GIOVANNI BUZI

E’ sicuramente uno degli scrittori horror italiani più interessanti e più acclamati, ma non si è occupato solo di questo genere ed è anche pittore e insegnante: un personaggio insomma dalle molteplici sfaccettature. Stiamo parlando di Giovanni Buzi, che abbiamo avuto il privilegio di intervistare: sentiamo subito cosa ci ha raccontato.
COMINCIAMO CON UNA DOMANDA DI RITO. CHI È GIOVANNI BUZI?
Una persona che cerca di districarsi in questo mondo di rose e di spine.
VUOI PARLARCI DELLE TUE PRODUZIONI LETTERARIE PRECEDENTI, DAI RACCONTI AI ROMANZI?
La mia prima pubblicazione risale al 1993, si tratta di un manuale di storia dell’arte per i licei (Multimedia). Per quanto riguarda la storia dell’arte, nel 2004 segue Il saggio W. Turner in Etruria (Massari), un libro di cui sono molto fiero perché, grazie all’editore Roberto Massari, ho avuto la possibilità di commentare una serie di disegni inediti del grande pittore inglese elaborati nella mia regione di nascita, l’alto Lazio, la cosiddetta Tuscia, o Etruria meridionale. Sono stato felicissmo d’apprendere che il libro è stato acquistato dal Metropolitan Museum of Art di New York ed è consultabile nella loro biblioteca. Per passare alla letteratura vera e propria, si deve attendere il 1999 con la pubblicazione del romanzo Faemines (Libreria Croce),  che tratta di un gruppo di amici nelle giornate e, soprattutto, nelle vellutate notti estive della Roma dei primi anni ’80. Segue nel 2000 il romanzo Il Giardino dei Principi (Massari), che con Agnese (Tabula Fati, 2005), e Agnese, ancora (Edizioni Akkuaria, 2008) rappresenta un trittico dedicato al mio paese di nascita Vignanello in provincia di Viterbo, fra i cui personaggi si stacca la figura di mia madre, Agnese. Il romanzo Uragano (Delos Books, 2008) è stato molto ben accolto dal pubblico e distribuito in tutta Italia, comprese le Feltrinelli. A proposito di tale non facile romanzo, che tratta di un’esperienza sado-maso gay esistenziale, come è stato definito dalla critica, devo ringraziare Franco Forte (foto a destra) per averlo voluto pubblicare. Pur essendo lui del tutto estraneo a quel mondo, ne ha apprezzato la forza e l’intensità di quella vicenda umana. Nel frattempo, ho pubblicato tre raccolte di novelle: Fluorescenze (Il Filo, 2004), Sesso, orrore e Fantasia (Massari, 2005) e Alchimie d’amore e di morte (Tabula Fati, 2007), incentrate sul fantastico, a volte tangenti all’horror, qua e là “sporcato” da una sessualità viscerale. Nel 2005 c’è una mia prima incursione nel giallo, con la pubblicazione nel numero 2896 del Giallo Mondadori del racconto La collana di perle celesti.
RECENTEMENTE HAI PUBBLICATO IL LIBRO “LA SIGNORA DALLA MASCHERA D’ORO”. CE NE VUOI PARLARE?
Molto volentieri, perché questo romanzo, definito un sexy horror thriller, credo rappresenti la strada delle mie future pubblicazioni. Il primo a credere a questo romanzo è stato il vulcanico scrittore ed editore Gordiano Lupi che lo ha passato a Vincenzo Spasaro (foto a sinistra), il direttore della collana “Fantastico e altri orrori” della casa editrice Il Foglio. Vincenzo è un editor esigente e puntale; i suoi consigli mi sono stati preziosi. La vicenda del romanzo è ambientata fra Viterbo, i Monti Cimini e il lago di Vico, i luoghi della mia infanzia. Oltre a essere un giallo classico, ho voluto arricchirlo d’elementi horror-fantastici e disseminare un’atmosfera di sensualità arcana, la cui incarnazione è la misteriosa Signora dalla maschera d’oro. È la prima volta che compare l’ispettrice Simonetti, una “zitellona” sul brutto spinto, amante degli uomini e d’affetto che ricomparirà in altri miei romanzi.
IN QUESTI ANNI DI ATTIVITÀ HAI SEMPRE AVUTO UNA PREDILEZIONE PER IL GENERE HORROR E PER IL MISTERO IN GENERALE. CHE SIGNIFICATO HANNO PER TE QUESTE TEMATICHE?
Le tematiche horror-fantastico le ho abbordate con le novelle. Ho scoperto che questo genere poteva essere, per me, catartico e fortemente evocativo. Col fantastico, horror o meno, si può spaziare e rompere le catene del reale che ci sta sotto agli occhi. Che ci sia, sempre intorno a noi, un’altra realtà, sfuggente ma presente?
DA QUELLO CHE SI EVINCE DAI TUOI SCRITTI, AMI SPESSO AFFRONTARE ANCHE ALTRE DUE TEMATICHE: L’EROTISMO E L’HUMOUR. COME SI CONCILIANO QUESTI DUE TEMI FRA LORO E CON L’HORROR?
Ho iniziato con l’umorismo e la sessualità in “Faemines”, poi nel trittico di Agnese ho toccato il nostalgico e il, credo, poetico. Poi, come dicevo ho scoperto il fantastico horror. Quindi tutte queste tematiche fanno parte del mio essere e io non amo forzature, quando scrivo mi lascio andare all’istinto. Un istinto che tento di imbrigliare e condurre come un cavallo selvatico.
SE NON VADO ERRATO, OLTRE CHE SCRITTORE, SEI ANCHE INSEGNANTE E PITTORE. COME SONO NATE QUESTE ALTRE DUE TUE PASSIONI E COME RIESCI A FAR COINCIDERE IL TUTTO?
Io nasco come pittore. La mia prima esposizione personale, in una chiesa sconsacrata di Viterbo, risale a quando avevo 17 anni… Poi mi sono diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma e non ho smesso di dipingere ed esporre, in Italia e all’estero, fino a qualche anno fa. Adesso dipingo per me. Per il momento, non voglio esporre né vendere. Insegnante, più che una passione è una necessità: si deve pur mangiare. Però dài, mi piace anche, non l’avrei fatto per 20 anni e non continuerei ancora.
VENIAMO A UNA DOMANDA PIÙ GENERALE. DOVE TRAI ISPIRAZIONE PER TUTTE LE TUE STORIE?
Nella vita di tutti i giorni, nei ricordi, nelle mie fantasticherie e negli stimoli degli scrittori che mi piacciono.
QUALI SONO STATI GLI SCRITTORI CHE PIÙ TI HANNO INFLUENZATO?
E. A. Poe, Lovecraft e devo riconoscere che ho un debole per il grande belga Jean Ray. Ma mi piacciono molto anche Elsa Morante, Buzzati e l’inglese Christopher Isherwood. Fra gli italiani attuali preferisco Nerozzi, la vera regina del noir Alda Teodorani (foto a destra) e ho molto apprezzato recentemente “Dark circus” di Stefano Fantelli.
E QUALI I FILM?
Adoro i film d’atmosfera. Le luci soffuse, le ombre, i movimenti lenti, le nebbie, la musica evocativa… Ho un vero e proprio culto per certi film di Visconti come “Senso”, “Morte a Venezia”, ma mi piacciono molto anche alcuni Fellini: “La dolce vita”, “Roma”, “Satiricon”. Che geni! Quando penso alle loro opere, mi sento piccolo piccolo. Mi piacciono anche alcuni film di Dario Argento, come il mitico “Profondo Rosso” e, sempre, porto nel cuore e nella mente alcuni sceneggiati televisivi come “Belfagor” e “Il segno del comando”.
ULTIMA DOMANDA, POI TI LASCIAMO AL TUO LAVORO. QUALI PROGETTI HAI PER IL FUTURO E QUAL È IL TUO SOGNO (O I SOGNI) CHE HAI LASCIATO NEL CASSETTO?
Beh, ho tre romanzi già finiti da piazzare. Un thriller “sporcato” di fantastico, sempre ambientato fra i Monti Cimini, con in più Roma, un giallo più classico, entrambi con la mia cara “zitellona” ispettrice Lucilla Simonetti e la sua amata gatta Cleopatra, e un romanzo fantastico-horror ambientato a Roma negli anni ’80. In via di pubblicazione è una mia raccolta di novelle sexy-horror “Sex tremens” e, naturalmente, sto scrivendo altre cose. Se mi permetti, un’ultima domanda la vorrei fare io a te. Hai letto “La signora dalla maschera d’oro? Se sì, che ne pensi? Grazie per l’intervista e complimenti per il tuo bel sito.
CHE DIRE? DA INTERVISTATORE A INTERVISTATO… ANCHE QUESTO PUO’ SUCCEDERE CON GIOVANNI BUZI! COMUNQUE IL LIBRO L’HO LETTO E MI E’ PIACIUTO MOLTO ED E’ PER QUESTO CHE VE LO CONSIGLIO CALDAMENTE, SOPRATTUTTO SE VOLETE LEGGERE UN HORROR COME NON SE NE SCRIVONO DA TEMPO. NE “LA SIGNORA DALLA MASCHERA D’ORO” SI RESPIRANO CONTEMPORANEAMENTE LE ATMOSFERE DEI GIALLI ANNI ’70 E QUELLE PIU’ ORRORIFICHE DEI GIORNI NOSTRI… INSOMMA, NON LASCIATEVELO SFUGGIRE! IN BOCCA AL LUPO A GIOVANNI E, NATURALMENTE, GRAZIE DI TUTTO!
29/03/2009, Davide Longoni