STAR TREK – VOYAGER

CAST

Kate Mulgrew

Robert Beltran

Tim Russ

Roxann Dawson

Robert Duncan McNeill

Garrett Wang

Robert Picardo

Ethan Phillips

Jennifer Lien

Jeri Ryan

Origine: Usa, UPN – CBS

Ideazione: Rick Berman, Michael Piller e Jeri Taylor

Durata: 7 stagioni per un totale di 172 episodi di 45 minuti

TRAMA

L’astronave della Federazione USS Voyager, comandata dal capitano Kathryn Janeway, viene inviata in missione alla cattura di un gruppo di Maquis, ribelli di confine che lottano contro i Cardassiani e non riconoscono i trattati di pace stipulati tra questi e la Federazione. Durante la missione, la Voyager viene trasportata nel quadrante Delta della Galassia, che si trova a più di 70.000 anni luce dalla Terra, per opera del Custode, un’entità aliena che muore però prima di poter rimandare la nave indietro; per sopravvivere, i due equipaggi, dei Maquis e della Flotta, che hanno subito gravi perdite, devono unirsi per affrontare il viaggio che si stima possa durare anche più di 70 anni. Durante il viaggio di ritorno la Voyager viene attaccata da un gran numero di specie ostili (tra cui i Kazon, i Borg e la Specie 8472), ma riesce a trovare anche degli alleati.

NOTE

Star Trek: Voyager” è la quarta serie televisiva live action (la quinta, contando anche la serie animata) ambientata nell’universo fantascientifico di “Star Trek”. Narra le avventure dell’equipaggio dell’astronave della Federazione USS Voyager, perduta nel quarto e più remoto quadrante della galassia: il quadrante Delta.

Nel 1994 le avventure della serie “Star Trek: The Next Generation” sarebbero finite (dopo sette stagioni) e quindi “Star Trek: Deep Space Nine” era destinata a restare l’unica serie di “Star Trek” in televisione. Fu allora che la Paramount si domandò se sarebbe stato possibile replicare il successo di “The Next Generation” con una nuova serie ambientata su una nave stellare. Anziché navigare nello spazio federale, ormai fin troppo noto, questa nuova nave avrebbe esplorato uno spazio quasi del tutto sconosciuto, il Quadrante Delta. Fu così che nacque la USS Voyager (ovvero “viaggiatrice”, riprendendo anche il nome delle celebri sonde spaziali del programma Voyager, già citate fin dal primo film della saga cinematografica). Si poté così tornare a raccontare avventure di un’astronave in missione nello spazio profondo, riprendendo lo spirito pionieristico della “Serie Classica”.

Kathryn Janeway (interpretata da Kate Mulgrew) è il capitano della nave, una donna dal carattere forte e autoritario, ma al contempo sensibile e protettiva (a volte addirittura “materna”) nei riguardi dei suoi sottoposti. Sebbene si fossero già visti dei capitani donna in “Star Trek”, è la prima volta che questo accade nella nave protagonista della serie. Inizialmente il ruolo di Janeway era stato affidato all’attrice canadese Geneviève Bujold (nota per “Coma profondo”) che rinunciò però quasi subito perché il progetto le sembrò troppo impegnativo.

Fra gli altri personaggi della serie ci sono: il primo ufficiale Chakotay (Robert Beltran), un nativo americano, ex ufficiale della Flotta Stellare successivamente divenuto un capitano Maquis, comandante della nave seguendo la quale la Voyager si trova perduta nel quadrante Delta. Chakotay difende tra i suoi Maquis la decisione di unire i due equipaggi, spingendo gli ex ribelli a integrarsi.

A capo della sicurezza troviamo Tuvok (Tim Russ), un Vulcaniano precedentemente infiltrato nella nave di Chakotay. Non rappresenta il punto di vista alieno di questa serie, dato che ormai i Vulcaniani sono diventati un popolo conosciuto e completamente integrato nella Federazione. Restano comunque molte delle idiosincrasie che i Vulcaniani nutrono nei riguardi delle altre razze.

Il timoniere è Tom Paris (Robert Duncan McNeill), giovane e impulsivo; espulso dalla Flotta in seguito a un incidente, si era unito ai Maquis di Chakotay ed era stato arrestato, finendo in carcere. Il capitano Janeway promette a Paris la libertà in cambio della sua guida nelle Badlands, dove era scomparsa la nave di Chakotay. È uno dei più abili programmatori del ponte ologrammi: molte sue creazioni vengono viste nel corso della serie, tra cui il bar di Sandrine, le avventure di Capitan Proton e il villaggio irlandese di Fair Heaven.

Un altro giovane componente dell’equipaggio è Harry Kim (Garrett Wang), ufficiale scientifico e addetto alle comunicazioni, alla sua prima missione (si è appena diplomato all’Accademia). È amico di Tom Paris, che ha conosciuto poco prima della partenza dalla stazione “Deep Space Nine”.

Il capo ingegnere è B’Elanna Torres (Roxann Dawson), una donna con padre umano e madre Klingon; ex ribelle ai comandi di Chakotay, ha completato solo un anno di Accademia; nonostante questo, dimostra la sua abilità al capitano Janeway nell’episodio immediatamente successiva al pilot, intitolato “Riflessi nel ghiaccio”, nel quale viene promossa. Non accetta completamente il proprio retaggio Klingon a causa di alcune esperienze avute nell’infanzia; nelle ultime stagioni sviluppa una relazione con Tom Paris, che conduce al loro matrimonio.

Stavolta “il punto di vista alieno” della situazione è dato non da un extraterrestre ma da una intelligenza artificiale che si manifesta in forma di ologramma: si tratta del Dottore (Robert Picardo), un medico olografico d’emergenza (una dotazione standard della Federazione) che viene attivato a seguito della morte del vero medico di bordo. Programmato per un funzionamento limitato, a seguito della sua lunga attivazione, sviluppa nel corso della serie una vera e propria personalità autonoma, arrivando a dedicarsi all’opera lirica e alla scrittura di romanzi olografici, pur senza mai decidere di scegliersi un nome.

Originari del quadrante Delta sono Neelix (Ethan Phillips), un Talassiano (la nota comica della serie, precedentemente mercante), che si offrirà come guida e come cuoco della Voyager. Insieme a lui sale a bordo Kes (Jennifer Lien), una bella aliena Ocampa sensibile e intelligente che, nonostante la giovane età (la sua specie vive meno di nove anni), incoraggia il Dottore a sviluppare una propria personalità mentre esegue i suoi compiti da infermiera. Kes lascia però la serie all’inizio della quarta stagione, sostituita da uno dei personaggi di maggiore successo di “Star Trek”, il cyborg Sette di Nove (Jeri Ryan), un’avvenente umana assimilata dai Borg nell’infanzia e il cui ritorno a una esistenza “normale” sarà molto lungo e travagliato. Il cambiamento di cast avvenne in seguito a un calo di ascolti della serie, riuscendo a risollevare le sorti del telefilm.

Nelle prime stagioni la Voyager viene spesso presentata come a corto di energia o di carburante, e alcune puntate ruotano attorno alla necessità di procurarsi le risorse indispensabili per la sopravvivenza, e alla conseguente necessità di limitare l’accesso dell’equipaggio a tecnologie come il replicatore o il ponte ologrammi. Questo tipo di episodi e il richiamo a questo tema calano però già dalla metà della terza stagione, mentre la ricerca di alleati per sopravvivere agli attacchi di specie ostili è una presenza più costante nella serie.

Nel corso delle prime stagioni sono anche frequenti gli episodi in cui la Voyager ha l’occasione di ritornare al quadrante Alfa, opportunità che viene regolarmente frustrata. Anche questa tematica – presente ad esempio negli episodi della prima serie “La cruna dell’ago” e “Fattori primari” – tende a scomparire nel corso della serie, sostituita dall’eventualità per l’equipaggio di accorciare il viaggio, senza tuttavia mai avere la concreta possibilità di tornare a casa.

Più di una decina di puntate coinvolgono il viaggio nel tempo, a partire dai primi due episodi della serie dopo il pilot (il già citato “Riflessi nel ghiaccio” e “Ancora una volta”), per finire con l’ultimo episodio, “Fine del gioco”. In particolare, i due episodi “Futuro anteriore” e “Relativity” presentano un’organizzazione del XXIX secolo, affine alla Flotta Stellare ma il cui compito è controllare eventuali modifiche della linea temporale.

Alcuni gruppi di episodi, all’interno della serie, sono poi legati strettamente l’uno all’altro, comprendendo anche la riproposizione di uno o più personaggi ricorrenti, tanto da potersi considerare dei veri e propri “cicli” all’interno del serial.

Nelle prime due stagioni ad esempio, un gruppo di episodi è incentrato sugli attacchi alla Voyager da parte della specie ostile dei Kazon: questi sono aiutati da Seska, una Cardassiana che, infiltratasi all’interno della nave di Chakotay, tradisce la nave federale quando comprende di non poter convincere Chakotay a prendere il comando con la forza. I Kazon saranno sconfitti alla fine in “Sopravvivenza”, il cliffhanger tra la seconda e la terza stagione.

I tre episodi “Diritto di morte”, “Questioni di Q-ore” e “Q2” (rispettivamente seconda, terza e settima stagione) sono invece incentrati sul personaggio di Q e sul Continuum Q.

A partire poi da “Il patto dello scorpione”, episodio in due parti fra la terza e la quarta stagione, vengono introdotti nella serie i Borg: nelle stagioni successive, i confronti tra loro e l’equipaggio continueranno anche nelle puntate doppie “Frontiera oscura”, “Unimatrice zero” e “Fine del gioco”, in cui compare pure la Regina Borg.

Nelle ultime due stagioni infine, un gruppo di tre episodi (per l’esattezza “Pathfinder”, “La linea della vita” e “L’inviato”) coinvolge un progetto di ricerca avviato dalla Flotta Stellare sulla Terra per tentare di comunicare con la Voyager. In tali episodi compare come protagonista Reginald Barclay (interpretato da Dwight Schultz), personaggio ricorrente già comparso in “The Next Generation”, così come Deanna Troi (Marina Sirtis), personaggio del cast fisso di “The Next Generation”, sebbene in un ruolo più defilato.

Nei suoi sette anni di durata, la serie ha vinto numerosi premi, fra cui molti Emmy, Saturn, ASCAP e ALMA, tutti riservati ai migliori serial TV.

Davide Longoni