PIRATI DEI CARAIBI: OLTRE I CONFINI DEL MARE

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Pirates of the Caribbeans: On Stranger Tides

Anno: 2011

Regia: Rob Marshall

Soggetto: Ted Elliott, Terry Rossio, Stuart Beattie e Jay Wolpert

Sceneggiatura: Ted Elliott e Terry Rossio

Direttore della fotografia: Dariusz Wolski

Montaggio: David Brenner e Wyatt Smith

Musica: Hans Zimmer

Effetti speciali: Charles Gibson

 

Produzione: Jerry Bruckheimer

Origine: Stati Uniti

Durata: 2 h e 18′

CAST

Johnny Depp, Geoffrey Rush, Ian McShane, Penelope Cruz, Sam Clafin, Keith Richards, Àstrid Bergès-Frisbey, Richard Griffiths

TRAMA

Spagna e Regno Unito sono sulle tracce della Fonte della Giovinezza: Jack Sparrow si unisce alla spedizione capitanata da Barbossa, che gli ha portato via la sua nave, la Perla nera, attratto dalla possibilità di fare fortuna e magari di vendicarsi.

Sulla sua strada, impegnati nella ricerca di un qualcosa che fa gola a molti, troverà Angelica, donna pirata sua antica fiamma e non propriamente felice di rivederlo, e il terribile Barbanera. La ricerca della Fonte sarà ricca di insidie, anche ad opera delle sirene, che conquisteranno il cuore di uno dei membri della spedizione, il giovane Philip Swift. Il grosso pericolo sarà costituito dagli spagnoli, da sempre rivali degli inglesi, ma forse questa volta sia Barbossa che Jack riusciranno a riavere la loro nave e a poter avere un nuovo inizio per le loro vite, mentre la Fonte andrà persa per sempre, come tutte le leggende.

NOTE

I personaggi di William ed Elizabeth sono al momento accantonati, ma stranamente la storia funziona anche senza di loro, prendendo il via dalla rivalità storica e per secoli tra Spagna e Regno Unito, anche se ormai nel Settecento non si era più ai livelli del Cinquecento, con Filippo II ed Elisabetta I. Del resto i Caraibi furono divisi tra le due potenze marinare, con qualche intromissione anche della Francia, e oggi le lingue che si parlano in quella parte di mondo raccontano questa storia.

Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare vede al suo centro il rapporto tra rivalità e amicizia tra Jack e Barbossa, gioco di bravura e di divertimento tra i due interpreti, in un’avventura che si snoda per mare ma anche per terra, alla scoperta di terre leggendarie e alle prese con un archetipo come la Fonte dell’Eterna Giovinezza, presente già nelle cronache di viaggio medievale e ovviamente mai scoperta nella realtà, uno dei simboli di una ricerca di immortalità che non ha poi smesso di ispirare la finzione.

Compaiono per la prima volta alcune delle figure più emblematiche del folclore legato al mare, le sirene, qui viste nella loro luce sinistra e spaventosa, non come creature romantiche e infelici, bensì predatrici bellissime ma crudeli, con la coda di pesce come avevano dal Medio Evo in poi: non mancherà una nuova versione della storia della Sirenetta, con l’umano che alla fine raggiungerà la sua bella in fondo al mare, un lieto fine insolito e rispettoso di una diversità.

Ci sono, ancora più che negli altri capitoli, chiari riferimenti a Mari stregati di Tim Powers, che ha una storia molto simile, e infatti l’autore viene citato, in attesa di un adattamento ufficiale del suo interessante e avvincente romanzo, capace di coniugare per primo storie di pirati e fantastico.

Ottimi i due nuovi personaggi: la Angelica di Penelope Cruz, attrice abbastanza eclettica, è una donna pirata che riecheggia sia le figure storiche, come Mary Read e Anne Bonny, sia i personaggi della finzione, da Jolanda la figlia del Corsaro Nero a Esmeralda, ancora più combattiva di Elizabeth, a cui non mancava comunque intraprendenza. Ian McShane è Barbanera, una nuova figura nella carriera di un attore che ha partecipato a varie storie icona del fantastico, da Spazio: 1999 a Game of thrones, fino ad arrivare ad American Gods, mostrando a volte una certa sfortuna per i suoi personaggi che lo pone simile al suo collega Sean Bean. Da segnalare anche il cameo di Richard Griffiths, attore di teatro inglese famoso come lo zio di Harry Potter, nel ruolo del re Giorgio II.

Rispetto ai due film precedenti, questo si distingue per ritmo, mancanza di tempi morti, storia che avvince senza lungaggini, complice anche una minore durata che non pregiudica certo la presenza di contenuti interessanti e di una storia che unisce archetipi leggendari e letterari in un’avventura eterna in cui moltissimi appassionati si riconoscono. Jack Sparrow funziona meglio delle sue eventuali spalle, che comunque come capita qui sono molto interessanti per lo svolgimento della storia.

Elena Romanello