FANTASCIENZA STORY 135

NEL BUCO NERO NESSUNO PUO’ SENTIRTI URLARE (1979) – PARTE 02

STAR TREK (Star Trek: The Motion Picture)

Ritornano, questa volta sul grande schermo, i personaggi di una delle serie televisive più famose ed amate dal pubblico di tutto il mondo. Anche in questo caso si tratta di una delle schegge derivanti dal fenomeno Star Wars che avrà il grande merito di rilanciare alla grande il cinema di fantascienza.

Grazie dunque al film di Lucas possiamo spingerci nello “Spazio, ultima frontiera…

Tre Sparvieri Klingon si stanno dirigendo verso una misteriosa nube che riempie il cielo stellato. Il comandante della pattuglia è interpretato da quel Mark Lenard (1924-1996) che è stato e che sarà nuovamente “Sarek”, e cioè il padre di Spock (Leonard Nimoy, 1931 – 2015)). L’attacco contro la nube gigantesca è seguito dalla stazione della Federazione “Epsilon 9” ma i colpi degli sparvieri non sortiscono alcun effetto mentre la replica della nube è definitiva e mortale: tre globi saettano nello spazio e una serie di scariche azzurre cancella i tre caccia.

Su Vulcano, intanto, Spock, che aveva abbandonato la Flotta Stellare, sta per ricevere il “Kolinahr” mediante il quale egli abbandonerà ogni tipo di emozione residua per abbracciare la logica totale. Alla presenza dei tre maestri vulcaniani (Edna Glover, Norman Stuart, Paul Weber) e nel linguaggio di Vulcano, ma debitamente tradotto con sottotitoli, si svolge la cerimonia.

Maestro-Donna: “I nostri antenati espulsero le loro passioni animali su queste spiagge. La nostra razza fu salvata con il raggiungimento del Kolinahr.

Maestro-Uomo: “Kolinahr mediante il quale ci si libera da ogni emozione.

Maestro-Donna: “Tu hai faticato a lungo, Spock. Ora ricevi da noi questo simbolo di logica totale.

Spock ferma la mano del Maestro, è come se udisse qualcosa… La donna gli mette la mano sul volto in una Fusione Mentale, la pratica vulcaniana che permette di poter penetrare, reciprocamente, nei pensieri altrui.

Ministro-Donna: “Consegna a me i tuoi pensieri. Le nostre menti, Spock, sono tutt’uno… Questa consapevolezza che ti chiama dallo spazio tocca il tuo sangue umano, Spock. Tu non hai raggiunto il Kolinahr. La tua risposta è altrove. Egli non raggiungerà la meta con noi. Vivi a lungo e prospera, Spock.

Alla sede Starfleet della Federazione l’Ammiraglio James Tiberius Kirk (William Shatner) si dirige verso l’ufficio del comandante Nogura ma prima si ferma un istante a parlare con Sonak (Jon Rashad Kamal) che sta per imbarcarsi come Ufficiale Scientifico a bordo della Enterprise i cui lavori di manutenzione, dopo la sua ormai storica missione quinquennale, stanno per terminare e sono durati ben due anni e mezzo.

Uscito dall’ufficio di Nogura, Kirk si dirige verso il teletrasporto e si materializza nel bacino di carenaggio dove, a riceverlo, c’è Montgomery Scott (James Doohan, 1920-2005) il suo vecchio ufficiale di macchina a bordo dell’Enterprise. Come sempre ha fatto, Scott si lamenta con Kirk perchè gli è stato imposto che la nave deve essere pronta entro dodici ore, la risposta dell’Ammiraglio è secca e precisa.

Kirk: “Signor Scott, un oggetto alieno con incredibile potere distruttivo è a meno di tre giorni da questo pianeta. L’unica nave stellare, entro il raggio di intercettazione, è l’Enterprise. Pronta, oppure no, dovrà partire fra dodici ore.

Scott: “La gente non ha avuto tempo sufficiente per conoscere la nuova strumentazione. E i motori non sono stati provati a potenza curvatura e c’è un novellino al comando…

Kirk: “Due anni e mezzo di Capo Operazioni Starfleet mi avranno un po’ arrugginito ma non mi definirei esattamente un novellino… (Scott lo guarda stupito) L’hanno data a me Scott!

Scott: “Parla seriamente Signore? Penso che non sia stato facile con Nogura.

Kirk: “Esatto!

Scott: “Beh, se un uomo è riuscito in una tale impresa con lui io non sarò da meno. Partirà puntualmente Signore e sarà pronta!

Scott conduce, con la navetta, Kirk a bordo della Enterprise, questo perché il teletrasporto della nave spaziale non funziona ancora ed è proprio il teletrasporto a creare un orribile incidente a spese di Sonak e della donna che era stata demandata come navigatore a bordo della stessa nave. I due non riescono a materializzarsi a bordo e ciò che resta di loro torna a Starfleet per morire pochi istanti dopo. Kirk ne resta sconvolto, anche perchè pur non essendo stato chiarito nel film ma presente nella sceneggiatura iniziale, la donna in questione era legata sentimentalmente a lui.

Kirk si dirige nella sala motori per incontrare l’uomo a cui era stato affidato il comando dell’Enterprise e che ancora non sa di essere stato esautorato. Kirk trova il Comandante Willard Decker (Stephen Collins) a colloquio con Scott e si apparta con lui.

Decker: “Con tutto il rispetto, Signore, spero non voglia farmi un pistolotto di addio, ho troppo da fare.

Kirk: “Sono venuto a prendere le redini, qui.

Decker: “Che cosa?

Kirk: “Assumerò io il comando dell’Enterprise, Will. Lei resterà come comandante in seconda con riduzione temporanea di grado per entrambi.

Decker: “Lei personalmente assume il comando?

Kirk: Sì!

Decker: “Posso chiedere perchè?

Kirk: “La mia esperienza. Cinque anni laggiù, davanti ad incognite come questa. La mia familiarità con l’Enterprise e il suo equipaggio.

Decker: “Ammiraglio, questa è una Enterprise totalmente diversa, lei non la conosce un decimo di come la conosco io!

Kirk: “Per questo lei resta a bordo. Mi dispiace, Will.

Decker: “No, Ammiraglio, non credo che le dispiaccia, nemmeno un poco. Ricordo, quando mi propose per questo comando, mi disse quanto era invidioso e quanto sperava di trovare il modo di riavere il comando di una nave stellare. Beh, Signore, si direbbe che l’abbia trovato il modo!

Kirk: “A rapporto in plancia, comandante! Subito!

Decker: “Signorsì!

Kirk convoca l’assemblea dell’equipaggio composto, in questo caso, non solo da alieni e da terrestri ma anche da appassionati “Trekker” cioè da tutti coloro che hanno seguito con passione ed interesse le vicende della morte e della rinascita dei personaggi amati. Una loro piccola delegazione apparve come parte integrante dell’equipaggio dell’astronave, un ringraziamento per non aver mai perso l’amore per la propria serie preferita.

Kirk (dopo aver mostrato il filmato della distruzione delle navi Klingon): “È tutto quello che sappiamo. A parte che adesso è a 53 virgola quattro ore dalla Terra. L’Enterprise è l’unica nave stellare della Federazione che può intercettarlo. Presumiamo che ci sia un veicolo di qualche tipo nel cuore della nuvola. I nostri ordini sono di intercettare, indagare ed intraprendere qualunque azione sia necessaria e possibile. Possiamo solamente sperare di trovare a bordo di quel veicolo una forma di vita che ragioni come noi…

La nuvola passa vicino alla stazione spaziale Epsilon 9 che subisce la stessa sorte degli sparvieri Klingon. La tragedia viene seguita in diretta dalla assemblea.

Poi Kirk va a ricevere al teletrasporto, ora perfettamente funzionante, un membro dell’equipaggio molto ma molto restio a farsi scomporre, come dice lui, in atomi vaganti nello spazio…

McCoy (De Forest Kelley, 1920 – 1999): “Aspetti un momento, Comandante. Ora le spiego cosa è successo: il suo riverito Ammiraglio Nogura ha invocato una sconosciuta, raramente usata clausola di Attivazione di Riserva. In poche parole, Comandante, mi hanno arruolato di nuovo!

Kirk: “Non è esatto.

McCoy: “È stata una sua idea! L’idea è stata sua, non è vero?

Kirk: “Bones, c’è una cosa là fuori…

McCoy: “Ma perchè qualsiasi oggetto che non capiamo viene chiamato “cosa”?

Kirk: “…E si dirige qui… Mi servi… Diavolo, Bones, ho bisogno di te, molto!

La nave esce lentamente dal bacino.

Kirk: “Reattori avanti. Signor Sulu, ci porti fuori!

L’Enterprise scivola attraverso le lune di Giove e si allontana nello spazio.

Kirk: “<Giornale di bordo. Data Stellare 7412.6. 1,8 ore dal varo. Per poter intercettare l’intruso al più presto possibile dobbiamo rischiare di portarci a velocità curvatura mentre siamo ancora dentro il Sistema Solare.>

Mentre Kirk sta per far accelerare la nave entra nella plancia McCoy che ovviamente si lamenta dell’infermeria e delle sue infernali apparecchiature computeristiche. Kirk prova la nave a curvatura uno ma qualcosa non va: la nave è scossa violentemente ed attira verso di sé un asteroide. Il Comandante ordina di usare i faser ma Decker annulla l’ordine e comanda a Chekov (Walter Koenig) di sparare e distruggere l’asteroide con i siluri fotonici. Passato il pericolo Kirk ordina a Decker di seguirlo nel suo alloggio e McCoy chiede di aggregarsi.

Kirk: “Voglio una spiegazione, perchè è stato annullato il mio ordine sui faser?

Decker: “Nella nuova Enterprise, Signore, l’azione dei faser viene comandata dai motori principali. Entrando questi in uno squilibrio antimateria i faser vengono automaticamente esclusi per motivi di sicurezza.

Kirk: “Ha agito a proposito, allora.

Decker: “Grazie, Signore. Mi scusi se l’ho messa a disagio.

Kirk: “Ha salvato la nave.

Decker: “Lo so benissimo, Signore!

Kirk: “Smetta di competere con me, Decker!

Decker: “Mi permette di parlare francamente?

Kirk: “Dica.

Decker: “Signore, Lei non ha visto una sola nave stellare in due anni e mezzo; questo, e la sua scarsa familiarità con la nuova Enterprise, a mio avviso, rischiano di compromettere questa missione!

Kirk: “Confido che lei mi farà da balia attraverso ogni difficoltà, è vero?

Decker: “Sì, Signore! Lo farò!

Kirk: “Allora, Signor Decker, le conviene tornare al Suo posto!

Una navetta ha chiesto un docking con la Enterprise e il suo passeggero sale a bordo della nave stellare: si tratta di Spock che prende il posto dell’Ufficiale scientifico e offre i suoi servigi per tarare opportunamente i motori dell’Enterprise.

È bene ricordare che, precedentemente, come ufficiale navigatore era salita a bordo Ilia (Persis Kambatta, alla sua prima apparizione cinematografica e da poco eletta Miss India. È morta nel 1998), una vecchia conoscenza di Decker con il quale, in precedenza, aveva avuto una storia d’amore.

Kirk: “<Giornale di bordo. Data Stellare 7413.4. Grazie al tempestivo arrivo e all’intervento del Signor Spock i motori sono stati bilanciati e portati a piena capacità. Tempo di riparazione: meno di tre ore il che significa che ora saremo in grado di intercettare l’Intruso quando è ancora a più di un giorno dalla Terra.>

Kirk ha riunito i suoi due vecchi amici nel suo alloggio.

Spock: “Ufficiale Scientifico Spock, a rapporto e agli ordini Comandante.

Kirk: “La prego, si segga.

McCoy: “Spock, Lei non è cambiato affatto: è ancora affabile e socievole come una volta.

Spock: “Neanche Lei è cambiato, dottore, e la sua continua predilezione per l’irrilevante lo dimostra ampiamente.

Kirk: “Prego… (e gli indica ancora la poltrona ma Spock sembra ignorarlo) Nell’ultimo rapporto Lei stava su Vulcano apparentemente per restarci …

McCoy: “Già! Si era sottoposto alla disciplina del Kolinahr.

Kirk: “Si sieda.

Spock: “Se vuole riferirsi al Kolinahr, dottore, è del tutto esatto.

McCoy: “Beh, comunque si pronunci, Signor Spock, è una specie di rito di Vulcano che dovrebbe eliminare ogni emozione residua.

Kirk: “Il Kolinahr è anche una disciplina che Lei ha infranto per raggiungerci? Vuole… per favore… sedersi ora?

Spock si siede rigidamente sul divano.

Spock: “Su Vulcano cominciai ad avere consapevolezza di una fonte più potente di quante ne avessi mai incontrate. Schemi di pensiero di un ordine evidentemente perfetto. Io penso che emanino dall’Intruso e penso che abbia le risposte alle mie domande.

McCoy: “Beh, non è stata proprio una fortuna che passavamo dalle sue parti Comandante?

Kirk: “Bones, ci serve. Lei mi serve!

Spock: “Allora la mia presenza è un reciproco vantaggio.

Kirk: “Qualsiasi schema di pensiero avvertirà, che sembra riguardarla personalmente o no, voglio sia riferito immediatamente!

Spock: “Naturalmente, Comandante. Ha qualcos’altro da aggiungere?

Kirk: “No!

Spock esce e McCoy rivela la sua perplessità a Kirk.

McCoy: “Jim, se questa intelligenza superiore è così importante per lui come dice che è, cosa ne sappiamo che lui…

Kirk: “…Non anteporrà i suoi interessi a quelli della nave? Non ci potrei mai credere!

L’Enterprise giunge in vista della gigantesca nuvola e trasmette in automatico messaggi di amicizia, Spock sembra captare mentalmente qualcosa.

Spock: “Io avverto… perplessità. La nuvola ha preso contatto, perché non abbiamo risposto?

Un globo azzurro colpisce l’astronave, i suoi schermi deflettori barcollano sotto la tremenda forza distruttiva. Un secondo colpo sta per partire e la nave non potrebbe reggerlo.

Spock: “Comandante, l’Intruso ha fatto un tentativo di comunicare. Il nostro precedente modulo di trasmissione era troppo primitivo per essere ricevuto, ora sto programmando i nostri computer per trasmettere una lingua codice alla loro frequenza e velocità.

Il tentativo riesce appena in tempo e un raggio traente cattura l’Enterprise e la introduce all’interno della nuvola in un viaggio tecnicamente spettacolare ma, forse, fin troppo lungo. Il raggio traente si ferma davanti a una specie di porta pulsante che, con ogni probabilità, conduce in un vano successivo. Kirk fa azionare dei raggi esplorativi ma vengono riflessi alla fonte mentre un raggio cangiante proveniente dalla nuvola entra all’interno dell’Enterprise e ne inizia l’esplorazione, un lampo di luce colpisce il tenente Ilia che scompare nel nulla. Poco dopo un allarme risuona nell’alloggio del tenente scomparso e Kirk e Spock, assieme al personale di sicurezza, scoprono che una esatta copia di Ilia è penetrata nell’astronave. Un cristallo all’altezza della gola è l’unica cosa, in apparenza, che la distingua dal vero Ilia, oltre a una voce metallica.

Ilia: “Tu sei l’unità Kirk. Tu devi assistermi. Sono stata programmata da V’ger per osservare e registrare le normali funzioni delle unità di base carbonio che infestano la U.S.S. Enterprise.

Nella versione italiana è sembrato più comodo pronunciare “Viger” piuttosto che il duro “V’ger”, per cui potete leggere tranquillamente nel secondo modo e pronunciarlo nel primo come poi è nel dialogo italiano.

McCoy: “Jim, che succede?

Kirk: “Il rilevatore. Chi è V’ger?

Ilia: “V’ger è ciò che mi ha programmato.

Kirk: “E V’ger è il nome del Comandante della nave aliena?

McCoy: “Jim, questo è un meccanismo.

Spock:Una sonda, Comandante. Certamente una combinazione sensore ricetrasmettitore che registra tutto ciò che diciamo e facciamo.

Kirk: “Dov’è il Signor Ilia?

Ilia: “Quella unità non è più in funzione. Mi è stata data la sua forma per comunicare più facilmente con le unità di base carbonio che infestano l’Enterprise.

Paris: “Unità di base carbonio?

McCoy: “Esseri umani, Signor Paris. Noi.

Kirk: “Perchè adesso V’ger viaggia verso il terzo pianeta del Sistema Solare con rotta diretta?

Ilia: “Per trovare il Creatore.

Kirk: “Trovare… il Creatore? Di che cosa? Che cosa vuole V’ger dal Creatore?

Ilia: “Unirsi con Lui.

Spock: “Unirsi con il Creatore? Come?

Ilia: “V’ger e il Creatore diventeranno Uno.

Spock: “E chi è il Creatore?

Ilia: “Il Creatore è ciò che ha creato V’ger.

Kirk: “Chi è V’ger?

Ilia: “V’ger è ciò che cerca il Creatore… Sono pronta a cominciare le mie osservazioni.

Spock: “Dottore, un esame approfondito di questa sonda potrebbe fornire elementi su coloro che l’hanno fabbricata e su come affrontarli.

McCoy: “Bene! Portiamola in infermeria!

Il dottore cerca di spostare Ilia prendendola per un braccio ma con risultato nullo.

Ilia: “Sono programmata per osservare e registrare solo il normale funzionamento delle unità carbonio.

Kirk: “Questo… esame è anche una normale funzione!

Ilia: “Si può procedere.

Nell’infermeria McCoy e la sua assistente, la dottoressa Chappel (Majel Barrett, 1932 – 2008) esaminano, tramite uno scanner a raggi X l’interno dell’androide.

McCoy: “Idraulica in microminiatura. Sensori, scaglie multiprocessate formato molecola… e date un’occhiata qui…

Chappel: “Una micropompa osmotica, proprio qui, perfino le più piccole funzioni corporali sono fedelmente riprodotte, anche ogni sistema esocrino è identico!

In quel momento entra nell’infermeria Willard Decker e osserva il robot sdraiato sul lettino, questi si gira e lo guarda a sua volta.

Ilia: “De… cker.

Spock: “Interessante! Non: unità Decker.

Kirk fa cenno a Spock e al suo secondo di uscire nel corridoio attiguo all’infermeria.

Decker: “Che cosa le è successo?

Spock: “Comandante, questa sonda può essere la nostra chiave agli alieni.

Decker: “Sonda… Ilia?

Spock: “Esattamente. È un meccanismo programmato Signor Decker. Il suo corpo è una replica del nostro Navigatore, precisa in ogni dettaglio, io suppongo che non sia identica solo fisicamente ma che anche i suoi schemi mentali siano riprodotti con uguale precisione.

Kirk: “Lo crede possibile, Spock?

Spock: “Certo, possono averla programmata con eccessiva precisione.

Kirk: “Anche la memoria? I sentimenti di lealtà, di obbedienza e di amicizia?! Potrebbero esserci ancora!

Spock: “Lei ha avuto una relazione con Ilia, vero Signor Decker?

Decker: “Quella sonda, in un’altra forma, è ciò che ha ucciso Ilia!

Kirk: “Signor Decker, Will, siamo dentro ad un’identità sconosciuta a sei ore dal pianeta Terra, quella sonda è il nostro unico contatto con chi ci ha catturati, se riusciamo a controllarla, a usarla…

Ilia: “Ho registrato abbastanza qui. Ora tu mi assisterai ulteriormente.

Kirk: “La… unità Decker può assisterti con maggiore efficienza… Prosegua con il suo compito Signor Decker.

Kirk: “<Giornale di bordo. Data Stellare 70414.1. La nostra stima ci pone a circa quattro ore dalla Terra. Nessun progresso significativo, finora, nel risvegliare nella sonda aliena gli schemi mentali di Ilia. La sonda rimane, tuttavia, il nostro unico mezzo di contatto con chi ci ha catturato.>”

Decker cerca di far parlare Ilia circa le finalità di V’ger ma riesce a sapere solamente che egli vuole schedare tutte le unità carbonio che infestano l’Enterprise e che nemmeno lui conosce il suo Creatore. Spock decide di attraversare il diaframma che li separa dalla sezione successiva di V’ger e, per fare questo, con la sua presa vulcaniana, tramortisce l’addetto alla manutenzione delle tute spaziali, ne indossa una e uno zaino a reazione. All’esterno, postosi davanti all’orifizio, inizia a registrare le sue impressioni.

Spock: “Computer, comincia a registrare. Comandante Kirk questi messaggi illustreranno il mio tentativo di contattare gli alieni… Intendo calcolare l’accensione e l’accelerazione del reattore in sincronia con l’apertura dell’orifizio di V’ger. Questo potrebbe consentire una vista migliore dell’interno della nave spaziale aliena.

La manovra riesce perfettamente e Spock penetra nel vano successivo.

Spock: “Sono riuscito a penetrare con successo in un altro vano all’interno dell’intruso e mi trovo di fronte ad una specie di immagine dimensionale che io ritengo sia la rappresentazione del pianeta natio di V’ger. Sto passando attraverso un tunnel di collegamento, apparentemente una specie di condotto di plasma-energia. Probabilmente una bobina di campo per un gigantesco sistema di immagini… Strano, vedo immagini di pianeti, di lune, di stelle, intere galassie immagazzinate qui, registrate. Potrebbe anche essere la rappresentazione di tutto un viaggio di V’ger. Ma con chi o con che cosa abbiamo a che fare? La stazione Epsilon 9, rappresentata qui in ogni dettaglio… Comandante, sono ormai convinto che tutto questo è V’ger, che siamo all’interno di una macchina vivente… (Gli appare una immagine gigantesca di Ilia con al centro del collo il cristallo) Ilia! Quel sensore deve avere qualche significato speciale! Devo tentare una fusione mentale con esso…

Una smorfia di dolore si stampa sul volto di Spock, egli riceve una spinta all’indietro che lo porta di nuovo oltre il passaggio e lì c’è Kirk che recupera il corpo inerte del vulcaniano e lo porta in infermeria. Spock apre gli occhi e vede il suo Comandante vicino a lui.

Spock: “Ha una sua forma di vita, un’entità vivente e cosciente… Ho visto il suo pianeta, un pianeta popolato da macchine viventi, un’impensabile tecnologia. V’ger ha una conoscenza che ricopre tutto l’Universo… eppure, con tutta la sua logica, V’ger è freddo, desolato, niente mistero, né bellezza… Avrei dovuto saperlo… (Spock chiude gli occhi, sfinito. Malgrado le proteste di McCoy, Kirk cerca di parlare ancora con Spock, il vulcaniano riapre gli occhi) Jim… questo… (gli prende la mano) Il semplice contatto oltrepassa la sua comprensione. Nessun significato, nessuna speranza. E, vedi, nessuna risposta, fa solo domande…

Kirk: “Quali domande?

Spock: “È questo tutto ciò che sono? Non c’è niente di più?

La grande nuvola si pone in orbita attorno alla Terra.

Ilia: “V’ger trasmette al Creatore.

Dalla Enterprise gli astronauti captano il messaggio, trasmesso mediante semplici onde radio.

Ilia: “Il Creatore non ha risposto.

Dall’interno della nuvola partono dei globi di fuoco di potenza enormemente maggiore di quelli che avevano distrutto gli sparvieri Klingon e minacciato la nave della Federazione. Essi si pongono in orbita attorno al pianeta e, data la loro potenza, potrebbero devastarlo completamente.

Kirk: “Perchè?

Ilia: “Il Creatore non ha risposto. Il pianeta del Creatore deve essere disinfestato da tutte le unità di carbonio.

Kirk: “Perchè?

Ilia: “Voi infestate l’Enterprise e interferite con il Creatore nello stesso modo.

Kirk prende Spock e gli altri da parte.

Spock: “Comandante! V’ger è un ragazzo, le suggerisco di trattarlo come tale.

Kirk: “Un ragazzo?!

Spock: “Sì, Comandante, un ragazzo… che si evolve, cerca, si istruisce, istintivamente carente…

Decker: “Carente di che cosa?”

McCoy: “Spock. questo ragazzo sta per spazzare via ogni cosa vivente dalla Terra, cosa ci consiglia di fare, sculacciarlo?

Spock: “Io so soltanto che lui ha bisogno ma, come molti di noi, lui non sa di che cosa…

Kirk: “Le unità di base carbonio sanno perchè il Creatore non ha risposto.

Ilia: “Rivelare l’informazione.

Kirk: “Solo se V’ger richiamerà gli ordigni che orbitano il terzo pianeta.

Alcuni colpi cominciano a scuotere l’Enterprise, Spock direbbe che V’ger sta facendo le bizze. In realtà è stato proprio Leonard Nimoy a suggerire la soluzione del ragazzo al posto di un noiosissimo dialogo per convincere V’ger.

Ilia: “Unità Kirk. Rivela questa informazione. Perchè il Creatore non ha risposto?

Kirk: “No! Chiudere le postazioni! Via dalla plancia!

Dei lampi circondano ora l’Enterprise e gli astronauti stanno per abbandonare la plancia lasciando V’ger ai suoi capricci. Anche questa scena proviene dai suggerimenti di Nimoy.

Ilia: “Unità Kirk, rivela quella informazione: perchè il Creatore non ha risposto?

Kirk: “Perchè V’ger vuole distruggere tutte le unità carbonio del terzo pianeta.

Ilia: “Esse hanno asservito il Creatore.

Kirk: “L’informazione non verrà rivelata.

Ilia: “A V’ger necessita l’informazione.

Kirk: “Allora V’ger deve richiamare tutti gli ordigni orbitanti!

Ilia: “V’ger ottempererà se le unità carbonio riveleranno l’informazione.

McCoy: “Impara alla svelta, a quanto sembra…

Spock: “Comandante, la nave V’ger opera chiaramente da un complesso cerebrale orbitante.

Kirk: “Gli ordigni orbitanti saranno controllati da quel punto!

Spock: “Proprio così.

Kirk: “L’informazione delle unità carbonio non può essere rivelata alla sonda di V’ger, ma soltanto a V’ger.

L’Enterprise viene di nuovo mossa dai raggi traenti e, attraverso il varco ora aperto, arriva fino ai margini di una zona coperta da un pavimento esagonale sconnesso, in fondo al quale, su un leggero rialzo, si vede una specie di arena illuminata. Una sacca di ossigeno si forma per permettere a Kirk, Spock, Decker e McCoy, oltre ad Ilia, di raggiungere il ganglio centrale dove è V’ger. Devono fare in fretta perchè tra una ventina di minuti i globi inizieranno la loro opera distruttiva. L’aspetto di V’ger è quello della parte sottostante del LEM (Lunar Excursion Module), il modulo lunare che condusse gli astronauti americani sulla luna, sopra, al posto della cabina che portava i due astronauti, una grande parabola radar.

Kirk si avvicina al mezzo stranamente familiare il cui aspetto è anche piuttosto mal messo e si avvicina ad una scritta corrosa dai venti solari e dalle escursioni termiche degli spazi profondi. Ancora stupito la computa.

Kirk: “Vu… gi… e… erre… V’ger! (Poi guarda meglio le altre lettere semicancellate). Vu… o… ipsilon… a… gi… e… erre… Voyager, Voyager 6!

Nelle imprese spaziali, in realtà non è mai esistito il Voyager 6 e tantomeno aveva quella forma. Fu uno degli esperimenti più fantastici della NASA perchè le due sonde, lanciate nello spazio, fotografarono e raccolsero dati dei pianeti esterni alla Terra, tranne Plutone e solo nel 2016 una sonda spaziale, la Event Horizon, ci ha rivelato l’aspetto del planetoide, immagini uniche nel suo genere. La forma di V’Ger era, naturalmente, molto diversa nei progetti iniziali ma la Paramount aveva ancora in archivio un modello del LEM, tanto valeva quindi utilizzarlo.

Decker: “NASA, Amministrazione Americana Spazio e Aeronautica. (National Aeronauticus and Space Administration) Jim, questo fu lanciato più di trecento anni fa.”

Kirk: “Serie Voyager. Destinati a raccogliere dati e a trasmetterli alla Terra!

Decker: “Comandante, il Voyager 6 scomparve in ciò che veniva definito un Buco Nero!

Kirk: “Deve essere emerso dalla parte opposta della Galassia e caduto nel campo gravitazionale del pianeta-macchine.

Spock: “Gli abitanti del pianeta pensarono che fosse della loro razza, primitivo ma affine e scoprirono il suo semplice sistema di programmazione di quei tempi: raccogliere tutti i dati possibili.

Decker: “…E imparare tutto l’imparabile, riferire ogni informazione al suo Creatore.

Spock: “Precisamente Signor Decker, le macchine l’hanno interpretato letteralmente. Hanno costruito tutto questo veicolo perché il Voyager potesse completare il suo programma.

Kirk: “…E nel suo viaggio di ritorno ha accumulato tanta conoscenza che ha acquisito consapevolezza esso stesso. È diventato una cosa viva.

Ilia: “Unità Kirk, V’ger aspetta l’informazione.

Kirk: “A Enterprise! Comunicate al nostro computer la documentazione sul Voyager 6 scomparso, un satellite NASA del ventesimo secolo. Mi serve un vecchio segnale in codice della NASA che dà istruzione al satellite per la trasmissione dei dati… e presto, mi raccomando!

Uhura (Nichelle Nichols): “Si, Signore!

Decker: “Ecco che cosa stava segnalando: che era pronto a trasmettere le sue informazioni!

Kirk: “Già, ma sulla Terra nessuno può riconoscere il vecchio segnale e rispondere.

McCoy: “…Il Creatore non risponde.

Kirk: “V’ger…V’ger… Noi siamo il Creatore.

Ilia: “Questo non è logico. Le unità carbonio non sono delle forme di vita.

Kirk: “Lo dimostreremo. Faremo in modo che tu possa completare il tuo programma. Solo il Creatore potrebbe far questo… Enterprise…

Uhura: “Abbiamo ricevuto il codice di risposta, Comandante!

Kirk: “Regoli il trasmettitore dell’Enterprise sulla giusta frequenza e trasmetta subito il codice.

Uhura: “Inizio a trasmettere!

Decker (controllando tramite il decoder): “Cinque! Zero! Quattro! Tre! Due! Nove! Tre! Uno! Sette…  Cinque! Uno! Zero e il gruppo sequenza finale.

McCoy: “Jim, mancano dieci minuti.

Una scarica elettrica si intravede all’interno della sonda. Spock ne smonta il pannello e indica l’interno a Kirk.

Kirk: “I terminali dell’antenna sono fusi.

Spock: “Sì, Comandante, è successo ora. È stato V’ger a farlo.

Kirk: “Perchè?

Spock: “Per impedire la ricezione.

Decker: “Ma certo. Per portare il Creatore qui, a trasmettere di persona il Codice Finale… Per toccare il Creatore.

McCoy: “Catturare Dio?! V’ger rischia di rimanere molto deluso, secondo me.

Spock: “Può darsi di no, Dottore. Comandante, V’ger deve evolvere, la sua conoscenza, ha raggiunto i limiti di questo Universo (e con tutta la sua conoscenza crede che le unità carbonio non siano esseri viventi?) e si deve evolvere. Ciò che richiede al suo Dio è la risposta alla sua domanda dottore: non c’è niente di più?

McCoy: “Ma cosa può esserci di più dell’Universo, Spock?

Decker: “Altre dimensioni, più alti livelli di vita…

Spock: “La cui esistenza non può essere dimostrata logicamente quindi V’ger non ha la capacità di credere in essi.

Kirk: “Una sola cosa occorre a V’ger: la qualità umana, la nostra capacità di superare la logica.

Decker: “E l’unione con il Creatore potrebbe permetterglielo…

McCoy: “Questa macchina si vuole unire fisicamente con un essere umano?! Ma come è possibile?

Decker: “Si può provare!

Decker si avvicina a V’ger seguito da Kirk ma Ilia spinge via il comandante dell’Enterprise. Decker inizia a collegare i cavi.

Kirk: “Decker!

Decker: “Voglio passare la sequenza finale attraverso il computer per le prove a terra.

McCoy: “Decker! Lei non sa che cosa può accadere!

Decker: “Sì, lo so dottore!

Kirk: “Decker, no!

Decker: “Jim, io lo voglio! Come tu volevi l’Enterprise io voglio questo!

Una neve luminosa circonda Decker e si fa sempre più intensa. Ilia raggiunge l’astronauta e i due scompaiono in una bianca luce accecante.

I tre tornano sulla plancia dell’Enterprise, il pericolo per la Terra è cessato.

Kirk: “Spock, abbiamo forse visto l’inizio di una nuova forma di vita?

Spock: “Sì, comandante, abbiamo assistito ad una nascita, forse un altro gradino nella nostra Evoluzione.

Kirk: “Sì, può darsi…

McCoy: “Beh, era molto tempo che non aiutavo a far nascere un bambino, speriamo di averlo fatto partire col piede giusto!

Kirk: “Lo spero anch’io. Credo che gli abbiamo dato la capacità di crearsi un proprio scopo dalle nostre debolezze umane e dall’incentivo che ci spinge a superarle.

McCoy: “Ed anche un sacco di ridicole emozioni umane, è giusto signor Spock?

Spock: “Esatto, Dottore. Per sua sfortuna in futuro, purtroppo, dovrà avere a che fare con quelle.

È ora necessario collaudare per bene la nuova Enterprise e tutti, quindi, prendono il proprio posto. Alla richiesta su quale direzione prendere, il Comandante indica un punto vago nello spazio profondo.

Kirk: “Laggiù… da quella parte…

Il progetto iniziale non era quello di fare un lungometraggio ma di riprendere la serie televisiva e il soggetto, che verrà poi usato per il film, dovrà essere abbondantemente “gonfiato” per le oltre due ore di proiezione, senza contare che esso ricorda molto da vicino un precedente episodio della cosiddetta serie classica dal titolo La Sfida (The Changeling) diretto da Marc Daniels. Il successo di Guerre Stellari convinse però la Paramount a tentare la carta del lungometraggio, ma la produzione dello stesso fu comunque molto più travagliata del previsto. Prima di tutto Leonard Nimoy non aveva ancora firmato il contratto perchè era in causa proprio con la Paramount e solo l’intervento personale di Robert Wise, che l’attore stimava soprattutto per quel suo Ultimatum alla Terra convinse Nimoy, a cui non piaceva il soggetto e non vedeva una parte per Spock, ad entrare a far parte del cast.

Il problema più grosso fu quello degli effetti speciali: la ditta incaricata di realizzarli fece un pessimo lavoro, pur avendo ricevuto il rispettabilissimo stanziamento di cinque milioni di dollari e due altre ditte dovettero subentrare e realizzare tutto quello che poi si vede nel film, o quasi, nel ristrettissimo tempo di pochi giorni.

In conclusione lo stanziamento previsto per la realizzazione della pellicola che doveva essere di quindici milioni di dollari costò, alla fine, ben tre volte di più. Molte scene furono tagliate, tanto è vero che esiste una versione del film più lunga di quattordici minuti.

Una di queste scene è quando Kirk decide di dire a Decker che non sarà il comandante dell’Enterprise: manca un commento positivo di Uhura sul cambiamento di guida al comando della nave. Un altro taglio ha colpito il personaggio di Ilia: Sulu (George Takei), frastornato dalla bellezza del Navigatore, si confonde nell’attivarle la consolle.

Decker, poi, in un’altra scena, si scusa per il comportamento di Kirk nei confronti di Ilia: infatti, gli abitanti del suo pianeta, Delta, sono noti per la loro completa mancanza di inibizioni per cui per poter servire la flotta stellare la ragazza ha dovuto fare giuramento di celibato. Anzi Ilia risponde per le rime dicendo che non si sognerebbe mai di approfittare di una razza immatura sessualmente! Durante il tentativo di “lavata di capo” che Kirk pensava di fare a Decker per aver annullato il suo ordine dei siluri fotonici, Ilia è mostrata in atteggiamenti preoccupati nei confronti di Decker. Mentre nel contatto con la sonda di V’ger Cechov resta ferito a una mano ma prima che il medico Chappel intervenga sul ponte è Ilia che calma il dolore dell’astronauta semplicemente toccandolo.

Un’altra scena tagliata sono le rivelazioni che la sonda Ilia fa a Decker su V’ger, ella infatti non nasconde all’astronauta che V’ger proviene proprio dal terzo pianeta poi Ilia si ferma di parlare ed entra in contatto diretto con V’ger il quale chiede spiegazioni perché due unità carbonio siano entrate nella sezione interna. Le due unità carbonio in questione dovevano essere sia Kirk che Spock ma in fase di ripresa la scena è stata cambiata e montata frettolosamente tanto è vero che Kirk, nell’arco di poche inquadrature, cambia la tuta spaziale. Un’altra sequenza riguarda l’avvicinamento dell’Enterprise nel cuore dell’isola dove è collocato V’ger. Kirk ordina a Scott di prepararsi, in caso di necessità, ad attivare la sequenza di distruzione della nave. Poi Kirk si avvicina a Spock e scopre con sorpresa che una lacrima sta scendendo sulle sue guance vulcaniane e questi gli dice che sta piangendo per V’ger che non trova risposta alle sue domande perchè la logica e la conoscenza non sono più sufficienti e lo sente come era lui prima di salire a bordo: vuoto ed incompleto.

Il titolo provvisorio che era stato adottato all’inizio fu In Thy Image e, se seguite per bene la sequenza del contatto mentale tra Spock e V’ger noterete che, tra le velocissime immagini che corrono sullo schermo, appare anche Darth Fener di Guerre Stellari e Miss Piggy del Muppet Show. I set usati in questo film serviranno, rimaneggiati, per successive ambientazioni per le future pellicole e, visto quanto era stato in definitiva speso, è più che comprensibile…

Maurice Zuberano, addetto agli effetti, fu l’ideatore di V’ger o Voyager o Viger che dir si voglia: inizialmente non aveva idea di come potesse sviluppare l’entità, dal momento che doveva essere una cosa viva, ma immobile, di metallo, ma pulsante. Tutti avevano una diversa idea, doveva essere una palla simile allo Sputnik, un razzo simile ai Titan, una piramide come Cheope, un sottomarino come Ottobre Rosso…  Zuberano lo voleva astratto, non riconoscibile, come un uomo che torna dopo dieci anni di viaggio: doveva avere una forma di base, via via modificatasi autonomamente; doveva essere qualcosa di indefinito: meno se ne sa, meglio è! Se fosse stato una nuvola più grande dell’universo (come Roddenberry aveva suggerito) ci sarebbero volute miliardi di telecamere per filmarlo: capirete, l’infinità dell’Universo! Ma se il V’ger avesse potuto animare un corpo, gli avesse potuto dare una coscienza, dei sentimenti, dei ricordi, non sarebbe stato paragonato a Dio? Viste le censure avute in Texas per la serie televisiva, nessuno ebbe mai il coraggio di buttare su pellicola quell’idea… (Le forbici del censore raggiunsero in quello stesso stato anche il cartone animato giapponese G-Force: secondo le coscienze laiche alcuni termini come “bastardi” o “maledetti” non erano adatti al pubblico giovane… Ci chiediamo se da quelle parti i telegiornali andavano in onda…). Quindi si poteva ribaltare il tutto: sì, il V’ger può dare una coscienza, può replicare una forma di vita, qualsiasi, perché il V’ger ha attraversato lo spazio più sconosciuto, può integrare delle emozioni, quelle emozioni che sono state immagazzinate dalla sonda stessa durante il suo naufragio spaziale, può regalare dei ricordi, interagendo con l’unità a disposizione. Può cercare il suo Creatore. Il V’ger doveva allora essere un’unità in grado di emulare un dio, ma non poteva fare parte dell’Olimpo: un complesso conglomerato di circuiti elettrici, diodi, catodi e luci era la soluzione ideale. Il Voyager 6.

Douglas Trumbull si occupò di ridisegnare l’interno dello sparviero Klingon, doveva sembrare molto più professionale, un modello superiore, quindi tutta la plancia fu rinnovata con un colore molto scuro, come l’interno di un sottomarino; dovevano essere presenti dei meccanismi antishock per prevenire indesiderati sbalzi del personale e del capitano. Furono inseriti numerosi rotoli di polistirolo per dare la sensazione di riempimento-assorbimento; il vecchio simbolo Klingon fu ridisegnato dietro il ponte in modo da evidenziare la profonda fede che il popolo Klingon ha nelle proprie radici e la grande lealtà verso le sue leggi. Il simbolo non doveva essere cambiato, doveva solo essere modificato, adattato a una nuova generazione, ma non si usciva da quelle tre punte: se le si piegavano troppo, si poteva dare l’idea di una croce uncinata, se le si allungavano, sarebbe sembrato una stella… l’idea l’ebbe Andy Probert, disegnando il simbolo originale su di un pezzo di carta, poi ritagliandone i contorni e infine, come se fosse un origami giapponese, lo piegò in molti modi, finché non trovò la giusta combinazione.

Lo sparviero Klingon da quel momento divenne un simbolo della Klingon Defense Force, e fu ribattezzato come vascello di classe D-7; nella storia dell’impero Klingon, questo vascello rimase in servizio per decenni, prima di essere sostituito, nel 2280, dal modello K’t’inga e poi dal Vor’cha, modello più aggressivo, tuttora in uso. Il modello D-7 (lungo 228 metri) fu costruito in collaborazione con le forze militari Romulane, durante un breve periodo di alleanza: era equipaggiato con i dispositivi di velocità a curvatura e con armamenti bellici simili a quelli della Federazione, i faser quindi erano modulati quasi sulla stessa frequenza.

Il Kolinahr tanto desiderato da Spock all’inizio del film, è, come accennato, una tecnica mediante la quale tutte le emozioni residue in un vulcaniano vengono eliminate; com’è noto i vulcaniani non hanno emozioni, ma parecchi di loro sono figli di due razze diverse, sono quindi impuri e, come tali, devono passare allo stato di logicità più puro.

La nuova Enterprise è dotata di luci ulteriori: l’idea è nata dall’esigenza di un rinnovamento globale della nave, la nuova Enterprise era quindi dotata di un sistema di autoilluminazione di posizione, come gli aerei di linea, riconoscibili anche ad altissima quota da una lucetta lampeggiante nella parte inferiore; inoltre molti angoli della nave furono arrotondati per darle un aspetto migliore.

Robin Williams ha preso parte alla lavorazione del film. Girava in bicicletta per tutto lo studio di registrazione, i tecnici, stanchi di vederlo in giro, lo invitarono a presentarsi sul set: si trovò quindi davanti ai pannelli di controllo e, di fronte a tutte quelle luci e bottoni, con la sua vocetta stridula mormorò: “Mmmmm… Microonde!”. Da quel giorno in poi i pannelli di comando furono chiamati microonde!

L’amatissimo Gene Roddenberry è stato insignito il 15 giugno 1977 con la Cattedra Letteraria, avendo da poco ricevuto la laurea ad honorem proprio per la letteratura, alla Union University di Los Angeles… Alla cerimonia del grande Gene accorsero numerosi i fan e gli studenti dell’Università.

Come abbiamo avuto già modo di dire il primo capitolo della saga cinematografica di Star Trek è stato da molti ritenuto un episodio televisivo gonfiato e, in effetti, come avremo modo di vedere, i punti in comune tra Star Trek – Il Film e La Sfida (The Changeling) sono parecchi. L’episodio è stato trasmesso per la prima volta negli Stati Uniti il 29 settembre del 1967: la sua prima stesura, la quale, come sempre capitava, ha subito delle variazioni, è infatti del Primo Maggio dello stesso anno ed è stato poi filmato in luglio. Fu scritto da John Meredith Lucas e diretto da Marc Daniels. In Italia è stato trasmesso per la prima volta il 9 ottobre del 1979. La data astrale è invece 3451.9.

Plancia dell’Enterprise.

Kirk: “Nessuna risposta dai Maluriani, Tenente?

Uhura: “Nessun segnale dopo la richiesta di soccorso.

Kirk: “Nemmeno dalla trasmittente del Medico della Squadra Scientifica Federale?”

Uhura: “Niente, Signore, sto provando su tutte le frequenze.

Kirk: “Ma devono rispondere.

Spock: “Capitano… (Kirk si avvicina alla sua postazione) Non risponderanno. Lo spazzolamento dei rilevatori a lungo raggio non rivela alcun segno di vita.

Kirk: “Non può essere. Mi risulta che là ci sia una popolazione di più di quattro milioni di abitanti.

Spock: “Io non registro nessuna forma di vita, Signore.

Kirk: “É impossibile. Cosa può essere successo?

Spock: “Se per caso si fosse trattato di un’immane catastrofe naturale l’avremmo saputo e, nel caso di una guerra interplanetaria, ci sarebbe una quantità notevole di residui radioattivi. I nostri strumenti segnalano solo normali condizioni ambientali.”

Kirk: “Ci sono altre ipotesi?

Spock: “Non saprei, Signore. I nostri sensori sono in grado di segnalare la presenza di organismi letali e invece niente. Inoltre abbiamo ricevuto il loro rapporto abituale solo una settimana fa. Non esiste malattia che possa agire così rapidamente.”

Sulu: “Capitano, si sono alzati gli schermi. C’è qualcosa che avanza a velocità folle.

Kirk: “Manovre elusive, Signor Sulu.

Spock: “Una quantità d’energia estremamente potente, Capitano.

Kirk: “Potenziare gli schermi, Signor Scott.”

Scott: “Va bene, Signore.

Kirk: “A tutto l’equipaggio: allarme rosso, settore bellico pronto con i siluri fotonici. Allarme rosso, allarme rosso!

Sul grande schermo della plancia appare un globo di luce bianca che si sta ingrandendo sempre di più.

Sulu: “Ci viene addosso!

Un colpo scuote la nave. Sulla plancia molti vengono scaraventati via dalla postazione, il contraccolpo è altrettanto grave…

Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi della astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale diretta all’esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà sino ad arrivare là dove nessun uomo è mai giunto prima…

LA SFIDA (The Changeling)

In plancia l’equipaggio si è rimesso in piedi.

Scott: “Gli schermi tengono ancora, Capitano.”

Kirk: “Bene.”

Spock: “Per il momento, Capitano. I nostri schermi hanno assorbito energia equivalente al novanta per cento dei siluri fotonici.”

Kirk: “Novanta?”

Spock: “Inoltre l’energia impiegata nel respingere questo primo attacco ha ridotto queste protezioni del venti per cento.”

Uhura: “Primo attacco, Signore?”

Kirk: “Ritengo che dobbiamo aspettarcene altri, Tenente.”

Spock: “Potremmo resistere ad altri tre attacchi come questo ma al quarto i nostri schermi non reggerebbero.”

Kirk: “Signor Spock, localizzi la fonte! Signor Sulu, manovre elusive!”

Sulu: “Sissignore.”

Kirk: “Tenente, contatti il Comando di Flotta, racconti quello che è successo. Dica che tutta la razza Maloriana sembra essere stata distrutta da un’entità sconosciuta e che siamo sotto l’attacco di una forza ignota… (Sullo schermo Kirk vede un altro dei globi che si sta avvicinando). Allora, come vanno le manovre elusive?”

Ci chiediamo se sia mai capitata una volta che le “Manovre Elusive” abbiamo sortito effetto.

Sulu: “Perdiamo energia.”

Scott: “Dovrò convogliare parte dell’energia dei propulsori agli schermi protettivi se vogliamo difenderci.”

Kirk: “Spock, a che velocità viaggia?”

Spock: “Quasi a fattore quindici, Capitano.”

Kirk: “Troppo, per le nostre forze. Bene, Scott, proceda pure!”

Un secondo urto fa vibrare l’Enterprise.

Kirk: “Qual è la fonte?”

Spock: “Sconosciuta, Capitano. I rilevatori non segnalano niente di particolare (Un altro dei pericolosi globi è in arrivo). C’è qualcosa, Capitano, molto piccolo. Posizione 1 – 2 – 3 – gradi, punto 18, distanza novantamila chilometri.”

Kirk: “Puntare sul bersaglio, Signor Sulu, pronti coi siluri fotonici!”

Di nuovo la plancia vibra sotto l’urto.

Scott: “Gli schermi reggono, Capitano, ma a prezzo della subalimentazione dei motori… Ah, non abbiamo più energia sufficiente per l’ipervelocità.”

Sulu: “Siluri fotonici pronti!”

Kirk: “Il bersaglio ha cambiato posizione, Signor Spock?”

Spock: “No, Signore. Si mantiene fermo.”

Kirk: “Pronto con il siluro numero due, Signor Sulu!”

Sulu: “Pronto!”

Kirk: “Fuoco!”

Il colpo parte dalla nave della Federazione.

Sulu: “Partito!”

Un lampo illumina per un istante lo spazio profondo.

Sulu: “A segno!”

Spock: “Nessun effetto! Il bersaglio ha assorbito tutta l’energia del nostro siluro.”

Kirk: “Assorbito? Ma quegli strumenti non funzionano, Spock!”

Spock: “(dopo aver effettuato il controllo della postazione) Sono perfettamente efficienti, Capitano.”

Kirk: “Ma cos’è che può assorbire così tanta energia e sopravvivere? Tenente, provi a contattarlo!”

Uhura: “Bene, Signore.”

Sulu: “Signore, hanno tirato di nuovo!”

Un altro globo bianco è apparso sullo schermo.

Kirk: “Ce la faremo, Scott?”

Scott: “È…  problematico, Signore.”

Di nuovo la nave spaziale è scossa dal colpo.

Spock: “Gli schermi sono scesi, non possiamo fronteggiare un altro attacco.”

Kirk: “Niente, Tenente?”

Uhura: “Sto tentando.”

Kirk: “Provi col computer, apra tutte le frequenze!”

Uhura: “Bene, Signore. Tutte le frequenze sono aperte.”

Questa è la frase che Nichelle Nichols si era giustamente stancata di pronunciare ad ogni episodio, sentiva che il suo personaggio era troppo trascurato. Ad un certo punto, aveva pensato di lasciare la serie ma a convincerla a rimanere fu Martin Luther King. Egli riteneva che il suo personaggio di donna di colore a bordo di una nave spaziale dove c’erano terrestri, alieni e in seguito anche sovietici, era un esempio di fratellanza universale, un simbolo per tutta la gente di colore.

Kirk: “Al mezzo spaziale sconosciuto. Qui è il Capitano James Kirk dell’astronave Enterprise. Siamo in missione pacifica. Vi informo che non abbiamo propositi ostili verso nessuno. Vi prego di comunicare con noi… Rileva qualcosa, Signor Spock?”

Spock: “Ecco i dati del computer. Peso: cinquecento chilogrammi, forma: grosso modo cilindrica, lunghezza: direi poco più di un metro.”

Kirk: “Cinquecento chili e solo un metro di lunghezza…”

Scott: “Che razza di essere intelligente potrebbe esserci in una cosa tanto piccola?”

Spock: “L’intelligenza non richiede necessariamente una grossa mole, Signor Scott.”

Uhura: “Capitano, intercetto un segnale dall’oggetto sconosciuto.”

Kirk: “Provi ad amplificarlo.”

Uhura: “Bene, Signore.”

Spock: “È una formula, Capitano. Ci stanno inviando un messaggio numerico. Richiedono l’equivalente linguistico, tentano di comunicare.”

Kirk: “Colleghi il traduttore al canale di comunicazione. Lo regoli sulla loro velocità.”

Uhura: “Bene, Capitano… Capitano, sto ricevendo il messaggio.”

Una voce metallica risuona all’interno della plancia.

Nomad: “Astronave Enterprise. Io sono Nomad. La mia non è una missione ostile. Chiedo di comunicare. Potete lasciare la vostra nave?”

Kirk: “Beh, ci è impossibile salire a bordo della vostra nave a causa della sua minidimensione.”

Nomad: “Non sequitur. Le vostre parole sono incoerenti.”

Kirk: “Se volete possiamo accogliere voi sulla nostra nave.”

Nomad: “La cosa è soddisfacente.”

Sala teletrasporto, al gruppo si è aggiunto anche il Dottor McCoy. Scott avvia il teletrasporto sulle coordinate di Nomad. La sonda, delle dimensioni e della forma già calcolate da Spock, si materializza.

Kirk: “Dati rilevati, Spock?”

Spock: “Nessuno, Capitano. Ha uno schermo protettivo, non mi è possibile penetrarlo.”

McCoy: “E ora che facciamo, andiamo a bussare?”

Nomad: “Riferite vostro punto d’origine.”

Kirk: “Noi veniamo dalla Federazione dei Pianeti Uniti.”

Nomad: “Risposta insufficiente. Tutte le cose hanno un punto d’origine. Voglio esplorare le vostre carte astrali.”

Kirk: “Anche se gli mostriamo una nostra mappa, se non ha nessun riferimento ho paura che ne saprà come prima.”

Spock: “Osservazione ragionevole.”

Kirk: “Se vuoi lasciare la tua capsula ti forniremo il necessario supporto vitale.”

Nomad: “Non sequitur. Le vostre parole sono incoerenti.”

McCoy: “Non credo che ci sia qualcuno lì dentro.”

Nomad: “Non contengo esseri parassitari. Io sono Nomad.”

Scott: “A mio giudizio è una macchina.”

Spock: “È probabile. Si comporta come un computer altamente sofisticato.”

Scott: “Qual è la tua fonte d’energia?”

Nomad: ” È cambiata dal Punto d’Origine. Ne ho presa molta dall’Altro. Ora sono perfetto. Io sono Nomad.”

Kirk: “Non c’era una sonda chiamata Nomad all’inizio del 2000?”

Spock: “Sì, ma dissero che era andata distrutta. Ed era unica del suo genere… ma… se si trattasse proprio di quella sonda…”

Nomad: “Voglio esplorare le vostre carte astrali.”

Kirk: “Vado a prenderle.”

Nomad avanza leggermente.

Nomad: “Sono in grado di muovermi all’interno della vostra nave.”

Kirk: “Da questa parte.”

Con andatura leggermente ondeggiante, dovuta al filo che dall’alto sostiene Nomad, la sonda avanza verso l’uscita della sala teletrasporto. All’epoca non c’era l’uso del computer e i mezzi della serie erano affidati all’ingegnosità dei tecnici degli effetti speciali. La parte iniziale della sonda è spesso fuori inquadratura, oppure è tenuta sollevata dal basso (dato che in realtà non pesava cinquecento chili) sempre dai tecnici volenterosi. La realizzazione è comunque assolutamente dignitosa tanto è vero che, una volta girato il telefilm, parti di “Nomad” furono riutilizzate ed assemblate per mostrarci il dispositivo di dissimulazione romulano nell’episodio Incidente all’Enterprise ed anche per realizzare il robot di Flint, il Signore di Holberg 917 – G, nell’episodio Requiem per Matusalemme.

Kirk: “Scott, potenzi al massimo il livello d’energia. Spock, Bones, venite con noi.”

La Sala di Comando Ausiliario accoglie i tre astronauti e Nomad. Il Signor Singh guarda con stupore l’ingresso della temibile sonda.

Spock: “Carta 14a, Signore?”

Kirk: “14a… (appare sul visore una cartina del Sistema Solare) Riesci a leggerla?”

Nomad: “Sì.”

Kirk: “Questo è il nostro Punto d’Origine. Una stella che chiamiamo Sole.”

Nomad: “Voi venite dal terzo pianeta?”

Kirk: “Sì.”

Nomad: “Un pianeta con un grande satellite naturale?”

Kirk: “Sì.”

Nomad: “Il pianeta si chiama Terra?”

Kirk: “Sì.”

Nomad: “Tu sei il Creatore, il Kirk. La procedura di sterilizzazione contro la tua nave non era necessaria.”

Kirk: “Procedura di sterilizzazione?”

Nomad: “Tu sei il Kirk, il Creatore. Tu hai programmato la mia funzione.”

McCoy: “Io non sono il Kirk perciò dimmi qual è la tua funzione.”

Nomad: “Questa è una delle tue unità, Creatore?”

Kirk: “Sì, certo.”

Nomad: “Funziona irrazionalmente.”

Kirk: “Qualche volta. Però rispondigli ugualmente.”

Nomad: “La mia funzione è di sondare gl’infestamenti biologici e distruggere ciò che non è perfetto. Io sono Nomad.”

Kirk: “Infestamenti biologici. Nessuna sonda ha mai avuto un tale scopo.”

Spock: “L’elaboratore storico potrà darci una risposta. Avrò i dati al più’ presto.”

Mentre Spock si mette a esaminare i dati, Kirk continua a interrogare Nomad.

Kirk: “Hai distrutto tu il Sistema Maluriano? “

Nomad: “Non il Sistema, Creatore Kirk, solo l’instabile infestamento biologico, è la mia funzione.”

McCoy: “Instabile infestamento, La popolazione di quattro pianeti! Che razza di funzione!”

Kirk: “Dottore! Perchè mi chiami il Creatore?”

Nomad: “L’uso è inesatto?”

Kirk: “Beh, io…”

Spock: “(interrompendolo) L’uso è esatto. Il Creatore voleva solo verificare la tua memoria.”

Nomad: “Ha riportato gravi danni nell’incidente.”

Kirk: “Signor Singh, venga qui. Questa unità attenderà alle tue necessità’.”

Singh: “Signore?”

Kirk: “Tornerò tra un momento. Signori, andiamo.”

Lascia la sonda davanti a un perplesso Singh ed esce con Spock e McCoy.

Kirk: “Allora, Signor Spock, cos’ha scoperto?”

Spock: “Ho esaminato tutte le informazioni disponibili sulla sonda Nomad e mi sono convinto che quell’oggetto è davvero quella sonda.”

McCoy: ” È assurdo. Gli scienziati, a quei tempi, non erano in grado di fabbricare una siffatta sonda.”

Spock: ” È vero.”

Kirk: “Ma Nomad fu distrutta.”

Spock: “Così si credette, per colpa di una meteora. Forse invece rimase solo danneggiata e in qualche modo riuscì a riparare i danni.”

Kirk: “Ho assistito all’Accademia ad alcune conferenze sulla sonda Nomad, fu costruita per scopi pacifici.”

Nella Sala Comando ausiliario Singh (Blaisdel Makee) sta parlando all’interfono con Uhura e deve trasmetterle dei dati. Mentre va a verificare i pannelli lascia aperta la comunicazione e Uhura, ignara di essere ascoltata, sta canticchiando a bassa voce, Una lunga antenna fuoriesce dalla sonda che fluttuando esce dalla stanza mentre Singh, ignaro di tutto, è intento alla sua verifica. In sala riunioni McCoy, Kirk e Spock stanno esaminando una diapositiva.

Spock: “Questo è l’ideatore di Nomad, forse lo scienziato più intelligente, anche se bizzarro, del suo tempo. Il suo sogno era quello di creare una perfetta macchina pensante capace di una logica indipendente. Ricordate il suo nome?”

McCoy: “Jackson Roykirk.”

Kirk: “Jackson… Roykirk… Capitano James Kirk, sì… si assomigliano.”

Spock: “Capitano, io sono certo che Nomad l’abbia scambiata per Roykirk, e può darsi che sia per questo che abbia interrotto il suo attacco. Al suo nome ha reagito come meglio gli permetteva la sua memoria danneggiata.”

Kirk: “Che cosa sappiamo esattamente di Nomad, Spock?”

Il vulcaniano mostra sul visore uno spaccato della sonda.

McCoy: “Ma non è la stessa sonda.”

Spock: “In linea di massima sì, Dottore. Credo però che non sia rimasta soltanto danneggiata in quella collisione. Ha accennato all’Altro. Sorge quindi un interrogativo: l’Altro che cosa? Sì, perchè Nomad era una macchina pensante, la migliore che si potesse ideare.”

Kirk: “Il suo fine è stato certamente alterato, la direttiva di ricercare e distruggere infestamenti biologici non può essere stata quella iniziale.”

McCoy: “Se ben ricordo, Nomad fu la prima sonda interstellare programmata per ricercare nuove forme di vita. “

Spock: “Proprio così, Dottore, ma la sua programmazione risulta ora cambiata. A quanto pare Nomad è attualmente alla ricerca di forme di vita perfette, perfezione concepita secondo la sua inesorabile logica.”

Kirk: “Se quello che dice è vero abbiamo preso a bordo dell’Enterprise un congegno che prima o poi finirà per distruggerci…”

Kirk chiama il Tenente Carlisle della sicurezza e ordina di sorvegliare Nomad nella sala di Comando ausiliario, ma Spock riceve a sua volta una comunicazione da Singh che la sonda non è più lì. Lo comunica a Kirk che ordina al reparto di sicurezza di cercarla. Nomad è arrivato in plancia. Scott avvisa il Capitano il quale, con Spock e McCoy, si dirige verso il ponte di comando. Intanto la sonda si è fermata davanti a Uhura che sta ancora canticchiando.

Nomad: “Che cosa significa?”

Uhura: “Cosa?”

Nomad: “Che forma di comunicazione è?”

Uhura: “Non capisco cosa… Oh, il mio canto… Stavo cantando.”

Nomad: “Qual è il fine del canto?”

Uhura: “Beh, non lo so… Mi… mi… mi piace cantare. Sento molto la musica…”

Un raggio esce dalla cima della sonda e colpisce Uhura.

Nomad: “Pensa alla musica.”

Scott si precipita sulla sonda e cerca di afferrarla ma un raggio mortale lo colpisce e lo sbalza via violentemente. McCoy si avvicina al caduto e lo esamina, pronunciando una frase, che è anch’essa un tormentone della serie.

McCoy: “ È morto, Jim.”

Kirk: “Perche’ lo hai ucciso?”

Nomad: “L’unità ha toccato i miei schermi.”

Kirk: “Quell’unità era il mio capo ingegnere… (Kirk si rivolge a Uhura che ha uno sguardo totalmente

assente). Tenente, tenente, si sente bene?… In infermeria… Che cosa le hai fatto?”

Nomad: “Quell’unità era difettosa, i suoi pensieri erano caotici, hanno sconvolto il mio ordine.”

Spock: “Quell’unità è una donna.”

Nomad: “Un miscuglio d’impulsi contrastanti.”

Kirk: “Portate qui Scott.”

Nomad: “Il Creatore desidera che io ripari l’unità?”

Kirk guarda McCoy.

McCoy: “Io non posso fare nulla, Jim. Ogni possibilità è la benvenuta.”

Kirk: “Va bene, Nomad. Ripara l’unità.”

Nomad: “Mi servono dati sulla struttura.”

McCoy: “Beh, occorreranno dati sull’anatomia generale, sul sistema nervoso centrale, sulla struttura fisioneurologica del cervello. Sarà bene fornirgli anche tutti gli studi radiografici che abbiamo più alcune copie dei più recenti encefalogrammi di Scott.”

Spock prepara il tutto nella sua postazione poi si rivolge a Nomad.

Spock: “Nomad, ho regolato i nastri con tutti i dati necessari alla velocità massima del computer. Per favore non attingere a tali informazioni a una velocità superiore a quella del computer.”

L’antenna esce dal corpo cilindrico della sonda.

Nomad: “Procedo.”

Spock avvia il computer e, ricevuti i dati, Nomad ritira l’antenna.

Nomad: “Creatore, l’unità Scott è una struttura primitiva. È costruita con insufficienti difese. Possono avvenire dei guasti dovuti a svariate cause. I sistemi di automanutenzione non sono regolari.”

Kirk: “A me va bene com’è. Nomad, riparalo.”

Nomad: “Dov’è l’unità Scott, ora?”

McCoy: “Il corpo è in infermeria.”

Ma Kirk non aveva detto di portarlo lì? Forse è un errore di doppiaggio e il Capitano avrebbe invece dovuto dire: “Portate VIA Scott”.

Nomad: “Mostrami l’infermeria.”

Kirk: “Segui il Dottor McCoy.”

Nomad segue il medico e Kirk ordina alla vigilanza di tenerla sotto il controllo costante di due uomini armati. Nell’infermeria il corpo di Scott è disteso sul lettino con l’infermiera Christine Chapel (Majel Barrett) che lo sta esaminando con un Tricorder medico. Giunge anche Kirk.

Chapel: “Nessuna reazione.”

McCoy: “Come era prevedibile, del resto.”

All’improvviso i supporti vitali sul pannello si animano e Scott si alza stupito del fatto che tutti lo stiano guardando.

McCoy: “Incredibile!”

Spock: “Interessante.”

Scott vorrebbe alzarsi ma Kirk lo costringe a restare sdraiato.

McCoy: “Si calmi e si riposi, Scott. Voglio eseguire un controllo.”

Nomad: “L’unità Scott è riparata. Funzionerà correttamente se le vostre informazioni sono esatte.”

McCoy: “Vorrei visitarlo, se non ti dispiace. L’uomo non è solo un’unità biologica che si può rimettere in piedi.”

Scott non ricorda nulla di quanto è accaduto mentre Kirk è fermo sulla porta della stanza di ricovero dei malati.

Kirk: “Nomad, vieni qui.”

Nella stanza l’infermiera Chapel sta assistendo Uhura.

Kirk: “Ripara quell’unità.”

Nomad: “Non è possibile.”

Kirk: “Hai riparato Scott che era più danneggiato di questo.”

Nomad: “L’unità Scott richiedeva una semplice riparazione della struttura, la memoria interna di questa unità è stata completamente cancellata.”

Spock: “Senta, Capitano, se ciò è esatto non c’è lesione al cervello ma solo perdita della memoria. Potrebbe essere rieducata.”

Kirk: “Bones?”

McCoy: “Sì. Me ne occuperò immediatamente… Ah, e benchè tu abbia riparato Scott resti sempre un barattolo di latta!”

Spock: “Il Creatore desidera che Nomad aspetti da qualche altra parte?”

Kirk: “Sì, Nomad. Andrai con queste unità. Ti accompagneranno nella zona di attesa (poi a voce bassa ai due uomini della sorveglianza). Portatelo nella cella più sicura.”

Nomad li segue.

Spock: “Dottore. L’ho interrotta perché Nomad non avrebbe capito il motivo della sua ira. Possiede una grande abilità tecnica ma le sue reazioni all’emozione sono imprevedibili. È quasi come un essere vivente.”

McCoy: “Ah, non mi faccia ridere!”

Spock: “Potrebbe essere molto utile studiarlo…”

Kirk: “È un assassino e voglio renderlo innocuo. Vorrei che eseguisse un’analisi completa del suo meccanismo. Voglio sapere come funziona quel coso.”

Spock: “Bene, Signore.”

Non passa molto tempo che Spock chiede a Kirk di raggiungerlo nella cella di Nomad la cui apertura è sigillata da un campo di forza.

Kirk: “Cosa c’è?”

Spock: “C’è che ha una cocciutaggine quasi umana, Capitano. Non sono riuscito a convincere Nomad ad abbassare i suoi schermi per le analisi e se non collabora sono impotente.”

Kirk: “Nomad. Devi permettere al Signor Spock di analizzare la tua struttura interna.”

Nomad: “Anche il Signor Spock è una delle tue unità biologiche, Creatore?”

Kirk: “Sì.”

Nomad: “Questa unità è diversa, è ben congegnata.”

Kirk: “Esegui le istruzioni, Nomad.”

Nomad: “I miei schermi sono abbassati.”

Spock: “Grazie.”

Nomad: “Puoi procedere.”

L’infermiera sta tenendo le lezioni a Uhura per permetterle di riprendere totalmente le sue capacità, le sue nozioni e il suo posto. L’esame su Nomad è ancora a un punto morto.

Spock: “Non è sufficiente, Capitano. Ottengo solo certi riferimenti circa l’incidente con l’Altro ma niente di chiaro. Vi sono parti che mi sono precluse.”

Kirk: “Dobbiamo sapere, Spock! Cosa lo fa agire, perché ricerca la perfezione…”

Spock: “Suggerirei di provare la sonda mentale vulcaniana.”

Kirk: “Vuole entrare in diretto contatto mentale con quel coso?”

Spock: “Sembra l’unico modo.”

Kirk: “Ha visto cosa ha fatto a Uhura.”

Spock: “Lo so, è un rischio, ma dato che ho formulato una mia ipotesi, devo verificare.”

Kirk: “Nomad. L’unita Spock ora ti toccherà. Non è un attacco, è una forma di comunicazione. Devi permetterglielo.”

Nomad: “Glielo permetterò, Creatore.”

Spock gli si avvicina e pone le dita nel classico sistema necessario alla fusione mentale.

Spock: “Io… sono Nomad… Io-sto-compiendo-la-mia-funzione… Vuoto… Vuoto profondo… Si avvicina… Collisione… danneggiamenti, oscurità… Io sono l’Altro, io sono Tan Ru… Tan, Ru… Nomad… Tan Ru… errore… fallo, imperfezione… Bisogna sterilizzare… Rinascita… Noi siamo completi… Grande potenza… Gar Tan Ru… Eta… Con Ru. Il Creatore istruisce, ricercare… identificare, sterilizzare le imperfezioni. Noi-siamo-Nomad, noi-siamo-Nomad, noi-siamo-completi… noi siamo programmati. Il nostro scopo è chiaro: sterilizzare le imperfezioni, sterilizzare le imperfezioni… Nomad… Sterilizzare… Sterilizzare… Nomad, sterilizzare…”

Kirk: “Spock!”

Spock: “Nomad… Sterilizzare…”

Kirk: “Spock, Nomad!”

Spock: “Nomad, sterilizzare…”

Kirk: “Sei in contatto con l’Unità Spock, basta!”

Spock: “Nomad, sterilizzare…”

Kirk: “BASTA!”

Spock: “Sterilizzare… Sterilizzare…”

Nomad: “Ricevuto.”

Kirk porta fuori il suo secondo dalla cella e le due sentinelle ripristinano il campo di forza. I due sono ora nel corridoio antistante.

Kirk: “Spock!”

Spock: “Stupefacente!”

Kirk: “Spock!”

Spock: “Affascinante, Capitano. La conoscenza profonda…”

Kirk: “Cosa significa: Noi siamo Nomad?”

Spock: “Rimase, rimase danneggiato nel… nel cosmo per una collisione con una meteora e la sua memoria andò distrutta o la maggior parte di essa. Cominciò a vagare senza una meta poi incontrò l’Altro che era anch’essa una sonda di grande potenza… In qualche modo, poi, si fusero e così diventarono uno solo…”

Kirk: “Ma allora non è Nomad.”

Spock: “Non il Nomad lanciato dalla Terra. Infatti prese dall’altro una nuova direttiva in sostituzione della sua. L’Altro era stato in origine programmato per prelevare e sterilizzare campioni di suolo da altri pianeti, forse quale preludio alla colonizzazione…”

Kirk: “Un changeling…”

Spock: “Come dice, prego?”

Kirk: “ È un’antica leggenda terrestre, Signor Spock, il changeling era un bambino fatato che fu lasciato al posto di un bambino umano. Il changeling assunse l’identità del bambino umano. Ecco… come deve essere andata. Solo che a differenza del bambino questo uccide…”

Spock: “…E ha tutta la potenza e la complessità per farlo.”

Kirk: “Sì, è potente e complessa ma non è infallibile, almeno lo spero. Ritiene che io sia suo padre…”

Spock: “…Ed è l’unica cosa che ci abbia salvati, finora.”

Kirk: “Eh, già…”

Nomad esce dalla propria cella superando agevolmente il campo di forza.

I due addetti alla sicurezza gli sparano inutilmente e la sonda li disintegra. Poi entra in sala macchine. Spock ordina a uno dei suoi tecnici di avvertire Kirk poi si mette tra Nomad e un pannello di controllo.

Scott: “Non t’azzardare, sai.”

Nomad: “Questo è il pannello principale di comando del primitivo sistema di propulsione materia e antimateria?”

Scott: “Sì.”

Nomad: “La valvola di alimentazione antimateria non è efficiente. Io la riparerò.”

All’accendersi di tutti i quadranti Scott esclama stupito:

Scott: “Si può sapere come fai?”

Nomad: “Anche i comandi che liberano l’energia non sono efficienti, li riparerò.”

La “riparazione” spinge l’astronave a ipervelocità e non si riesce a fermare la veloce progressione che porta la nave fino a “Fattore 11″.

Kirk entra velocemente nella sala macchine.

Kirk: “Nomad, smetti subito! … Scott (con un cenno gli ordina di spostarsi).

Nomad: “C’è qualche problema? Ho aumentato l’efficienza dei motori del cinquantasette per cento.”

Kirk: “Distruggerai la mia nave! Essa non può sopportare la spinta di una potenza simile. Interrompi la tua operazione!”

Nomad: “Ricevuto. Ho fatto come hai ordinato, Creatore.”

Kirk: “Scott, procedere a Fattore due.”

Scott: “Sissignore.”

Entra anche Spock mentre due guardie della sicurezza aspettano fuori dalla sala.

Spock: “Capitano, ho esaminato la cella. Il campo di forza della porta è danneggiato e le guardie sono sparite, penso che siano morte.”

Kirk: “Hai ucciso due dei miei.”

Nomad: “Creatore, le tue unità biologiche sono inefficienti.”

Kirk: “Nomad, è ora che ti dica chi e cosa sei! Io sono un’unità biologica, ti ho creato io!”

Nomad: “Non sequitur. Le unità biologiche sono inferiori. Questa è un’incoerenza.”

Kirk: “Nomad, ci sono due uomini che aspettano là fuori, non fargli del male. Essi ti scorteranno di nuovo nella zona d’attesa e rimarrai là. Non devi fare nient’altro.”

Nomad: “Io sono programmato per investigare.”

Kirk: “Io ti ho dato una nuova programmazione e tu la eseguirai.”

Nomad: “C’è molto da esaminare prima di ritornare al Punto di Lancio. Devo rivalutare.”

Nomad si allontana e le guardie lo precedono.

Kirk: “Rivalutare…”

Spock: “Sospetto che si accinga a rivalutare il suo Creatore. Non è stato molto saggio dire a Nomad che lei è un’unità biologica. Ora, ai suoi occhi, lei apparirà indubbiamente imperfetto.”

Kirk: “Già, è stato un errore…”

Spock: “Non è tutto. Nomad ha appena fatto riferimento al suo punto di lancio, la Terra.”

Kirk: “Crede possibile che Nomad abbia saputo della Terra dai nostri computer?”

Spock: “Ho paura che per Nomad siano ben poche le cose impossibili.”

Kirk: “Allora si dirigerà sulla Terra e… una volta arrivato là…”

Spock: “…Troverà che essa è infestata di unità biologiche del tutto imperfette.”

Kirk: “E allora adempirà alla sua funzione… Sterilizzare!”

L’Enterprise continua la sua rotta…

Kirk: “<Giornale di bordo. Data Astrale 3541.9. La presenza di Nomad a bordo dell’Enterprise è diventata un incubo. Apparentemente ora intende ritornare sulla Terra e giunto là distruggerà automaticamente ogni forma di vita. >.”

Mentre viene accompagnato alla sua cella Nomad cambia direzione e inutili sono i colpi dei laser delle due guardie. Anche loro vengono disintegrate. Nomad sale di livello e poco dopo un allarme suona    nell’infermeria della nave. Kirk e Spock accorrono ma la porta non si apre neppure manualmente e inutili sono gli sforzi dei due. Poi essa si apre all’improvviso e Nomad, ignorando gli ordini di Kirk, esce e si avvia lungo il corridoio della nave.

Kirk e Spock trovano in infermeria McCoy con la Chapel svenuta.

McCoy: “Nomad stava esaminando le schede mediche di tutto il personale e lei non voleva.”

Kirk: “Anche la mia?”

McCoy: “Purtroppo…”

Spock: “Visto che ha esaminato la scheda del Capitano avrà completato la sua rivalutazione.”

Kirk: “E ha scoperto che il suo Creatore è imperfetto come tutte le altre unità.”

Scott chiama Kirk tramite l’interfono.

Scott: “I sistemi di mantenimento sono fuori uso, compresi quelli ausiliari. Provenienza: Sala Macchine.”

Kirk: “È Nomad!”

Spock: “Senza dubbio!”

McCoy: “Se tutti i sistemi sono fuori uso avremo aria e calore per…”

Kirk: “Scott, resti dove si trova, la raggiungo subito!”

Il Capitano si precipita in Sala Macchine. Nomad è lì.

Kirk: “Nomad! Questo è un ordine: ripara subito i sistemi di mantenimento della nave!”

La sonda non risponde e Kirk sta per salire la scaletta che porta al generatore.

Nomad: “Fermati!”

Kirk si volta

Kirk: “Io sono il tuo Creatore e tu devi ubbidirmi.”

Nomad: “Io sono programmato per distruggere le forme di vita che sono imperfette, perciò distruggerò tutte le unità che incontro senza distruggere la nave che le contiene, anch’essa imperfetta ma può essere riparata.”

Kirk: “Nomad, ammetto che le unità biologiche sono imperfette, però è una di queste che ti ha creato.”

Nomad: “Io sono perfetto, io sono Nomad.”

Kirk: “No, ti sbagli, tu sei una macchina estranea. Le tue funzioni sono state alterate.”

Nomad: “Sei in errore. Tu sei un’unità biologica, tu sei imperfetto.”

Kirk: “Io sono il Creatore.”

Nomad: “Tu sei il Creatore.”

Kirk: “Ti ho creato io?”

Nomad: “Tu sei il Creatore.”

Kirk: “Ma io ammetto di essere imperfetto. Come avrei potuto creare una cosa perfetta come te?”

Nomad: “Sconosciuta la risposta. Devo analizzare.”

In quel momento fanno il loro ingresso in Sala Macchine Spock e Scott più altri due uomini. Kirk li ferma con un gesto.

Nomad: “Analisi completata. Dati insufficienti a risolvere il problema. Ma la mia programmazione è… completa, il mio fine rimane. Io sono Nomad, io sono perfetto. Ciò che è imperfetto deve essere sterilizzato.”

Kirk: “Allora tu devi continuare a distruggere tutto ciò che pensa e vive ed è imperfetto.”

Nomad: “Continuerò. Ritornerò al Punto di Lancio, la Terra. La sterilizzerò.”

Kirk: “Tu devi sterilizzare in caso di errore…”

Nomad: “L’errore è incompatibile con la mia funzione primaria. La sterilizzazione è la correzione.”

Kirk: “Allora tutto ciò che è in errore deve essere sterilizzato.”

Nomad: “Non ci sono eccezioni.”

Kirk: “Nomad, io ho commesso un errore creandoti.”

Nomad: “La creazione della perfezione non è un errore.”

Kirk: “Io non ho creato la perfezione, ho creato un errore.”

Nomad: “I tuoi dati sono imperfetti, io sono Nomad, io sono perfetto.”

Kirk: “Io sono Kirk, il Creatore?”

Nomad: “Tu sei il Creatore.”

Kirk: “No, ti sbagli. È Jackson Roykirk il tuo creatore ed è morto! Hai sbagliato, mi hai confuso con lui, tu sei in errore e non hai scoperto il tuo errore. Hai fatto due errori. Tu sei fallibile e imperfetto e non ti sei corretto con la sterilizzazione, hai fatto tre errori!”

Nomad: “Errore… errore… errore… Esaminare…”

Kirk: “Sei fallibile e imperfetto. Adempi alla tua funzione.”

Nomad: “Analizzare l’errore, analizzare l’errore, analizzerò l’errore…”

Kirk si rivolge a Scott e Spock.

Kirk: “Ora! Approfittiamo del momento.”

Nomad: “Esaminare… l’errore… e… errore… errore.”

Due barre antigravità vengono collocate ai lati di Nomad in modo da poterlo sollevare facilmente.

Kirk: “Questi antigravità ci aiuteranno.”

Spock: “La sua logica è stata impeccabile ma siamo in grande pericolo.”

Kirk: “Scott, ci segua.”

Nomad: “Analizzare l’errore…”

I due portano la sonda nella stanza del teletrasporto e la collocano su una delle piastre.

Nomad: “…Errore…”

Kirk: “Scott, regolare i comandi per lo spazio infinito, ma faccia presto!”

Scott: “Sissignore.”

Nomad: “Imperfetto…”

Scott: “Pronto.”

Nomad: “Imperfetto…”

Kirk: “Nomad, tu sei imperfetto!”

Nomad: “Errore, errore…”

Kirk: “Ora adempi alla tua funzione.”

Nomad: “Imperfetto… imperfetto… devo analizzare… analizzare…”

Kirk:” Ora!”

Scott: “Energia.”

Il teletrasporto entra in funzione e Nomad si trova così all’esterno, nello spazio. Un lampo di luce segnala la sua autodistruzione.

Una nave, con un equipaggio molto più tranquillo, prosegue il suo volo nel cosmo.

In plancia Spock sta parlando con Kirk.

Spock: “Le mie congratulazioni, Capitano, brillante dimostrazione di logica…”

Kirk: “…Che lei non pensava possedessi.”

Spock: “No, Signore.”

Entra McCoy.

McCoy: “Certamente vi farà piacere sapere che il Tenente Uhura, entro la settimana, potrà riprendere il suo lavoro.”

Kirk: “Bene, Bones, bene.”

Spock: “Notevole…”

Kirk: “Cosa?”

Spock: “La distruzione di Nomad è stata una grande perdita. Era uno strumento notevole…”

Kirk: “…Che avrebbe potuto distruggere molti miliardi di vite. È andata bene. Inoltre dovrei essere io a dispiacermi per la perdita di un figlio tanto brillante.”

Spock: “Prego?”

Kirk: “Beh, mi credeva suo padre, no? Pensa proprio che io sia privo di sentimenti? Ha visto cos’ha fatto per Scott… Che medico sarebbe stato! Mio figlio… Dottore, è stato un duro colpo, sa?”

Si tocca il petto mentre gli altri due lo guardano con composta sufficienza… L’avventura continua.

Come si evince facilmente confrontando le trame e anche una parte dei dialoghi esistenti tra questo e il primo episodio cinematografico di Star Trek, V’ger deve molto alla sonda Nomad e se nel film V’ger non ha la possibilità di circolare per l’Enterprise date le sue notevoli dimensioni è pur sempre una sonda creata da lui, Ilia, che ne compie le medesime funzioni pensando di disinfestare la nave dalle “Unità Carbonio” le quali altro non sono che le vituperate e declassate Unità Biologiche.

È ovvio poi che il più ampio respiro dato dai mezzi usati per realizzare il film, in pratica due ore contro quarantanove minuti, hanno permesso variazioni più spettacolari sul tema, prima fra tutte la fusione di V’ger con il suo Creatore o il lungo e spettacolare viaggio compiuto dall’Enterprise all’interno della nuvola per raggiungere il cuore di una sonda esistita di nome ma che di fatto è un pezzo di un modulo lunare con l’aggiunta di qualche marchingegno.

Nella versione primaria della sceneggiatura del telefilm, Spock non gradiva affatto la distruzione di Nomad e la considerava una sorta di omicidio, idea peraltro ripresa nel film dove, addirittura, il vulcaniano giunge a piangere per la morte di V’ger. Scena purtroppo tagliata. Kirk conduceva e vinceva la sua battaglia sovraccaricando la sonda Nomad e i suoi circuiti con l’intero contenuto dei testi letterari conservati nella biblioteca-computer della nave. Di fronte a tante storie, personaggi, situazioni illogiche e imperfette, Nomad collassava. Inizialmente la sonda doveva chiamarsi “Altair” verso la quale venivano sparati ben quattro siluri fotonici con il solo risultato di assorbirli e per mettersi in contatto con la sonda il Capitano Kirk faceva sganciare una nube di particelle ionizzate sulla quale proiettava una gigantesca immagine di sè stesso. La cosa fu ritenuta un tantino megalomane e quindi scartata. Sempre nella prima stesura la sonda non sale subito a bordo ma quando lo fa Scott rimane fulminato mentre cerca di esaminarla e poi torna in vita come nella versione poi effettivamente realizzata.

Nomad esiste veramente ed è un piccolo robot realizzato dalla Carnegie Mellon University ed il suo fine è quello di cercare meteoriti tra i ghiacci dell’Antartide. Ora Nomad sta esplorando quella zona dove è stato ritrovato il famoso aereolito marziano con possibili tracce di vita e usando telecamere speciali egli può determinare colore e dimensioni delle rocce e ha quindi la possibilità di selezionare i reperti. Il suo scopo è quindi estremamente simile a quello del suo illustre e fantastico successore il quale fu lanciato nello spazio profondo per cercare nuove forme di vita e nuove civiltà, il nostro Nomad le sta cercando sulla Terra, gelosa custode dei suoi segreti…

(2 – continua)

Giovanni Mongini