SERIE?

Mi piace molto Willow, la nerd che diventa strega, gay e la grande cattiva del finale della sesta stagione e poi cambia diventando uno degli eroi, perché ha qualcosa di me quando ero più giovane. Mi piace Giles, che fa il mio stesso mestiere, il bibliotecario, e mette insieme lato oscuro e eroismo, mi piace molto anche Spike, vampiro che decide di cambiare, e trovo interessante anche il percorso e il personaggio di Faith. Ma quello che mi piace delle due serie è il tema che tutti possiamo cambiare e migliorare, che in un mondo in cui ti dicono che ti devi accontentare è semplicemente rivoluzionario.

TROVI CHE OGGI IL PANORAMA VAMPIRICO SIA TUTTO SCONSOLANTE?

Per fortuna no, trovo per esempio molto valide le due serie True Blood e The vampire diaries, entrambe molto più interessanti dei romanzi che le hanno ispirate, e attendo con impazienza Byzanthium di Neil Jordan.

TI PIACEREBBE CHE BUFFY E ANGEL TORNASSERO IN TV?

Come appassionata di fumetti apprezzo che continuino con questo mezzo e ho tirato un sospiro di sollievo quando non se ne è fatto niente di un remake senza Sarah Michelle Gellar e gli altri. Sarebbe carino che David Boreanaz riuscisse a realizzare i due film finali su Angel che vuole fare, ma ho paura che resterà un sogno, anche se non si può mai dire.

LA FOTO DI COPERTINA DEL LIBRO?

Dato che l’Editore Seneca non poteva sostenere i diritti per un’immagine originale, anche perché la Fox non risponde e poi però ti fa causa se osi pubblicare qualcosa, ho optato per una foto che ho scattato io al Cimitero Monumentale di Torino, che ha angoli che farebbero un’ottima figura nel Buffyverse.

PROSSIMI PROGETTI?

Sto lavorando al saggio su The X-Files, visto che ormai è purtroppo ufficiale che non si farà il terzo film e sto scrivendo una storia sul fantasy come genere letterario, cinematografico, fumettistico e di telefilm.

A cura della redazione