DOCTOR STRANGE

SCHEDA TECNICA

Titolo originale: Doctor Strange

Anno: 2016

Regia: Scott Derrickson

Soggetto: Steve Ditko (fumetto), Jon Spaihts, Scott Derrickson e C. Robert Cargill (storia)

Sceneggiatura: Scott Derrickson e C. Robert Cargill

Direttore della fotografia: Ben Davis

Montaggio: Wyatt Smith e Sabrina Prisco

Musica: Michael Giacchino

 

 

Effetti speciali: Paul Corbould, Adam Heines e ILM

Produzione: Charles Newirth, Stan Lee, Victoria Alonso, Stephen Broussard e Louis D’Esposito

Origine: Stati Uniti

Durata: 1 h e 55’

CAST

Benedict Cumberbatch, Rachel Mc Adams, Chiwetel Ejiofor, Benedict Wong, Benjamin Bratt, Mads Mikkelsen, Tilda Swinton

TRAMA

La vita di Stephen Strange, neurochirurgo straordinario ma con un ego smisurato, viene distrutta da un incidente d’auto in cui le sue mani rimangono gravemente menomate. La storia personale di un ex invalido, che ha ripreso a camminare e a giocare a pallacanestro, lo portano in Nepal, nel monastero e comunità di Kamar- Taj, dove scopre le arti mistiche di controllo delle forze di questo e altri mondi, come mezzo per migliorare se stessi e anche aprire nuovi varchi e possibilità verso realtà spesso inquietanti. L’equilibrio protetto dal misterioso Antico e su cui vegliano vari saggi è in pericolo per la ribellione dello stregone Kaecillius, e Stephen Strange scoprirà una nuova vocazione dentro di sé, che va oltre il suo egocentrismo, per salvare il mondo e diventare un nuovo supereroe contro le forze del male.

NOTE

Doctor Strange, uno dei supereroi Marvel più anomali ma forse anche più interessanti, arriva sul grande schermo in un film che racconta la sua genesi solitaria, in attesa che magari il suo destino si incroci con quello degli altri protagonisti del pantheon, come del resto suggerisce l’easter egg alla fine dei titoli di coda.

Un film che ha avuto un buon successo ma che forse non ha convinto del tutto, ma che ha comunque molti elementi di interesse. A cominciare dal rapporto con l’Oriente e le sue discipline, qui certo spettacolarizzato, ma con richiami alle vie dello spirito e della conoscenza di sé.

Del resto, non è nemmeno un caso che una parte del film si svolga tra il Nepal e la Cina, visto che sono ormai Paesi che valgono buona parte del fatturato del cinema, soprattutto la Cina: per ora l’apporto di attori cinesi è dato solo da Benedict Wong, imperturbabile ma essenziale bibliotecario del monastero, ma le atmosfere ci sono e si sentono, ed è interessante l’idea di super poteri che vengono da una disciplina magica e antica, di un’altra cultura, in tempi in cui si parla di incontro tra mondi diversi che spesso si traduce in scontro.

Buono comunque il cast: spiace per Mads Mikkelsen, attore danese famoso per essere l’inquietante Hannibal Lecter nella serie omonima, qui un po’ sottotono nel ruolo di stregone malvagio e assetato di poteri; ottimo l’Antico dell’androgina Tilda Swinton, già Regina bianca in Narnia e Orlando nell’adattamento del romanzo di Virginia Wollf. Il mattatore resta Benedict Cumberbatch, attore shakesperiano prestato alla tv e al cinema, interprete in Sherlock di una versione aggiornata del detective di Conan Doyle, ma anche voce del drago Smaug nella trilogia de L’hobbit, temibile Khan nel reboot di Star Trek e indimenticabile Alan Turing, inventore del computer perseguitato per la sua omosessualità, in The imitation game.

Doctor Strange apre quindi una nuova saga e una nuova mitologia supereroistica, oltre a far scoprire o riscoprire un personaggio meno noto, in un film che mescola culture, che ha un paio di sequenze che colpiscono per inventiva e atmosfere (una delle due tagliata al cinema ma dovrebbe essere integrale nel dvd) e che propone una nuova variante di supereroe con super problemi, stavolta problemi innanzitutto interiori, narcisisti e che traducevano in gratificazione personale un lavoro in fondo al servizio degli altri come quello di chirurgo, che vengono superati in una scelta di vita diversa.

Pare che comunque questa non sarà l’unica avventura di Doctor Strange, che dovrebbe tornare in almeno un altro film su di lui e poi probabilmente con gli altri supereroi, e sempre con il volto di Cumberbatch, che non solo non ritiene svilente fare un film tolto da un fumetto (ma questo è un complesso che gli attori non hanno più da tempo) ma da grande interprete dà comunque al suo personaggio una marcia in più come carisma e vicenda umana.

Elena Romanello