IL METACINEMA NELLE OPERE DI LYNCH, CRONENBERG, DE PALMA

La collana SPAGHETTI CINEMA di EUS EDIZIONI si arricchisce di un nuovo interessante titolo per tutti gli appassionati del genere fantastico: stiamo parlando del volume IL METACINEMA NELLE OPERE DI LYNCH, CRONENBERG, DE PALMA (146 pagine; 16,90 euro).

Questo saggio di Chiara Nucera vuole essere un’analisi sul cinema contemporaneo, traendo spunto da alcuni autori fondamentali, con particolare attenzione al periodo che va dall’inizio degli anni ’80 ai primi anni del nuovo millennio, con alcune mirate digressioni.

Stabilendo nel teatro greco e nella filosofia classica la base di partenza per le più moderne teorie analitiche, prende vita il discorso sulla duplicità del reale, presente in tre accezioni: realtà vissuta come profonda mutazione corporea, realtà che diviene prima riproduzione e poi ricostruzione, realtà che emerge dalla zona oscura dove sogno ed esistenza si confondono. Un fil rouge che lega assieme le filmografie di Cronenberg, De Palma, Lynch e Hitchcock, toccando le teorie di Freud su perturbante e sogno e gli studi di Rank sul doppelgänger.

Ritrovando in questo il concetto di metacinema, ovvero quella particolare rappresentazione cinematografica che ha per oggetto essa stessa, o nella quale vengono inseriti elementi che rievocano fortemente una messa in scena fittizia dell’azione che si sta svolgendo, emerge un’evidente contrapposizione tra spazio interno ed esterno, oltre lo schermo e oltre il corpo dello spettatore. Il dualismo risulta così necessario poiché la vita e lo stesso cinema, che ne è derivazione, ne sono caratterizzati.

Buona lettura.

A cura della redazione