REHLANDEA – FIGLI DEL FUOCO

Torniamo a parlare della Penna Blu Edizioni per la seconda ghiotta novità letteraria di questa estate 2010, anche questa stampata in carta 100% riciclata come ormai consuetudine della casa editrice: presentato in anteprima in occasione della fiera “Vento Letterario” di Finale Ligure è disponibile già da ora direttamente sul sito della Penna Blu l’avvincente fantasy “Rehlandea – Figli del fuoco” (236 pagine; 15,00 euro) di Marta C. Flocco, autrice tra l’altro anche della copertina, oltre che di quella de “La città di pietra” di Loredana La Puma.
Si tratta di un romanzo che segue gli stilemi classici del genere e che vi invitiamo a inserire nella vostra biblioteca personale del fantastico, perché merita davvero, come ogni produzione della Penna Blu del resto.

Per cominciare eccovi un breve estratto, un piccolo assaggio, un antipasto che non potrà non spingervi all’acquisto:
“La fanciulla aprì gli occhi e fissò il nemico che la sovrastava.
Poteva sentire il respiro di lui sfiorarle la pelle, odorava di resina di pino e umido muschio. Non riuscì a sostenere quello sguardo bruciante e abbassò gli occhi, facendoli scivolare sulla trama del mantello e stupendosi dell’incredibile materiale di cui era fatto: foglie. Foglie argentee, delicate e sericee, fittamente intrecciate.
Dalle labbra tremanti di lei un flebile sospiro si trasformò in una domanda: «Chi sei?»
«Rehen» le rispose lui. Un attimo dopo era sparito”.
E se questo non vi bastasse… veniamo alla trama. Vi fu un tempo in cui Xehrgon, imperatore della Stirpe Oscura, scatenò la guerra contro Rehlandea. La furia dei draghi infiammò le città degli Uomini e devastò le foreste della Stirpe Arborea.
Il nome di Rehlandea cadde nell’oblio.
Un’alleanza di Uomini e Arborei innalzò un’unica bandiera a guida di un disperato tentativo di difesa, ma quando la città di Namis venne distrutta, le sue ceneri disperse dal vento raggiunsero gli angoli più remoti del Continente. Ovunque giunse la notizia che l’ultima capitale del mondo libero era caduta.
Quattordici anni dopo, il Continente è un deserto puntellato di rovine e la Stirpe Arborea, sull’orlo dell’estinzione, è in guerra contro gli Uomini.
La speranza ha abbandonato i cuori dei sopravvissuti in un mondo dominato dall’odio. Fino ad oggi…

Marta C. Flocco è nata a Milano nel 1975 e, dopo essersi trasferita per lungo tempo a Caravaggio (BG), da gennaio 2010 vive a Londra.
Da sempre appassionata di letteratura fantastica e horror, ha iniziato scrivendo racconti di fanfiction ispirati a Tolkien e alcuni racconti di genere horror. Di questi, Gotiche rivelazioni è stato segnalato nell’edizione 2005 del Premio Lovecraft. “Ho cominciato, ci racconta Marta, alle scuole medie con Jules Verne per poi scoprire Lovecraft e tutta la letteratura fanta-horror a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Il fantasy è stata invece una passione recente complice Peter Jackson e la sua trilogia del “Signore degli Anelli”. Mi è sempre stato fatto notare che ho il dono di saper scrivere bene: a scuola i miei compagni di classe si passavano i miei temi per leggerli!”.
Oltre a scrivere si interessa di pittura, digital art e web design. Rehlandea – Figli del fuoco è il suo primo romanzo.
I suoi scrittori preferiti sono: J.R.R.Tolkien, Jane Austen, J.K.Rowling, Anne Rice e H.P.Lovecraft.
I libri preferiti invece sono: “Il Signore degli Anelli” e “Orgoglio e pregiudizio”, a proposito del quale ci dice: “lo tengo sempre sul comodino a fianco del libro in lettura in quel momento”.
Per quanto riguarda i film preferiti invece l’autrice annovera: “Il Signore degli Anelli”, la trilogia di “Guerre Stellari” (“rigorosamente i primi tre episodi!”, ci tiene a precisare), la trilogia di “Alien”, “Pulp Fiction” e “I predatori dell’arca perduta”.
Infine le sue preferenze musicali  vanno dai Pink Floyd ai Metallica (“ultimo album decente il “Black album”), dai Korn agli Within Temptation, fino a Nightwish e Him.

Per tornare al romanzo, scritto tra il 2005 e il 2007, Marta ci confessa che “la prima scena che ho scritto e da cui poi si è sviluppato l’intero romanzo è quella dell’incontro tra Rehen e Lalya. Inizialmente volevo ispirarmi a “Il nome della rosa” per titolare ciascun capitolo, poi però ho preferito i versi. Ho cercato di seguire i preziosi consigli di un caro amico docente di poesia e metrica (teoricamente si dovrebbero trattare di endecasillabi sciolti) e il risultato sono 33 versi che suggeriscono quello che succederà nel capitolo. Tutte le illustrazioni sono state realizzate con Photoshop e con una tavoletta grafica Wacom Intuos3. La mappa SEMBRA disegnata a matita ma anche lì è tutto digitale: esistono dei brushes per Photoshop che imitano alla perfezione qualsiasi tipo di mina!”.
E se volete saperne di più vi consigliamo di dare un’occhiata al sito di “Rehlandea“, dove man mano l’autrice scriverà tutte le news, gli eventi e quant’altro riguarderà il suo romanzo, mentre per acquistarlo come sempre rivolgetevi al catalogo della Penna Blu Edizioni.
A noi non resta altro da fare a questo punto che augurarvi buona lettura!

Davide Longoni