TITANOX

“Titanox” è il titolo di una nuova serie a fumetti di cui finora è stato pubblicato, in proprio, solo il numero Zero, con una tiratura limitata di 300 copie al prezzo di € 6,00. Si tratta di un supereroe tutto italiano ideato, scritto e disegnato da Alessandro Marzi, che ha esordito alla seconda edizione di “Manziana Comics” nel 2009 e che è stato presentato con una conferenza stampa dell’autore alla prima edizione di “Orvieto Comics”, sempre nel 2009, con annessa vendita di poster, illustrazioni e perfino t-shirt.

Per la cronaca, il personaggio è diventato anche la mascotte degli H.O.T. (Hands of Time) gruppo rock italiano, nel loro disco di esordio: all’interno del booklet compare un’illustrazione dello stesso “Titanox” insieme ai membri della band.

Tutto parte da alcune considerazioni di Alessandro Marzi: “Da due anni a questa parte, nel mondo del cinema c’è stato un ritorno di fiamma per il genere supereroistico, si sono ripresi “discorsi interrotti” come Batman e Superman, ci sono state delle rivisitazioni di personaggi come Hulk, oppure si sono presi in considerazione nuovi eroi, nel caso di Iron Man. La differenza dei nuovi film rispetto ai vecchi è che il protagonista in questione è visto più come un uomo, con le sue debolezze, i suoi vizi e i suoi scopi. Meno “super” praticamente, cosa che di fatto lo avvicina di più al pubblico. Le situazioni create infatti non sono più inverosimili, ma consentono a ogni singolo individuo di trovare dei punti in comune con se stesso. Da qui nasce l’dea di “Titanox”, un eroe che non è un eroe, ma una semplice persona come noi alla quale è stato fatto qualcosa di tremendo e che cercherà con tutti i mezzi a sua disposizione di rimettere insieme i pezzi della sua vita andata momentaneamente in frantumi”.

La storia si svolge in America, in una città qualunque, che potrebbe essere Los Angeles, Chicago, Detroit o un’altra ancora. Siamo nel 2008. Il potere e il denaro sono in mano alle grandi industrie che con le loro innovative invenzioni tecnologiche tengono in pugno l’intero mercato del continente, dagli elettrodomestici alle armi intelligenti militari. La IRONFARM è un’azienda che svolge ricerche su vari tipi di leghe metalliche ed è attualmente leader del settore; sta lavorando a un progetto top-secret che prevede la miscelazione di componenti cibernetiche a un particolare metallo flessibile che non necessita di essere riscaldato. Qui subentra Calton Cage, strapagato lottatore di wrestling e famoso in tutto il paese; da sempre questo stile di combattimento è stato abbinato a simulazione e spettacolo, ma Calton vuole smentire queste convinzioni, combatte da solo e si impegna al massimo per restare indiscusso campione: praticamente è incorruttibile. Il caso vuole che la IRONFARM necessiti di ulteriori fondi per il progetto segreto, ma non può spendere il denaro dell’azienda perché risulterebbero enormi voragini nel bilancio e così adotta una via più semplice: quella delle scommesse. Tramite un loro uomo stringono un accordo con Calton: lui avrebbe dovuto perdere il suo prossimo incontro ricevendo il 30% del denaro vinto dall’azienda. In fondo il lottatore comincia ad avere un’età troppo avanzata per continuare a combattere, perché non uscire di scena con una bella “pensione”? La sera del combattimento però, all’ultima ripresa, proprio quando Calton dovrebbe andare al tappeto, il nostro è assalito da enormi sensi di colpa per essere andato contro ai propri valori e, in preda alla rabbia, scatena la sua forza mettendo KO l’avversario. Ma non sa in che grosso guaio si è cacciato. Il Boss della IRONFARM (illustrazione a destra) non è più in se dalla rabbia e ordina quindi il sequestro di Cage; il combattente gli ha fatto perdere una somma di denaro troppo alta, deve recuperare il qualche modo. Per sua sfortuna Calton ha scelto uno stile di vita che lo fa stare a distanza dai media, in questo modo è facile preda dei scagnozzi della IRONFARM, che lo sequestrano senza problemi portandolo nell’area segreta dell’azienda, dove si svolgono gli studi della misteriosa lega metallica. Ora è chiaro, l’intento del Boss è quello di usare Cage come cavia per il suo esperimento. I loro studi, solamente agli inizi, sono basati sulle proprietà del vapore indotto nella lega metallica. Per cominciare, come attrezzo di studio, era stato ricreato un ferro da stiro utilizzando il metallo malleabile, mentre sui componenti cibernetici c’è ancora molto lavoro da fare. Ora però sono in possesso di un cervello umano, quello di Calton. Dopo ore e ore sotto i ferri il risultato è incredibile: la IRONFARM ha fatto passi da gigante e ha finalmente creato un perfetto soldato d’acciaio: in sostanza il corpo è sempre lo stesso, ma al posto della testa originale ne è stata trapiantata una tutta speciale, un ferro da stiro, quello stesso ferro da stiro utilizzato per i primi test. La malleabilità di quell’acciaio infatti, data da una costante esposizione al vapore, consente di poter muovere senza problemi i muscoli facciali innestati nella piastra. Chiaramente il cervello di Calton è stato preservato e si trova ora all’interno della sua nuova testa, ma ha subito un resettaggio, cosicché i suoi ricordi non possano influire.

Nasce così Titanox.

Il Nostro viene infine lasciato in un vicolo semi-deserto della città, in modo che la IRONFARM possa studiarne i comportamenti a distanza: un esito positivo dell’esperimento potrebbe dare il via a una costruzione in scala mondiale di soldati indistruttibili e capaci di pensare, agili come un uomo ma duri come l’acciaio, perfette armi militari.

E’ qui che comincia la storia vera e propria.

Calton non sa più nulla di sé, non ricorda più il suo glorioso passato da lottatore, i suoi amici, la sua compagna… e non ricorda più chi gli ha fatto questo. Grazie a delle speciali scarpe con getti di vapore potenziato è capace anche di volare, ma lui non sa cosa farsene di tutto questo, fino a quando, un giorno qualunque comincia ad avere dei strani incubi, frammenti del suo passato, facce sconosciute, ma per lui è un punto di partenza su cui cominciare le sue indagini personali.

Trovatosi un rifugio nella sterminata rete fognaria della città Calton inizia un lungo viaggio per poter ritrovare quello che era un tempo… e per potersi vendicare!

Questo primo episodio può essere considerato una graphic-novel a tutti gli effetti, ma è anche il capostipite di una serie di episodi che avranno come protagonista il nostro Calton/Titanox (il nome viene dal modello di ferro da stiro che lui ha al posto della testa, non ricordandosi più il suo vero nome prende questo in prestito… e poi è anche molto azzeccato vista la stazza del protagonista).

Il sottotitolo del numero Zero, “Lacune”, è riferito all’enorme confusione nella testa del protagonista. Titanox deve confrontarsi con i fantasmi che invadono i suoi sogni, trovare un filo conduttore a tutti flashback che vagano nel suo cervello, accettare la sua nuova condizione e scendere a patti con la realtà. Nel corso della storia ci sono molti colpi di scena, come l’incontro con la propria ragazza, l’incontro con i propri carnefici e soprattutto il confronto con se stesso.

Titanox è quindi una specie di eroe, ma non un supereroe, nessuna forza bruta tranne la propria, nessun raggio laser, nessuna arma speciale: c’è solo lui, un uomo come tanti che non vuole mollare e vuole andare fino in fondo, mentre le sue vere armi sono disperazione, rabbia e forza di volontà.

Fin qua la storia del personaggio. Vediamo ora alcune considerazioni di Alessandro Marzi in merito alla creazione di Titanox: “Non è stato facile, all’inizio creare dal nulla un personaggio in stile supereroistico. Ormai i protagonisti del genere sono tanti e sono stati propinati al pubblico in tutte le salse, forzuti, infuocati, che si allungano, invisibili, ecc..

Titanox ha l’aria di un supereroe, ma non lo è realmente, rientra nella categoria di elementi come Batman e il Punitore, che sono persone normali alle quali è capitato un episodio che ha segnato in maniera indelebile la loro vita, facendone degli “eroi”.

Questo fattore, secondo me, fa si che un lettore si immedesimi di più nel personaggio, lo faccia più suo e ci si affezioni.

La strada è ancora lunga, lo scorso anno è stato presentato a “Orvieto Comics”, abbiamo fatto una conferenza stampa e la gente sembra aver gradito.

Il target a cui avevo mirato era una via di mezzo fra il ragazzino e l’adolesente, ma ho notato un grande entusiasmo fra i bambini intorno ai 10 anni.

A “Manziana Comics”, pochi mesi dopo, il fumetto ha avuto un buon riscontro, anche fra il pubblico più adulto.

In conclusione, mi sento abbastanza soddisfatto dell’esordio di questo mio personaggio che tenevo chiuso nel cassetto da oltre 10 anni, purtroppo, essendo al momento un’autoproduzione feci stampare solo 300 copie a colori e al momento sto lavorando al vero e proprio numero 1, che potrebbe essere un’altra volta autoprodotto oppure no, con l’eventuale collaborazione insieme a una casa editrice”.

Alessandro Marzi (in arte ALEX-) nasce il 28 giugno del 1984 a Orvieto.

Fin da piccolo comincia ad appassionarsi al mondo dei cartoni e dei fumetti: “la mia prima scuola, ci racconta, è stata infatti “roba” come Ken il guerriero, Vultus V, Kyashan, L’uomo tigre, Lupin III… potrei continuare all’infinito!”.

A 14 anni si iscrive all’Istituto Statale d’Arte di Orvieto, indirizzandosi verso la strada di grafico pubblicitario.

In questi 5 anni vince il suo primo concorso, un logo per l’Associazione Musicale “Luigi Mancinelli”, una scuola di musica locale.

Terminati gli studi superiori si iscrive all’Accademia delle Arti Figurative COMICS, a Roma, specializzandosi nel settore umoristico e terminando i tre anni col punteggio di 26/30.

Dopo varie partecipazioni a concorsi, sforna il suo primo personaggio: “Titanox”, di cui stampa poster, t-shirt, illustrazioni e il numero Zero.

Il fumetto verrà successivamente presentato a Orvieto Comics e Manziana Comics.

Lo stesso “Titanox” diventerà mascotte di un gruppo rock italiano chiamato H.O.T. (Hands Of Time): nel booklet del loro debut-album figura proprio un’illustrazione di Titanox.

In questo ultimo anno ha dato il via a un progetto chiamato “Zombie Portraits”, già presentato al 2° FANTASY HORROR CINEFESTIVAL di Perugia. Lo stesso Lorenzo Lombardi, direttore artistico del festival e regista, si è detto molto soddisfatto del progetto.

Contemporaneamente a ciò Alex collabora con Marco Cannavò, direttore artistico di “Orvieto Comics”, per la realizzazione di “Cryptico”, una graphic-novel che verrà presto editata da INTERMEDIA Edizioni.

Dunque, restate sintonizzati: sentiremo presto ancora parlare di lui!

Davide Longoni