ANGELO GIUBILEO… E IL CODICE GIUBILEO

Per la collana “Asino Rosso-StreetLib eBook” della casa editrice Asino Rosso diretta da Roby Guerra, vi segnaliamo l’uscita dell’e-book IL CODICE GIUBILEO (disponibile in formato Kindle a 3,49 euro) di Angelo Giubileo.

Dai Pitagorici ai Transumanisti? Questa forse per il nuovo saggio del filosofo e giornalista (vicedirettore per il Sud di Pensa Libero, media online di Firenze) Angelo Giubileo è la “password compressa” come chiave di lettura per un lavoro postfilosofico complesso e affascinante. Certamente elitario, quasi di filosofia della scienza, come peraltro diversi libri precedenti (Armando Editore, Tiemme Digitali, ecc.), stavolta Giubileo compie un volo dai presocratici (in particolare Parmenide e Pitagora) fino alla scienza di punta contemporanea, dalla matematica, alle computer science, persino il Transumanesimo. Fin qua il tutto è quasi “comprensibile”, di particolare sincretismo invece sono le tante divagazioni, da Platone e il mito greco e romano all’etnoantropologia, fino ad arrivare a dilatazioni mondiali extraoccidentali, comprendendo il Sanscrito, la cultura cinese, cosiddetta euroasiatica. Molto spesso il Nostro si abbandona a evocazioni bibliografiche modernissime e in un certo senso l’1 classico parmenideo esita quasi letteralmente nello 0, 1… cibernetico! E certo il criptico, se si vuole, filo di Arianna intertestuale è un vero Metaverso letterario (concettuale) del nostro tempo destinato al futuro nel mondo delle idee, nel nostro tempo “decadente” come fin troppo noto, dove le Idee sembrano in via di estinzione.

“IL CODICE GIUBILEO” È UN NEO-E-BOOK LETTERALMENTE, QUELLO DI “MATRIX”, UN FLORILEGIO AL CUBO DEL TUO COSTANTE PERCORSO INTELLETTUALE, DAI PRESOCRATICI (E TRANS NEL SENSO DELL’ACCADEMIA DELLA CRUSCA E NON GENDERISTICO!), PARMENIDE  E PITAGORA ALL’ERA CIBERNETICA E PERSINO IL TRANSUMANESIMO INTERNAZIONALE… UN APPROFONDIMENTO?

Aristotele dice in un passo poco noto della Metafisica che gli uomini hanno dato per sempre all’<essere> il nome di <dio> (l’oscuro) e che <divine> sono tutte le cose, con ciò significando che tutti gli uomini sono destinati per sempre a portare in dote, in quanto uomini, l’incapacità o la capacità di “ne rien comprendre à notre sort”. Ed è questa la verità che, riguardo a ciò che definiamo <umano>, <è> per sempre. Diversamente da ciò che gli uomini dovrebbero intendere per <arte> o <tecnica>, che attiene invece alla conoscenza o meglio “scienza del sapere”, epi-stemica (che dice <riguardo a> ciò che <sta> o <è>), e che, come tutte le cose, è destinata continuamente a nascere e morire secondo la tipo-logica che gli umani definiscono <tempo>.

“IL CODICE GIUBILEO”, INFATTI, QUASI IN VERSIONE COMPRESSA E ANCHE SITUAZIONISTA RAZIONALE, È LA TUA VISIONE DEL DUEMILA E +, CON CITAZIONI POSTAFORISTICHE, DA SANTILLANA A HARARI ECC (E MOLTI ALTRI) , “GURU” ANCHE DEL LINGUAGGIO E CERTA LINGUISTICA MONDIALE, “GURU” DEL NOSTRO ARCHETIPICO GRECO ROMANO OCCIDENTALE, UN O ZOOM ORA ANCHE ULTERIORMENTE POTENZIANTE?

Ogni arte o tecnica attiene pertanto a un moto, sia circolare che lineare, piuttosto simile a quello di una zangola, macchina utilizzata in passato ad esempio per la produzione del burro. Rispetto al suddetto moto – che porta con sé il falso sapere che gli storici categorizzano come diversità di epoche (travisando la nozione di epoché, di cui tra i tanti dice in particolare Plutarco), antico e moderno, circolarità e linearità (o più notoriamente: progresso) – e quindi a tutte le cose in moto sovrintende la verità, è cioè “il sapere di non sapere”, noto ai più come motto socratico. Così che di <via> (che legge e interpreta il movimento) resta invece soltanto una parola – definitiva, eterna, metamatematica, sovrastrutturale ma contrariamente al significato di uso marxista) che: “è” (cfr. Parmenide).

ANGELO, LA DIVINITÀ NELL’UMANO?

La <divinità> dell’<umano> è rappresentazione dell’accettazione e condivisione del “grand don de ne rien comprendre à notre sort”. Ciò che ci sottrae al dominio di qualsivoglia arte o tecnica inerente alla struttura categoriale, lineare e circolare, del tempo.

Roberto Guerra