LA CATTIVA STRADA

Esce per i tipi di Delmiglio Editore l’antologia “La cattiva strada – 18 racconti di crudeltà assortite” (268 pagine; 14 euro il formato cartaceo e 4,90 euro la versione e-book), a cura di Gian Filippo Pizzo con Roberto Chiavini, inserita nella collana “TinteFosche”. Il volume sarà anticipato al grande pubblico nell’ambito dell’incontro “La strada della cattiveria”, che si terrà il 2 maggio alle ore 17 a Bellaria, nell’ambito della “Italcon 2015”.

Si tratta di una cavalcata in diciotto storie tra i generi letterari più vari, con un comune denominatore: la cattiveria, una caratteristica ormai presente nella nostra vita di tutti i giorni, anche se più spesso filtrata dai media. Stiamo parlando di quella malvagità che vediamo negli attentati terroristici, nei delitti efferati, nelle liti sanguinose per banali motivi, nella criminalità dilagante, nell’integralismo razziale o religioso, nell’intemperanza verbale, nella finanza speculativa, persino nell’assurdità di certe leggi.

“La cattiva strada” è una raccolta multigenere, con una metà dei racconti ispirata a fantascienza e horror, e l’altra mainstream, di cui un paio con sfumature decisamente noir. Come ha detto il curatore Gian Filippo Pizzo: “I racconti appartengono ai generi più vari, ma hanno una caratteristica comune. Sono “cattivi”, raccontano brutte storie, hanno personaggi infami, o una ambientazione crudele, sono imbevuti di perfidia: mostrano il lato oscuro”.

Diciotto scrittori di rango si misurano con narrazioni inquietanti e provocatorie, in una raccolta che risulta un vero e liberatorio antidoto al buonismo imperante. Tra questi, veri e propri autori di culto, come Dario Tonani, riconosciuto in Giappone come uno dei 10 migliori autori del fantastico mondiale; Danilo Arona, maestro del genere horror e gotico; e poi Vittorio Catani, Franco Ricciardiello, Francesco Grasso e Claudio Asciuti, tra i maggiori esponenti della fantascienza nostrana e vincitori del “Premio Urania”. Danilo Arona ha detto in merito: “Cosa fa più paura oggi? La cattiveria, quella profonda, viscerale, insensata. Ci arriva dalla cronaca e la letteratura la trasforma in un bolo oscuro che fa paura. 18 autori, 18 sguardi diversi sull’umana perfidia. Non ne uscirete indenni”.

Le tematiche affrontate sono le più disparate, da una storia di pedofilia trasformata in passione amorosa all’equivoco di un personaggio scambiato per un pervertito, a una dolce fanciulla che in realtà è tutt’altro. E poi: un soldato abbandonato al suo destino, un genitore che grazie alla tecnologia si vendica post mortem del figlio indegno, una ronda padana che agisce ben al di sopra dei suoi compiti, un condominio nel quale nessuno vorrebbe vivere. Eccetera. Trame che spesso capovolgono il punto di vista grazie all’abilità degli autori nel proporre la loro visione – chi puntando sull’idea di base, chi sulla situazione o lo svolgimento della vicenda, chi semplicemente con l’uso di un linguaggio ad hoc – che caratterizza il senso di questi racconti.

Anche Dario Tonani ha voluto dire la sua su questo progetto: “Arthur Schopenhauer diceva “È la cattiveria il collante che tiene insieme gli uomini. Chi non ne ha abbastanza si distacca”. Dall’alto della sua ironia, Woody Allen gli fece eco sostenendo che “Il mondo è diviso in buoni e cattivi. I buoni dormono meglio la notte, i cattivi se la spassano meglio di giorno”. Un cupo filosofo e un inguaribile disfattista, due pessimisti agli antipodi uniti dal fascino del lato più in ombra dell’animo umano… Dall’Alito agli Zombie, il cattivo è sempre sulla (o nella) bocca di tutti. La bontà costa cara. Pazienza. Impegno. Coraggio. Perseveranza. La cattiveria no. Nulla! È gratis. Vale quello che riesce a produrre: che sia un bel gruzzolo o una montagna di sensi di colpa”.

Gli psicologi ci insegnano che leggere o vedere opere basate sulla suspence e sul terrore ha una funzione liberatoria nei confronti della nostra psiche, ci permette di esorcizzare il lato oscuro presente in ognuno di noi. E allora, buona catarsi a tutti… e buona lettura!

A cura della redazione