DUNWICH, EDITORI DEL FANTASTICO

Tra le realtà editoriali emergenti dall’ultimo Salone del Libro di Torino, spicca la Dunwich di Roma, che colpiva i visitatori con il suo stand pieno di libri di genere fantastico, con un occhio di riguardo per lo steampunk e l’horror… e del resto non potrebbe essere altrimenti per chi si richiama al grande Lovecraft. Interessante sentire cosa dice questa giovanissima e dinamica realtà che propone libri interessanti e soprattutto nuovi.

COME È NATA L’IDEA DI DUNWICH E COSA VI PREFIGGETE CON QUESTA CASA EDITRICE?

L’idea è nata con la voglia di promuovere il più possibile la narrativa di genere. Motivo per cui siamo tornati alle origini e abbiamo preso il nome da un grande classico della letteratura horror. In realtà stiamo spaziando anche in altri settori della letteratura fantastica, sempre estremi, come ad esempio lo steampunk.

VOLETE PRESENTARE I VOSTRI TITOLI?

Volentieri. Siamo nati da circa un anno ma siamo arrivati a un cospicuo numero di titoli. Ovviamente la collana più ricca è quella legata  all’horror classico, in cui spaziamo da ghost stories come Ritorno alla Mary Celeste a mostri giganti in stile anni Cinquanta come in Ragni. Non mancano riferimenti diretti a Lovecraft come in Ritorno a Dunwich o Ombre di Ghiaccio. La collana Dunwich Crime si è appena arricchita con il thriller storico dell’esordiente Stefano Dipino La Porta dei Cieli. Siamo molto soddisfatti della collana steampunk in cui Uberto Ceretoli e Carlo Vicenzi stanno andando benone. Il nostro fiore all’occhiello è forse la collana Morte a 666 Giri in cui horror e musica sono intimamente legati. William Killed the Radio Star di Pietro Gandolfi e La Notte che Uccisi Jim Morrison sono i primi titoli ma ne stanno arrivando altri. Abbiamo anche una collana rosa, con la nostra prima rappresentante americana, Jennifer Sage. Proprio questa settimana stiamo lanciando la collana legati ai classici, con un autore storico come William Hope Hodgson.

COME MAI AVETE SCELTO QUESTI GENERI A CUI DEDICARVI?

Sono quelli con cui siamo cresciuti e quelli che abbiamo sempre adorato. Non è stata una vera e proprio scelta, quanto una vocazione.

COSA PENSATE DELLA SITUAZIONE ATTUALE SULLA NARRATIVA FANTASTICA, IN ITALIA E NON SOLO?

È in fermento. Soprattutto l’underground è ricco di autori pieni di talento e fantasia. Certo, in Italia domina per il momento ancora l’esterofilia per quanto riguarda il fantastico ma è una barriera destinata a crollare.

QUALI SONO I VOSTRI MOSTRI SACRI E PUNTI DI RIFERIMENTO, IN NARRATIVA, CINEMA, TELEFILM, FUMETTO?

Qui non posso che parlare in prima persona. Nella narrativa citerei la triade infernale Clive Barker, Richard Matheson, Brian Keene. Nel cinema sicuramente tutte le opere di Carpenter. E come telefilm il mio punto di riferimento è Prison Break. Di fumetti non potrei parlare, l’ultimo che ho letto è stato il numero 100 di Dylan Dog.

PROSSIMI PROGETTI ED EVENTI IN CUI SIETE COINVOLTI?

Oltre che a Torino siamo stati a Latina presso la rassegna Libri da scoprire, il 2 giugno abbiamo presentato il romanzo La Porta dei Cieli, poi a fine giugno saremo nei pressi di Pisa per il festival “La Serra Trema”, dove premieremo anche i vincitori del relativo concorso indetto insieme ai ragazzi di Letteratura Horror. Stiamo valutando anche l’idea di partecipare ad altri eventi durante l’estate.

Intanto le proposte di giugno di Dunwich sono Poker d’orrore, primo volume di una serie che presenta quattro racconti horror di autori italiani, e presenta il primo volume di un classico, Carnacki il cacciatore di fantasmi, di William H. Hogdson.

Elena Romanello