READY PLAYER ONE

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Ready Player One

Anno: 2018

Regia: Steven Spielberg

Soggetto: dal romanzo omonimo di Ernest Cline

Sceneggiatura: Zak Penn e Ernest Cline

Direttore della fotografia: Janusz Kaminski

Montaggio: Sarah Broshar e Michael Kahn

Musica: Alan Silvestri

Effetti speciali: Neil Corbould

Produzione: Donald De Line, Steven Spielberg, Kristie Macosko Krieger e Dan Farah

Origine: Stati Uniti

Durata: 2 h e 20′

CAST

Tye Sheridan, Olivia Cooke, Ben Mendelsohn, T. J. Miller, Simon Pegg, Mark Rylance, Lena Waithe, Philip Zao, Win Morisaki

TRAMA

La Terra del 2045 è stata rovinata da inquinamento e sovrappopolazione e l’unico modo per evadere, per persone di tutte le età, è entrare nel mondo virtuale di OASIS, dove puoi diventare chi vuoi. James Halliday, creatore di OASIS, è morto e ha ideato una caccia al tesoro attraverso tre indizi con prove da superare per trovare il nuovo proprietario di quel mondo, che potrà arricchirsi sia nella vita reale che in quella virtuale. Wade Watts, ragazzo di Columbus che vive su OASIS dove ha preso l’identità di Parsifal, decide di partecipare al gioco e aiutato da altri amici virtuali, come Art3mis e Aech riesce a distinguersi, portando su di sé l’attenzione pericolosa della multinazionale IOI e del suo capo Sorrento, che vogliono fare di OASIS un veicolo di pubblicità aggressiva. Wade affronterà tanti pericoli e avventure, tra citazioni della cultura geek e nerd degli ultimi decenni, scoprendo cose nuove su se stesso e gli altri, fino alla resa dei conti reale e virtuale.

NOTE

Steven Spielberg ha abituato da decenni il suo pubblico per come sa alternare film su argomenti cosiddetti impegnati (l’ultimo di questo filone è stato The Post, inno alla libertà di stampa e contro la corruzione politica) e pellicole di genere fantastico, come appunto Ready Player One, storia di un universo distopico ma in realtà molto vicino non solo all’oggi ma anche e soprattutto al mondo di ieri.

Ready Player One, forse non nuovo come idea di fondo, racconta un’evasione nel mondo della fantasia da una vita senza stimoli, usando come immaginario una summa di citazioni da film, videogiochi, fumetti, anime, telefilm, che è quasi una sfida riconoscere, visto che alcune cose, come il lungo omaggio a Shining, sono evidenti, e altre sono nascoste come easter egg in giro, anche solo come semplice presenza. Excalibur, Akira, Gundam, Galactica, Star Wars, Ritorno al futuro, The dark crystal, sono solo alcune delle storie omaggiate in un film rutilante e colorato, con cui Spielberg alla fine ringrazia i ragazzi che lo seguono da decenni insieme ai suoi amici Lucas, Zemeckis e Donner, raccontando le cose che hanno fatto sognare loro più che quello che piace ai giovani e giovanissimi oggi.

Un film senza respiro, che riprende il ritmo dei videogiochi, ma che parla anche di realtà, di sfruttamento dei lavoratori, di strapotere delle multinazionali, di vita senza speranza, di emarginazione, di diversità etnica e di genere, dell’importanza dell’amicizia e del non essere soli, perché alla fine la vita reale è in fondo l’unico posto dove puoi mangiare un pasto decente e provare a essere felici.

Un’avventura divertente e indiavolata, colorata e con continui rimandi, ma anche una storia di formazione, di ricerca di sé, di confronto tra diversi, di eroi per caso, di lotta alle ingiustizie, personificate in sfruttamento e strapotere commerciale.

Ready Player One non è forse il miglior film dello Spielberg che vuole giocare e far sognare, ma è senz’altro il suo omaggio a chi cerca da anni di mettere insieme fantasia e realtà, immaginario e vita di tutti i giorni, sapendo che alla fine solo unendo entrambe le cose si potrà migliorare la propria vita.

Forse è il film definitivo sulla cultura nerd, o forse è il primo di una serie di film e storie, non necessariamente per altro di genere fantastico, in cui si comincerà a riflettere su immaginari di varie culture ormai fondamentali per la vita di più generazioni.

Elena Romanello