ROBERT PICARDO, IL DOTTORE OLOGRAFICO DI “STAR TREK: VOYAGER”

Se ci parli di persona ti accorgi che ha la stessa compostezza negli atteggiamenti e nelle espressioni del Medico olografico di emergenza (Moe) interpretato in Star Trek: Voyager.

L’attore in questione è Robert Picardo, noto al pubblico e ai trekker soprattutto per l’interpretazione convincente, divertente e originale del dottore olografico appunto nella serie Star Trek: Voyager (composta da sette stagioni e andata in onda negli Stati Uniti fra il 1995 e il 2001), ma anche per i ruoli avuti in Stargate SG1 e Stargate Atlantis.

Evidenziamo che si tratta di un artista multiforme in quanto è sceneggiatore, regista, cantante e compositore ed è un grande appassionato di scienza,  fantascienza ed esplorazione dello spazio. Infatti, è componente della Planetary Society, associazione che promuove la ricerca della vita nell’universo.

Ci piace ricordare che Robert, pur essendo nato a Filadelfia in Pennsylvania, negli Stati Uniti, ha un forte legame con l’Italia in quanto qui sono nati i suoi genitori, per cui torna sempre volentieri nel Belpaese. L’occasione questa volta è stata la sua partecipazione a Cartoomics, la fiera del fumetto che si è tenuta dal 3 al 5 marzo scorso a Milano.  Dopo l’intervista all’attore Stephen Calcutt (già pubblicata da La Zona Morta) abbiamo avuto il piacere di conversare con Robert nell’area allestita dallo STIC/AL e da Ultimo Avamposto.

“Sono venuto in Italia una ventina di volte – ha esordito l’attore statunitense -.  Apprezzo molto e mi piace tutta la Penisola anche perché ci sono posti differenti. Mio padre giunse negli Stati Uniti da Salerno, la sua città, ed io l’anno scorso ci sono andato a trovare mio cugino Michele. Per quanto riguarda i parenti di mia madre vivono a Roma. Sono stato spesso da loro”.

OLTRE AD ESSERE UN ATTORE SEI ANCHE SCENEGGIATORE E CANTANTE. QUALE DI QUESTE ATTIVITÀ ARTISTICHE PREDILIGI?

Recitare è la mia passione più grande, nel cinema, nella televisione e nel teatro.

QUAL E’ LA PARTE CHE HAI INTERPRETATO NELLA QUALE TI SEI SENTITO MAGGIORMENTE REALIZZATO?

Quando aveva venti anni ho interpretato due ruoli molto importanti a Broadway e ne sono orgoglioso. Quanto al dottore olografico in Star Trek: Voyager è il mio ruolo iconico. Il pubblico guarda Star Trek di continuo, come uno show, ed è bello essere riconosciuti in una parte importante in un telefilm di questo tipo. (C’è anche da rilevare che Robert Picardo ha diretto due episodi di Star Trek: Voyager, ossia Un amore impossibile nella III stagione e Un piccolo passo nella VI stagione, ndr).

COM’ERA IL TUO RAPPORTO SUL SET CON GLI ALTRI ATTORI?

Era molto buono e io sono rimasto amico con diversi attori tra cui Kate Mulgrew (alias Kathryn Janeway, capitano della nave spaziale della federazione Uss Voyager, ndr) ed Ethan Phillips (interpretava il talassiano Neelix, ndr) e comunque andavo d’accordo con tutti. C’era una bella atmosfera e si lavorava bene.

SEI COMPONENTE DELLA PLANETY SOCIETY, ASSOCIAZIONE CHE HA LO SCOPO DI CERCARE ALTRE FORME DI VITA NELLO SPAZIO. QUALE IDEA TI SEI FATTO  SUL SISTEMA SOLARE TRAPPIST 1, SCOPERTO RECENTEMENTE, CON I SUOI SETTE PIANETI SIMILI ALLA TERRA?

Questo sistema solare è relativamente vicino alla Terra, 39 anni luce, ed è una stella nana rossa, più piccola rispetto al nostro Sole. Ha sette pianeti potenzialmente abitabili ed è possibile che abbiano l’acqua in superficie. La scoperta è importante ed eccitante.

COSA PENSI DELLA RICERCA NELLO SPAZIO?

A breve, nell’autunno del 2018, verrà lanciato un telescopio per ricerche nello spazio profondo che ci potrà dare ulteriori informazioni. Questo telescopio indagherà così profondamente nello spazio, arriverà sino a 13, 9 miliardi di anni luce di distanza, che potremo vedere le prime luci della creazione. Sarà uno strumento così sofisticato che ci permetterà di vedere su altri corpi celesti se c’è acqua, ossigeno, azoto, ossia tutto ciò che permette la vita batterica. Quindi scopriremo se c’è vita oppure no e in quale forma.

AMI DI PIU’ LA SCIENZA O LA FANTASCIENZA?

Sia l’una che l’altra, però la scienza sicuramente di più.

CON L’INTERPRETAZIONE DEL DOTTORE OLOGRAFICO DI STAR TREK: VOYAGER  HAI AVUTO MODO DI METTERE INSIEME DUE PASSIONI, QUELLA PER LA RECITAZIONE E QUELLA PER LA SCIENZA, VISTO CHE HAI UNA FORMAZIONE UNIVERSITARIA  SCIENTIFICA…

Anche se la scienza in Star Trek viene portata più in là di quella che è realmente in questo momento, ci si basa sulla scienza reale. Infatti Star Trek non viene creato da zero ossia da qualcosa che sia completamente di fantasia, tutto si basa sulla scienza effettiva.

A COSA HAI LAVORATO ULTIMAMENTE? QUANDO TI VEDREMO NUOVAMENTE SULLO SCHERMO?

Ho lavorato nella serie tv Genius con Geoffrey Rush che interpreta Albert Einstein, io invece ho il ruolo di un superiore di Einstein a Princeton. Ho anche partecipato a L’ultimo magnate, serie televisiva che racconta di un direttore di orchestra ebreo che dagli Stati Uniti torna in Austria durante il nazismo, quindi sa che non avrà vita facile. La sceneggiatura è basata su un libro di Scott Fitzgerald. La serie andrà in onda in autunno negli Stati Uniti.

SPERIAMO DI RIVEDERE QUANTO PRIMA IN UNA DELLE SUE NUOVE INTERPRETAZIONI IL NOSTRO (EX) DOTTORE OLOGRAFICO, RICONOSCENDOGLI UNA PROFESSIONALITA’ E UNA BRAVURA VERAMENTE DEGNE DI NOTA. COGLIAMO INOLTRE L’OCCASIONE DI RINGRAZIARE AURORA FUMAGALLI PER LA CORTESE DISPONIBILITA’ A TRADURRE LA CONVERSAZIONE.

Filippo Radogna