STORIA DEI LICANTROPI

Dedicato a tutti gli appassionati del genere horror e in particolare a coloro che amano le figure “classiche” del genere, è uscito il libro “Storia dei Licantropi” di Luca Barbieri (20 euro), pubblicato dalle Edizioni Odoya con prefazione di Valerio Evangelisti.

Bisogna partire da un presupposto: i licantropi esistono.

Dimenticate gli incubi di unghie e zanne immaginati da Hollywood. I licantropi sono esistiti ed esistono ancora, in altre e più interessanti forme: nelle evocazioni magiche degli sciamani intossicati dagli allucinogeni, nelle ossessioni di criminali che legano i propri istinti ai moti della luna, nelle deformità di sfortunati esseri umani colpiti da malattie devastanti. Quella del lupo mannaro, dunque, non è semplicemente una leggenda intrisa di sangue e paura, né una favola nera raccontata ai bambini per renderli più cauti e saggi.

Ecco allora che, se un’eterogenea comunità di uomini-lupo davvero esiste, diventa necessario anche un manuale di istruzioni per coloro che di questa comunità sono appena diventati membri, intenzionalmente o in seguito a una casualità tragica e imprevista. Se invece si preferisce ritenerla una leggenda, questo libro rimane comunque uno strumento utile per scoprire qualcosa in più sui lupi mannari, oltre al fatto che mutano durante i pleniluni, amano la carne umana e temono l’argento.

Il libro di Barbieri affronta dapprima la loro storia nel mito e nel folklore delle principali civiltà umane, accompagnando il racconto con le narrazioni più moderne di letteratura, cinema e fumetto; si lancia poi in una cavalcata attraverso gli sconfinati territori della Frontiera americana, per finire con un’esplorazione di quelle “riserve animali” nelle quali sono racchiuse tutte le creature che non mutano in lupo ma in predatori altrettanto terribili.

“Ho ucciso cani e ho bevuto il loro sangue; ma le ragazzine hanno un sapore migliore, la loro carne è tenera e dolce, e il loro sangue pieno e caldo. Ho mangiato diverse vergini mentre ero a caccia insieme ai miei nove compagni. Io sono un Lupo Mannaro!” – Atti del processo a Jean Grenier, il ragazzo lupo.

“Ascoltate, per favore, con l’occhio lacrimante il racconto d’orrore di una bestia terrificante, dall’aspetto tanto empio che mai se ne vide d’uguale. Né più ne vedrete un esempio sotto la luce del sole… In un orrendo festino, quell’animale crudele divora fegato e fiele, cuore, testa e intestino. Nelle nottate funeste questo mostro senza pace da temere come la peste solo di sangue si pasce” – Ballata popolare francese del XVIII secolo sulla Bestia del Gévaudan.

Luca Barbieri, laureato in Giurisprudenza, si divide tra il lavoro e la sua attività di vignettista satirico, saggista, sceneggiatore di fumetti, autore di narrativa, articolista ed editor. Tra i numerosi riconoscimenti, ricordiamo il premio speciale “Lucca Comics and Games” nell’ambito del concorso SFIDA 2008 e il “Trofeo RiLL 2009”, entrambi per il miglior racconto fantastico inedito. Con Odoya ha già pubblicato “Storia dei pistoleri” (2010). Vive ad Arenzano (GE) con la moglie e i figli.

Valerio Evangelisti, uno dei più noti scrittori italiani di fantascienza e fantasy, è conosciuto soprattutto per il ciclo di romanzi dell’inquisitore Eymerich.

Buona lettura.

Davide Longoni